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Netanyahu: «Questa vittoria durerà per generazioni»

«Ci siamo alzati come un leone e il nostro ruggito ha scosso Teheran», ha detto il premier israeliano aggiungendo poi: «Abbiamo distrutto gli impianti nucleari più importanti a Arak, Natanz e Isfahan» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Netanyahu: «Questa vittoria durerà per generazioni»
Red. Online
24.06.2025 06:42
23:49
23:49
Trump: «Nessuna conseguenza per aver violato cessate fuoco oggi»

Per Israele e l'Iran non ci saranno conseguenze per aver violato il cessate il fuoco stamattina. Lo ha detto Donald Trump, dicendosi fiducioso sul fatto che non ci saranno ulteriori violazioni perché «sono tutti e due stanchi. Non penso vogliano che accada di nuovo».

23:24
23:24
Francia con E3 pronta a riattivare le sanzioni sul nucleare iraniano

La Francia e i suoi partner europei sono ancora pronti a riattivare le sanzioni contro Teheran se non si raggiungerà presto un accordo sul programma nucleare iraniano: lo ha detto l'ambasciatore francese all'Onu.

Avvicinandosi lo scadere della risoluzione del Consiglio di Sicurezza che approvava l'accordo sul nucleare iraniano del 2015, «il tempo stringe», ha dichiarato Jérôme Bonnafont durante una riunione del Consiglio sulla questione. «Ci aspettiamo che l'Iran riprenda immediatamente la via del dialogo per raggiungere una soluzione diplomatica solida, verificabile e duratura», ha aggiunto. Solo una soluzione diplomatica può «garantire l'impossibilità di un programma nucleare militare iraniano», ha insistito dopo gli attacchi israeliani e americani contro i siti nucleari in Iran.

«La Francia, al fianco degli E3 (che comprendono anche Germania e Regno Unito), dell'Unione Europea e in stretto coordinamento con gli Stati Uniti, resterà mobilitata a tal fine. Siamo determinati a concludere un accordo che tenga conto del regime di non proliferazione, della stabilità regionale e dei nostri interessi di sicurezza europei», ha insistito l'ambasciatore francese. «La Francia e i suoi partner dell'E3 rimangono pronti a mobilitare la leva stabilita dalla risoluzione 2231, quella dello 'snapback', se non si raggiungerà un accordo soddisfacente entro l'estate», ha avvertito.

23:23
23:23
Idf: «Abbattuti due droni dall'Iran, lanciati stamattina»

Due droni lanciati dall'Iran verso Israele sono stati intercettati e abbattuti dall'aeronautica militare israeliana questa sera fuori dal territorio israeliano. Lo ha reso noto l'Idf.

L'esercito stima che i droni - che impegnano diverse ore a raggiungere Israele dall'Iran - siano stati lanciati nelle prime ore del mattino, contemporaneamente ai lanci di missili balistici, prima dell'entrata in vigore del cessate il fuoco.

23:22
23:22
«Un video sembra mostrare il capo della Forza Quds in vita a Teheran»

Un video sui social, ripreso dai media israeliani, mostra un uomo identificato come il comandante della Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie, Esmail Qaani, che partecipa alla manifestazione «per la vittoria» a Teheran. I media internazionali avevano dato il generale per morto lo scorso 13 giugno, il primo giorno della guerra di Israele contro l'Iran.

Nel video si vede un uomo indossare camicia e cappello neri, in mezzo alla folla che lo circonda, lo saluta e lo riprende con i cellulari.

Qaani era stato dato per morto anche lo scorso ottobre, quando si ipotizzò che fosse rimasto ucciso in un raid dell'Idf su Beirut, in cui morì il leader di Hezbollah Hashem Safieddine, successore di Hassan Nasrallah, anche lui ucciso in un attacco israeliano.

23:21
23:21
«Le valutazioni della CNN sull'Iran vogliono sminuire Trump»

Le indiscrezioni della CNN sulle presunte valutazioni preliminari dell'intelligence sull'attacco all'Iran sono «completamente sbagliate». Lo afferma la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt. «La fake news CNN colpisce ancora», posta Leavitt. «La fuga di notizie di questa presunta valutazione è un chiaro tentativo di sminuire il presidente Trump e screditare i coraggiosi piloti di caccia che hanno condotto una missione perfettamente eseguita per annientare il programma nucleare iraniano», aggiunge Leavitt.

23:19
23:19
Esercito libanese: «Arrestato il leader dell'Isis nel Paese»

L'esercito libanese ha dichiarato di aver arrestato il presunto leader dello Stato Islamico in Libano, dopo averlo accusato di aver pianificato diverse operazioni. "A seguito di una serie di operazioni di sicurezza, sorveglianza e monitoraggio, la Direzione dell'Intelligence ha arrestato il cittadino R.F., soprannominato 'Qasoura', un importante leader dell'organizzazione terroristica Daesh", ha dichiarato l'esercito. Sono state sequestrate anche armi e munizioni.

Secondo l'esercito, Qasoura avrebbe assunto il controllo della branca libanese del gruppo dopo l'arresto di diverse figure di spicco a dicembre. L'annuncio arriva pochi giorni dopo che un attentatore suicida ha ucciso almeno 25 persone in una chiesa nella vicina Siria, con le autorità che attribuiscono la responsabilità ai jihadisti.

22:20
22:20
Fonti mediche ad Al Jazeera: «86 persone uccise oggi a Gaza»

Al Jazeera, citando fonti negli ospedali di Gaza, afferma che almeno 86 palestinesi, tra cui 56 persone in cerca di aiuti umanitari, sono stati uccisi dagli attacchi israeliani dall'alba di oggi.

Intanto il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha esortato, in una conferenza stampa, a «fermare questa carneficina», criticando il sistema di distribuzione degli aiuti, «che non soddisfa nessuno dei prerequisiti per un sistema umanitario funzionante, equo, indipendente e imparziale». «È giunto il momento che i leader di entrambe le parti trovino il coraggio politico di porre fine a questa carneficina», ha concluso.

22:07
22:07
«Per gli 007 USA l'Iran ha trasferito uranio in siti segreti»

I bombardamenti americani sui siti nucleari iraniani non hanno causato il crollo degli edifici sotterranei ma hanno bloccato gli ingressi di due delle strutture. Lo riporta il New York Times citando le valutazioni preliminari dell'intelligence americana, secondo le quali le scorte di uranio arricchito dell'Iran sono state spostate, prima dell'attacco, in siti segreti.

Le indiscrezioni confermano quelle di Cnn sul fatto che il programma nucleare iraniano è stato ritardato di qualche mese. Le valutazioni preliminari, osserva il Nyt, sembrano suggerire che le dichiarazioni di Donald Trump sulla distruzione totale dei siti sia esagerata.

Il rapporto della Defense Intelligence Agency, riporta il New York Times, indica che i siti nucleari colpiti non sono stati danneggiati quanto alcuni funzionari dell'amministrazione avevano sperato e che l'Iran mantiene il controllo di quasi tutto il suo materiale nucleare. Questo significa che se Teheran decide di costruire un'arma nucleare potrebbe essere ancora in grado di farlo in tempi relativamente brevi. Gli attacchi hanno gravemente danneggiato il sistema elettrico di Fordow e non è chiaro quanto ci vorrà all'Iran per accedere agli edifici sotterranei e poi riparare gli impianti elettrici e reinstallare le apparecchiature che erano state spostate.

22:07
22:07
«Sedici morti nell'ultimo attacco israeliano sull'Iran»

Un attacco israeliano nel nord dell'Iran, prima dell'inizio del cessate il fuoco, ha ucciso 16 persone, secondo un bilancio rivisto da un funzionario citato dall'agenzia di stampa Isna. L'attacco ha colpito un'area residenziale di Astaneh-ye-Ashrafiyeh, nella provincia di Gilan, sulla costa del Mar Caspio. Il bilancio precedente era di nove morti.

22:06
22:06
La camera USA boccia la risoluzione per l'impeachment di Trump sull'Iran

La camera americana ha bocciato una risoluzione per la messa in stato di accusa di Donald Trump per la sua decisione di attaccare l'Iran. Ai 216 repubblicani si sono uniti 128 democratici per respingere la risoluzione di impeachment presentata dal deputato Al Green.

