Il punto

Sì, la Cina sfida Airbus e Boeing: e vuole farlo in Arabia Saudita

Funzionari sauditi, questa settimana, hanno incontrato i vertici del costruttore cinese: il Dragone vorrebbe espandersi nel Paese mediorientale il cui mercato, nell'ambito del piano Vision 2030, si espanderà in maniera importante
© Shutterstock
Marcello Pelizzari
25.05.2024 20:30

Sì, i funzionari sauditi hanno incontrato Comac. Ne dà notizia Reuters, spiegando che il costruttore cinese – forte del successo riscontrato nel mercato nazionale con il Comac C919 e in attesa di sviluppare un modello anche per il lungo raggio – vorrebbe espandersi oltre i confini cinesi e, soprattutto, attaccare il Medio Oriente. Dove è forte, anzi fortissima la presenza di Airbus e Boeing. Potrebbe essere l'Arabia Saudita, insomma, la prima, vera sfida in campo aperto fra il conglomerato cinese e i due colossi occidentali. 

Reuters, nello specifico, ha spiegato che Dongfeng He, il presidente di Comac, si è recato personalmente in Arabia questa settimana. Una visita tutto fuorché casuale: lo scorso febbraio, infatti, una delegazione saudita aveva visitato gli impianti di Comac a Shanghai. «Comac intende migliorare la connettività e la diversità globale contribuendo allo sviluppo del trasporto aereo in Arabia Saudita» ha dichiarato martedì He durante una conferenza sull'aviazione a Riad. 

Certo, un conto è dettare l'agenda in Cina e un altro è giocare, appunto, in campo aperto. Il gruppo Saudia – di cui fanno parte l'omonima compagnia di bandiera saudita e il vettore low cost Flyadeal – ha appena ufficializzato un ordine fermo con Airbus. Nello specifico, il gruppo ha opzionato 12 aeromobili A320neo e 93 A321neo per un totale di 105 apparecchi. 

Il gruppo Saudia è legato a doppio filo al governo saudita. Sia in termini di proprietà sia pensando alle persone che vi operano: il presidente della compagnia di bandiera, per dire, è anche il ministro dei Trasporti del Paese. Il fatto che la Cina, secondo Reuters, ora voglia entrare in questo mercato ha una sua logica: l’Arabia, nell’ambito del suo piano Vision 2030 per la diversificazione dell’economia, punta parecchio sull’aviazione per promuovere il turismo.

Il maxi-ordine del gruppo Saudia, ai più, è apparso come un piccolo, grande schiaffo rifilato a Boeing, a maggior ragione se consideriamo che il costruttore nordamericano – finito in una crisi tentacolare e apparentemente senza fine – in precedenza si era aggiudicato una commessa per Riyadh Air, vettore di proprietà statale che dovrebbe debuttare nel 2025. Lo scorso novembre, poco prima del Dubai Air Show, Bloomberg aveva rivelato che Boeing stava per aggiudicarsi un altro ordine di Riyadh Air. L’affare, però, allora non si era concretizzato, complici i ritardi nelle consegne e alcuni problemi tecnici.

E proprio la crisi di Boeing, unitamente al portafoglio di ordini pienissimo di Airbus, sta spingendo molti clienti a cercare e guardare altrove. Di qui, di nuovo, la timida (ma nemmeno troppo) incursione cinese in Arabia. Perfino Embraer, produttore brasiliano, sorta di terza forza del settore, secondo il Wall Street Journal starebbe meditando di approfittarne. Come? Progettando un aereo a medio-raggio che possa rivaleggiare con l’A320neo e il 737 MAX. Il costruttore sudamericano, nel frattempo, ha smentito le indiscrezioni del quotidiano economico statunitense, ma al pari di Comac ha fatto capolino in Arabia: Embraer, leggiamo su aeroTELEGRAPH, ha firmato questa settimana a Riad un memorandum d'intesa con il National Industrial Development Centre, azienda di proprietà statale, e con il gruppo privato AHQ. L’accordo riguarda fra le altre cose «l’introduzione di velivoli Embraer da parte del Regno dell’Arabia Saudita». E ancora: «Come parte dell’accordo, Embraer e AHQ concordano anche di esplorare ulteriormente il grande potenziale della famiglia E2 come velivolo di scelta per un progetto di nuova compagnia aerea nella regione».

In questo articolo: