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Piano per Gaza, il passo indietro di Netanyahu: «L'IDF rimarrà nella Striscia»

In conferenza stampa, il leader israeliano ha dato pieno sostegno al progetto di Donald Trump, ma oggi fa marcia indietro sul ritiro dall'enclave palestinese: «L'esercito israeliano rimarrà nella maggior parte della Striscia» - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Piano per Gaza, il passo indietro di Netanyahu: «L'IDF rimarrà nella Striscia»


Red. Online
30.09.2025 07:09
22:01
22:01
Qatar, Egitto e Turchia esortano Hamas a ok al piano

Qatar, Egitto e Turchia stanno esortando Hamas a dare una risposta positiva al piano di pace di Trump. Lo scrive Axios citando due fonti a conoscenza dei colloqui.

Tutti e tre i paesi hanno svolto il ruolo di intermediari per Hamas nei negoziati e hanno una certa influenza sul gruppo militante.

20:51
20:51
Netanyahu torna dagli USA e riunisce subito il governo

«Sono appena tornato dagli Stati Uniti. All'ONU ho presentato la verità dello Stato di Israele, dei suoi cittadini e dei suoi soldati. A Washington ho raggiunto un'intesa con il presidente Trump sul piano per il rilascio di tutti i nostri rapiti e il raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra che abbiamo fissato». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu aprendo la riunione di governo questa sera e anticipando che sarà subito nominato il generale David Zini come nuovo capo dello Shin Bet.

19:51
19:51
Fonte di Hamas a BBC: «Improbabile l'ok al piano di Trump»

Un rifiuto del piano di Donald Trump per la Striscia di Gaza resta l'opzione più probabile: lo ha dichiarato alla BBC una fonte anonima indicata dall'emittente britannica come interna alla leadership di Hamas.

Secondo la fonte, il piano «è al servizio degli interessi d'Israele e ignora quelli del popolo palestinese», mentre Hamas difficilmente può accettare la condizione di un disarmo immediato. Inoltre, il dispiegamento di una cosiddetta «Forza internazionale di stabilizzazione» a tutela di un'autorità transitoria a guida occidentale rappresenterebbe «una nuova forma di occupazione».

19:30
19:30
La Marina israeliana pronta a entrare in azione contro la Flotilla

La Marina israeliana si sta preparando per prendere il controllo in alto mare delle oltre 50 imbarcazioni della Flotilla che sono entrate nel raggio di intercettazione dell'esercito. All'azione prende parte anche l'unità speciale Shayetet 13, per la presa delle navi. Lo riferiscono fonti militari alla tv pubblica KAN.

La Marina prevede di trasferire gli attivisti su una grande nave militare e di rimorchiare le imbarcazioni verso il porto di Ashdod, con la possibilità che alcune vengano affondate in mare. Israele non intende permettere alla flottiglia di entrare nelle acque della Striscia di Gaza.

Mentre la Marina si prepara a prendere il controllo della flottiglia, nell'esercito e nei vertici della Difesa israeliani si temono scontri e un possibile incidente durante l'operazione di presa che potrebbe provocare un'escalation, riferiscono ancora fonti militari.

18:55
18:55
«Hamas ha promesso che studierà il piano»

«Durante il nostro incontro di ieri abbiamo spiegato a Hamas che il nostro obiettivo primario è fermare la guerra. Hamas ha agito responsabilmente e ha promesso di studiare il piano». Lo ha affermato ad al-Jazeera il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim al-Thani, auspicando che tutte le parti «considerino il piano in modo costruttivo e colgano l'opportunità di porre fine alla guerra».

Ma, ha aggiunto, quello presentato ieri era un elenco di «principi», «i cui dettagli devono essere discussi» anche se il piano del presidente americano Donald Trump «raggiunge l'obiettivo primario di porre fine alla guerra».

18:37
18:37
Gaza: almeno 45 uccisi dall'alba

Almeno 45 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani a Gaza dall'alba. Lo scrive al-Jazeera citando fonti mediche della Striscia. Sedici delle vittime sono state uccise a Gaza City, mentre Israele continua la sua offensiva di terra. Inoltre, una persona sarebbe morta per malnutrizione, segnala l'emittente.

