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Terremoto in Turchia e Siria, «Fatemi uscire dalle macerie, ho la claustrofobia»

L'appello di un uomo tratto in salvo dopo essere rimasto seppellito per quasi 150 ore — L'ultimo bilancio del sisma parla di quasi 40 mila vittime, ma secondo l'ONU il numero «potrebbe raddoppiare» — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Terremoto in Turchia e Siria, «Fatemi uscire dalle macerie, ho la claustrofobia»
Red. Online
12.02.2023 07:42
21:53
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Scossa di assestamento 4.6 nella zona colpita dal sisma

Una scossa di assestamento di magnitudo 4.6 ha colpito la zona colpita dal sisma in Turchia. Lo riferisce l'Afad, l'ente di gestione dei disastri del Paese, citato dalla CNN.

21:51
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Quasi 40.000 le vittime del sisma

Le vittime del terremoto che ha squassato Turchia e Siria sono quasi 40.000. I numeri e le stime aumentano drammaticamente di ora in ora. Allo stesso tempo a scandire il tempo dei soccorritori sono salvataggi che hanno dell'incredibile, ancora una settimana dopo la prima scossa. Come nel caso del neonato di 7 mesi sopravvissuto per 140 ore nella tomba in cui si è trasformata la sua casa ad Antakya. O il salvataggio della cinquantenne di Hatay questa sera.

Dal canto suo, il presidente turco oggi ha dato l'impressione di voler incolpare il fato, perché «queste catastrofi sono sempre accadute e fanno parte del piano del destino», ma dall'altro lato ha già individuato i responsabili di quelle migliaia di vittime ed edifici rasi al suolo. Le autorità turche hanno infatti arrestato più di 100 costruttori edili nelle 10 province colpite dal sisma con l'accusa di avere violato le normative edilizie del paese. Il ministero della Giustizia di Ankara ha autorizzato i procuratori ad avviare cause contro tutti i «costruttori e i responsabili» dei crolli perché non hanno rispettato le norme introdotte dopo il sisma del 1999. Il vicepresidente Fuat Oktay ha affermato che finora sono stati identificati 131 sospetti ed emessi 113 ordini di detenzione.

Erdogan, che nel mezzo della tragedia si sta preparando alle elezioni nazionali che potrebbero essere le più difficili dei suoi due decenni al potere, ha promesso di iniziare la ricostruzione entro poche settimane. I leader dell'opposizione non ci stanno e gli lanciano contro un'accusa vecchia ma adesso più che mai attuale: non ha fatto rispettare i regolamenti edilizi. Proprio in un Paese che si trova su diverse linee di faglia sismiche.

In Siria nel frattempo si combatte una guerra diversa, e la situazione è considerata più disperata: il sisma ha colpito il nord-ovest del Paese controllato dai ribelli, dove il 90% della popolazione, circa 4 milioni di persone, dipendeva già dagli aiuti. Ora proprio quegli aiuti scarseggiano, e il primo a caricare sulle proprie spalle il peso della responsabilità è stato oggi il massimo funzionario per le operazioni umanitarie dell'ONU nel paese Martin Griffiths: «Finora abbiamo deluso le persone nel nord-ovest della Siria. Si sentono giustamente abbandonate. Alla ricerca di aiuti internazionali che non sono arrivati», ha dichiarato. «Il mio dovere e il nostro obbligo è correggere questo errore il più velocemente possibile». Un portavoce delle Nazioni Unite ha fatto sapere che gli aiuti ai terremotati provenienti dalle regioni controllate dal governo siriano e diretti verso il territorio in mano all'opposizione sono stati bloccati dal gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts). Una fonte dell'Hts a Idlib ha affermato che nessun carico proveniente dalle aree controllate dal governo sarà consentito.

Le immagini che arrivano dalle città turche e siriane mostrano dolore e distruzione. E tuttavia offre sollievo la smentita della realtà alla tragica indicazione della scienza secondo cui il tasso di sopravvivenza delle persone intrappolate dopo un terremoto è del 22% dopo 72 ore e appena il 6% entro il quinto giorno: oggi, tra gli altri, sono tornati alla luce dopo oltre 140 ore una bambina di 10 anni nel sud della Turchia, un altro di 8 anni nella provincia di Adiyaman, un 35.enne nella provincia di Hatay, nonostante gli fosse caduto addosso un edificio di sei piani. E altri, che riemergono dall'inferno chiedendo se è vero che sono ancora vivi.

21:31
21:31
Miracolo della sera: donna salva dopo 159 ore

I soccorritori hanno estratto dalle macerie una donna di 55 anni rimasta sotto cumuli di macerie di un edificio a Hatay dopo 159 ore dalla prima scossa di terremoto di lunedì scorso: lei ha salutato tutti e ha voluto stringere la mano a chi l'ha salvata. Lo riferisce l'agenzia Anadolu.

