Il personaggio

Siamo tutti figli di Elon Musk

Ogni giorno, a pensarci bene, la nostra agenda è dettata dalle notizie finanziarie, tecnologiche e, ora, anche di gossip legate al patron di Tesla e SpaceX
Stefano Olivari
27.07.2022 18:30

Siamo tutti figli di Elon Musk. Non perché siamo uno dei suoi dieci o forse più eredi, ma perché ogni giorno ci facciamo dettare da lui l’agenda delle notizie finanziarie, tecnologiche e adesso anche di gossip. Tutte intrecciate all’interno della vicenda della sua relazione (poi smentita) con la oramai ex moglie di Sergey Brin, il cofondatore di Google. Rivelata non dai media specializzati ma dal Wall Street Journal, in un crossover senza confini, genere in cui Musk è maestro. La realtà è che al di là della notizia e della sua personale esposizione mediatica dell’uomo Musk si sa pochissimo e si continua a sapere pochissimo, di solito ciò che vuole far sapere lui.

Google

La fine dell’amicizia, e come risultato ci sembra il minimo, fra Mister Tesla e Mister Google va fatta risalire alla fine del 2021, quando la breve storia fra Musk e Nicole Shanahan è stata scoperta da Brin. Che con la moglie viveva da separato in casa da tempo, ma che non l’ha presa bene lo stesso. Così a gennaio al tribunale della contea di Santa Clara ha chiesto il divorzio dalla Shanahan, con la motivazione di «differenze inconciliabili». Richiesta accolta, unico fatto certo della storia, con le rivelazioni giornalistiche così commentate da Musk, ovviamente su quel Twitter che ora non vuole più comprare: «Questa è una stronzata totale. Sergey e io siamo amici e ieri sera eravamo a una festa insieme!». Magari durante la festa avranno discusso di quando nel 2008 Brin aiutò finanziariamente una Tesla ben lontana dall’utile o dell’intenzione dello stesso Brin di vendere tutte le sue partecipazioni nelle aziende di Musk, che rimane la persona più ricca del mondo con un patrimonio di 240 miliardi di dollari (Brin è ottavo con 95), che gli permettono di pagare gli avvocati per gestire le questioni sindacali di Tesla e soprattutto la penale da pagare per lo sfumato acquisto di Twitter, 44 miliardi di dollari, che aveva fatto discutere mezzo mondo. Tutte cose note, così come gli amori di Musk e i suoi figli avuti con modalità disparate, mentre meno nota è l’origine di Musk, quella che lo ha reso l’imprenditore numero uno del mondo, con mire ancora più alte.

Sudafrica

Musk nasce nel 1971 a Pretoria e fino ai 17 anni cresce nel Sudafrica dell’apartheid, prima di traferirsi in Canada (Paese della madre Maye, dietologa ed ex modella di fama internazionale) e dopo poco negli Stati Uniti, dove si laurea in economia all’Università della Pennsylvania. A metà anni Novanta, quando sta meditando di frequentare un master a Stanford, viene folgorato sulla via delle start-up e di successo in successo nel 2000 è fra i fondatori di PayPal, la cui vendita gli dà la base per lo sviluppo di Space X, Tesla e tutto il resto che è stranoto. Meno noto è che Musk sia stato un bambino molto solo, pur avendo due fratelli: genitori divorziati nel 1980, lui palleggiato dall’uno all’altro e in ogni caso isolato dal resto del Paese per la pelle e per l’enorme e antica ricchezza della famiglia, con proprietà terriere e minerarie un po’ dovunque in Africa. Unico amico il Vic 20, con cui scrive in Basic i suoi primi programmi. Non ha frequentazioni con ragazzi neri, di fatto nemmeno li vede, e ne ha pochissime con ragazzi bianchi, che lo evitano perché si rivolge a tutti senza usare i filtri a volte ipocriti del resto del mondo. Il padre Errol è comunque nettamente anti-apartheid, per quanto possa esserlo un proprietario terriero nel Sudafrica dell’epoca, e la stessa cosa Musk dice e fa scrivere di sé, anche se molti non gli credono. Comunque abbandona presto il suo vero Paese, non per protesta contro la segregazione razziale ma perché vuole evitare il servizio militare: il passaggio nel Canada e negli USA sono tappe quasi scontate. Ma la sua personalità si è ormai formata, in scuole per ricchi in cui un po’ è stato bullizzato e un po’ se le è andate a cercare, come quella volta in cui ha fatto una battuta su un compagno il cui padre si era appena suicidato e il ragazzo lo ha fatto volare giù dalle scale. Fra madre e padre Elon alla fine sceglie la madre, mentre il rapporto con il duro ed esigente Errol avrà pochi alti e molti bassi: sempre diviso fra l’orgoglio di essere diventato qualcuno e un senso di inadeguatezza, Musk romperà con il genitore quando a 70 anni diventerà padre di nuovo, con una donna che potrebbe essere sua nipote.