Sono invece 78 i democratici che hanno votato a favore, per la maggior parte dell'ala progressista del partito.

«Il presidente ha agito in aperta violazione della clausola sul potere di guerra della Costituzione», ha detto Green poco prima del voto. I leader democratici della Camera hanno cercato di mettere a tacere le richieste di impeachment di diversi deputati, inclusa Alexandria Ocasio-Cortez, ritenendo che non fossero altro che un diversivo rispetto agli sforzi per contrastare l'agenda legislativa dei repubblicani.

21:28
21:28
«I raid statunitensi hanno ritardato il nucleare iraniano solo di mesi»

I raid USA contro tre impianti nucleari iraniani lo scorso fine settimana non hanno distrutto i componenti principali del programma nucleare iraniano e probabilmente ne hanno solo ritardato l'avvio di mesi: lo riferisce in esclusiva la Cnn in base ad una prima valutazione dell'intelligence americana descritta da tre persone informate in merito.

La valutazione è stata prodotta dalla Defense Intelligence Agency (Dia), il braccio operativo dell'intelligence del Pentagono. Si basa su una valutazione dei danni di battaglia condotta dal Comando Centrale degli Stati Uniti in seguito agli attacchi statunitensi, ha affermato una delle fonti.

L'analisi dei danni ai siti e dell'impatto degli attacchi sulle ambizioni nucleari dell'Iran è in corso e potrebbe cambiare con l'aumentare delle informazioni di intelligence disponibili. Tuttavia, i primi risultati sono in contrasto con le ripetute affermazioni del presidente Donald Trump secondo cui gli attacchi hanno «completamente e totalmente annientato» gli impianti di arricchimento nucleare iraniani.

Due delle persone a conoscenza della valutazione hanno affermato che le scorte di uranio arricchito dell'Iran non sono state distrutte. Una di queste ha affermato che le centrifughe sono in gran parte «intatte». «Quindi la valutazione (della Dia) è che gli Stati Uniti hanno ritardato i loro lavori di circa qualche mese, al massimo», ha aggiunto questa fonte.

21:18
21:18
Netanyahu: «Questa vittoria durerà per generazioni»

«Questa vittoria durerà per generazioni. Se non avessimo agito ora, lo Stato di Israele si sarebbe trovato presto ad affrontare la minaccia di distruzione. Ma questo non è accaduto. Abbiamo rimosso due minacce esistenziali immediate: la minaccia di distruzione da parte di bombe nucleari e la minaccia di distruzione da parte di 20.000 missili balistici», ha dichiarato Benyamin Netanyahu.

«Ci siamo alzati come un leone e il nostro ruggito ha scosso Teheran. Questa guerra sarà studiata da tutti gli eserciti del mondo. Abbiamo distrutto gli impianti nucleari più importanti a Arak, Natanz e Isfahan», ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu nella prima dichiarazione dopo la tregua con l'Iran.

Nella dichiarazione rilasciata questa sera, il primo ministro Benyamin Netanyahu ha affermato: « Con un solo colpo - un solo attacco - abbiamo eliminato l'alto comando iraniano, compresi tre capi di stato maggiore e altri alti funzionari, e negli stessi momenti abbiamo eliminato i principali scienziati nucleari che guidavano il programma atomico e cercavano di portarci distruzione e morte».

«Per decenni ho promesso che l'Iran non avrebbe avuto armi nucleari e, grazie alle operazioni brillanti condotte dai nostri combattenti, abbiamo annientato il progetto nucleare iraniano. E se qualcuno tenterà di ricostruirlo, agiremo con la stessa determinazione e potenza per stroncare ogni tentativo. L'Iran non avrà armi nucleari», ha affermato.

«A nome dei cittadini di Israele, ringrazio il mio amico, il presidente Donald Trump e gli Stati Uniti per il loro ruolo nella difesa di Israele e nella rimozione della minaccia nucleare iraniana. Il coinvolgimento degli Stati Uniti sia sul fronte difensivo che offensivo è un evento storico. Non era mai accaduto prima», ha affermato in una dichiarazione in ebraico alla stampa il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

«Questo è il frutto di uno sforzo diplomatico che ho guidato insieme al ministro Ron Dermer con Trump e il suo team. Israele non ha mai avuto un amico più grande alla Casa Bianca, e lo ringrazio profondamente per la nostra collaborazione. Questo ha implicazioni enormi per la sicurezza nazionale di Israele e per l'intero Medio Oriente, ha aggiunto.

21:06
21:06
Katz: «Israele rispetterà la tregua finché lo farà l'Iran»

Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato che Israele rispetterà il cessate il fuoco con l'Iran «finché lo farà l'altra parte». Le parole di Katz sono arrivate dopo un colloquio con il segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth.

Il ministro ha detto di aver ringraziato Hegseth per la «coraggiosa decisione» del presidente Donald Trump di agire congiuntamente con Israele contro la minaccia nucleare dell'Iran, e ha riferito che il segretario ha elogiato l'Idf per i «successi storici». I due hanno anche concordato di approfondire la cooperazione tra Usa e Israele in materia di sicurezza.

21:05
21:05
«Speravamo nella libertà, ci restano le macerie»

«Non vogliamo la guerra, ma speravamo che il conflitto rappresentasse un punto di svolta e contribuisse a frenare la repressione del governo. La guerra ha concretizzato gli obiettivi degli USA, dei suoi alleati occidentali e regionali e di Israele, ma non ha portato nulla agli iraniani, come la libertà. Ora quello che ci resta sono solo le macerie lasciate dalle bombe».

Ziba, una pittrice iraniana di 28 anni, parla con lo sguardo basso. Si dice sollevata della tregua ma anche delusa. Sperava in qualcosa di più. In quella svolta che molti nel suo Paese attendono da tempo e in cui avevano sperato, pronti a sopportare anche i raid dei caccia israeliani. «Ci restano solo rovine», ribadisce indicando con gli occhi i cumuli di calcinacci di un palazzo crollato sotto le bombe.

Gli iraniani sono dilaniati tra il sollievo per l'annuncio del presidente Masoud Pezeshkian sulla fine della 'Guerra dei 12 giorni', e lo scetticismo: c'è chi non crede che il cessate il fuoco sarà definitivo e chi non vede, ancora una volta, un futuro diverso per il Paese.

Dopo 11 notti trascorse a scrutare il cielo per paura dell'arrivo dei jet israeliani e le raffiche di ordini dell'Idf di evacuare da un quartiere all'altro, martedì si sono comunque svegliati tirando un sospiro di sollievo. E i tanti costretti nei giorni scorsi a lasciare la città, in cerca di località più sicure, hanno iniziato a pianificare il ritorno a casa. Sperando di trovarla ancora intatta.

«Ci guardavamo scioccati ascoltando i notiziari che annunciavano l'intesa. Siamo ancora increduli», racconta una coppia spiegando di essere rimasta gelata quando, nelle prime ore della giornata, si parlava di violazioni del cessate il fuoco, sia di Israele sia dell'Iran: «È stata una giornata lunghissima, le ore non passavano mai, fino all'annuncio del presidente».

Chi ha lasciato Teheran, non è ancora sicuro se sia il caso di tornare: «Aspettiamo di capire cosa succederà nei prossimi giorni prima di rimetterci in auto», spiega una giovane famiglia temendo che gli attacchi possano ricominciare da un momento all'altro. «Israele ha ancora molti obiettivi che non si sono concretizzati nei suoi attacchi», si inserisce un insegnante in pensione.

Il Paese resta diviso tra statisti moderati, comandanti militari, fondamentalisti. Con gli estremisti che bollano il cessate il fuoco come un'umiliazione per un Paese come l'Iran.

«Ovviamente, la situazione regionale è cambiata dopo la guerra e la pace tra Teheran e Tel Aviv», dice Hamidreza, un dipendente governativo: «Gli stati regionali sono ora soddisfatti dell'attuale posizione di debolezza dell'Iran e dei suoi alleati, nonché della distruzione delle infrastrutture nucleari e militari iraniane», aggiunge spiegando che «molti musulmani e coloro che, in Paesi stranieri, hanno sostenuto la posizione politica e ideologica dell'Iran contro i suoi acerrimi nemici, Israele e Stati Uniti, saranno certamente delusi dalla pace».

