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Sorrisi e strette di mano, Trump riduce i dazi alla Cina al 47%

L'incontro con Xi Jinping, per il presidente USA, è stato «un grande successo»: raggiunta un'intesa su terre rare, Fentanyl e importazioni di soia – «I due team dovrebbero perfezionare e finalizzare il lavoro il prima possibile, tranquillizzare gli animi sulle economie di Cina, Stati Uniti e del mondo»
© KEYSTONE (AP Photo/Mark Schiefelbein)
Red. Online
30.10.2025 08:57

Sorrisi e strette di mano, ma nessuna dichiarazione congiunta. È durato meno di due ore l'atteso incontro fra Donald Trump e Xi Jinping a Busan, in Corea del Sud. Non vi è stata alcuna conferenza stampa ufficiale, ma il presidente USA si è espresso a bordo dell'Air Force One, decollato dalla base aerea di Gimhae alla volta di Washington, annunciando il raggiungimento di un accordo sulle terre rare e che i dazi sui prodotti cinesi saranno ridotti dal 57% al 47%.

Il tycoon ha definito «un grande successo» il faccia a faccia con il presidente cinese, precisando che «su una scala da 1 a 10, l'incontro con Xi è stato 12». «L'accordo sulle terre rare è ora completo e si applica a tutto il mondo», ha dichiarato Trump ai giornalisti, specificando che ha una durata di un anno e sarà rinegoziato annualmente. La Cina, ha assicurato, continuerà a mantenere il flusso di esportazioni di terre rare.

Riguardo ai dazi per i prodotti cinesi, scenderanno dal 57% al 47%. Quelli sul Fentanyl saranno ridotti al 10%. In cambio, vi saranno acquisti cinesi di soia USA che «inizieranno immediatamente». Trump ha inoltre riferito che in aprile si recherà in Cina, mentre Xi «verrà da noi qualche tempo dopo».

Durante il colloquio – al quale, da parte statunitense, hanno partecipato anche il segretario al tesoro Scott Bessent, il segretario di Stato Marco Rubio, il segretario al commercio Howard Lutnick, la chief of staff Susie Wiles e il rappresentante per il commercio Jamieson Greer – non si è invece parlato di Taiwan. Stati Uniti e Cina «lavoreranno insieme» sulla guerra in Ucraina, ha per contro garantito l'inquilino della Casa Bianca.

Il presidente USA ha pure affermato di credere che gli Stati Uniti possano firmare un accordo commerciale con la Cina «molto presto» e che non ci siano molti ostacoli rimasti. Ha aggiunto che l'accordo rimarrà in vigore per almeno un anno.

Anche il presidente cinese Xi Jinping, dal canto suo, ha affermato che la Cina ha raggiunto un consenso con gli Stati Uniti sulle questioni economiche e commerciali. «I team economici e commerciali dei due Paesi hanno scambiato opinioni approfondite su importanti questioni economiche e commerciali e hanno raggiunto un consenso sulla loro risoluzione», ha dichiarato, citato dall'agenzia Xinhua. «I due team dovrebbero perfezionare e finalizzare il lavoro di follow-up il prima possibile (...), tranquillizzare gli animi sulle economie di Cina, Stati Uniti e del mondo».

Il ministero del Commercio cinese ha affermato che Pechino sospenderà per un anno l'attuazione dei suoi ultimi controlli sulle esportazioni di terre rare, nonché delle speciali tasse portuali destinate alle navi statunitensi. Anche gli USA, riporta la CNN, sospenderanno per un anno le speciali tasse portuali imposte alle navi cinesi che attraccano nei porti americani.

Trump ha infine detto ai reporter sull'Air Force One che tornerebbe a parlare con il leader nordcoreano Kim Jong-un, dato che nel suo viaggio in Asia non ci è riuscito perché era troppo impegnato. «Mi piacerebbe vedere la denuclearizzazione», ha aggiunto, argomento del quale «stiamo parlando anche con la Russia».

Su Truth, il presidente USA ha quindi scritto che la Cina ha accettato di avviare il processo di acquisto di energia dagli Stati Uniti. «Potrebbe aver luogo una transazione su larga scala per l'acquisto di petrolio e gas dal Grande Stato dell'Alaska», scrive il tycoon. «Chris Wright, Doug Burgum e i nostri rispettivi team energetici si incontreranno per valutare se sia possibile raggiungere un accordo», precisa riferendosi al segretario dell'energia e a quello degli interni della sua amministrazione.

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