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Gli attacchi, secondo quanto scrive Al Jazeera, sono avvenuti all'interno della cosiddetta linea gialla che delimita le aree sotto il controllo dell'esercito israeliano – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:07
22:07
«Uccisi due capi di Hezbollah nel sud del Libano»
I media libanesi hanno riferito che due comandanti di Hezbollah sono stati uccisi in un attacco con drone nel villaggio di Al-Mansuri, nella regione di Tiro, nel Libano meridionale. Secondo un rapporto, i due stavano viaggiando a bordo di un veicolo quando sono stati colpiti a morte dal velivolo senza pilota. Lo riporta Ynet.
19:50
19:50
Fuoco dell'IDF sui caschi blu, nuova tensione in Libano
Mohammed bin Salman alla corte di Donald Trump per la sua prima visita alla Casa Bianca dal 2018. Un incontro non facile per il presidente americano che, travolto dalle critiche per il caso di Jeffrey Epstein, sperava di risollevarsi dalla bufera portando a casa l'adesione dell'Arabia Saudita agli Accordi di Abramo. Ma un'intesa appare più che improbabile: il tycoon si prepara a incassare il no di Riad a una normalizzazione dei rapporti con il governo Netanyahu, mentre torna a salire la tensione tra Israele e l'Unifil con un nuovo attacco dell'Idf ai caschi blu.
La forza Onu di interposizione nel sud del Libano ha annunciato di essere stata, ancora una volta, bersaglio di tiri da parte delle forze armate israeliane, ma senza conseguenze per i suoi militari. «Non abbiamo sparato deliberatamente: si trattata di colpi di avvertimento, abbiamo scambiato i soldati dell'Unifil per due sospetti», ha affermato l'Idf, annunciando l'apertura di un'inchiesta.
I riflettori restano, intanto, puntati sul faccia a faccia tra il tycoon e Mbs con Riad, convinta che solo una »chiara proposta diplomatica per la creazione di uno Stato palestinese« possa aprire la strada a una normalizzazione dei rapporti con Israele che i sauditi escludono però possa avvenire con l'attuale governo Netanyahu composto da ministri come Smotrich e Ben Gvir. Una linea rossa incompatibile con le posizioni, ribadite oggi da Gerusalemme: «La nostra opposizione a uno Stato palestinese in qualsiasi territorio a ovest del Giordano esiste», ha detto Bibi supportato anche dalle parole del suo ministro della Difesa. «La politica di Israele è chiara: non ci sarà uno Stato palestinese», gli ha fatto eco Israel Katz.
Due posizioni opposte che costringono Trump a un gioco di equilibrio: da una parte non irritare Israele, di cui l'amministrazione ha bisogno per il successo del piano di pace a Gaza, e dall'altra non alienarsi Riad, la cui adesione agli Accordi di Abramo è ritenuta cruciale per la stabilità del Medio Oriente. The Donald aveva già cercato durante il suo primo mandato di convincere i sauditi a normalizzare i rapporti con Israele, e lo stesso aveva fatto il suo successore Joe Biden. Senza successo. Il presidente americano intende ora provarci di nuovo, anche se la strada è in salita: persuadere Mbs che il suo piano di pace in 20 punti è la via per la creazione di uno Stato palestinese rischia di suscitare l'ira israeliana, soprattutto se Trump dovesse promettere una tempistica.
Rassegnata a non incassare l'immediata firma saudita agli Accordi, l'amministrazione spera comunque di portare a casa segnali positivi: secondo indiscrezioni, è cautamente ottimista sulla possibilità di ottenere da Mbs il riconoscimento che il piano di Trump è un punto di inizio verso lo Stato palestinese e l'impegno pubblico a valutare l'adesione agli Accordi di Abramo, gettando le basi per raggiungere il traguardo entro il fine del mandato di Trump.
Un impegno formale sarebbe cruciale anche nell'ottica della partita che si sta giocando all'Onu, dove il Consiglio di sicurezza si pronuncerà domani sulla risoluzione americana per Gaza. Per la Striscia si profila una divisione a metà: una parte sotto il controllo dell'Idf, un'altra sotto quello di Hamas. Uno scenario al quale Israele si sta preparando: l'esercito deve essere pronto a «stabilire rapidamente il controllo operativo» delle aree di Gaza «oltre la Linea Gialla», ha assicurato il capo di stato maggiore delle Idf, Eyal Zamir.