20:11
20:11
Netanyahu valuta un viaggio a Washington dopo la guerra-lampo

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu starebbe valutando una visita negli Stati Uniti in seguito all'operazione contro l'Iran. Lo riporta il canale israeliano pro-Bibi Channel 14.

20:10
20:10
L'Iran annuncia la fine della «guerra dei 12 giorni»

Il presidente iraniano Masud Pezeshkian ha annunciato «la fine della guerra dei 12 giorni imposta» al suo Paese da Israele, in un messaggio scritto indirizzato alla nazione e pubblicato dall'agenzia di stampa Irna.

«Oggi, dopo l'eroica resistenza della nostra grande nazione, che sta scrivendo la storia con la sua determinazione, assistiamo all'instaurazione di una tregua e alla fine di questa guerra di 12 giorni, imposta dall'avventurismo e dalle provocazioni di Israele», ha scritto Pezeshkian.

20:09
20:09
Idf: «Fine delle restrizioni per i civili da questa sera»

Con l'approvazione del ministro della Difesa Israel Katz, il comando del fronte interno dell'esercito israeliano (Idf) ha comunicato alla popolazione la fine delle restrizioni nel Paese attuate finora per la guerra con l'Iran.

Al momento la nuova disposizione è in vigore dalle 20 (le 19 in Svizzera) alla stessa ora di giovedì. Tutte le aree di Israele possono tornare alla piena attività.

20:02
20:02
Qaedisti rivendicano l'attacco alla chiesa in Siria

L'ombra di una faida interna tra l'attuale governo siriano, incarnato dall'autoproclamato presidente Ahmed Sharaa, e membri disertori dell'ormai disciolta coalizione qaedista, a lungo guidata dallo stesso Sharaa (Jolani), si staglia dietro al sanguinoso attentato terroristico compiuto domenica contro una chiesa alla periferia di Damasco e nel quale sono state uccise 30 persone.

Un oscuro gruppo della galassia dell'Islam sunnita radicale, Saraya Ansar as Sunna (Brigate dei sostenitori del sunnismo), ha pubblicato un comunicato su Telegram in cui di fatto smentisce la ricostruzione del governo siriano - espressione di ex milizie qaediste sostenute dalla Turchia - circa la responsabilità dell'attacco suicida contro la chiesa di Sant'Elia a Dweila, dove sono rimaste ferite più di 60 persone.

Il governo di Sharaa, che a dicembre scorso ha preso il potere dopo la dissoluzione del precedente regime durato 54 anni, immediatamente dopo l'attentato della chiesa non aveva esitato a puntare il dito contro l'Isis, etichetta sempre più nebulosa a cui da anni si attribuiscono in Siria e nel mondo i crimini più efferati. Il ministero degli Interni siriano ha persino annunciato lunedì sera di aver sgominato la cellula di «terroristi» alla periferia di Damasco, arrestando il presunto leader e altri quattro membri del gruppo, oltre a uccidere due miliziani.

La rivendicazione degli Ansar as Sunna ha invece sparigliato le carte dell'impalcatura narrativa ufficiale offerta dagli uomini di Sharaa. Prima di tutto perché il semi-sconosciuto gruppo qaedista, indicato come una costola della coalizione Hayat Tahrir ash Sham (Hts), per anni guidata proprio da Sharaa, ha offerto un movente, giudicato plausibile dagli osservatori locali, per l'attentato contro la chiesa di Sant'Elia.

Secondo la rivendicazione, l'attacco di domenica è stato deciso ed eseguito dopo che tre mesi fa alcuni abitanti della zona avevano cacciato dal quartiere un gruppo di predicatori musulmani radicali vicini al gruppo Ansar as Sunna. «Hanno osato ledere i principi della predicazione islamica... hanno violato la santità della fede», si legge nel testo della rivendicazione, che parla di una «provocazione» subita da parte di cristiani di Dweila, quartiere misto musulmano e cristiano.

In un filmato amatoriale, risalente a marzo scorso, un alterco tra due predicatori islamici e alcuni abitanti della zona, tra cui musulmani, aveva suscitato l'attenzione dell'opinione pubblica. L'altro motivo che rende rilevante la rivendicazione di Ansar as Sunna è che nel testo si critica apertamente il governo di Sharaa. A partire dal fatto che le autorità di Damasco avevano subito accusato genericamente l'Isis.

«Ciò che è stato pubblicato dai media del governo di Jolani (Sharaa) è privo di fondamento... si tratta di un grottesco tentativo di deridere l'intelligenza dei siriani». Secondo esperti di movimenti qaedisti siriani, Ansar as Sunna erano parte di Hts. Ma quando la coalizione è arrivata al potere a dicembre, ed è stata poi disciolta da Sharaa, si sarebbero staccati, come è successo per altre frange radicali. E costituiscono ora una forma di opposizione semi-armata alle stesse autorità agli ordini di Sharaa.

19:33
19:33
Il Mossad ai generali iraniani: «12 ore per scappare»

Poco dopo il lancio dell'operazione 'Rising Lion' contro l'Iran, l'intelligence israeliana ha lanciato una vasta campagna intimidatoria per dividere e destabilizzare il regime di Teheran.

Nel mirino degli agenti del Mossad sono finiti almeno una ventina di generali e alti funzionari iraniani, ai quali è stato recapitato un messaggio che lasciava poco adito a dubbi: smettete si appoggiare il regime dell'ayatollah Ali Khamenei o morirete.

La campagna è stata condotta da agenti in grado di parlare il persiano, la principale lingua dell'Iran. Sono stati loro a telefonare ai cellulari dei generali. L'audio di una delle chiamate è stato ottenuto dal Washington Post: il colloquio risale al 13 giugno, giorno in cui Israele ha iniziato il bombardamento dell'Iran.

«Chiamo da un paese che due ore fa ha mandato all'inferno Salami, Bagheri e Shamkhani. Posso avvisarti subito: hai 12 ore per scappare con tua moglie e tuo figlio. Altrimenti sei sulla nostra lista» di target da colpire, si sente l'agente del Mossad dire a un generale iraniano facendo riferimento all'uccisione di Hossein Salami, il capo del corpo d'élite delle Guardie Rivoluzionarie, e del capo di stato maggiore dell'esercito Mohamamd Bagheri. Ali Shamkhani, consigliere politico di Khamenei, è rimasto invece ferito negli attacchi.

Dall'altra parte delle cornetta si percepisce un certo disagio e stupore. L'agente del Mossad però non tentenna e ripete l'ultimatum di 12 ore per registrare un video in cui prende pubblicamente le distanze dal governo iraniano. «Dove lo devo mandare?», chiede il generale. «Ti manderò un ID Telegram», dice l'agente dell'intelligence israeliana. Non è chiaro se il video sia mai stato girato o inviato. Il generale, di cui il Washington Post non ha rivelato il nome, sarebbe ancora in vita e sarebbe in Iran.

Le telefonate intimidatorie ai massimi vertici dell'esercito e della sicurezza iraniani sono state solo uno dei tasselli della vasta campagna di azioni segrete lanciate dal Mossad per integrare e rendere più efficace l'assalto militare di Israele all'Iran. Una campagna che ha incluso l'attivazione di squadre di intelligence clandestine, depositi di armi preposizionati e altre risorse rimaste dormienti nel territorio iraniano per settimane e addirittura mesi prima dell'attacco sferrato a sorpresa per impedire a Teheran di costruire un'arma nucleare. Una rete su cui è scattata la vendetta iraniana che da giorni annuncia arresti di sospette spie, anche straniere e europee.

19:13
19:13
Folla in piazza della Rivoluzione a Teheran: «Sì a una pace duratura»

Una folla si è radunata in piazza della Rivoluzione a Teheran per rendere omaggio alle forze iraniane. Tra gli slogan sui manifesti si legge «Resisteremo fino alla fine, l'America è complice di tutti i crimini del regime sionista» o «No a una pace imposta, sì a una pace duratura». Lo scrive l'agenzia Tasnim su Telegram.

18:52
18:52
Iran: «Non vogliamo armi nucleari, ma far valere i nostri diritti legittimi»

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha dichiarato che il suo Paese non vuole acquisire armi nucleari, ma continuerà a difendere i suoi «diritti legittimi» nell'uso pacifico dell'energia nucleare.

