Stop alle auto inquinanti dal 2035, l'ok definitivo è atteso per domani

Domani, in occasione del vertice dei ministri dell’Ambiente e dell’Energia a Bruxelles, dovrebbe arrivare il via libera definitivo al nuovo, ambizioso regolamento europeo sulle automobili. Nel fine settimana, infatti, la Commissione europea è riuscita, con un lavoro certosino, a convincere la Germania a votare a favore dello stop – dal 2035 – alla vendita e all’immatricolazione di nuovi veicoli a benzina o diesel.
Approvato dal Parlamento europeo a febbraio, lo stop ha creato non poche crepe fra i ventisette Stati membri. L’Italia, ad esempio, non era e non è del tutto convinta del piano europeo. Secondo il governo Meloni, infatti, la decarbonizzazione dei trasporti dovrebbe beneficiare di «una più graduale pianificazione» rispetto ai 15 anni di tempo imposti dall’Europa. Anche la Germania aveva espresso più di un dubbio. Ma, leggiamo, Berlino nel frattempo ha ottenuto ampie rassicurazioni. Una, nello specifico: una deroga ad hoc per la circolazione di veicoli a motore alimentati con carburanti sintetici, i cosiddetti e-fuels. Roma, invece, sta tentando – con uno sforzo dell’ultimo minuto – di ottenere l’inserimento dei biocarburanti, su cui ha puntato, nel testo finale del regolamento.
Stamane, in occasione della riunione degli ambasciatori permanenti presso l’UE dei Paesi membri, il COREPER, è stato approvato l’inserimento del voto finale sul regolamento nell’ordine del giorno del Consiglio Affari Energia di domani. Di qui la certezza, salvo sorprese, che la svolta green in termini di automobili diventerà realtà. Proprio domani.
L’Italia, dicevamo, non si arrende. Prova a non arrendersi. Roma, appunto, ha chiesto tempo, più tempo, per approfondire la questione e-fuels avanzata dalla Germania. Anche perché, sostiene il governo, l’accordo con Berlino cambia le carte in tavola e Bruxelles dovrebbe dare modo a tutti i Paesi membri spazio per riflettere.
La Francia, dal canto suo, tramite lo staff del ministro per la Transizione ecologica, Agnès Pannier-Runacher, ha fatto sapere che il testo del regolamento non andrebbe modificato. Sulla scia di quanto ottenuto dalla Germania con gli e-fuels, tuttavia, Parigi chiede che «venga «riconosciuto il ruolo dei gas a basse emissioni, come l’idrogeno prodotto con l’energia nucleare, nella transizione dell’economia europea».