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Proposta di accordo, Israele dà a Hezbollah un ultimatum di una settimana

Presentata dall'inviato speciale USA Amos Hochstein prevede l'allontanamento dei combattenti libanesi filo-iraniani dalla linea di demarcazione tra Libano e Israele – Le delegazioni di Qatar, Hamas e Stati Uniti hanno lasciato Il Cairo dopo la fine dell'ultimo ciclo di negoziati – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Proposta di accordo, Israele dà a Hezbollah un ultimatum di una settimana
Red. Online
07.03.2024 07:16
21:18
21:18
«Il direttore della CIA in Medio Oriente per il nodo degli ostaggi»

Il direttore della CIA Bill Burns è in Medio Oriente per le trattative sugli ostaggi fra Israele e Hamas. Burns è arrivato ieri in Egitto e oggi, riporta Axios citando alcune fonti, è volato a Doha per continuare le trattative con il premier del Qatar.

20:29
20:29
Netanyahu convoca in serata il gabinetto di guerra

Il gabinetto di guerra ed il gabinetto politico e di sicurezza israeliani sono stati convocati stasera nella sede del ministero della Difesa a Tel Aviv. Lo riferiscono i media locali secondo cui un'atmosfera di pessimismo si è creata circa la possibilità che sulla liberazione degli ostaggi sia raggiunto un accordo prima dell'inizio del Ramadan.

Secondo la televisione pubblica Kan, il leader di Hamas Yihia Sinwar a Gaza ha indurito negli ultimi giorni le proprie posizioni. Fonti politiche israeliane, citate dalla emittente, hanno spiegato questo sviluppo con l'avvicinarsi del Ramadan (e con la speranza attribuita a Sinwar che la Cisgiordania si unisca adesso alla lotta iniziata a Gaza) e anche con le crescenti pressioni Usa su Israele che - nell'ottica di Hamas - potrebbero costringere l'esercito a fermare le azioni militari a Gaza.

Oggi il premier Benyamin Netanyahu ha ribadito che Israele intende comunque smantellare i battaglioni di Hamas anche a Rafah. Secondo il quotidiano Israel ha-Yom la operazione a Rafah potrebbe iniziare nei prossimi giorni, se non fosse raggiunta prima una intesa sulla liberazione di ostaggi.

20:19
20:19
Madrid, nuovo contributo da 20 milioni di euro per l'Unrwa

La Spagna verserà all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa) un «nuovo contributo» da «20 milioni di euro per rispondere alle necessità alimentari, educative e sanitarie dei quasi sei milioni di rifugiati palestinesi nella regione».

Lo ha annunciato il ministro degli Esteri iberico, José Manuel Albares, dopo un incontro con il commissario generale dell'agenzia, Philippe Lazzarini, a Madrid.

19:31
19:31
Missione militare d'emergenza USA sulla costa di Gaza

«Joe Biden annuncerà l'invio di una missione militare d'emergenza USA sulla costa di Gaza per allestire un molo temporaneo in grado di accogliere navi cargo di grandi dimensioni che trasportino cibo, acqua, medicine e rifugi temporanei».

Lo hanno riferito alti funzionari della Casa Bianca in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti anticipando il discorso sullo Stato dell'Unione che il presidente terrà questa sera al Congresso.

L'iniziativa, hanno precisato le fonti, è stata concordata con un gruppo di «alleati e partner umanitari in Medio Oriente e in Europa».

La missione speciale a Gaza «non è boots on the ground», non corrisponde cioè all'invio di truppe sul terreno, hanno riferito gli alti funzionari della Casa Bianca precisando che i militari americani lavoreranno «offshore», al largo della costa, e non sul campo. «L'esercito americano ha capacità straordinarie ed è in grado di lavorare dalla costa», hanno sottolineato le fonti.

«Per gli aiuti umanitari a Gaza, Biden non ha voluto aspettare Israele». Lo riferiscono alti funzionari della Casa Bianca in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. Il presidente «ha voluto considerare tutte le opzioni senza aspettare Israele. Quindi gli aiuti arriveranno via aerea, via mare via terra», hanno sottolineato le fonti.