Pezeshkian, durante una telefonata con il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed, ha detto che Israele e Usa «non possono imporre aspirazioni ingiuste con la forza». «Ci aspettiamo che spieghiate loro, nei vostri rapporti con gli Stati Uniti - ha proseguito -, che la Repubblica Islamica dell'Iran sta solo cercando di affermare i suoi diritti legittimi».

L' Iran - ha aggiunto - «non ha mai cercato di acquisire armi nucleari e non lo fa adesso», ha dichiarato, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ufficiale Irna, aggiungendo che l'Iran era «pronto a risolvere le questioni... al tavolo dei negoziati».

18:49
18:49
Guterres: «Bene la tregua, ora sia rispettata pienamente»

Il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres ha accolto con favore l'annuncio di Donald Trump di un cessate il fuoco tra Israele e Iran e ha esortato i due Paesi a «rispettarlo pienamente».

«I combattimenti devono cessare, le popolazioni dei due Paesi hanno già sofferto troppo - ha aggiunto -. Spero sinceramente che questo cessate il fuoco possa essere replicato negli altri conflitti nella regione».

18:47
18:47
«L'Iran sblocca Telegram ma non WhatsApp»

L'autorità iraniana per le telecomunicazioni iraniana ha annunciato che WhatsApp resterà bloccata nel Paese, mentre Telegram potrà riprendere a funzionare dopo le misure precauzionali adottate durante gli attacchi d'Israele. Lo riferisce Iran International, canale legato all'opposizione con base a Londra.

In una comunicazione ufficiale, Teheran ha ribadito l'accusa al colosso americano di proprietà del gruppo Meta di Mark Zuckerberg d'essersi messo al servizio dello spionaggio «del nemico sionista». Mentre ha riconosciuto a Telegram, la piattaforma di messaggi più usata in Iran, fondata da Pavel Durov, di essere stata «neutrale».

18:28
18:28
«Gli USA regalarono all'Iran il primo reattore 50 anni fa»

Quando Donald Trump ha ordinato un attacco militare al programma nucleare iraniano, si trovava di fronte a una crisi che gli Stati Uniti hanno inconsapevolmente innescato decenni prima, fornendo a Teheran i semi della tecnologia nucleare.

Nascosto nella periferia nord della città della Repubblica islamica - ricostruisce il New York Times - si trova un piccolo reattore nucleare utilizzato per scopi scientifici pacifici con un elevato valore simbolico: fu spedito in Iran dagli Usa negli anni '60 nell'ambito del programma 'Atomi per la Pace' del presidente Dwight D. Eisenhower, che condivideva la tecnologia nucleare con gli alleati americani desiderosi di modernizzare le loro economie e avvicinarsi a Washington in un mondo diviso dalla Guerra Fredda.

Il reattore diventò il monumento alle relazioni dei due paesi, e anche al modo in cui gli Usa hanno introdotto l'Iran - allora governato da un monarca laico e filo-occidentale, lo Scià Mohammed Reza Pahlavi - alla tecnologia nucleare. Il programma atomico iraniano è diventato rapidamente oggetto di orgoglio nazionale, prima come motore di crescita economica e poi, con sgomento dell'Occidente, come potenziale fonte di supremazia militare.

«È l'eredità - sottolinea il Nyt - di un mondo radicalmente diverso, in cui l'America non aveva ancora compreso quanto velocemente i segreti nucleari svelati alla fine della Seconda Guerra Mondiale avrebbero rappresentato una minaccia per gli Stati Uniti».

'Atomi per la Pace' è nato da un discorso pronunciato da Eisenhower alle Nazioni Unite nel dicembre 1953, in cui metteva in guardia dai pericoli di una corsa agli armamenti nucleari con l'Unione Sovietica e spiegò che il mondo avrebbe dovuto comprendere meglio una tecnologia così distruttiva e che i suoi segreti avrebbero dovuto essere condivisi e utilizzati in modo costruttivo.

L'amministrazione Usa vedeva poi il programma come un modo per ottenere influenza su importanti pezzi dello scacchiere globale della Guerra Fredda, tra cui Israele, Pakistan e Iran, a cui furono fornite informazioni, addestramento e attrezzature nucleari da utilizzare per scopi pacifici, come la scienza, la medicina e l'energia.

18:26
18:26
L'esplosione a Damasco dovuta a una bonifica di ordigni inesplosi

La forte esplosione udita a Damasco è stata causata da una detonazione controllata di ordigni inesplosi da parte delle autorità, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana sul suo canale Telegram.

«L'esplosione udita poco fa nelle vicinanze della capitale è stata causata dalla detonazione di residuati bellici da parte delle autorità competenti», riferisce l'agenzia. Le autorità siriane non avevano diramato alcun avviso prima della detonazione.

L'emittente televisiva ufficiale Alekhbariah ha inizialmente riportato «una forte esplosione di origine sconosciuta nella città di Damasco» senza fornire ulteriori informazioni.

Nella capitale siriana c'è stata l'altro ieri una strage in una chiesa greco-ortodossa, oggi rivendicata da un gruppo estremista non appartenente all'Isis ma formato da ex membri della coalizione militare ora al governo in Siria.

18:25
18:25
Pezeshkian: «Pronti a tornare al tavolo dei negoziati»

Il presidente iraniano Masud Pezeshkian si è detto pronto a tornare «al tavolo delle trattative».

17:34
17:34
Siria: forte esplosione udita a Damasco

Una forte esplosione è stata udita a Damasco. Lo riporta Afp. Nella capitale siriana c'è stata l'altro ieri una strage in una chiesa greco-ortodossa, oggi rivendicata da un gruppo estremista non appartenente all'Isis ma formato da ex membri della coalizione militare ora al governo in Siria.

17:21
17:21
«Stimiamo che in Iran i morti sotto i raid israeliani siano 974»

È salito a 974 morti e circa 3500 feriti il bilancio delle vittime - in maggioranza civili - degli attacchi condotti in Iran da Israele in 12 giorni fino all'annuncio della tregua, secondo le stime aggiornate di Human Rights Activists News Agency (Hrana), organizzazione non governativa indipendente iraniana che si occupa di diritti umani. Lo si legge sul suo sito.

L'Ong denuncia al contempo 705 arresti sul fronte interno in questi giorni, sullo sfondo della stretta delle autorità di Teheran contro i sospetti di spionaggio o collaborazionismo. Il governo ha invece certificato per ora un dato di 610 morti e 4700 feriti.

16:56
16:56
«In 12 giorni 28 morti, 3.000 feriti e 550 missili su Israele»

I funzionari sanitari israeliani hanno dichiarato che durante i 12 giorni di guerra con l'Iran, 28 civili sono stati uccisi e oltre 3.000 sono rimasti feriti negli attacchi con missili balistici pesanti.

Il ministero della Salute fornisce cifre diverse, affermando che durante la guerra sono state ricoverate in ospedale complessivamente 3.238 persone: 23 in modo grave, 111 in modo moderato, 2.933 in modo lieve, 138 affetti da ansia acuta e altre 30 le cui condizioni non sono state ancora accertate. Diverse persone sono state trasportate in ospedale da organizzazioni di soccorso diverse dal Magen David Adom.

Secondo l'Idf, l'Iran ha lanciato in totale 550 missili balistici e circa 1.000 droni contro Israele, la maggior parte dei quali sono stati intercettati. Si sono verificati almeno 31 impatti diretti di missili balistici in aree popolate e solo un drone ha colpito un'abitazione. Inoltre, le autorità hanno dichiarato che più di 9.000 persone sono state sfollate dalle loro case danneggiate e distrutte.

16:19
16:19
Pezeshkian: «Rispetteremo il cessate il fuoco se Israele lo farà»

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian afferma che rispetterà il cessate il fuoco se Israele lo farà.

«Se il regime sionista non viola il cessate il fuoco, l'Iran non lo farà», ha detto Pezeshkian, durante una telefonata con il premier della Malesia, Anwar Ibrahim, come riferisce il sito della presidenza della Repubblica islamica.