Le squadre di emergenza sono riuscite a sentire la donna che batteva con una pietra contro un muro. Le immagini pubblicate da Anadolu mostrano i soccorritori che si passano la barella sopra i detriti da cui hanno tirato fuori la donna questa sera, quando già era sceso il buio, alla luce delle torce.

21:29
21:29
«Assad disponibile ad aprire più valichi per gli aiuti»

Il capo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato oggi a Damasco che il presidente Bashar al-Assad si è detto disponibile ad aumentare le aperture dii valichi di frontiera per portare gli aiuti alle vittime del terremoto nella Siria nord-occidentale controllata dai ribelli.

«Questo pomeriggio ho incontrato Sua Eccellenza il Presidente Assad, che si è detto disponibile a considerare ulteriori punti di accesso transfrontalieri per questa emergenza», ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus.

19:41
19:41
Oltre 9.000 i morti in Siria

In Siria il bilancio delle vittime del sisma è di «circa 4.800 morti e 2.500 feriti nelle zone controllate dal governo, mentre in quelle dei ribelli i morti sono 4.500 e 7.500 i feriti»: lo ha annunciato il responsabile regionale emergenze dell'OMS, Rick Brennan, citato da Sky News, nel corso di una conferenza stampa a Damasco con il capo dell'organizzazione Tedros Adhanom Ghebreyesusis.

19:37
19:37
ONU: «Abbiamo deluso la popolazione della Siria»

Il massimo funzionario per le operazioni umanitarie delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, ha ammesso che le Nazioni Unite non sono riuscite a fornire aiuto alle persone nella regione siriana controllata dall'opposizione dopo il devastante terremoto di lunedì.

«Finora abbiamo deluso le persone nel nord-ovest della Siria. Si sentono giustamente abbandonate. Alla ricerca di aiuti internazionali che non sono arrivati», ha scritto in un tweet. «Il mio dovere e il nostro obbligo è correggere questo errore il più velocemente possibile. Questo è il mio obiettivo adesso», ha detto durante una visita nella zona di confine.

19:35
19:35
L'aeroporto turco di Hatay riprende le operazioni dopo il sisma

L'aeroporto turco di Hatay, che si trova in una delle province più colpite dal catastrofico terremoto del 6 febbraio, ha ripreso le operazioni. Lo ha annunciato il ministero dei trasporti turco, secondo quanto riportato dalla CNN.

«Abbiamo rapidamente riparato i danni sulla pista dell'aeroporto di Hatay, ha iniziato a funzionare oggi», ha scritto il ministero dei trasporti e delle infrastrutture della Turchia nella sua pagina Twitter ufficiale, condividendo le immagini della pista dell'aeroporto prima e dopo le riparazioni dei danni causati dal sisma.

Secondo l'operatore dell'aeroporto di Istanbul Iga, i lavori di riparazione sono iniziati l'8 febbraio e sono durati 96 ore. Il vice direttore generale dei servizi tecnici dell'aeroporto di Istanbul Forat Emsen ha dichiarato che i tecnici hanno lavorato senza sosta per 4 giorni, secondo l'agenzia di stampa statale turca Anadolu.

Si ritiene che l'aeroporto possa svolgere un ruolo fondamentale nella distribuzione rapida ed efficace degli aiuti logistici inviati nell'area del disastro, assicurando che le forniture vengano distribuite alle vittime del terremoto a Hatay e nelle province circostanti. Lo scalo si trova tra Antakya e Iskenderun, due città gravemente colpite dal terremoto.

18:24
18:24
Salvo dopo 150 ore, «presto, ho la claustrofobia»

«Fammi uscire di qui in fretta, ho la claustrofobia»: Mustafa, 35 anni, è stato portato in salvo da una squadra di soccorso romena dopo essere rimasto seppellito per oltre 149 ore sotto un edificio crollato per il terremoto nella provincia sud-orientale turca di Hatay. Lo riferisce la CNN Turchia.

«Nonostante tutto la sua salute è buona, parla», ha raccontato uno dei soccorritori, spiegando che l'uomo durante le operazioni di salvataggio chiedeva di uscire all'aria aperta il più presto possibile dopo sei giorni sotto le macerie.

18:22
18:22
Quasi 39.000 i morti in Turchia e Siria

Sale a 38.905 morti, dopo le ultime stime annunciate, il bilancio del sisma di magnitudo 7.8 che ha devastato lunedì scorso la Turchia e la Siria. In Turchia le vittime accertate sono 29.605, mentre in Siria quasi 9.300.

