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L'alto rappresentante UE Kaja Kallas ha annunciato l'accordo per migliorare la situazione umanitaria nella Striscia – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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19:49
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ONU: entrato carburante a Gaza dopo 130 giorni, ma insufficiente
Ieri le Nazioni Unite sono riuscite a far entrare da Israele nella Striscia di Gaza 75'000 litri di carburante, «la prima consegna in 130 giorni», ma si tratta di una quantità che «non è sufficiente a coprire nemmeno un giorno di fabbisogno energetico». Lo ha detto il portavoce del Segretario generale ONU, Stephane Dujarric, nel briefing con la stampa.
«L'ONU e i suoi partner umanitari hanno bisogno di centinaia di migliaia di litri di carburante ogni giorno per mantenere attive le operazioni essenziali, i servizi salvavita e di sostegno alla vita», ha rimarcato Dujarric, ricordando che questi servizi si bloccheranno «se non arriveranno immediatamente volumi maggiori nella Striscia di Gaza».
17:29
17:29
IDF: documento rivela uso degli ospedali da parte di Hamas
Un documento trovato dall'IDF sotto l'ospedale europeo di Khan Yunis nel febbraio 2025 in cui un miliziano di Hamas descrive come un comandante di compagnia dell'organizzazione terroristica abbia ordinato di lasciare due del loro gruppo fuori da un tunnel, condannandoli a morte durante uno scontro con le forze israeliane. Il portavoce dell'esercito ha pubblicato le foto del documento.
Il testo racconta che il comandante Muhammad al-Bakri era nascosto nel tunnel sotto l'ospedale, mentre due miliziani - Ahmad Shataat e Salim Ma'arouf - si trovavano in un confronto diretto con truppe dell'IDF. Al-Bakri ordinò: «Legate la porta con una corda e lasciateli morire fuori». I due furono uccisi mentre cercavano di fuggire verso l'ospedale europeo, dopo essere stati bloccati fuori dal tunnel.
Il documento prosegue affermando che la cellula terroristica, sotto il comando di al-Bakri, fuggì attraverso una galleria sotterranea verso l'ospedale, da dove poi aprì il fuoco contro le truppe israeliane. «Si tratta di una prova diretta dell'utilizzo militare dell'ospedale da parte di Hamas, sia in superficie che nel sottosuolo, e di un'ulteriore dimostrazione della codardia dei comandanti dell'organizzazione, che si nascondono nei tunnel e abbandonano i propri uomini», ha dichiarato l'IDF.
13:47
13:47
«Se l'AIEA sarà imparziale, possiamo riprendere i rapporti»
L'Iran può riprendere la cooperazione con l'AIEA se l'agenzia atomica dell'Onu «smetterà di applicare doppi standard in merito al caso nucleare iraniano». Lo ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, durante una telefonata con il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.
Facendo riferimento alla sospensione dei rapporti con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), decisa dal Parlamento iraniano dopo gli attacchi da parte di Israele degli Stati Uniti in Iran, Pezeshkian ha detto «che la recente risoluzione parlamentare iraniana è stata una reazione al comportamento parziale e non professionale del Direttore Generale dell'AIEA, Rafael Grossi», riferisce la presidenza della Repubblica islamica.
Secondo il presidente iraniano, il comportamento dell'AIEA e del suo direttore durante il conflitto con Israele e gli Usa «hanno minato la credibilità» dell'AIEA e ha ringraziato Costa «per i suoi sforzi nel promuovere la diplomazia e un impegno costruttivo e ha sottolineato la disponibilità dell'Iran ad ampliare i legami e a risolvere le questioni con l'Ue attraverso un dialogo rispettoso e produttivo».
13:11
13:11
Abu Mazen chiede agli Usa di far parte dei negoziati
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ha inviato un messaggio agli Stati Uniti chiedendo che l'Anp venga inclusa nei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas. Lo riferiscono i media arabi e israeliani.