16:55
16:55
Trump: «Ho risolto sette guerre e forse ieri quella a Gaza»

«In nove mesi alla Casa Bianca ho risolto sette guerre e forse ieri la più grande», quella a Gaza. Lo ha detto il presidente americano Donald Trump parlando ai vertici militari riuniti a Quantico, in Virginia.

«Potrebbe esserci un accordo in Medio Oriente che non si verificava da tremila anni», ha sostenuto Trump ai generali parlando della sua proposta per Gaza, aggiungendo che «Hamas deve accettare il piano».

Quanto al conflitto in Ucraina, Trump ha ribadito la sua volontà di mettere insieme i presidenti russo Vladimir Putin ed ucraino Volodymyr Zelensky. «Dobbiamo risolvere la questione con il presidente Putin e Zelensky. Dobbiamo riunirli e farla finita», ha proseguito.

«L'unico modo per farlo è attraverso la forza. Voglio dire, se fossimo deboli, non risponderebbero nemmeno alla mia telefonata», ha aggiunto, sostenendo che la debolezza del suo predecessore Joe Biden «ha aperto la strada» a Putin per invadere l'Ucraina. Trump ha ribadito di «essere molto deluso da Putin». «Alla fine risolveremo la situazione», ha aggiunto.

«Ho risolto otto guerre ma non mi daranno mai il Nobel per la pace», ha detto Trump durante il raduno straordinario in corso alla base dei Marines in Virginia. «Lo daranno a qualcuno che non ha combinato nulla o ha scritto un libro sulla mente di Donald Trump e su come si risolvono le guerre», ha aggiunto. Se non dovesse ricevere il premio, ha aggiunto, sarebbe «un insulto» per gli Stati Uniti. «Sarebbe un grave insulto al nostro paese», ha sottolineato Trump.

L'inquilino della Casa Bianca ha quindi affermato che «spero di non dover mai usare l'arsenale nucleare», sostenendo di «averlo ricostruito».

Il presidente ha poi ricordato come gli USA vincessero le guerre quando il Dipartimento della difesa si chiamava Dipartimento di guerra. «Quando abbiamo cambiato il nome dopo la Seconda guerra mondiale, ha detto, quello è stato probabilmente il primo segnale della cultura woke.»

«Anche quella ai confini e nelle città è una guerra», ha ancora affermato Trump riferendosi alle operazioni anti-migranti e al dispiegamento della Guardia nazionale in diverse città degli Stati Uniti.

Il presidente ha ammonito che l'«America è sotto invasione dall'interno». «Non è diversa da un nemico straniero - ha aggiunto - ma per molti versi è più difficile perché non indossano uniformi. Almeno quando indossano un'uniforme, puoi eliminarli. Queste persone non hanno uniformi. Ma siamo sotto invasione dall'interno».

Parlando con i reporter prima di arringare i generali a Quantico, Trump ha anche avvisato che perseguirà i cartelli della droga in Venezuela anche via terra.

15:52
15:52
Starmer: il piano di pace porti ai due Stati

Il premier britannico Keir Starmer ha ribadito dinanzi al congresso laburista di Liverpool il pieno appoggio del suo governo al «piano di pace» di Donald Trump per la Striscia di Gaza, invitando «entrambe le parti» ad accettarlo con la cessazione delle ostilità, la liberazione degli ostaggi, la ripresa degli aiuti umanitari.

Si tratta - ha proseguito - di rilanciare «la speranza nella soluzione dei due Stati». «Con uno Stato d'Israele sicuro e accanto a uno Stato di Palestina che ora il Regno Unito orgogliosamente riconosce», ha sottolineato suscitando un applauso dei militanti del Labour.

15:28
15:28
Trump: 3-4 giorni a Hamas per accettare il piano di pace

Il presidente americano Donald Trump, parlando con i giornalisti prima di intervenire al Pentagono, ha detto che darà a Hamas «tre o quattro giorni» per accettare il suo piano di pace per Gaza.

12:48
12:48
Qatar: stasera incontro su Gaza con Hamas e Turchia

Il Qatar ha annunciato un nuovo incontro con Hamas e Turchia su Gaza per questa sera.

