Guerra

Propagandisti russi uccisi: c'è la mano dei servizi segreti ucraini?

Kyrylo Budanov avrebbe confermato gli attentati ucraini in territorio russo: a gennaio diceva che Putin è malato e «morirà molto presto»
Michele Montanari
17.05.2023 16:30

Un'ammissione, neanche troppo velata, o solo propaganda? In un'intervista rilasciata al canale YouTube ucraino Rizni Lyudi («Gente diversa»), il maggiore generale Kyrylo Budanov, capo della Direzione principale dell'intelligence del Ministero della difesa ucraino, sembra aver confermato la responsabilità dei servizi segreti di Kiev nell’uccisione di alcuni noti personaggi russi favorevoli alla guerra di Putin. Non è stato fatto alcun nome, ma il collegamento con la morte del blogger Vladlen Tatarsky, ucciso il 2 aprile in un caffè di San Pietroburgo, o quella, lo scorso 20 agosto, di Darya Dugina, figlia del politologo Alexander Dugin, è stato immediato.

Budanov nel corso dell’intervista ha parlato della situazione al fronte, del ruolo del Gruppo Wagner e del lavoro dei servizi segreti ucraini sul territorio russo. Alla domanda del giornalista Valery Savchuk sulla possibilità di «raggiungere» propagandisti come Soloviov, Dugin e Simonyan, il capo dell'intelligence ha risposto: «Beh, mettiamola così: abbiamo già raggiunto con successo un bel po' di persone. Ci sono stati casi che tutti conoscono, grazie alla copertura dei media». Il giornalista ha poi insistito, chiedendo se lo scrittore russo Zakhar Prilepin, gravemente ferito nell’esplosione della sua auto, rientrasse nei casi citati. Budanov a questo punto ha glissato: «Se vuoi andare più nello specifico, devo risponderti con la frase che i servizi segreti di tutto il mondo dicono sempre ai giornalisti: non posso commentare. Non posso né confermare né smentire». Una risposta, questa, che non è andata giù a Mosca.

La portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zacharova, ha replicato su Telegram: «Sono terroristi. E coloro che giustificano il regime di Kiev e lo sponsorizzano sono complici dei terroristi. L'ONU farà finta di niente anche stavolta?». Dopo la morte di Dugina, anche Washington, con evidente imbarazzo, aveva puntato il dito contro i servizi segreti ucraini. L'intelligence USA, ha svelato il New York Times, si era smarcata dicendo di non aver preso parte all'attacco, «né fornendo informazioni né altre forme di assistenza». Secondo il NYT, il vero obiettivo di Kiev inoltre sarebbe stato Alexander Dugin. 

Tornando alle recenti dichiarazioni, il capo dell’intelligence ucraina non è nuovo a sparate altisonanti. Subito dopo l'attentato dello scorso 6 maggio a Zakhar Prilepin, Budanov, alla domanda se fossero coinvolti i servizi segreti, aveva dichiarato: «Tutto quello che commenterò è che abbiamo ucciso russi e uccideremo russi in qualsiasi parte del mondo fino alla completa vittoria dell'Ucraina». Kiev non ha mai confermato di essere responsabile di attentati contro personalità del mondo mediatico e culturale russo. Lo scorso gennaio, Budanov fece ancora più rumore quando all’emittente americana ABC NEWS disse che Vladimir Putin era gravemente malato e sarebbe morto «molto presto».

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