Il trend

Titan e viaggi estremi, un business moderno in forte crescita

Dalle profondità marine allo spazio, passando per le nuotate con gli squali bianchi in Messico: ecco che cosa accomuna miliardari e avventurieri fra rischi e prezzi folli
© OceanGate Expeditions
Dario Campione
21.06.2023 06:00

Il viaggio del Titan nell’abisso del Mare di Terranova, alla scoperta del relitto del Titanic, non era una novità. In una presentazione organizzata lo scorso anno da GeekWire, un sito Web di notizie tecnologiche, il CEO di OceanGate, Stockton Rush, aveva affermato di aver raggiunto con il batiscafo il relitto del Titanic 6 volte nel 2021 e 7 volte nel 2022.

I viaggi estremi, insomma, non sono né rari né inconsueti. Le spedizioni verso alcuni dei luoghi più remoti e inaccessibili del mondo sono piuttosto un business in crescita, come dimostrano la nascita e lo sviluppo di compagnie e società con questo obiettivo. Intervistato dal New York Times, Geoffrey Kent, fondatore della Abercrombie & Kent, ha spiegato come «clienti di alto livello, che hanno fatto praticamente tutto, nella loro vita, cerchino nell’avventura esperienze e sfide che diano loro un senso di realizzazione».

Quindi, non soltanto immergersi nelle profondità dell’oceano in un sommergibile per esplorare un relitto, ma anche nuotare in una gabbia con i grandi squali bianchi in Messico, navigare in un vulcano attivo in Nuova Zelanda o lanciarsi nello spazio.

Sì, perché se per raggiungere il Titanic serviva pagare 250 mila dollari, salire sul Blue Origin di Jeff Bezos è costato ai pochi eletti e fortunati 450 mila dollari. Mentre Elon Musk ha già ipotizzato che il biglietto per Marte sullo SpaceX si potrà staccare per “soli” 500 mila dollari.

«Ci sono molte persone incredibilmente ricche che vanno costantemente oltre i limiti per i loro viaggi, inseguendo emozioni nuove - ha detto alla CBS Peter Anderson, CEO di Knightsbridge Circle, agenzia con uffici a Londra, New York e Dubai - Sono così abituati a quelle che considerano vacanze tipiche che iniziano a cercare esperienze più uniche, molte delle quali comportano un certo grado di rischio».

Un cliente di Anderson che voleva viaggiare verso il Polo Sud e raggiungere, con alcuni amici, il punto più meridionale della Terra non ha esitato a noleggiare una rompighiaccio e due elicotteri per le escursioni. Il prezzo? Tutto sommato abbordabile: circa 100 mila dollari a persona. Quanti fossero i passeggeri, però, non si sa.

Quella lettera che avvertiva del possibile pericolo

I sommergibili d'altura sono stati sviluppati per la prima volta negli anni ’60. Essi consentono di raggiungere profondità in cui le pressioni schiaccianti e il freddo estremo impedirebbero a chiunque di immergersi. Secondo il Woods Hole Oceanographic Institute del Massachusetts, i primi sommergibili per le grandi profondità sono stati testati negli anni ’60 a una profondità massima di 21 metri. Nel 1966, la Marina USA utilizzò uno di questi sommergibili per recuperare una bomba all’idrogeno sganciata, a causa di un guasto, da un B-52 dell’Air Force al largo delle coste della Spagna, nel Mar Mediterraneo. Il Titan è lungo 6,705 metri, alto 2,80 metri e largo 2,53 metri. Costruito con una lega di titanio e fibra di carbonio, pesa circa 9,5 tonnellate. Può trasportate sino a 5 persone e ha un’autonomia «vitale» di 96 ore. Secondo il New York Times, le aziende costruttrici di sommergibili avevano inviato nel 2018 una lettera al CEO di OceanGate, Stockton Rush, avvertendo che «l’approccio sperimentale» della stessa OceanGate avrebbe potuto causare problemi, «da minori a catastrofici». La lettera scoperta dal New York Times è stata confermata da uno dei firmatari. Non è invece chiaro se OceanGate abbia mai risposto.
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