12:44
12:44
Flotilla, «legami con Hamas? Solo propaganda»

«I fogli mostrati da Israele non provano né il finanziamento né il controllo di Hamas sulla Global Sumud Flotilla. Ripetono, piuttosto, un preoccupante schema già visto nel 2010 con la Mavi Marmara. Siamo una missione civile e umanitaria, sotto gli occhi dell'Europa e del mondo».

Così la portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, in merito all'annuncio dell'Idf di aver trovato documenti che dimostrerebbero il coinvolgimento di Hamas nella missione.

«Chiediamo che gli atti vengano consegnati integralmente a organismi indipendenti: finché non accade, è propaganda, non prova», sottolinea.

12:34
12:34
La Russia «sostiene e accoglie con favore» il piano di Trump per Gaza

La Russia «sostiene e accoglie con favore» il piano di Donald Trump per Gaza e spera che «venga realizzato» consentendo una soluzione «pacifica». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax.

11:18
11:18
«17 civili uccisi da raid ucraini in una settimana»

È di 17 civili uccisi, di cui tre minorenni, e 139 feriti il bilancio dei bombardamenti ucraini dell'ultima settimana su diverse regioni russe e sulle parti di quelle ucraine di Donetsk e Kherson controllate dai russi, secondo quanto denunciato da Mosca.

Le regioni più colpite nel territorio russo sono state quelle di Belgorod, Kursk e Krasnodar, ha precisato Rodion Miroshnik, ambasciatore del ministero degli Esteri russo incaricato di registrare «i crimini del regime di Kiev». Le forze ucraine, aggiunge la stessa fonte, hanno lanciato in media 200 droni al giorno sulla regione di Belgorod.

«I civili vengono uccisi o gravemente feriti perché le formazioni armate ucraine usano droni d'attacco su aree densamente popolate», ha affermato Miroshnik parlando con l'agenzia Tass.

11:15
11:15
L'Autorità palestinese: «Impegnati con gli USA per riforme cruciali in 2 anni»

In una dichiarazione ufficiale, la presidenza dell'Autorità nazionale palestinese, accogliendo «con favore gli sforzi sinceri e determinati del Presidente Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza, si impegna ad attuare entro due anni lo sviluppo di programmi di studio in linea con gli standard Unesco (esclusione dei libri di testo che inneggiano alla distruzione di Israele, ndr) e l'abolizione di leggi in base alle quali vengono erogati pagamenti alle famiglie di prigionieri e martiri».

«Affermiamo la disponibilità a collaborare con gli Stati Uniti e tutte le parti per raggiungere la pace», si legge nella dichiarazione.

11:15
11:15
«Se necessario daremo assistenza alla Flotilla»

La Turchia afferma che sta monitorando «la sicurezza» della Flotilla diretta a Gaza e che «se necessario» le forze armate turche sono pronte a fornire attività di soccorso e assistenza umanitaria, in coordinamento con partner internazionali.

«La Turchia sta monitorando attentamente la sicurezza delle attività di aiuto umanitario svolte dalle navi civili attualmente in navigazione, in conformità con il diritto internazionale e i valori umanitari», si legge in un comunicato del ministero della Difesa. «In questo contesto, le nostre navi contribuiranno alle missioni di aiuto umanitario in coordinamento con le istituzioni competenti».

L'IDF, intanto, sostiene di aver trovato a Gaza - ma rivelato solo oggi - documenti secondo cui Hamas sarebbe coinvolto «direttamente nel finanziamento della flottiglia Sumud». Israele, che ha più volte inquadrato gli attivisti come «terroristi al servizio di Hamas», afferma che su una lista di operatori del Pcpa (Conferenza per i Palestinesi all'Estero), comparirebbero leader accusati di avere legami con Hamas: Zaher Birawi, leader delle flottiglie negli ultimi 15 anni e Saif Abu Kashk. Quest'ultimo è il Ceo di Cyber Neptune, una società in Spagna che possiede dozzine di navi che partecipano alla flottiglia. "Queste navi sono segretamente di Hamas", scrive l'Idf pubblicando i documenti.

10:27
10:27
Piano per Gaza, il passo indietro di Netanyahu: «L'IDF rimarrà nella Striscia»

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato di non aver accettato lo Stato palestinese nei colloqui con il presidente americano Donald Trump.

