Viaggi

Scontri al confine tra Thailandia e Cambogia, paradiso delle vacanze a rischio?

Il DFAE osserva attentamente la situazione e aggiorna i suoi «consigli di viaggio»: «I valichi di frontiera tra i due Paesi sono chiusi ai turisti fino a nuovo avviso, si raccomanda la massima prudenza nei viaggi in tutta la zona di confine e di informarsi presso la propria agenzia di viaggio o presso le autorità locali»
© KEYSTONE (EPA/KAIKUNGWON DUANJUMROON)
Jenny Covelli
24.07.2025 21:00

Escalation al confine tra Thailandia e Cambogia, che condividono una frontiera di oltre 800 chilometri. Tensioni, in una zona contesa tra i due Paesi asiatici, che risalgono alle delimitazioni coloniali. E che si sono riaccese con particolare intensità dallo scorso mese di maggio. Fino a quanto sta succedendo negli ultimi giorni. Andando oltre alla questione geopolitica, c'è già chi si domanda se il «paradiso delle vacanze» si stia velocemente trasformando in una destinazione da evitare. Lo abbiamo chiesto al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

I consigli di viaggio per Thailandia e Cambogia pubblicati sul sito web del DFAE riflettono la valutazione attuale della situazione, viene precisato. Tra le altre cose, segnalano che i valichi di frontiera tra i due Paesi sono chiusi ai turisti fino a nuovo avviso. «Si raccomanda la massima prudenza nei viaggi in tutta la zona di confine e di informarsi presso la propria agenzia di viaggio o presso le autorità locali in merito all’attuale situazione».

I viaggi in Thailandia sono generalmente considerati sicuri. Il rischio di attentati è presente in tutto il Paese. Nelle province meridionali di Pattani, Yala, Narathiwat e Songkhla si registrano regolarmente attentati terroristici. Si sconsigliano i viaggi nelle provincie di Pattani, Yala, Narathiwat e Songkhla. Tensioni latenti possono scoppiare improvvisamente. In queste province sono in vigore leggi di emergenza. Gruppi armati di ribelli compiono regolarmente attentati e altri atti di violenza a danno soprattutto di edifici pubblici (installazioni militari, posti di polizia, ferrovia, scuole ecc.). Possono verificarsi anche attentati contro le entità commerciali (Hotel, mercati, centri commerciali, ecc.) che provocano regolarmente delle vittime anche tra i civili. Si registrano anche scontri armati tra ribelli e forze di sicurezza. Anche nella provincia di Satun si raccomanda la massima prudenza. In tutte le zone di frontiera vi sono ancora campi minati. Si raccomanda di viaggiare unicamente sulle strade con più traffico, informandosi comunque presso le autorità locali o la popolazione. Informarsi prima e durante il viaggio sia nei media sia consultando le autorità locali sull'evolversi della situazione.

«I valichi di frontiera tra Thailandia e Cambogia sono chiusi ai turisti fino a nuovo avviso. L'ingresso e l'uscita per via aerea sono tuttora possibili. Tra la Cambogia e la Thailandia vi sono da anni controversie di confine nelle aree intorno ai templi di Preah Vihear (nell'omonima provincia cambogiana), Ta Khwai (Ta Krabey) e Ta Muen Thom (nella provincia thailandese di Surin). Esiste una zona di esclusione militare e non accessibile ai turisti sul versante tailandese dei templi di Preah Vihear, Ta Khwai e Ta Muen Thom».

Lo stato della sicurezza in Cambogia può cambiare molto rapidamente. Tensioni politiche e sociali hanno ripetutamente condotto a proteste, scioperi e blocchi stradali accompagnati da scontri violenti. Non si può escludere il rischio di attentati terroristici. Ci sono ancora molte mine, soprattutto nelle province lungo la frontiera tailandese. Anche la provincia di Siem Reap non è stata completamente libera dalle mine. Durante le visite individuali ai templi di Angkor Wat, si raccomanda di seguire scrupolosamente i percorsi indicati. Nelle regioni orientali di frontiera vi sono ancora bombe inesplose, risalenti alla guerra del Vietnam. Si raccomanda di limitarsi alle zone turistiche e di percorrere solo strade molto trafficate.

Il DFAE osserva attentamente la situazione. I consigli di viaggio vengono costantemente aggiornati e adeguati in caso di cambiamenti nella valutazione della situazione.

Attualmente, precisa il Dipartimento federale degli affari esteri, sono registrate sull’App Travel Admin circa 670 persone per la Thailandia e una quarantina per la Cambogia. Nel Registro degli svizzeri all'estero (compresi i famigliari che non hanno la cittadinanza svizzera) sono iscritte circa 13.430 persone per la Thailandia e 490 per la Cambogia.

I cittadini svizzeri sul posto sono pregati di seguire le istruzioni delle autorità locali. In caso di emergenza, possono rivolgersi alla rappresentanza svizzera a Bangkok o alla Helpline del DFAE (disponibile 24 ore su 24): [email protected] / +41 800 24 7 365.

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