In Siria, in particolare, il numero delle vittime «continuerà a crescere man mano che avremo accesso» alle aree colpite, ha detto il responsabile regionale emergenze dell'OMS, Rick Brennan, citato da Sky News, nel corso di una conferenza stampa a Damasco.

16:00
16:00
Le squadre di soccorritori tornano in Svizzera domani

A quasi una settimana dal devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, le squadre di soccorritori elvetici stanno preparando il viaggio di ritorno in Svizzera previsto per domani. La Catena svizzera di salvataggio è riuscita a proteggere le aree danneggiate e ha estratto dalle macerie in totale undici persone vive, tra cui due bebè.

La smobilitazione avviene in coordinamento con le autorità turche e con le altre squadre di soccorsi internazionali, ha indicato oggi il Dipartimento degli affari esteri (DFAE) all'agenzia Keystone-ATS. Gli 87 soccorritori elvetici erano partiti alla volta della Turchia lunedì scorso.

Ieri un secondo gruppo di dodici persone del Corpo svizzero d'aiuto umanitario (CSA) è giunto nel distretto di Hatay (Turchia). Il passaggio di consegne dalla Catena svizzera di salvataggio al CSA si è svolto oggi a mezzogiorno. I membri del CSA si concentrano ora sull'aiuto alla sopravvivenza delle persone colpite sul posto.

La necessità di rifugi resistenti all'inverno è grande. Gli abitanti hanno pure bisogno di spiegazioni sull'uso degli edifici che sono rimasti in piedi, nonché sulle cure mediche di base, ha precisato un portavoce del DFAE.

15:54
15:54
Il bilancio delle vittime supera 33.000

È salito a oltre 33.000 il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria. I funzionari e i medici hanno dichiarato che 29.605 persone sono morte in Turchia e 3.574 in Siria a causa della scossa di magnitudo 7,8 di lunedì, portando il totale confermato a 33.179, stando ai calcoli diffusi poco fa dall'agenzia francese Afp.

14:47
14:47
Donazione anonima da 30 milioni di dollari per Turchia e Siria

Negli Stati Uniti un cittadino pachistano, la cui identità non è al momento nota, ha donato 30 milioni di dollari per le vittime del terremoto in Turchia e Siria. Lo ha scritto su Twitter il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif, riporta la Cnn.

«Sono profondamente commosso dall'esempio di un anonimo pachistano che è entrato nell'ambasciata turca negli Stati Uniti e ha donato 30 milioni di dollari per le vittime del terremoto in Turchia e Siria», ha twittato il primo ministro.

«Questi sono atti di filantropia che consentono all'umanità di trionfare», ha aggiunto Sharif.

L'agenzia turca Anadolu ha confermato la notizia. La Cnn ha contattato l'ambasciata per un commento.

14:22
14:22
Fosse comuni in Turchia, vittime identificate con numeri

Nella provincia turca di Hatay le vittime del terremoto vengono seppellite in fosse comuni. Lo scrive Al Jazeera che posta anche un video, precisando che un campo di cotone è stato trasformato in un «cimitero dei terremotati», con i numeri che indicano dove riposano le vittime.

13:09
13:09
Terremoto in Turchia: salvata bambina di 10 anni dopo 147 ore

Una bambina di 10 anni è stata salvata nella provincia di Hatay, nel sud della Turchia, 147 ore dopo che il devastante terremoto di lunedì scorso ha colpito la regione. Lo scrive la Cnn.

L'agenzia di stampa statale turca Anadolu riferisce di altri salvataggi avvenuti sempre oggi, tra cui quello di un bambino di 8 anni nella provincia di Adiyaman dopo 152 ore sotto le macerie.

In precedenza, l'agenzia aveva riportato il salvataggio di un 35enne nella provincia di Hatay.

13:08
13:08
La Catena della Solidarietà destinerà alla Siria gran parte delle donazioni

La Catena della Solidarietà destinerà alla Siria gran parte dei fondi raccolti per le vittime del terremoto che ha colpito lunedì scorso la regione di confine tra Turchia e Siria.

Lo ha dichiarato la direttrice della Catena della Solidarietà Miren Bengoa, aggiungendo che "la situazione lì è particolarmente precaria".

"Molte zone colpite in Siria sono isolate", ha sottolineato Bengoa in un'intervista rilasciata al "SonntagsBlick". "La Siria è stata duramente colpita dalla guerra per dodici anni [...]. "Già prima del devastante terremoto milioni di persone dipendevano dagli aiuti umanitari. A ciò si aggiungono le condizioni meteorologiche estreme".