Egli ha poi aggiunto che l'esercito israeliano «rimarrà nella maggior parte di Gaza». «Recupereremo tutti i nostri ostaggi, vivi e in buona salute, mentre Tsahal resterà nella maggior parte della Striscia di Gaza», ha detto Netanyahu in un video pubblicato oggi sul suo profilo Telegram, nonostante ieri alla Casa Bianca avesse pubblicamente dato il suo sostegno al piano di Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza che prevede, tra l'altro, il ritiro graduale dell'Idf e il dispiegamento di una «forza di stabilizzazione internazionale».

«Ci viene detto: dovete accettare le condizioni di Hamas. L'esercito deve ritirarsi e Hamas può rafforzarsi, controllare la Striscia... No, no, non funziona così», ha aggiunto Netanyahu nel video.

09:48
09:48
«Le scuse di Netanyahu al Qatar? Un primo passo»

"Le scuse offerte al Qatar sono state un primo passo. La parte importante sono le rassicurazioni di sicurezza date dagli Stati Uniti e l'impegno di Israele a non attaccare nuovamente il nostro Paese. Le scuse, pur essendo simboliche, rappresentano un riconoscimento di colpa di Netanyahu, e quindi fanno parte dell'impegno a non colpirci più: per noi condizione fondamentale". Lo afferma Majed al Ansari, portavoce del primo ministro del Qatar Al Thani, in una intervista al Corriere della Sera.

Sul ruolo negoziale del proprio paese spiega come "dopo le rassicurazioni, su richiesta degli Stati Uniti" siano "già riprese le trattative con noi come mediatori. Al Thani ieri sera si è seduto con l'ufficio politico di Hamas e il capo dell'intelligence egiziana, ha consegnato loro la proposta di pace".

"L'unica strada - afferma in conclusione Al Ansari - è il riconoscimento del popolo palestinese che deve ottenere i propri diritti, il proprio Stato e vivere fianco a fianco con Israele. Ciò comporta integrazione e garanzia di sicurezza. Continuare a isolare e marginalizzare i palestinesi, occupare le loro terre, attaccare i Paesi vicini, non porterà sicurezza agli israeliani, ma solo caos all'intera regione. Tutti noi vogliamo un esito pacifico, ma si deve iniziare risolvendo la questione palestinese".

08:39
08:39
Nove persone uccise dall'alba a Gaza

Oltre ai tre membri della famiglia al-Najjar, tra cui una donna incinta, uccisi in un attacco delle forze armate israeliane a Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza, altri sei palestinesi sono stati uccisi nel bombardamento un'abitazione a ovest di Deir al-Balah, nella Striscia centrale.

Lo scrive Wafa. Almeno sei persone sono rimaste ferite nel bombardamento di una casa vicino al complesso medico di al-Shifa, a ovest di Gaza City. Per Wafa dall'alba gli aerei israeliani hanno lanciato continui attacchi contro le zone ovest della città, e le forze israeliane hanno sparato a persone in attesa d'aiuti al checkpoint di Netzarim.

07:09
07:09
Il punto alle 7.00

Nella serata di ieri, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in visita negli Stati Uniti, ha affermato in una conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca con il presidente Donald Trump di aver accettato il piano statunitense per mettere fine alla guerra a Gaza. Dal canto suo, l'alto funzionario di Hamas Muhammad Mardawi ha dichiarato in un'intervista al canale qatariota Al Jazeera che il piano di pace per Gaza presentato dal presidente degli Stati Uniti in conferenza stampa «pende verso la prospettiva israeliana. È vicino a ciò su cui Netanyahu insiste per continuare la guerra», ha affermato. Tuttavia, «dobbiamo ricevere questo piano in forma scritta e chiara prima di rispondere. Il piano deve essere nelle mani di Hamas e delle organizzazioni palestinesi», ha sottolineato ribadendo che - al momento della conferenza stampa - né Hamas né alcun palestinese lo aveva ancora visto.

Citando fonti diplomatiche, il quotidiano americano Politico ha poi affermato che funzionari del Qatar e dell'Egitto hanno presentato la proposta USA di pace a Gaza ai negoziatori di Hamas. Il movimento islamista della Striscia avrebbe quindi assicurato che esaminerà il documento e darà una risposta tra qualche giorno.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha quindi lasciato gli Stati Uniti per rientrare nello Stato ebraico. Lo rende noto l'Ufficio del primo ministro di Israele, citato dai media locali.