«Per gli aiuti umanitari a Gaza, Biden non ha voluto aspettare Israele». Il presidente - hanno sottolineato le fonti - «ha voluto considerare tutte le opzioni senza aspettare Israele. Quindi gli aiuti arriveranno via aerea, via mare via terra».

«Stiamo lavorando con gli israeliani per aprire un nuovo valico direttamente nel nord di Gaza» e «già nei prossimi giorni da lì potrebbero entrare nuovi aiuti». Washington «continuerà a fare pressione su Israele per autorizzare più aiuti a Gaza via terra», hanno aggiunto le fonti.

Oggi intanto «c'è stato un nuovo lancio di assistenza umanitaria da parte degli USA», hanno precisato gli alti funzionari.

19:05
19:05
L'India soccorre una nave colpita da un missile nel Golfo di Aden

La nave da guerra della Marina indiana Kolkata ha tratto in salvo i 21 marinai della MV True Confidence, una nave portarinfuse battente bandiera delle Barbados, che si era incendiata dopo essere stata colpita ieri da un missile nel Golfo di Aden.

Lo ha annunciato il comandante Vivek Madhwal, portavoce della Marina militare indiana, precisando che tutto l'equipaggio, che comprendeva anche un cittadino indiano, aveva lasciato la True Confidence. Nelle ultime settimane la Marina indiana ha assistito numerose imbarcazioni commerciali aggredite dai pirati e dagli Houthi nel Mar Arabico.

18:11
18:11
Baerbock: «Illegali le nuove case di Israele in Cisgiordania»

«Per questo dico anche in tutta chiarezza: la decisione di ieri del governo israeliano a favore di nuovi insediamenti è illegale, inaccettabile e deve essere ritirata»: lo ha detto a Berlino la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock in una conferenza stampa congiunta con il capo della diplomazia britannica, David Cameron.

Tale politica, ha detto ancora Baerbock «non può essere nell'interesse della sicurezza di Israele». «La politica degli insediamenti del governo israeliano continua a gettare benzina sul fuoco della fragile situazione della sicurezza», ha premesso la ministra aggiungendo: «usciremo da questa guerra (...) solo se potremo finalmente parlare di prospettive a lungo termine per una soluzione del conflitto in Medio Oriente».

17:07
17:07
Giornata di bombardamenti in alta Galilea

Giornata di intensi bombardamenti oggi in alta Galilea. Decine di razzi sono stati lanciati in mattinata verso il settore occidentale della Galilea ed altre decine in seguito verso il settore orientale, nelle vicinanze del monte Hermon. Lo ha riferito la radio militare.

In seguito nella località israeliana di Metulla, a ridosso del confine col Libano, due palazzine sono state centrate e distrutte da razzi anticarro degli Hezbollah. Non si segnalano vittime.

17:05
17:05
«Colpiremo Hamas a Rafah»

Israele respinge le pressioni internazionali volte a evitare l'estensione della guerra a Rafah, all'estremità meridionale della Striscia di Gaza. «Il nostro esercito - ha detto il premier Benyamin Netanyahu, durante una cerimonia militare - continuerà a combattere contro tutti i battaglioni di Hamas, anche a Rafah. Rafah è l'ultima roccaforte di Hamas. Chi ci dice di non agire là, ci chiede di perdere la guerra. Questo non avverrà».

Netanyahu ha ribadito che gli obiettivi di Israele sono la «eliminazione del regime scellerato di Hamas, il recupero degli ostaggi e la rimozione di nuove minacce da Gaza su Israele».

16:34
16:34
«Israele ammesso all'Eurovision con "Hurricane"»

Israele è stato ammesso alla prossima edizione dell'Eurovision Song Contest a Malmö (Svezia), dove la cantante Eden Golan eseguirà la canzone Hurricane. Lo ha reso noto l'ente israeliano per le trasmissioni Kan secondo cui oggi è giunta la conferma definitiva degli organizzatori della European Broadcasting Union (Ebu).

«Hanno esaminato il testo ed hanno ascoltato la esecuzione», ha precisato Kan. In precedenza era stata invece scartata la canzone October Rain, trovata inadatta mentre prosegue la guerra a Gaza. Nella vicenda è intervenuto il capo dello Stato Isaac Herzog che ha persuaso Kan a presentare un'altra canzone.

