La storia

Quella doppia, «scomoda» donazione a Kamala Harris da parte di Donald Trump

Nel 2011 il tycoon firmò due assegni da 5 mila e mille dollari in favore dell'allora procuratrice generale della California: ecco perché
© Joe Lamberti
Red. Online
22.07.2024 18:00

Donald Trump, evidentemente, se lo aspettava. Tant'è che, non appena il ritiro di Joe Biden dalla corsa alle presidenziali 2024 è diventato realtà, l'ex presidente degli Stati Uniti è partito all'attacco della sfidante più accreditata. Kamala Harris. Ribattezzata, per l'occasione, Laffin' Kamala Harris. Un vecchio, e ovviamente derisorio, soprannome più volte utilizzato dal tycoon.

Detto ciò, in queste ore è emerso un particolare interessante. Scottante, quasi. Un particolare o, se preferite, una verità scomoda sulla quale Trump, presto o tardi, dovrà chinarsi. Parliamo di un assegno di 5 mila dollari, datato 26 settembre 2011, con la firma del tycoon e intestato nientepopodimeno che a Kamala Harris (Attorney General Kamala D Harris, volendo citare l'intestazione esatta). All'epoca, Kamala Harris ricopriva la carica di procuratore generale della California e l'assegno era stato versato nell'ottica di una sua rielezione. La scomoda, se non scomodissima donazione di Trump, oggi, è riemersa con forza sui social media. Il deputato Democratico della Florida, Jared Moskowitz, ha postato una foto dell'assegno su X con la seguente didascalia: «È stato un saggio investimento». Michael Steele, ex presidente del Comitato Nazionale Repubblicano, ha ironizzato così: «Quando Trump ha firmato quell'assegno nel 2011, scommetto che non pensava che l'avrebbe incassato nel 2024».

In realtà, la donazione di 5 mila dollari – quella donazione – fu soltanto uno dei numerosi regali fatti dalla famiglia Trump a Kamala Harris all'epoca in cui lavorava come procuratore generale della California. I registri in possesso del Segretario di Stato della California, al riguardo, annotano la donazione più cospicua, 5 mila dollari appunto, ma forniscono anche i dettagli di un altro assegno – di mille dollari – inviato da Trump a Harris nel febbraio 2013, all'inizio della sua campagna di rielezione. Anche Ivanka, la figlia di Trump, è elencata nel database: donò a Harris 2 mila dollari nel giugno 2014.

In totale, parliamo di 8 mila dollari che, dalle casse della famiglia Trump, sono confluiti in quelle (politiche) di Kamala Harris. Soldi che potrebbero perseguitare Trump in quest'ultima curva di campagna elettorale. E che, in parte, avevano già perseguitato il tycoon nel 2020, alle ultime presidenziali. Fox News, all'epoca, aveva riferito che, in realtà, Trump donò 5 mila dollari a Kamala Harris, nel 2011, su richiesta dell'allora procuratore capo di New York Eric Schneiderman. Quest'ultimo, leggiamo, aveva organizzato una raccolta fondi per Harris e convinse Trump ad acquistare un biglietto per l'evento al prezzo massimo di 5 mila dollari. A detta di Trump, il fatto che ci fosse un'indagine in corso sulla Trump University non aveva nulla a che fare con la donazione. 

Harris, in ogni caso, non potrà spendere i soldi incassati da Donald Trump. Nel 2020, infatti, il Sacramento Bee aveva riferito che Kamala Harris aveva preso quei 6 mila dollari e li aveva destinati a un'organizzazione per i diritti civili che opera in America centrale.