Vulcani

Nuova eruzione in Islanda: «Questa volta la lava potrebbe raggiungere l'oceano»

Sotto osservazione la nuova fessura vulcanica apertasi nelle scorse ore – Evacuata nuovamente la meta turistica Blue Lagoon
Red. Online
17.03.2024 10:40

Continua, in Islanda, l'attività vulcanica nella penisola di Reykjanes, sulla quale sorge anche la capitale Reykjavík. A causa di una nuova eruzione, ieri sera le autorità islandesi hanno diramato un nuovo avviso di evacuazione per la cittadina di Grindavík e la vicina stazione termale Blue Lagoon, solitamente gremita di turisti, ripetendo un copione diventato ormai frequente in questa zona occidentale dell'isola. Iniziata, riporta l'Ufficio meteorologico islandese (IMO), alle 20.23 UTC (le 21.23 in Svizzera), l'eruzione in corso rappresenta il quarto episodio da dicembre. 

Localizzata fra il monte Hagafell e il monte Stóra Skógfell, la fessura vulcanica si è formata rapidamente concedendo ben poco tempo alle autorità per diramare un allarme pre-eruttivo. «Il primo avviso al Dipartimento della Protezione Civile e della Gestione delle Emergenze – si legge nel rapporto dell'IMO – è stato dato alle 19.43 UTC e l'inizio dell'eruzione è stato confermato dalle telecamere web solo 40 minuti dopo».

La spaccatura nel terreno, stimano le autorità, è lunga circa 3 chilometri ed è parallela alla fessura dell'eruzione dell'8 febbraio. 

«Verso l'oceano»

In base alle prime valutazioni delle immagini delle webcam e delle fotografie aeree, si ritiene che l'eruzione sia la più grande (in termini di scarico di magma) delle tre precedenti eruzioni di fessure del cratere Sundhnúkur.

Secondo l'ultimo aggiornamento pubblicato dall'Ufficio meteorologico islandese, la lava fuoriuscita dalla fenditura si è mossa rapidamente (circa 1 km all'ora) verso sud lambendo le protezioni costruite negli scorsi mesi. «Se l'eruzione continua allo stesso ritmo – avvisa l'IMO – è necessario considerare lo scenario in cui la lava raggiunge l'oceano».

Il contatto fra magma e oceano comporta, generalmente, rischi ulteriori. Come spiegato dall'Osservatorio vulcanico delle Hawaii, il rapido raffreddamento della lava a contatto con l'acqua può generare esplosioni e «pennacchi di vapore che fanno piovere acido cloridrico e minuscole particelle di vetro vulcanico». Ma non solo: «La lava che entra nell'oceano costruisce un delta sulla sommità di frammenti di lava instabili lungo il ripido pendio sottomarino. Man mano che il delta cresce verso il mare e lateralmente lungo la linea di costa, può profondare quando i detriti rocciosi sciolti si spostano sotto il peso delle colate laviche sovrastanti». Un collasso del delta potrebbe quindi scatenare esplosioni ancora più pericolose, evidenzia il servizio statunitense, esplosioni che in passato, alle Hawaii, «hanno scagliato rocce del diametro di un metro fino a circa 250 metri nell'entroterra».

Anche a ovest

Intanto, un altro fronte lavico sta avanzando verso ovest, verso la strada Grindavíkurvegur e la trafficata Blue Lagoon, nota meta turistica. Qui, una vicina centrale geotermica fornisce acqua calda a gran parte della penisola di Reykjanes. Proprio in questa zona, l'eruzione del mese di febbraio aveva causato lo scoppio di una tubatura, compromettendo la fornitura di acqua calda nella vasta regione. Al momento, secondo recenti aggiornamenti diffusi dai media islandesi, la lava si troverebbe a circa 250 metri dalla zona precedentemente colpita. Nuove protezioni sono state nel frattempo costruite per evitare ulteriori danni, ma si teme che i cavi in fibra ottica sulla strada possano essere danneggiati dall'incedere della lava, causando interruzioni dei servizi telefonici e internet.

L'aeroporto

Il vicino aeroporto di Keflavík, il principale scalo islandese, rimane per il momento operativo. Ma la situazione a Grindavík è osservata con attenzione: il tipo di eruzione, effusiva, con molti vapori e gas, potrebbe presto interferire con il traffico aereo.