La 68. edizione dell'Eurovision Song Contest si terrà dal 7 all'11 maggio.

16:33
16:33
«Biden usa una scappatoia per dare armi a Israele senza l'ok del Capitol»

Nonostante le crescenti critiche alle operazioni militari di Israele a Gaza, l'amministrazione Biden ha continuato a fornire armi all'alleato, comprese migliaia di bombe, con oltre cento vendite al di sotto dell'importo che richiede l'ok del Congresso. Lo rivela il Guardian.

L'Arms Export Control Act prevede eccezioni significative per le vendite di armi agli alleati più stretti: il limite è di 25 milioni di dollari per «importanti equipaggiamenti di difesa», definiti come articoli di grosso valore che richiedono molta ricerca e sviluppo, ma il tetto sale sale a 100 milioni di dollari per altri «articoli per la difesa» come le bombe.

«Questo non sembra solo un tentativo di evitare il rispetto tecnico della legge statunitense sull'esportazione di armi, ma è un modo estremamente preoccupante per evitare la trasparenza e la responsabilità su una questione di alto profilo», ha affermato Ari Tolany, direttrice del monitoraggio dell'assistenza alla sicurezza presso il think tank Centre for International Policy.

Sfruttando questa scappatoia, l'amministrazione Biden ha seguito le orme del suo predecessore. «Stanno copiando dalla strategia di Trump per eludere la supervisione del Congresso», ha detto Tolany, riferendo che l'ufficio dell'ispettore generale del Dipartimento di Stato ha scoperto che tra il 2017 e il 2019 l'amministrazione del tycoon ha effettuato 4.221 trasferimenti di armi - sotto la soglia che richiede il disco verde parlamentare - all'Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti, per un valore totale stimato di 11,2 miliardi di dollari.

14:56
14:56
L'esercito israeliano avvia una verifica interna per le operazioni del 7 ottobre

L'esercito israeliano sta avviando una verifica delle proprie operazioni in seguito alla sorpresa per l'attacco di Hamas del 7 ottobre. «Abbiamo vissuto episodi difficili - ha scritto oggi ai soldati il capo di Stato maggiore gen. Herzi Halevi -. Abbiamo fallito nella difesa dei civili, che è il nostro compito supremo. Se non analizzeremo con coraggio quanto abbiamo fatto, ci sarà difficile migliorare, ci sarà difficile confrontarci poi con i cittadini di Israele'».

A rendere più difficile il compito di analisi, ha notato, c'è anche la constatazione che diverse decine di ufficiali e di altri responsabili sono morti nei combattimenti. «L'obiettivo di questa verifica - ha precisato Halevi - è imparare per migliorare».

Secondo la radio militare la verifica sarà effettuata a partire dal 2018 e riguarderà anche la concezione di sicurezza elaborata per quanto concerne il confine con Gaza. «Nei prossimi mesi - ha aggiunto Halevi - investigheremo in particolare la fase iniziale di difesa di fronte all'attacco e le circostanze che lo hanno preceduto. In seguito esamineremo anche le operazioni di terra condotte da allora a Gaza».

Intanto, riferiscono i media, anche lo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno) sta investigando all'interno delle proprie strutture per comprendere come mai non abbia colto in anticipo le intenzioni offensive di Hamas.

14:49
14:49
Borrell: «Chi è preoccupato per Gaza dovrebbe fare pressioni a Israele»

«Tutti coloro che sono preoccupati per la situazione a Gaza dovrebbero fare pressione sul governo israeliano affinché conceda un accesso umanitario via terra senza ostacoli e non blocchi i convogli. Le altre opzioni non sono sufficienti: i lanci aerei sono buoni ma insufficienti, i corridoi marittimi sono necessari ma richiedono tempo. E il tempo è essenziale». Lo scrive su X l'alto rappresentante UE Josep Borrell.

14:19
14:19
Hamas, Qatar e USA lasciano il Cairo

Le delegazioni di Qatar, Hamas e Stati Uniti hanno lasciato Il Cairo dopo la fine dell ultimo ciclo di negoziati per il cessate il fuoco a Gaza e lo scambio tra ostaggi e prigionieri, concluso con un nulla di fatto.