16:18
16:18
Altri 25 uccisi a Gaza in attesa degli aiuti

La protezione civile di Gaza ha dichiarato che le forze israeliane hanno ucciso 25 persone in attesa di aiuti nel sud della Striscia, il secondo episodio di questo genere oggi, portando il numero di uccisi in cerca di aiuto a 46.

Il portavoce dell'agenzia, Mahmud Bassal, ha detto all'Afp che 25 persone sono state uccise e decine ferite quando «le forze israeliane hanno preso di mira raduni di civili vicino alle aree di Al-Alam e Al-Shakoush con proiettili e colpi di tank mentre cercavano di raggiungere un centro di assistenza nel nord-ovest di Rafah, a circa due km da un punto di distribuzione di aiuti sostenuto dagli Usa».

15:44
15:44
Trump: «Vado alla Nato, rivedrò i miei amici europei»

«Sto andando alla Nato, dove, nella peggiore delle ipotesi, sarà un periodo molto più tranquillo di quello che ho appena vissuto con Israele e Iran. Non vedo l'ora di rivedere tutti i miei bravissimi amici europei. Spero che si realizzino grandi cose». Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth.

15:28
15:28
Cittadino europeo arrestato per spionaggio in Iran

Il procuratore capo iraniano della provincia di Kermanshah ha dichiarato che un cittadino europeo è stato arrestato nella città di Kermanshah, nell'Iran occidentale. Secondo Tasnim, Hamidreza Karimi ha aggiunto che il cittadino è stato accusato di spionaggio per Israele.

15:28
15:28
Ucciso il quinto operatore della Croce Rossa a Gaza

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha annunciato che uno dei suoi operatori è stato ucciso nella Striscia di Gaza, il quinto dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas .

«Mahmoud Barakeh, che lavorava nel supporto logistico all'ospedale da campo della Croce Rossa a Rafah, è stato ucciso domenica», ha affermato il Cicr in una nota. «Questa straziante perdita - ha aggiunto - è un altro duro promemoria delle immense sfide che i nostri colleghi e la popolazione di Gaza affrontano ogni giorno».

15:04
15:04
Le Guardie della Rivoluzione: «Abbiamo dato una lezione a Israele»

Le Guardie della Rivoluzione, dopo l'annuncio del cessate il fuoco da parte di Washington, affermano di aver dato «una lezione» a Israele. Negli ultimi istanti prima dell'entrata in vigore del cessate il fuoco, le Guardie, si legge in un comunicato, «hanno colpito centri militari e logistici» «infliggendo una lezione storica e indimenticabile al nemico».

14:57
14:57
«Le vittime di Beersheva erano dentro le stanze-rifugio»

Secondo l'indagine preliminare del Comando del fronte interno dell'Idf, il missile balistico lanciato dall'Iran contro il sesto piano di un complesso residenziale a Beersheva ha colpito direttamente due stanze di sicurezza, uccidendo le persone al loro interno.

Tre membri di una famiglia sono stati uccisi in una delle stanze di sicurezza, mentre la quarta vittima è stata uccisa nella seconda stanza blindata. Le stanze rinforzate sono progettate per resistere all'onda d'urto dei missili balistici e delle schegge, ma non a un colpo diretto di una grande testata esplosiva.

14:46
14:46
Trump: «Non voglio un cambio di regime in Iran, sarebbe il caos»

Non voglio vedere un cambio di regime in Iran. Lo ha detto Donald Trump parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg. I cambi di regime creano "caos e non vogliamo vedere caos", ha affermato Trump.

Prima di partire per il vertice Nato, Donald Trump ha peraltro ribadito di essere convinto che i siti nucleari iraniani colpiti dagli Usa siano stati "completamente distrutti", compreso Fordow, e ha accusato sia la Cnn e Msdnc di insinuare dubbi per colpire lui. "Sono spazzatura, dovrebbero chiedere scusa ai piloti dei B-2", ha detto.

Secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg, Donald Trump vedrà "probabilmente" il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a margine della Nato. Lo ha detto lo stesso Trump, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg.

14:29
14:29
«Esplosioni nel nord dopo gli attacchi israeliani»

L'aeronautica militare israeliana ha condotto poco fa un piccolo attacco contro un radar iraniano a nord di Teheran: lo confermano le autorità di Tel Aviv citate da media israeliani.

L'attacco è una risposta al presunto lancio di due missili balistici da parte dell'Iran contro Israele.

Dopo la sfuriata su Truth, Trump e Netanyahu hanno avuto una chiamata, durante la quale, a quanto pare, hanno concordato che un obiettivo «simbolico» sarebbe stato colpito in risposta alla violazione del cessate il fuoco da parte dell'Iran.

I media iraniani hanno riferito che si sono verificate esplosioni nelle città del nord di Babol, Babolsar e Chamestan, nel Mar Caspio settentrionale, dopo gli attacchi israeliani di oggi.

14:28
14:28
«Trump molto fermo e diretto nella telefonata con Netanyahu»

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ed è stato «eccezionalmente fermo e diretto»: lo ha affermato una fonte della Casa Bianca con la Cnn.

Secondo la fonte, Netanyahu ha compreso la gravità della situazione e le preoccupazioni di Trump che, dopo l'annuncio del cessate il fuoco tra Israele e Iran, è rimasto sveglio fino a notte fonda per seguire gli eventi.

La sua rabbia si è fatta sempre più forte quando ha ritenuto che entrambi i paesi stessero violando l'accordo, una rabbia che si è manifestata in tutta la sua evidenza mentre partiva per il vertice della Nato.

13:53
13:53
Macron: «Oggi sentirò Trump al telefono»

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato che oggi avrà un colloquio telefonico con Donald Trump. In partenza dalla Norvegia dopo due giorni di visita, Macron ha detto che «una discussione esigente con l'Iran è la strada giusta e continueremo in questa direzione», sottolineando di temere «un aumento del rischio» di un arricchimento dell'uranio da parte dell'Iran in modo clandestino.

13:51
13:51
Trump: «Israele non attaccherà l'Iran, la tregua è in vigore»

«Israele non attaccherà l'Iran. Tutti gli aerei torneranno a casa, mentre faranno un saluto amichevole all'Iran. Nessuno sarà ferito, il cessate il fuoco è in vigore!». Così il presidente degli Stati Uniti Donald Trump insiste su Truth aggiungendo in un altro post che «l'Iran non ricostruirà più le sue strutture nucleari».

13:46
13:46
Israele: «Orientati a procedere con un attacco simbolico»

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato con il presidente statunitense Donald Trump al telefono: i due leader stanno cercando di raggiungere un'intesa, dopo che Trump ha chiesto a Israele di richiamare i piloti e di non attaccare l'Iran. Tuttavia, l'orientamento di Gerusalemme è procedere con un attacco simbolico dopo la violazione del cessate il fuoco da parte dell'Iran questa mattina. Lo riferiscono i media israeliani.

13:44
13:44
Macron: «Ribadisco la necessità di una tregua a Gaza»

Dopo l'annuncio di un cessate il fuoco nella guerra lanciata da Israele il 13 giugno contro l'Iran, il presidente francese Emmanuel Macron ha insistito sulla necessità di ottenere una tregua nella Striscia di Gaza, teatro di un'offensiva militare israeliana dal 7 ottobre 2023.

«Al di là di quanto sta accadendo in Iran, ribadisco qui la necessità di ottenere un cessate il fuoco a Gaza e di riprendere gli aiuti umanitari a Gaza», ha dichiarato il presidente francese alla stampa a margine di una visita ufficiale a Oslo. «Si tratta di una priorità assoluta» per ripristinare la stabilità nella regione, ha sottolineato.

13:28
13:28
Raid israeliani su Gaza: 79 morti in 24 ore

Il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas ha affermato che 79 palestinesi sono stati uccisi e 289 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani nella Striscia nelle ultime 24 ore.

Dall'inizio delle ostilità il sette dal ottobre 2023 il bilancio delle vittime è salito a 56'077 e quello dei feriti a 131'848, si legge inoltre in un comunicato pubblicato su Telegram.

13:25
13:25
Trump bacchetta Israele: «Non sganciate quelle bombe, è una violazione grave»

«Israele. Non sganciate quelle bombe. Se lo fate, è una violazione grave. Riportate a casa i vostri piloti, subito!». Lo scrive su Truth il presidente statunitense Donald Trump.

