Roma, sul fisco offensiva in Svizzera

Per quanto riguarda lo scambio di informazioni l'Agenzia delle entrate italiana sta preparando le «richieste di gruppo» da inviare a Berna
Roberto Giannetti
25.10.2016 06:00

ROMA - Per quanto riguarda lo scambio di informazioni in ambito fiscale, l'Italia inizia la sua offensiva dalla Svizzera. Secondo quanto ha reso noto ieri «Il Sole 24 Ore», l'Agenzia delle entrate italiana sta preparando le richieste collettive di dati, attraverso le quali Roma busserà alla porte degli altri Paesi per ottenere dalle banche i nominativi e le informazioni sui contribuenti italiani con beni depositati all'estero. Secondo il quotidiano «l'Italia inizierà la sua offensiva dalla Svizzera, ossia il Paese da cui è emerso il 70% delle attività con la voluntary disclosure».

Gli accordi stipulati nel 2015 offrono al fisco italiano opportunità anche in altri Paesi, e da mesi circola l'ipotesi che prossimamente verranno inoltrate richieste al Lussemburgo. Tuttavia non potranno essere fatte richieste generiche, ma solo di gruppo, ossia su insiemi omogenei di contribuenti sulla base di criteri definiti e puntuali.

«A questo punto – sottolinea Fabrizio Vedana, vicedirettore dell'Unione fiduciaria di Milano – agli italiani con capitali non dichiarati in Svizzera non resta che aderire alla nuova voluntary disclosure, che inizierà a giorni e durerà fino al 31 luglio 2017. Diciamo che si tratta dell'ultima pulizia di quello che restava di non dichiarato». «A nostro avviso – continua – restano ancora capitali finanziari da dichiarare, ma non molti, anche se è difficile fare valutazioni». Ricordiamo che le adesioni alla prima voluntary erano ammontate a 130 mila.

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