Lo riferiscono fonti aeroportuali. Le delegazioni di Qatar e del Movimento della Resistenza Islamica hanno lasciato la città poche ore fa. Sono arrivate separatamente all'aeroporto, accompagnate da convogli delle agenzie di intelligence egiziane, che le hanno prelevate dal luogo segreto dove si sono svolti i colloqui e la loro partenza si è svolta nel massimo riserbo. Poche ore prima aveva lasciato Il Cairo anche la delegazione americana.

14:18
14:18
«Ieri nel sud di Gaza sono entrati complessivamente 257 camion di aiuti»

Dati aggiornati sull'invio di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza sono stati pubblicati su X dal Cogat, l'ente di coordinamento delle attività israeliane nei territori palestinesi.

Ieri - provenienti dai valichi israeliani di ispezione a Nitzana e Kerem Shalom - nel sud di Gaza sono entrati complessivamente 257 camion di aiuti. Di questi 153 contenevano cibo, mentre gli altri trasportavano medicinali, materiale per la protezione nei rifugi ed acqua.

Dall'inizio della guerra, secondo i dati del Cogat, le aviazioni di Stati Uniti, Emirati arabi uniti, Egitto, Giordania e Francia, hanno compiuto 25 missioni di lancio di aiuti, in prevalenza nel nord della striscia di Gaza.

12:52
12:52
«Sventato attentato Isis a una sinagoga a Mosca»

I servizi di sicurezza interni russi, Fsb, hanno detto di avere sventato un piano di membri dell'Isis che intendevano attaccare una sinagoga a Mosca. Lo riferisce la Tass.

In un comunicato, l'Fsb afferma che «nella regione di Kaluga è stata messa fine alle attività di Wilayat Khorasan, una cellula della branca afghana dell'organizzazione internazionale terrorista Stato Islamico, i cui membri pianificavano di commettere un atto terroristico contro una delle istituzioni religiose ebraiche a Mosca».

12:00
12:00
«Israele vanifica gli sforzi dei mediatori per un accordo»

Un alto funzionario di Hamas ha accusato Israele di aver «vanificato» tutti gli sforzi dei mediatori per raggiungere un accordo per la tregua prima del Ramadan. Lo riporta il Guardian.

L'alto funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri ha detto che Israele insiste nel respingere i punti dell'accordo che porterebbero a una pausa nei combattimenti, garantirebbe l'arrivo degli aiuti e faciliterebbe il ritorno degli sfollati interni alle loro case.

La delegazione di Hamas ha ora lasciato il Cairo, anche se una fonte ha detto al canale di notizie egiziano Al-Qahera che i colloqui continueranno e riprenderanno la prossima settimana.

10:41
10:41
Gli USA valutano come impedire a Israele di usare armi statunitensi

L'amministrazione Biden, preoccupata per una nuova catastrofe umanitaria, sembra stia valutando modi per impedire a Israele di utilizzare armi statunitensi nel caso in cui attaccasse l'area densamente popolata intorno alla città di Rafah.

Lo scrive il Washington Post descrivendo «la frustrazione» di Biden verso Netanyahu. Il presidente Usa e i suoi consiglieri senior non hanno preso alcuna decisione ma, per il Wp, il fatto stesso che i funzionari discutano di questo passo estremo dimostra la crescente preoccupazione dell'amministrazione per la crisi a Gaza e il forte disaccordo con i leader israeliani sull'assalto di Rafah.

10:40
10:40
Il Sudafrica presenta una nuova richiesta alla Corte dell'Aja contro Israele

Il Sudafrica ha presentato una nuova richiesta urgente alla Corte internazionale di giustizia per chiedere ulteriori misure di emergenza contro Israele, secondo un documento rilasciato dalla Corte citato dalla CNN.

Nella richiesta il Sudafrica sostiene di essere «costretto a ritornare davanti alla Corte alla luce dei nuovi fatti e dei cambiamenti nella situazione a Gaza provocati dalle continue e vergognose violazioni dei diritti umani». La dichiarazione richiede inoltre alla Corte di «indicare misure provvisorie o modificare le misure» emesse a gennaio.