Abu Mazen, con il sostegno dell'Arabia Saudita, ha affermato che l'Anp deve essere presente al tavolo delle trattative per discutere accordi di sicurezza a lungo termine, soprattutto considerando che l'Autorità palestinese potrebbe assumere il controllo o mantenere una parte del controllo della Striscia. L'amministrazione Trump non avrebbe ancora risposto alla richiesta di Abu Mazen.
Tuttavia, secondo fonti di Channel 12, ci si aspetta che gli Stati Uniti dicano ad Abu Mazen che cercheranno di includere lui e l'Anp nei colloqui. In precedenza, Abu Mazen aveva ha affermato che «Hamas deve porre fine al suo controllo sulla Striscia di Gaza e consegnare le sue armi all'Autorità nazionale palestinese»
13:01
13:01
Kallas: «Raggiunto un accordo con Israele per l'accesso umanitario a Gaza»
«Oggi abbiamo raggiunto un accordo con Israele per ampliare l'accesso umanitario a Gaza. Questo accordo comporta l'apertura di ulteriori valichi, l'ingresso a Gaza di aiuti e camion con generi alimentari, la riparazione di infrastrutture vitali e la protezione degli operatori umanitari. Contiamo sul fatto che Israele attui tutte le misure concordate». Lo annuncia l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas.
«A seguito delle risoluzioni del Consiglio dei ministri israeliano e del dialogo costruttivo tra l'Ue e Israele, quest'ultimo ha concordato misure significative per migliorare la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza», si legge poi in una nota diffusa dal Servizio per l'Azione Esterna dell'Ue.
«Tali misure sono state o saranno attuate nei prossimi giorni, con la consapevolezza comune che gli aiuti su larga scala devono essere forniti direttamente alla popolazione e che continueranno ad essere adottate misure per garantire che non vi sia alcun dirottamento degli aiuti a Hamas. Tali misure comprendono, tra l'altro, un aumento sostanziale del numero di camion che ogni giorno entrano a Gaza per trasportare prodotti alimentari e non alimentari, l'apertura di diversi altri valichi sia nella zona settentrionale che in quella meridionale, la riapertura delle rotte di aiuto giordane ed egiziane, la possibilità di distribuire generi alimentari attraverso panifici e mense pubbliche in tutta la Striscia di Gaza, la ripresa delle forniture di carburante per le strutture umanitarie fino a un livello operativo, la protezione degli operatori umanitari, la riparazione e l'agevolazione dei lavori sulle infrastrutture essenziali, come la ripresa della fornitura di energia la ripresa delle forniture di carburante destinato alle strutture umanitarie, fino al raggiungimento di un livello operativo; la protezione degli operatori umanitari; la riparazione e l'agevolazione dei lavori sulle infrastrutture vitali, come la ripresa dell'approvvigionamento elettrico all'impianto di desalinizzazione dell'acqua», si legge ancora.
«L'Ue è pronta a coordinarsi con tutti i soggetti umanitari interessati, le agenzie delle Nazioni Unite e le Ong presenti sul terreno per garantire la rapida attuazione di tali misure urgenti. L'Ue ribadisce il suo appello per un cessate il fuoco immediato e il rilascio di tutti gli ostaggi e sostiene gli attuali sforzi di mediazione dell'Egitto, del Qatar e degli Stati Uniti d'America».
12:47
12:47
«Uccisi 16 palestinesi in un raid israeliano»
L'agenzia di stampa Wafa, citando fonti di Gaza afferma che 16 palestinesi, tra cui 10 bambini, sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti questa mattina quando un raid delle Forze di difesa israeliane (Idf) hanno colpito una folla radunata per ricevere integratori nutrizionali per bambini a Deir al-Balah, nella zona centrale di Gaza.
12:46
12:46
Colpito un centro di comando militare di Hezbollah nel sud del Libano
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno colpito durante la notte un centro di comando militare di Hezbollah nell'area di Yohmor, nel sud del Libano.
Secondo quanto riferito dall'esercito israeliano, dal sito operavano membri dell'organizzazione sciita. Il centro, stando alla stessa fonte, era situato all'interno di una struttura civile, fatto che viene indicato come ulteriore prova dell'utilizzo sistematico della popolazione da parte di Hezbollah per nascondere attività terroristiche contro Israele.
