Si rompono i bagni sul Boeing 737 MAX: «Urinate nelle bottiglie»

Ricordate l'incomprensione fra l'equipaggio di un volo TAP in arrivo a Nizza e il controllo del traffico aereo? Di mezzo, l'episodio risale ad alcuni mesi fa, c'era la parola «toilet». Peggio, molto peggio è andata ai passeggeri e all'equipaggio del volo VA 50 di Virgin Australia, in viaggio lo scorso 28 agosto da Bali a Brisbane. A bordo del Boeing 737 MAX 8, con registrazione VH-8IK, tutti i servizi igienici hanno progressivamente smesso di funzionare. Ne dà notizia, fra gli altri, il portale specializzato aeroTELEGRAPH.
La toilette posteriore, leggiamo, era inutilizzabile già al decollo da Denpasar. Tuttavia, a causa del supporto tecnico limitato presso lo scalo indonesiano, il vettore ha deciso di procedere comunque con il volo e, poi, di rimediare all'inconveniente una volta raggiunta la destinazione. Tutto giusto, finanche logico, se non fosse che, durante il volo, anche i due restanti bagni hanno smesso di funzionare. E così, nelle ultime tre ore di viaggio i passeggeri sono rimasti senza servizi igienici. Ahia.
Che fare? Come spesso accade, la creatività ha preso il sopravvento. I media australiani, al riguardo, hanno riferito che l'equipaggio ha chiesto ai passeggeri, se necessario, di usare le bottiglie di plastica per espletare i propri bisogni o, peggio verrebbe da dire, di ricorrere comunque ai gabinetti rotti (e intasati). Le cronache parlano di una passeggera anziana che, purtroppo, si è fatta la pipì addosso davanti agli altri passeggeri. Di certo, la situazione a bordo era tutto fuorché piacevole: una foto ottenuta da 7News mostra i bagni traboccanti di urina e carta igienica. Un forte odore si è diffuso in tutta la cabina, ha dal canto suo affermato un passeggero sempre a 7News.
Dopo l'atterraggio, Virgin Australia si è scusata per l'incidente. Un portavoce della compagnia ha aggiunto di aver ringraziato l'equipaggio per la gestione della situazione. La compagnia ha annunciato che avrebbe rimborsato tutti i passeggeri interessati. Anche il sindacato dei lavoratori dei trasporti ha reagito, descrivendo l'incidente come un «grave rischio per la salute» per passeggeri ed equipaggio. Il sindacato ha interpretato l'episodio come un esempio delle (crescenti) pressioni sul settore, con gli interessi economici anteposti sempre di più alla sicurezza e alle condizioni di lavoro. Resta da capire, concludendo, come mai l'equipaggio non abbia optato per un atterraggio di emergenza una volta guastatisi anche gli altri due bagni. Virgin, in questo senso, ha annunciato di volerci vedere chiaro.