Ambiente

Quando in Groenlandia non si può più viaggiare con i cani da slitta

Nel villaggio di Ilulissat, molte tradizioni stanno scomparendo a causa del cambiamento climatico – Secondo alcuni studi, l'aumento delle temperature di aria e oceano ha conseguenze addirittura peggiori di quanto si pensasse in precedenza sulla calotta glaciale
Federica Serrao
14.10.2022 10:52

A Ilulissat, nella baia di Disko nella Groenlandia occidentale, un tempo c'erano molti cani da slitta. Oggi, il numero è drasticamente diminuito. In questo piccolo villaggio, formato da casette dai colori vivaci, gli inverni sono sempre più corti e il tempo è diventato imprevedibile. Ilulissat, che nella lingua groenlandese Kalaallisut significa "gli iceberg", si sta trasformando sempre più velocemente. Grossi pezzi di iceberg continuano a staccarsi dal vicino ghiacciaio di Sermeq Kujalleq, il più grande al mondo al di fuori dell'Antartide. Qui, il cambiamento climatico non sta colpendo solo l'ambiente, ma sta modificando irrimediabilmente la cultura di una regione e le sue antiche tradizioni, influenzando il Paese molto più di quanto si temesse. 

Come i cubetti di ghiaccio in una bevanda calda

Solo 250 chilometri. E poi il Circolo Polare Artico. Nel piccolo porto del villaggio di Ilulissat, si pesca da sempre e in inverno ci si sposta a bordo di una slitta trainata dai cani. Uno stile di vita, quest'ultimo, che potrebbe ben presto sparire. «Era il 2001 quando ho iniziato a notare che durante le stagioni invernali nella baia di Disko il ghiaccio scarseggiava sempre di più», racconta Kaleeraq alla BBC. L'uomo pesca in queste acque da quando aveva 14 anni ed è molto attento ai cambiamenti che colpiscono il suo territorio. «Mi sono preoccupato molto quando ho iniziato a notare che la barriera di ghiaccio si stava indebolendo». Dopotutto, è risaputo. Gli effetti del cambiamento climatico sono ben visibili in ogni angolo del globo. Ma nella regione artica, la situazione è ancor più grave. Le temperature aumentano molto più velocemente e l'impatto sulla vita locale si fa sentire prepotentemente. Secondo uno studio condotto dalle università di Edimburgo e della California, l'aumento della temperatura dell'aria sta infatti amplificando gli effetti dello scioglimento dei ghiacci, causato dal riscaldamento degli oceani.

Per dirla in altre parole, sebbene sia ormai noto che l'aumento della temperature dell'aria e degli oceani è responsabile dello scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia, quello che emerge dalle nuove indagini è che i due fenomeni si influenzano a vicenda, intensificando l'uno gli effetti dell'altro. Un effetto, a detta dei ricercatori, che ricorda un po' quello dei cubetti di ghiaccio che si sciolgono in una bevanda: più questa è calda, più il processo sarà rapido. Mescolando la bevanda, lo scioglimento avverrà ancora più velocemente. Esattamente come sta succedendo in Groenlandia, dove l'aumento della temperatura dell'aria, a tutti gli effetti, provoca un rimescolamento dell'oceano proprio vicino alla calotta glaciale. Che, neanche a dirlo, fa sì che quest'ultima si sciolga molto più rapidamente. 

Vista sul villaggio di Ilulissat. © Shutterstock 
Vista sul villaggio di Ilulissat. © Shutterstock 

Addio alle slitte con i cani?