L'Idf ha fatto sapere di aver adottato misure per ridurre il rischio di danni ai civili prima dell'attacco. L'esistenza e l'uso del centro di comando verrebbero considerati una violazione delle intese tra Israele e Libano. Secondo l'esercito, le operazioni proseguiranno finché Hezbollah continuerà a rappresentare una minaccia per lo Stato di Israele.
12:27
12:27
Dieci naufraghi della Eternity salvati da Aspides nel mar Rosso
Dieci persone, tra i naufraghi del mercantile Eternity C colpito e affondato dai ribelli Houthi dello Yemen tre giorni fa nel mar Rosso, sono state tratte in salvo dalla missione Eunavfor Aspides, che continua a pattugliare il bacino. Lo ha annunciato la missione su X, precisando che nelle scorse ore sono stati tratti in salvo dal mare tre filippini membri dell'equipaggio e un membro del Maritime Security Team di nazionalità greca, portando a 10 il totale delle persone recuperate.
Secondo Aspides, erano 25 le persone a bordo del cargo portarinfuse battente bandiera liberiana. Tre persone sono state uccise e almeno due ferite, tra cui un elettricista russo che ha perso una gamba nell'attacco degli Houthi.
Il quotidiano greco Kathimerini sostiene invece che a bordo vi fossero 22 persone, la maggior parte delle quali di nazionalità filippina, insieme a tre guardie armate, tra cui il cittadino greco che si temeva rapito e ora invece tratto in salvo dal mare. La sorte delle altre persone che erano a bordo rimane incerta.
L'ambasciata statunitense in Yemen, con sede a Riad, ha accusato gli Houthi di aver rapito parte dei membri dell'equipaggio sopravvissuti all'affondamento della nave chiedendone il «rilascio immediato e incondizionato».
Mercoledì, gli Houthi hanno dichiarato di aver «salvato» un numero imprecisato di persone dalla nave.
12:05
12:05
Ben Gvir attacca Netanyahu per i colloqui, poi precisa
Il ministro di ultradestra israeliano Itamar Ben-Gvir ha attaccato il premier Benjamin Netanyahu, sostenendo che i negoziati per «accordi illegittimi» hanno portato alla morte del maggior Avraham Azoulay, ucciso a Khan Yunis dopo aver combattuto contro i terroristi che avevano cercato di rapirlo.
Ben-Gvir ha scritto che «più aumentano i negoziati per accordi illegali, maggiore è la motivazione dei terroristi di Hamas a compiere altri rapimenti, e ieri sera ci è costato la vita di un combattente delle Idf (le Forze di difesa israeliane, ndr), ucciso durante un tentativo di rapimento». Ben Gvir ha inoltre invitato il primo ministro a interrompere i negoziati con Hamas.
Il ministro successivamente si è corretto con una nuova dichiarazione: «Netanyahu lavora instancabilmente per la sicurezza di Israele, ma per quanto riguarda l'accordo che sta prendendo forma, lo critico aspramente. Le cose che ho detto sono state chiare e semplici: quando si negozia con Hamas per il bene degli accordi, l'organizzazione si sente invogliata a nuovi rapimenti».
11:59
11:59
«Doha può inviare denaro a Gaza durante tregua»
«Israele ha accettato in linea di principio la richiesta di Hamas affinché Doha inizi a trasferire risorse finanziarie per la ricostruzione della Striscia di Gaza già durante l'eventuale tregua». Lo riferisce Ynet.
Secondo Hamas, ciò rappresenta una garanzia sulla serietà dell'intenzione di porre fine alla guerra e di un messaggio fondamentale alla popolazione palestinese: il conflitto sta per finire. Gerusalemme insiste che non sia solo il Qatar a finanziare la ricostruzione, ma che anche altri Paesi contribuiscano, per non lasciare l'intero onere finanziario a Doha.