«Ora Israele sta per colpire l'Iran a causa di un razzo che non è atterrato da nessuna parte», ha affermato Trump, come riporta il Times of Israel. «Devo far calmare Israele adesso - dice - Vedrò se riesco a fermarlo».

Trump - secondo quanto riportato dai media internazionali - ha dichiarato che sia Israele sia l'Iran hanno violato il cessate il fuoco da lui annunciato poche ore prima e che non era soddisfatto di nessuno dei due Paesi ma in particolar modo di Israele.

Parlando ai giornalisti prima di partire per il vertice della Nato all'Aia, il presidente statunitense ha affermato che Israele ha «sganciato» missili subito dopo aver accettato l'accordo. Riguardo all'Iran , Trump ha affermato che le capacità nucleari del Paese sono esaurite e che non ricostruirà mai il suo programma nucleare.

13:06
13:06
Almeno 610 persone sono state uccise in Iran dall'inizio della guerra con Israele

L'Iran ha affermato che almeno 610 persone sono state uccise dall'inizio della guerra con Israele.

12:55
12:55
«Gli USA si stanno coordinando con Israele per una risposta sulla violazione del cessate il fuoco»

Fonti israeliane citate dai media riferiscono che «gli Stati Uniti si stanno coordinando con Israele sulla risposta prevista alla violazione del cessate il fuoco da parte dell'Iran e sostengono Israele».

12:31
12:31
L'Iran: «Israele ha violato il cessate il fuoco con 3 attacchi»

Il portavoce militare iraniano ha affermato che Israele ha violato il cessate il fuoco con l'Iran, attaccando il Paese tre volte dopo le 09:00 ora locale.

Le forze armate non permetteranno che qualsiasi aggressione rimanga senza risposta e Israele pagherà un costo pesante, ha aggiunto, citato dall'agenzia di stampa Tasnim.

12:04
12:04
L'accusa dell'Iran: «Israele ha attaccato dopo il cessate il fuoco»

L'Iran accusa Israele di aver condotto attacchi dopo l'annuncio del cessate il fuoco. Lo afferma la tv di stato iraniana.

12:03
12:03
Deciso il trasferimento dei detenuti dal carcere di Evin

Media iraniani riportano che le autorità hanno deciso il «trasferimento» di detenuti dal carcere di Evin, a Teheran, dopo gli attacchi israeliani.

12:02
12:02
Iran: «Abbiamo costretto Israele a fermare gli attacchi»

Il Consiglio di Sicurezza dell'Iran ha dichiarato che le forze armate della Repubblica islamica hanno costretto Israele a fermare gli attacchi contro il territorio iraniano. Lo riporta PressTv, la versione in lingua inglese della tv di Stato iraniana.

Le forze armate iraniane restano in allerta e sono «pronte a dare una risposta ferma, e che provocherà rammarico, contro qualunque nuovo atto di aggressione», afferma il comunicato, mentre la Repubblica islamica non ha ancora accettato ufficialmente il cessate il fuoco.

11:43
11:43
Telefonata tra Putin e il re del Bahrein

Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto oggi un colloquio telefonico con il re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa.

I due leader «si sono espressi a favore del rapido ripristino della pace e della stabilità» in Medio Oriente e «a questo proposito, è stata confermata l'importanza dell'iniziativa russa di tenere il primo vertice russo-arabo a Mosca in ottobre». Lo riferisce il Cremlino.

11:33
11:33
Mousavi: «Non abbiamo lanciato missili verso Israele»

Il capo dello Stato maggiore delle forze armate iraniane Abdolrahim Mousavi ha negato di aver lanciato missili verso Israele nelle ultime ore. Lo riportano i media internazionali.

11:31
11:31
L'AIEA chiede all'Iran un incontro per la ripresa della cooperazione

Il capo dell'organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, Rafael Grossi, annuncia di aver scritto al ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi per proporre un incontro e sollecitare la cooperazione dopo l'annuncio di un cessate il fuoco tra Iran e Israele.

Grossi, direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), ha affermato in un post su X che la ripresa della cooperazione dell'Iran con l'agenzia potrebbe portare a una «soluzione diplomatica all'annosa controversia sul programma nucleare di Teheran».

11:06
11:06
L'Iran: «Lavoriamo per ripristinare il programma nucleare»

Il capo dell'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran (Aeol), Mohammad Eslami, ha dichiarato che Teheran aveva pianificato già prima degli attacchi il ripristino dell'industria nucleare del Paese dopo i raid compiuti da Israele e Usa. Lo riporta l'agenzia di stampa Mehr.

«Il piano mira a prevenire interruzioni nel processo di produzione e nei servizi», ha detto Eslami, citato da Mehr, come riporta il portale legato all'opposizione iraniana Iran International, con sede all'estero.

Eslami ha sottolineato che è in corso la valutazione dei danni subiti dall'industria nucleare iraniana dopo i bombardamenti condotti contro i principali impianti del Paese. «Il piano è quello di prevenire interruzioni nel processo di produzione e nei servizi», ha aggiunto il capo dell'Organizzazione per l'Energia Atomica di Teheran.

11:00
11:00
«Finora 400 morti vicino ai siti di distribuzione del cibo a Gaza»

L'Onu denuncia la «carneficina» dei civili palestinesi che continuano a morire a centinaia nel tentativo di accedere al cibo, sottolineando che finora sono state uccise più di 400 persone mentre aspettavano gli aiuti umanitari.

«I bambini a Gaza rischiano la vita per qualche sacchetto di farina. Da quando il blocco israeliano è stato revocato poco più di un mese fa, le morti si sono moltiplicate vicino ai siti di distribuzione degli aiuti», ha dichiarato il capo dell'ufficio umanitario dell'Onu per i territori palestinesi occupati, Jonathan Whittall.

«Il semplice fatto di voler sopravvivere è diventato una condanna a morte», ha aggiunto. L'alto funzionario delle Nazioni Unite dopo aver visitato l'ospedale Nasser, nel sud della Striscia di Gaza, «stracolmo di feriti», ha riferito che più di 400 persone sono morte, in particolare mentre cercavano di raggiungere i punti di distribuzione americano-israeliani «deliberatamente allestiti in zone militarizzate». Secondo Whittall, non si tratta di una tragica catena di circostanze, ma di un sistema di terrore: «Queste sono le condizioni create per uccidere».

Anche per Philippe Lazzarini, capo dell'agenzia Onu responsabile dei rifugiati palestinesi (Unrwa) «il nuovo meccanismo dei cosiddetti 'aiuti umanitari' è un abominio che umilia e degrada le persone in difficoltà. È una trappola mortale, che costa più vite di quante ne salvi. È il culmine di venti mesi di orrore, inazione e impunità». Per la relatrice speciale Onu per i Territori palestinesi, Francesca Albanese, «che lo Stato accusato di genocidio e carestia debba essere responsabile della 'distribuzione degli aiuti' è assurdo e osceno: un insulto alla decenza umana».

«Quello a cui stiamo assistendo è una carneficina. È la fame usata come arma è la condanna a morte per coloro che stanno solo cercando di sopravvivere - ha concluso Whittall -. Presi insieme, questi fatti danno l'impressione che questa sia la cancellazione totale della vita palestinese a Gaza».

10:59
10:59
Mosca: «Non è ancora chiara la situazione sul cessate il fuoco»

Non è ancora chiara la situazione di un cessate il fuoco tra Iran e Israele e non è sicuro che possa durare, ma la Russia lo accoglierebbe con favore. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, citato dall'agenzia Interfax.

«A mio parere, è molto difficile trarre conclusioni definitive e avere un quadro completo a questo punto», ha detto Lavrov a proposito dell'accordo per il cessate il fuoco annunciato dal presidente Usa Donald Trump. «Accoglieremo con favore un accordo del genere solo se una tale intesa esiste», ha aggiunto.

Il ministro degli Esteri russo ha sottolineato che dopo l'annuncio sono emerse notizie di nuove azioni ostili, e in una situazione del genere è prematuro trarre delle conclusioni. «Ma noi siamo per la pace», ha concluso Lavrov.