Stamattina la Catena della Solidarietà ha annunciato di aver raccolto un totale di 14'019'007 di franchi di donazioni per le zone della Siria e della Turchia colpite dal terremoto, dal suo appello lanciato lunedì. Secondo la direttrice della Catena della Solidarietà, il denaro sarà inizialmente utilizzato per i rifugi di emergenza, l'acqua potabile, il cibo, l'assistenza medica e i prodotti per l'igiene.

Bengoa ha esortato la popolazione alla perseveranza. "Le persone colpite avranno bisogno del nostro aiuto anche dopo la prima fase acuta di questa tragedia. Questo è solo l'inizio di una lunga risposta".

10:16
10:16
Terremoto Turchia-Siria: bilancio vittime supera quota 29.000

Il bilancio dei terremoti in Turchia e in Siria è aumentato ad almeno 29'117 morti: lo riporta Al Jazeera. Il numero delle vittime in Turchia è salito ad almeno 24'617, mentre più di 4500 persone sono decedute in Siria.

Ieri un funzionario dell'Onu ha detto che questi numeri potrebbero raddoppiare. "Penso che sia davvero difficile da stimare in modo molto preciso perché dobbiamo ancora scavare sotto le macerie, ma io sono sicuro che (il bilancio dei morti) raddoppierà o andrà oltre", ha detto ai microfoni di Sky News il responsabile dei soccorsi delle Nazioni Unite, Martin Griffiths.

09:13
09:13
Turchia: arrestati più di 100 costruttori edili delle province colpite

Le autorità turche hanno arrestato ieri più di 100 costruttori edili nelle 10 province colpite dal terremoto di lunedì scorso: si tratta di persone legate ad alcuni degli edifici crollati, sospettati di avere violato le normative edilizie del Paese. Lo riporta l'agenzia di stampa Anadolu.

Il ministero della Giustizia, infatti, ha autorizzato quasi 150 procure locali a istituire "unità investigative sui crimini legati al terremoto": i procuratori potranno avviare cause penali contro tutti i "costruttori e i responsabili" del crollo degli edifici che non rispettavano i codici esistenti, introdotti dopo un disastro simile nel 1999.

Uno di questi imprenditori è Mehmet Yasar Coskun, responsabile della costruzione di un condominio di lusso di 12 piani con 250 appartamenti nella provincia di Hatay che è stato raso al suolo dal terremoto. L'uomo è stato arrestato venerdì scorso all'aeroporto di Istanbul mentre cercava di lasciare il Paese per andare in Montenegro, ha riferito Anadolu. I procuratori di Istanbul ne hanno ordinato l'arresto dopo aver scoperto i suoi piani di volo.

07:42
07:42
Il punto alle 7.30

Il bilancio delle vittime del terremoto in Siria e Turchia supera i 28.000. In Turchia i morti sono saliti a 24.617, ha dichiarato ieri il vicepresidente turco Fuat Oktay in una conferenza stampa. In Siria sono almeno 3.575, di cui 2.167 nelle aree controllate dai ribelli nel nord-ovest, secondo le stime del gruppo di protezione civile dei Caschi Bianchi. Altri 1.408 decessi sono stati registrati nei territori controllati dal governo, ha riferito il ministero della salute.

Ieri, in Turchia, le operazioni di salvataggio sono state interrotte alcune ore a causa di «scontri tra gruppi». Almeno 98 persone sono state arrestate dalle forze di sicurezza turche per presunti saccheggi di edifici danneggiati, rapine o frodi ai danni delle vittime del devastante terremoto della scorsa settimana, ha riferito l'agenzia di stampa statale turca Anadolu citata dalla CNN.

Secondo fonti della sicurezza, che hanno voluto mantenere l'anonimato «a causa delle restrizioni imposte ai media», sono state condotte indagini su almeno 42 sospetti nella provincia meridionale turca di Hatay per presunti saccheggi di edifici danneggiati, ha riferito Anadolu. Almeno 40 sospetti sono stati arrestati e le squadre di sicurezza hanno sequestrato sei pistole, tre fucili, gioielli, carte bancarie, 11.000 dollari e 70.000 lire turche (circa 3.700 dollari franchi) in contanti, ha riferito il notiziario statale citando le fonti.

Altre due persone sono state arrestate dopo essersi spacciate per operatori umanitari e aver presumibilmente tentato di saccheggiare sei camion carichi di cibo per le vittime del terremoto nella provincia di Hatay, ha dichiarato l'agenzia.

Almeno sei persone sono state arrestate anche a Istanbul per aver presumibilmente frodato telefonicamente una vittima del terremoto nel sud di Gaziantep, ha detto Anadolu. In altre parti del Paese, decine di altri sospetti sono stati arrestati per presunti saccheggi e rapine nelle zone colpite dal sisma.