L'incursione dei droni russi nello spazio aereo polacco del 10 settembre è stata un test della risposta della Nato a un'aggressione, secondo l'inviato speciale americano Keith Kellogg.
In un'intervista al Telegraph, il funzionario del presidente Donald Trump per l'Ucraina ha detto: "Se fosse successo tutto in una volta, forse si potrebbe definire un incidente. Ma sei ore di droni? Sono un test, un modo per vedere cosa farebbe l'Occidente. E dobbiamo reagire come se fosse un test".
I commenti di Kellogg - sottolineano i media ucraini riprendendo la notizia - sono in contrasto con le dichiarazioni di alti funzionari statunitensi e dello stesso Trump. "Potrebbe essere stato un errore", aveva detto il presidente Usa. "La domanda è se i droni fossero specificamente mirati a colpire la Polonia", aveva affermato da parte sua il segretario di Stato americano Marco Rubio.
"Bisogna considerare" il presidente Vladimir "Putin e la Russia come una potenza espansionista. Lui vuole ristabilire l'Impero russo: basta guardare la storia. Dategli un centimetro, lui prenderà un miglio", ha detto Kellogg al Telegraph.