All'arrivo di Mbs è previsto un ricevimento degno di una visita di stato. La Trump Organization, guidata dai figli del presidente, sta trattando l'acquisto di una proprietà dal governo di Riad, e Jared Kushner ha ricevuto milioni di dollari di investimenti dai sauditi nei suoi fondi. Ma pur rappresentando di per sé una vittoria, la visita di Mbs potrebbe lasciare con l'amaro in bocca il principe alla corona. Trump ha ribadito più volte di valutare la richiesta saudita per l'acquisto di F-35 ma non sembra orientato - secondo indiscrezioni - a firmare l'autorizzazione alla vendita. Temendo di irritare Israele e la possibilità che la loro tecnologia possa essere rubata o trasferita alla Cina.
17:35
17:35
IDF, «Pronti a un'ampia offensiva per la conquista di Gaza»
Il capo di stato maggiore dell'IDF, Eyal Zamir, ha affermato che l'esercito israeliano deve essere pronto a «stabilire rapidamente il controllo operativo» delle aree di Gaza «oltre la Linea Gialla». Zamir ha indicato che l'IDF «continuerà a operare per impedire la rinascita di Hamas, controllando le aree chiave e gli ingressi di Gaza». Lo riportano i media israeliani.
Parlando alle truppe a Rafah, il capo dell'IDF ha affermato che i militari «continueranno a insistere sul fatto che il regime di Hamas non esisterà dall'altra parte del confine. Anche se ciò richiederà tempo».
«Nella Striscia di Gaza, controlliamo oltre il 50% del territorio, senza controllare la popolazione. La Linea Gialla funge da linea di accerchiamento e controllo, e continuiamo ad agire per impedire l'avanzata di Hamas, mantenendo il controllo del territorio» strategico «e delle porte di accesso a Gaza», ha dichiarato Zamir durante la visita nell'area di Rafah, nel sud di Gaza, scrive The Times of Israel.
«Se necessario, dobbiamo essere pronti a una rapida transizione verso un'ampia offensiva per conquistare il territorio nella Striscia di Gaza, dall'altra parte della Linea Gialla», ha affermato l'IDF.
15:17
15:17
IDF: «Non abbiamo sparato deliberatamente contro l'Unifil»
Le forze israeliane affermano che «non è stato sparato deliberatamente» contro le forze di pace delle Nazioni Unite in Libano. L'esercito israeliano ha affermato di avere scambiato i soldati per «sospetti», ha affermato in una nota.
«Domenica mattina, due sospetti sono stati identificati nella zona di El Hamames, nel Libano meridionale. Le truppe hanno poi sparato colpi di avvertimento. Dopo la verifica, è stato stabilito che i sospetti erano soldati delle Nazioni Unite in pattuglia nella zona», ha dichiarato l'esercito israeliano, aggiungendo che la questione è «sotto inchiesta».
14:13
14:13
«Riad non normalizzerà i rapporti con il governo Netanyahu»
L'Arabia Saudita non intende normalizzare i rapporti con Israele finché ci sarà il governo Netanyahu. Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz, citando fonti palestinesi in contatto con alti funzionari sauditi secondo cui Riad «condizionerà la normalizzazione a una chiara proposta diplomatica per la creazione di uno stato palestinese».
Qualsiasi governo che includa i ministri di estrema destra Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir «non è un partner per un accordo diplomatico e tanto meno di normalizzazione, alla luce di quanto accade a Gaza e in Cisgiordania».
«Israele non può imporre condizioni diplomatiche a un paese come l'Arabia Saudita», hanno aggiunto le fonti.
13:42
13:42
Unifil: «Bersagliati dal fuoco israeliano nel Sud del Libano»
La forza Onu di interposizione nel sud del Libano, Unifil, è stata fatta bersaglio di tiri da parte delle forze armate israeliane. Lo comunica la stessa Unifil con un post su X, in cui precisa che a sparare è stato un carro armato Merkava, da una posizione tenuta dall'Idf nel Libano del sud.
12:57
12:57
Quasi 4000 bambini di Gaza attendono di essere sfollati per le cure
«Oltre 16.500 pazienti, tra cui quasi 4 mila sono in attesa di essere evacuati per ricevere cure urgenti fuori da Gaza». Lo scrive su X Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Oms.
«Un mese dopo il cessate il fuoco a Gaza - aggiunge - l'Oms è sul campo per ricostruire i sistemi sanitari e garantire che i pazienti ricevano cure salvavita attraverso evacuazioni mediche. Ringrazio i 30 Paesi - fra cui la Svizzera, n.d.r - che hanno aperto le loro porte per accogliere i pazienti e invito altri a unirsi a noi.