Dieci figli

Cerchiamo di non varcare il confine della psicoanalisi da bar e di non citare malattie, anche se lo stesso Musk ha raccontato l’anno scorso di avere la sindrome di Asperger, ma certo lui non ha mai avuto una famiglia tradizionale e non ha mai nemmeno provato a formarne una. Dal primo matrimonio con la canadese Judith Wilson sono nati sei figli: il primo morto a tre mesi, gli altri (due e tre gemelli, nati dopo la fecondazione in vitro) frequentati poco anche per il divorzio dalla Wilson e altre vicende. Fra queste il cambio di nome di una delle ragazze, che ha voluto sottolineare la sua nuova (o vera, non si sa) identità di genere. Un doppio matrimonio, con doppio divorzio, con l’attrice inglese Talulah Riley, e durante questo periodo l’entrata a gamba tesa nella saga fra Johnny Depp e Amber Heard. Poi la relazione con Grimes, vero nome Claire Boucher, allietata da un figlio con nome impronunciabile, X Æ A-12 (poi cambiato in X Æ A-Xii per arrivare alla versione definitiva di X AE A-XII in seguito a una battaglia legale con l’anagrafe della California che prevede solo lettere dell’alfabeto inglese) e da Exa Dark Sideræl Musk, nata lo scorso dicembre da madre surrogata con la storia fra i genitori ormai finita: lui si definisce single, la cantante canadese lo definisce un amico. Di pochi giorni fa è la scoperta del nono e decimo figlio, due gemelli avuti da Shivon Zilis, dirigente di Neuralink, poco prima della nascita di Exa (che Musk chiama ‘Y’, mentre il fratello impronunciabile è ‘X’). Nonostante Neuralink sia di proprietà di Musk, anche questa volta il miliardario è stato risparmiato dal politicamente corretto che in circostanze analoghe avrebbe linciato chiunque altro, per la relazione con una dipendente. In generale un rapporto con le donne difficilissimo, senza addentraci nelle denunce per molestie, tipico dell’ex nerd che forse tanto ex non è.

Influencer

Al di là dei tweet su tutto, dal COVID all’immigrazione, chi è Elon Musk? Libertario, più che liberale, è fuori dagli schemi pur ormai molto vaghi di repubblicani e democratici. Si schiera contro i sussidi statali, ma poi è il primo a chiederli per le sue aziende in varie forme. È ovviamente a favore dell’auto elettrica, ma anche del petrolio. Finanziatore di molti politici democratici, da Obama alla Clinton, ma amatissimo da una parte del popolo di Trump anche perché ipercritico nei confronti di Biden. Ha sempre negato l’idea di correre per la presidenza degli Stati Uniti ma in realtà non è una rinuncia visto che non essendo cittadino statunitense dalla nascita (lo è dal 2002) la presidenza gli è preclusa per legge. L’operazione Twitter, la cui fine è ancora da scrivere, magari verrà riproposta con un altro social network, ma è sicuro che in futuro Musk più come imprenditore si veda, e lo ha anche detto, come una sorta di influencer del mondo, l’unico che possa davvero parlare senza filtri. Come quel ragazzino sudafricano degli anni Ottanta, che non ha avuto amici e adesso ne ha a milioni.

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