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22:33
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«Putin ha chiesto a Trump che Kiev ceda il Donetsk»
Vladimir Putin ha chiesto a Donald Trump che l'Ucraina ceda il pieno controllo di Donetsk, una regione strategicamente vitale nell'est del Paese, come condizione per porre fine alla guerra. Lo hanno riferito al Washington Post due alti funzionari americani.
Putin ha tentato di conquistare il territorio per 11 anni ma è sempre stato respinto dalle forze ucraine, trincerate in un'area che ritengono essere un importante baluardo contro una rapida avanzata russa verso ovest, in direzione di Kiev.
L'interesse su Donetsk che Putin ha espresso nell'ultima telefonata con Trump rivela che non intende fare marcia indietro rispetto alle richieste passate, nonostante l'ottimismo del presidente americano. La Russia e i separatisti sostenuti da Mosca hanno rivendicato parti della regione dal 2014, ma non sono mai stati in grado di conquistarla interamente con la forza.
18:10
18:10
Vienna ritira il veto sulle nuove sanzioni UE contro Mosca
L'Austria ha deciso di ritirare il veto sul diciannovesimo pacchetto di sanzioni dell'Ue contro la Russia, segnando un cambio di rotta rispetto alla posizione mantenuta finora e aprendo la strada alla possibile approvazione delle misure in vista della riunione dei ministri degli Esteri a Lussemburgo lunedì.
Lo stallo era legato alla richiesta di Vienna di scongelare alcuni asset russi per compensare l'istituto austriaco Raiffeisen Bank International, colpita dalle controsanzioni di Mosca. "L'Austria sostiene la prosecuzione della pressione sulla Russia e lunedì approverà il pacchetto", ha confermato il ministero degli esteri in una nota.
Il nuovo pacchetto include una serie di misure nel campo energetico e finanziario, tra cui il divieto di commercializzare gas naturale liquefatto (GNL) russo a partire dal 1° gennaio 2027, in anticipo di un anno rispetto alla proposta iniziale. Anche la Slovacchia ha espresso riserve, ma la Commissione Ue sta lavorando a soluzioni per rispondere alle sue preoccupazioni e garantire un consenso unanime tra i Ventisette.
14:04
14:04
«I Paesi dell'UE possono autorizzare un corridoio aereo per Putin»
«I Paesi membri possono concedere deroghe individuali alla chiusura dello spazio aereo europeo» nei confronti della Russia: spetta ai governi nazionali «autorizzare tali eccezioni».
Lo riferisce un portavoce della Commissione Ue, spiegando che ciascuno dei Ventisette può decidere di aprire un corridoio aereo per consentire l'atterraggio in Ungheria del presidente russo Vladimir Putin per l'incontro con Donald Trump. Il divieto di viaggio Ue non si applica allo zar ma, viene precisato, il blocco dello spazio aereo europeo nei confronti dei velivoli russi «resta formalmente in vigore».
13:25
13:25
«Ora serve un piano di pace per l'Ucraina»
«Ora l'Ucraina ha bisogno di un piano di pace». Lo ha affermato in una nota il cancelliere tedesco Friedrich Merz dopo la telefonata con Volodymyr Zelensky, alla quale hanno preso parte il presidente francese Emmanuel Macron, il premier britannico Keir Starmer, il segretario generale della Nato Mark Rutte e i vertici delle istituzioni Ue, Antonio Costa e Ursula von der Leyen.
Dopo il colloquio tra Zelensky e Trump, Merz e i partner europei «hanno accolto con favore la cooperazione transatlantica» e ribadito «l'urgenza di una pace giusta e duratura», impegnandosi ad ampliare il sostegno a Kiev e ad «aumentare la pressione» su Mosca.
08:26
08:26
Raid russi sulla città di Zaporizhzhia
La scorsa notte le forze russe hanno attaccato la città ucraina di Zaporizhzhia, colpendola tre volte, devastando un istituto scolastico e provocando diversi incendi, ma nessuna vittima. Lo afferma il governatore dell'oblast omonimo, Ivan Fedorov su Telegram, citato da Rbc-Ukraine.
La città di Zaporizhzhia è frequenta bersaglio dei raid notturni russi. Solo di recente, il 10 ottobre è stata colpita da ben sette droni, che hanno ferito diverse persone. Precedentemente, il 5 ottobre ci furono morti e feriti.
08:25
08:25
Il punto alle 8.00
«Diamo i Tomahawks all'Ucraina, Mr President». Dopo l'incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, il board editoriale del Wall Street Journal esorta il leader americano a concedere i missili a lungo raggio a Kiev.
La «riluttanza» di Trump ad accontentare la richiesta dell'Ucraina sembra legata a due preoccupazioni. «La prima è l'escalation con una potenza nucleare. Ma Vladimir Putin lancia missili da crociera e balistici contro l'Ucraina da anni, e non c'è nulla di escalation nel rispondere. L'altra preoccupazione riguarda le scorte americane di armi», ha spiegato il board editoriale ricordando come Trump la scorsa estate aveva sostenuto che l'Ucraina doveva passare all'attacco. «I Tomahawk possono aiutare l'Ucraina a farlo, ed questo porterà a una pace più rapida», ha messo in evidenza.