10:34
10:34
Proposta di accordo, Israele dà a Hezbollah un ultimatum di una settimana

Israele ha dato a Hezbollah una settimana di tempo per accettare la proposta di accordo statunitense, presentata nei giorni scorsi dall'inviato speciale Usa, Amos Hochstein.

Essa prevede, di fatto, l'allontanamento dei combattenti libanesi filo-iraniani dalla linea di demarcazione tra Libano e Israele.

Lo scrive oggi il quotidiano di Beirut al Akhbar, molto vicino allo stesso Partito di Dio. Secondo fonti informate non meglio precisate, Israele ha informato "paesi occidentali" di poter aspettare entro il 15 marzo. Altrimenti Israele è pronto a un'escalation militare che può condurre a una guerra su larga scala.

In questo contesto, le autorità libanesi sono in attesa che l'inviato Usa, Amos Hochstein, 'mediatore' che ha servito in passato nell'esercito israeliano, concluda la sua visita in Israele e informi, tramite i canali diplomatici Usa a Beirut, circa i risultati della trattativa. I dettagli del negoziato non sono stati però finora resi noti.

E Hezbollah anche ieri ha ribadito il suo rifiuto per la proposta Hochstein e ha condizionato ogni de-escalation militare nel sud del Libano alla fine dell'offensiva di Israele sulla Striscia di Gaza.

10:09
10:09
L'UE condanna l'approvazione di nuovi alloggi di Israele in Cisgiordania

«L'Unione europea condanna l'approvazione, avvenuta mercoledì, da parte dell'Alto comitato di pianificazione israeliano, di piani per la realizzazione di oltre 3.426 unità abitative, espandendo ulteriormente gli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata. L'UE esorta Israele a revocare queste decisioni». Lo afferma in una dichiarazione il portavoce dell'UE per la Politica estera.

«L'Ue ribadisce che gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale e costituiscono un ostacolo alla pace, poiché minacciano la soluzione dei due Stati. Inoltre, l'espansione degli insediamenti è del tutto incoerente con gli sforzi in corso per ridurre le tensioni, e questo è ancora più importante in vista delle imminenti festività religiose del Ramadan, Pessah e Pasqua», evidenzia il portavoce, ricordando che «la posizione dell'Ue rimane invariata: non riconoscerà alcuna modifica ai confini pre-1967, anche per quanto riguarda Gerusalemme, oltre a quelle concordate dalle parti».

08:40
08:40
«Si affievoliscono le speranze di una tregua prima del Ramadan»

Si stanno affievolendo le speranze che un accordo sul rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre e per arrivare a una tregua temporanea a Gaza possa essere raggiunto prima dell'inizio del Ramadan, la prossima settimana. Lo riferisce il New York Times citando funzionari vicini ai colloqui.

07:59
07:59
«La guerra a Gaza è una vergogna per la civilità»

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha definito la guerra di Israele a Gaza una «vergogna per la civiltà» e ha ribadito le richieste di un «cessate il fuoco immediato». Si tratta, ha aggiunto Wang in un briefing, di «una tragedia per l'umanità e una vergogna per la civiltà che oggi, nel XXI secolo, questo disastro umanitario non possa essere fermato. Nessuna ragione giustifica la continuazione del conflitto. Per questo, la comunità internazionale deve agire con urgenza e fare dell'immediato cessate il fuoco e della cessazione delle ostilità la priorità assoluta. Garantire gli aiuti umanitari è responsabilità morale urgente».

07:17
07:17
Il punto alle 7.00

La tv degli Houthi, Al Masirah, ha riferito che Stati Uniti e Gran Bretagna hanno lanciato due attacchi aerei contro l'aeroporto di Hodeida, in Yemen, senza ulteriori dettagli.

È salito nel frattempo a tre il bilancio dei marinai uccisi nell'attacco missilistico degli Houthi contro una nave mercantile al largo dello Yemen. Lo annuncia il Comando centrale americano, Centcom.

Dopo l'attacco il cargo True Confidence, battente bandiera delle Barbados, è stata abbandonata ed è rimasta alla deriva con un incendio a bordo. La nave è stata colpita nel Golfo di Aden mercoledì mattina.