»Chiediamo inoltre - ha aggiunto il direttore generale dell'Oms - l'apertura di tutte le vie di evacuazione, in particolare verso la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est. La salute e la guarigione non possono aspettare«.
12:50
12:50
Netanyahu: «Mai uno Stato palestinese a ovest del Giordano»
La nostra opposizione a uno Stato palestinese in qualsiasi territorio a ovest del Giordano esiste, è valida e non è cambiata di una virgola. Lo ha ribadito oggi il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, in apertura della riunione di Governo.
«Riguardo alla non smilitarizzazione della parte di Gaza che è nelle mani di Hamas, non ci sarà nulla del genere. Anche nel piano in 20 punti, e in tutto il resto, questo territorio sarà smilitarizzato e Hamas sarà disarmato», ha affermato il premier israeliano.
«O accadrà nel modo più facile o nel modo più difficile. Questo è quello che ho detto, e questo è quello che ha detto anche il presidente Trump», ha aggiunto.
11:17
11:17
Raid aerei su Rafah e su Gaza City
Elicotteri israeliani hanno bombardato le zone settentrionali della città di Rafah, nella sud della Striscia di Gaza, secondo quanto scrive Al Jazeera, citando propri reporter sul campo. Gli attacchi sono avvenuti all'interno della cosiddetta linea gialla che delimita le aree sotto il controllo dell'esercito israeliano.
L'esercito israeliano inoltre, riporta ancora la testata araba, continua a colpire località all'interno della cosiddetta linea gialla, in aree ancora sotto il suo controllo. Secondo Al Jazeera, l'Idf ha effettuato diversi attacchi aerei: uno a est di Khan Yunis, nel sud, e l'altro nel quartiere di Zeitun a Gaza City.
La situazione, scrive l'emittente, sta diventando sempre più grave per le famiglie che vivono nei pressi della linea gialla. «Viviamo a pochi metri dalla linea gialla e la situazione sta peggiorando sempre di più, mentre l'esercito israeliano continua a demolire edifici residenziali e a diffondere il panico con attacchi in quelle zone - scrive il cronista - Inoltre, le condizioni invernali stanno aggiungendo ulteriore sofferenza alle centinaia di migliaia di palestinesi sfollati che vivono ancora nella paura e in una crisi umanitaria sempre più profonda».
11:17
11:17
Tre palestinesi uccisi da attacco aereo a Khan Yunis
Tre palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira la parte orientale di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, «in violazione dell'accordo di cessate il fuoco». Lo scrive l'agenzia palestinese Wafa.
Secondo fonti mediche locali, i corpi delle tre vittime rimaste uccise nel bombardamento israeliano della città di Bani Suheila, a est di Khan Yunis, sono stati trasportati al Complesso Medico Nasser.
Dalle prime ore di questa mattina l'esercito israeliano ha effettuato demolizioni di edifici nella parte settentrionale di Rafah, sempre a sud dell'enclave, accompagnate da intensi colpi d'arma da fuoco da parte di elicotteri da combattimento israeliani a est di Khan Yunis.
Frattanto, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato su X che Israele non accetterà la creazione di uno Stato palestinese e che le Forze di Difesa israeliane manterranno la loro presenza nelle zone strategiche a Gaza ma anche altrove.
«La politica di Israele è chiara: non ci sarà uno Stato palestinese. Le Forze di Difesa israeliane rimarranno sul Monte Hermon e nella zona di sicurezza. Gaza sarà smilitarizzata fino all'ultimo tunnel e Hamas sarà disarmata nell'area gialla dalle forze di difesa israeliane» e, nel resto della Striscia, «dalla forza internazionale o dall'Idf», ha detto Katz.
08:03
08:03
Il punto alle 8.00
L'esercito israeliano ha ucciso un giovane palestinese durante un raid nel campo profughi di Old Askar, a est di Nablus, in Cisgiordania, scrive Al Jazeera, citando la Mezzaluna Rossa. La vittima è Hassan Sharkasi, colpito da un proiettile all'addome e morto poco dopo all'ospedale Rafidia di Nablus, scrive l'emittente qatarina, secondo cui fonti mediche riferiscono che anche un altro giovane palestinese è stato colpito durante il raid.Le forze israeliane hanno fatto irruzione nel campo di Askar durante la notte, dispiegando unità di fanteria nei quartieri. La Mezzaluna Rossa ha affermato che sono stati sparati proiettili veri e granate stordenti, scrive Al Jazeera.