Ma Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, al momento, si rifiutano di impegnarsi per la ricostruzione prima che Israele si impegni chiaramente a porre fine alla guerra. Il nodo principale nei colloqui resta il controllo sul corridoio di Morag.
11:58
11:58
Hamas tenta di rapire un soldato a Gaza e lo uccide
L'Idf ha riferito che il sergente maggiore riservista Avraham Azoulay, 25 anni, è stato ucciso ieri mattina durante un'operazione dei genieri militari nel sud della Striscia dopo il tentativo di Hamas di prenderlo in ostaggio.
Secondo l'indagine preliminare, i terroristi hanno sparato un razzo Rpg contro l'escavatore blindato che Azoulay stava manovrando per demolire un tunnel, per poi uscire da una galleria sotterranea e tentare di rapirlo. Azoulay ha reagito e ha combattuto contro gli aggressori, ma è stato colpito e ucciso. Le truppe hanno aperto il fuoco contro i terroristi impedendo che il corpo del sergente venisse preso in ostaggio.
11:12
11:12
Otto morti nei raid dell'Idf a Gaza city e Khan Younis
Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, i raid delle Forze di difesa israeliane (Idf) sulla Striscia hanno provocato la morte di otto palestinesi, tra cui una ragazza, e il ferimento di decine di persone in attacchi distinti su Gaza city e Khan Younis.
11:00
11:00
Arresti e perquisizioni israeliane a Jenin
L'esercito israeliano ha assaltato questa mattina il quartiere di Al-Hadaf nella città di Jenin, in Cisgiordania, facendo irruzione in alcune abitazioni. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa citando fonti locali, precisando che i militari hanno perquisito e danneggiato alcune abitazioni ed effettuato alcuni arresti, tra intimidazioni e spari. L'operazione sarebbe avvenuta con il supporto di droni.
Nella vicina Rumana un palestinese ha ferito leggermente con un coltello un soldato israeliano ed è stato ucciso, secondo quanto confermato dalle forze di difesa israeliane (Idf).
Ieri, le ruspe israeliane hanno continuato a demolire le abitazioni nel campo profughi di Jenin, nell'ambito di un piano che prevede la demolizione di oltre 100 abitazioni, annunciato da Israele all'inizio di giugno. Da allora tra città e campo profughi sono stati uccisi a Jenin 41 palestinesi, decine gli arresti e 22 mila persone sfollate.
10:57
10:57
«Hamas prepara i rapiti per il rilascio in caso di tregua»
Mentre i negoziati a Doha per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio dei rapiti sono entrati nel quinto giorno, il Qatar ha trasmesso un messaggio positivo a Israele: «L'organizzazione si sta preparando per una possibile tregua e predispone gli ostaggi per il rilascio».
Lo riferisce Channel 12. Nel messaggio, il Qatar segnala anche che «gli ultimi ostacoli devono essere colmati».
07:03
07:03
Il punto alle 7.00
Le sirene d'allarme sono scattate a Tel Aviv e nell'area di Gerusalemme in seguito al lancio di un missile balistico dallo Yemen, ha reso noto questa mattina l'esercito israeliano (IDF). Su Telegram, le forze di Tel Aviv hanno fatto sapere di aver intercettato il missile.
Era dal giorno dopo la tregua con l'Iran che le sirene non suonavano a Tel Aviv.
Dalla Spagna, intanto, una chiamata all'azione su quanto sta succedendo nella Striscia: «L'Europa non sta facendo abbastanza per cercare di frenare il genocidio a Gaza», ha affermato il premier spagnolo, Pedro Sánchez, nel riferire al Congresso nazionale sull'ultimo Consiglio Europeo e sul vertice Nato di fine giugno. Sánchez ha aggiunto che «attende proposte adeguate» da parte della Commissione europea a riguardo, le quali dovrebbero essere presentate il 15 luglio.
«Non permetteremo che indifferenza, equidistanza o meri calcoli politici ci rendano complici del maggior genocidio di questo secolo», ha anche detto, attribuendo al governo israeliano «un'infamia che sarà ricordata nei libri di storia».