10:37
10:37
L'Iran nega di aver lanciato missili contro Israele

Secondo l'emittente IRIB e l'agenzia di stampa ISNA, l'Iran respinge le affermazioni israeliane secondo cui avrebbe sparato missili contro Israele dopo aver concordato un cessate il fuoco.

10:35
10:35
Israele accusa l'Iran di aver violato la tregua: «Lanceremo attacchi intensi su Teheran»

Secondo i media israeliani, il ministro della Difesa Israel Katz ha dato istruzioni all'esercito israeliano di condurre «attacchi intensi» su Teheran dopo aver accusato l'Iran di aver rotto la tregua, iniziata poche ore fa, con un lancio di missili.

10:19
10:19
Gravi conseguenze sul popolo afghano dalla crisi tra Israele e Iran

La recente escalation in Medio Oriente, compreso l'Iran, che ospita più di tre milioni di rifugiati afghani, ha intensificato l'instabilità regionale e globale e non fa che aggravare le difficoltà del popolo afghano, aumentando la povertà, la violenza e le privazioni. È quanto è stato sottolineato in una riunione del Consiglio di Sicurezza Onu a New York.

Metà della popolazione afghana dipende dagli aiuti umanitari, un afgano su cinque soffre la fame e circa 3,5 milioni di bambini sono gravemente malnutriti, ha dichiarato, l'Assistente del Segretario Generale delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari, Joyce Msuya, sottolineando che la guerra tra Iran e Israele sta già avendo un impatto sulla vita quotidiana degli afghani: prezzi alle stelle e rallentamento degli scambi commerciali.

A questa precarietà si aggiunge un'allarmante crisi ecologica. Msuya ha parlato della minaccia di un disastro idrico: «Kabul rischia di diventare la prima città al mondo a esaurire le sue riserve idriche», ha avvertito, ricordando che la falda freatica nella capitale afghana si è abbassata di 30 metri in 10 anni.

A peggiorare la situazione c'è il drastico calo dei finanziamenti. In pochi mesi, 420 strutture sanitarie sono state costrette a chiudere. Tre milioni di persone hanno perso l'accesso alle cure. Quasi 300 centri nutrizionali hanno cessato la loro attività.

«Il livello dei bisogni supera di gran lunga i fondi disponibili», ha detto Msuya. E la diminuzione degli aiuti internazionali rappresenta una minaccia diretta per le operazioni umanitarie. Il programma di sminamento, vitale in un Paese ancora infestato da residuati bellici, si prepara a cessare le sue attività a luglio a causa della mancanza di fondi. «Mine e ordigni inesplosi hanno ucciso centinaia di persone quest'anno, per lo più bambini» avverte l'Onu. Intanto, la missione politica delle Nazioni Unite sul campo (Unama), continua a lavorare per mantenere aperti i canali, chiedendo all'autorità de facto la revoca delle misure più restrittive.

10:13
10:13
«Israele risponderà con forza alla violazione della tregua»

Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato di aver dato istruzioni alla Forza di difesa israeliana (Idf) di «rispondere con forza alla violazione del cessate il fuoco da parte dell'Iran con attacchi intensi contro obiettivi del regime nel cuore di Teheran».

Secondo il Times of Israel, due missili balistici sarebbero stati lanciati dall'Iran verso Israele dopo che era entrato in vigore un cessate il fuoco. Entrambi sarebbero stati intercettati.

10:11
10:11
ONU: «La militarizzazione del cibo a Gaza è un crimine di guerra»

A Gaza «la militarizzazione del cibo destinato ai civili, oltre a limitare o impedire il loro accesso ai servizi essenziali, costituisce un crimine di guerra e, in determinate circostanze, può costituire elementi di altri crimini ai sensi del diritto internazionale», ha affermato l'ONU oggi a Ginevra.

Da quando la Gaza Humanitarian Foundation ha iniziato a operare il 27 maggio, l'esercito israeliano ha bombardato e sparato contro i palestinesi che cercavano di raggiungere i punti di distribuzione, causando numerose vittime, afferma in una nota il portavoce dell'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Thameen Al-Kheetan. «Ognuna di queste uccisioni deve essere indagata tempestivamente e imparzialmente e i responsabili devono essere chiamati a risponderne», ha aggiunto.

10:10
10:10
Allarme rientrato in Israele

Secondo il comando del fronte interno della Forza di difesa israeliana (Idf), i civili nel nord di Israele possono uscire dai rifugi antiaerei dopo l'ultimo lancio di missili dall'Iran. Lo riporta il Times of Israel.

09:54
09:54
Sirene nel nord d'Israele: «Missili iraniani in arrivo»

Le sirene risuonano nel nord di Israele mentre l'esercito avverte dell'arrivo di missili iraniani dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco.

09:54
09:54
Pechino: «Speriamo che Iran e Israele trovino una soluzione politica al conflitto»

La Cina auspica che Iran e Israele possano adesso trovare «una soluzione politica al conflitto». È quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, per il quale «i fatti hanno dimostrato che i mezzi militari non possono portare la pace».

Commentando il cessate il fuoco tra Israele e Iran annunciato dal presidente statunitense Donald Trump, Guo ha osservato che la Cina «attribuisce grande importanza all'evoluzione della situazione in Medio Oriente e non desidera un'escalation progressiva della tensione».

Allo stesso tempo, Pechino auspica che la tregua possa essere operativa «il prima possibile. I fatti hanno dimostrato che i mezzi militari non possono portare alla pace, e che il dialogo e la negoziazione sono la strada giusta per risolvere i problemi». La Cina, a tal proposito, invita le parti interessate «a tornare al più presto sulla strada giusta della risoluzione politica», unica via per la soluzione definitiva dei problemi e per una pace duratura.

La Cina «è disposta a collaborare con la comunità internazionale per compiere sforzi volti a mantenere la pace e la stabilità in Medio Oriente», ha concluso il portavoce, nel corso del briefing quotidiano.

09:44
09:44
Von der Leyen: «L'Europa accoglie con favore la tregua»

"L'Europa accoglie con favore l'annuncio di un cessate il fuoco da parte del presidente Trump. Si tratta di un passo importante verso il ripristino della stabilità in una regione in tensione. Questo deve essere la nostra priorità collettiva. Invitiamo l'Iran a impegnarsi seriamente in un processo diplomatico credibile. Il tavolo dei negoziati rimane infatti l'unica via percorribile per il futuro".

Lo scrive sui social la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

09:22
09:22
L'attacco di Israele sul carcere di Evin ha provocato vittime

Alcuni detenuti e dipendenti del carcere di Evin, a Teheran, sono stati uccisi durante l'attacco israeliano di ieri: lo ha reso noto oggi il portavoce della magistratura del Paese, Asghar Jahangir.

Il funzionario ha affermato che l'attacco è avvenuto mentre i detenuti incontravano le loro famiglie e ha danneggiato parte dell'edificio amministrativo. Lo riporta l'agenzia di stampa Tasnim.

09:10
09:10
Allarmi in una base italiana in Libano prima della tregua

All'alba di questa mattina sono risuonati anche nella base italiana dell'Unifil, nel sud del Libano, gli allarmi per il lancio di missili tra Israele e Iran.

Proprio nei momenti in cui venivano registrati gli ultimi lanci, e in cui il presidente statunitense Donald Trump annunciava la tregua raggiunta tra Israele e Iran, nella base di Shama sono risuonati gli allarmi che ordinavano ai militari di trovare riparo con i dispositivi di protezione indossati.

Non si è trattato comunque di un allarme bunker, come capitato nei giorni e scorsi e, più frequentemente, nelle settimane successive all'8 ottobre.

08:49
08:49
Attacco israeliano nel nord dell'Iran nella notte, nove morti

I media iraniani riportano che nove persone sono state uccise nel corso di un attacco lanciato dalle forze israeliane la notte scorsa nel nord del Paese.

L'attacco ha completamente distrutto quattro case ad Astaneh Ashrafieh, nella provincia di Gilan, e ne ha parzialmente danneggiate altre: lo ha affermato il vice governatore della provincia, Ali Bagheri, alla Tv di Stato.