Un po' come per il cartone animato Balto, anche a Ilulissat i cani da slitta erano particolarmente caratteristici, tant'è che un tempo erano una delle attrazioni turistiche principali. Ma così rapidamente come diminuisce lo spessore del ghiaccio, anche questa tradizione sembra essere destinata a scomparire in tempo breve. Fino a due decenni fa, gli esemplari di cani nel solo villaggio erano ben 5.000. Ora, come confessa alla BBC Flemming Lauritzen, addetto alla gestione di un'attività di tour proprio con i cani da slitta,  si contano solo 1.800 cani. Piano piano - ma neanche troppo - questi animali, simbolo del turismo e del villaggio di Ilulissat stanno sparendo. Ma come dicevamo, le slitte con i cani non sono l'unica tradizione che potrebbe sparire. Anche il tempo si sta trasformando. Fino a qualche anno fa, le stagioni erano più definite. «Quando ero bambino il tempo era più prevedibile. Oggi invece non sappiamo mai come sarà l'inverno», spiega lo skipper di una barca di turismo, George Jonathansen, alla BBC. Le irregolarità sono infatti all'ordine del giorno. I cittadini affermano di aver vissuto, inspiegabilmente, un'estate molto più fredda rispetto alle più recenti. In alcune aree della Groenlandia sono state registrate precipitazioni record. Ma non per questo bisogna pensare che gli effetti del cambiamento climatico stiano regredendo. Salendo più a nord, vicino alla cittadina di Thule, ecco emergere un ulteriore problema: quello della caccia. Secondo il sindaco del distretto di Avannaata, che comprende entrambe le località di Ilulissat e Thule, le difficoltà sono causate dal ritiro dei ghiacci marini. «I nostri cacciatori locali erano abituati a fare delle battute di caccia molto lunghe. Ora non possono più farlo. Per questa ragione devono cambiare il loro stile di vita». 

© Shutterstock 
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Anche qualcosa di positivo

Sebbene la situazione appaia - chiaramente - tragica, una luce in fondo al tunnel si riesce a scorgere. Secondo il sindaco di Avannaata, il cambiamento climatico non starebbe infatti solo cancellando tradizioni vecchie di decenni, ma starebbe portando anche alcuni benefici al territorio. «La vita nell'Artico, per certi versi, ora è diventata più facile». Nonostante le preoccupazioni, nell'area gli inverni sono diventati davvero più miti, creando nuove opportunità per il villaggio, che si conferma essere in piena espansione. Ad avere notevolmente migliorato la vita dei pescatori di Ilulissat è stata, in particolar modo, la pesca. Ora come ora, nella zona è possibile pescare in barca tutto l'anno, grazie alla presenza di nutrienti provenienti dalle acque di fusione glaciale, che arricchiscono la vita marina. Al tempo stesso, il prezzo dell'ippoglosso è aumentato, permettendo ai pescatori di guadagnare di più dalla vendita del pesce. Ma le minacce sono sempre dietro l'angolo. 

La calotta glaciale della Groenlandia. © Shutterstock 
La calotta glaciale della Groenlandia. © Shutterstock 

Se il livello del mare si alza

Nonostante i cittadini groenlandesi tirino qualche sospiro di sollievo, gli scienziati invitano a non abbassare la guardia sull'impatto del riscaldamento globale sulla calotta glaciale della Groenlandia. Come viene spiegato da Bloomberg, l'acqua di fusione che scorre nell'oceano continua a creare turbolenze che generano più calore, sciogliendo anche i bordi della calotta glaciale sommersi nell'oceano, portando alla cosidetta "fusione sottomarina". Nel sud e nel centro-ovest dell'isola, a determinare questa fusione è la temperatura degli oceani, mentre nel nord-ovest il responsabile è prevalentemente il riscaldamento atmosferico. Secondo quanto riportato dal Daily Mail, alcuni dati suggeriscono che se l'atmosfera non si fosse riscaldata a partire dal 1979, l'impatto della fusione sottomarina sarebbe stato significativamente più basso. Ma dopo più di quarant'anni, la situazione appare tragica. E i problemi non finiscono qui. Stando ai dati riportati dalla BBC, sembrerebbe che l'acqua di fusione della calotta vada ad aumentare il livello globale del mare di 1,5 millimetri all'anno. Studi recenti confermano inoltre che, anche intervenendo istantaneamente per ridurre le emissioni, un aumento di almeno 27 centimetri, nel futuro, sarà inevitabile. Lo scenario peggiore, che vede la calotta glaciale scongelarsi totalmente, porterebbe a un innalzamento di oltre 7 metri del livello del mare. Con conseguenze, come si può ben immaginare, molto più catastrofiche rispetto alla fine della tradizionale corsa con i cani da slitta. 

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