08:32
08:32
Israele ha accettato la tregua

«Alla luce del raggiungimento degli obiettivi dell'operazione e in pieno coordinamento con il presidente Trump, Israele ha accettato la proposta del presidente per un cessate il fuoco bilaterale» con l'Iran. È quanto si legge in una nota del governo israeliano dopo l'annuncio del presidente degli Stati Uniti.

Con l'operazione 'Rising Lion' Israele ha raggiunto gli obiettivi di eliminare «la doppia minaccia esistenziale immediata» proveniente dall'Iran, quella «in campo nucleare e dei missili balistici», comunica l'ufficio del premier israeliano.

«Israele ringrazia il presidente Trump e gli Stati Uniti per il loro sostegno nella difesa e la loro partecipazione nell'eliminare la minaccia nucleare iraniana - prosegue la dichiarazione diffusa dall'ufficio del premier Benjamin Netanyahu -. Con l'operazione lo Stato di Israele ha raggiunto traguardi storici e si è posto alla pari con le potenze mondiali».

«È - afferma ancora la nota - un grande successo per il popolo di Israele e per i suoi combattenti che hanno rimosso le due minacce esistenziali per il nostro Stato e garantito l'eternità di Israele».

Israele ha dichiarato che «reagirà con la forza» a qualsiasi violazione del cessate il fuoco in Iran.

08:21
08:21
Hamas: «Uccise 21 persone dal fuoco israeliano»

La Protezione civile di Gaza gestita da Hamas afferma che 21 persone sono state uccise dal fuoco israeliano vicino a un centro di distribuzione degli aiuti nella Striscia.

Il portavoce della protezione civile, Mahmud Basal, ha affermato che 21 persone sono state uccise e circa 150 sono rimaste ferite dopo «che le forze d'occupazione israeliane hanno preso di mira con proiettili e granate di carri armati gli assembramenti di cittadini in attesa di aiuti... nella Striscia di Gaza centrale» nelle prime ore di oggi.

08:20
08:20
A Beer Sheeva i feriti sono 22

Almeno 22 persone sono rimaste ferite nell'attacco iraniano a Beer Sheeva, nel sud di Israele, che ha provocato quattro vittime: lo ha reso noto il servizio di ambulanze israeliano (Magen David Adom), come riporta la Bbc.

08:18
08:18
«C'è confusione sul cessate il fuoco»

«Molto confuso! Israele ha altre 12 ore per colpire, in base al suo primo annuncio? O dovrebbe essere in cessate il fuoco ora? Anche dopo le morti a Beersheba e il bombardamento iraniano dopo la scadenza? Nessuno lo sa! LA PRECISIONE IN GUERRA E IN PACE È IMPORTANTE»: lo scrive su X l'ex ambasciatore statunitense in Israele, Dan Shapiro, riporta il Guardian.

Secondo il quotidiano britannico il post di Shapiro dimostra quanto sia confusa la situazione dopo l'annuncio del presidente statunitense Donald Trump: «Persino ex funzionari statunitensi fanno fatica a capire cosa stia succedendo», commenta il giornale.

07:27
07:27
Trump: «Il cessate il fuoco tra Iran e Israele è ora in vigore»

Il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato sul suo social network Truth che il cessate il fuoco tra Iran e Israele «è ora in vigore».

07:11
07:11
Salgono a 4 le vittime del missile iraniano su Beer Sheva

È salito a quattro il bilancio dei morti a Beer Sheeva, nel sud di Israele, dove un edificio residenziale è stato colpito da un missile lanciato dall'Iran. Lo rendono noto i soccorritori. 

06:42
06:42
Il punto alle 6.00

Donald Trump ha affermato in un'intervista esclusiva a Nbc News che la guerra tra Israele e Iran è finita e che il cessate il fuoco è «illimitato». Alla domanda su quanto durerà la tregua, il presidente americano ha risposto: «Durerà per sempre». È un «grande giorno per l'America e un «grande giorno per il Medio Oriente», ha aggiunto il tycoon, «sono molto felice di essere riuscito a portare a termine l'opera», ha detto ancora. Alla domanda se la guerra fosse completamente finita, ha risposto: «Sì. Non credo che si spareranno mai più». Secondo Sky News, anche un funzionario iraniano ha confermato alla Reuters che Teheran ha accettato il cessate il fuoco. 

«Congratulazioni a tutti! È stato pienamente concordato tra Israele e Iran che ci sarà un cessate il fuoco completo e totale tra circa 6 ore da ora, quando Israele e Iran avranno concluso e completato le loro missioni in corso, per 12 ore, momento in cui la guerra sarà considerata finita!!», ha scritto Trump nelle scorse ore nel lungo post su Truth nel quale spiega meglio i tempi e le modalità delle tregua. «Ufficialmente, l'Iran inizierà il cessate il fuoco» tra sei ore (nelle prime ore del mattino, ndr.) «e, alla dodicesima ora, lo inizierà Israele. Alla ventiquattresima ora, la fine ufficiale della guerra dei 12 giorni sarà salutata dal mondo», ha sottolineato il presidente americano. 

«Durante ogni cessate il fuoco, l'altra parte rimarrà pacifica e rispettosa e, partendo dal presupposto che tutto funzioni come dovrebbe, e così sarà, vorrei congratularmi con entrambi i Paesi, Israele e Iran, per aver avuto la resistenza, il coraggio e l'intelligenza per porre fine a alla guerra dei 12 giorni».

«Questa – conclude Trump – è una guerra che avrebbe potuto durare anni e distruggere l'intero Medio Oriente, ma non l'ha fatto e non lo farà mai! Dio benedica Israele, Dio benedica l'Iran, Dio benedica il Medio Oriente, Dio benedica gli gli Usa e Dio benedica il mondo!».

Le sirene suonano ancora

Tuttavia, a poche ore dall'annuncio del presidente americano, le sirene d'allarme sono suonate nel centro di Tel Aviv. Poco fa, le sirene hanno risuonato anche nel nord e nel sud di Israele. Gli allarmi sono scattati anche a Gerusalemme e in molte altre aeree del centro dello Stato ebraico. 

Tre civili sono stati dichiarati morti dai medici del servizio ambulanze israeliano dopo l'impatto di un missile lanciato dall'Iran, che ha colpito direttamente un edificio residenziale a Beer Sheva, nel sud dello Stato ebraico. Inizialmente i tre erano stati dichiarati feriti gravi.

Il presidente americano Donald Trump ha pubblicato un nuovo post sul social Truth, contemporaneamente agli allarmi in corso nello Stato ebraico: «Israele e Iran si sono avvicinati a me, quasi contemporaneamente. Sapevo che era giunto il momento», ha scritto Trump. E ha aggiunto che «il mondo e il Medio Oriente sono i veri vincitori». Il presidente americano ha concluso il post scrivendo che «il futuro di Israele e dell'Iran è sconfinato e pieno di grandi promesse. Dio vi benedica entrambi».

Nonostante l'annuncio dell'Iran dell'entrata in vigore del cessate il fuoco con Israele alle 7:30 ora di Teheran (le 6 in Svizzera), nuovi allarmi sono in corso nel centro dello Stato ebraico e in Cisgiordania. L'agenzia di stampa iraniana Fars, vicina al governo di Teheran, riferisce che «dopo l'ultimo attacco missilistico il cessate il fuoco con Israele è iniziato alle 7:30 del mattino ora di Teheran» (le 6 in Svizzera). «Al momento non esiste alcun 'accordo' su un cessate il fuoco o una cessazione delle operazioni militari, tuttavia a condizione che il regime israeliano cessi la sua aggressione non abbiamo intenzione di continuare la nostra risposta», ha affermato su X il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghch.

Secondo un funzionario della Casa Bianca, prima della "tregua" il vicepresidente americano JD Vance, il segretario di Stato Marco Rubio e l'inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff hanno tenuto colloqui indiretti con l'Iran, mentre il presidente Donald Trump parlava con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. 

Esplosioni a Teheran nella notte

Una nuova serie di potenti esplosioni ha scosso Teheran nella notte, secondo quanto riportato dall'Afp sul posto. Le deflagrazioni, udite nel nord e nel centro della capitale iraniana, sono tra le più violente dall'inizio della guerra contro Israele e hanno fatto tremare le finestre dell'appartamento di un giornalista dell'Afp, che ha sentito il rumore di aerei militari in volo sulla città