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Il presidente americano ha ribadito in una conversazione con la BBC la sua delusione verso il collega russo Vladimir Putin per la prosecuzione della guerra in Ucraina - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:09
20:09
Trump per ora non valuta l'invio di armi a lungo raggio a Kiev
Donald Trump ha detto ai reporter che per ora non sta valutando l'invio di missili a lungo raggio per Kiev. Lo riporta la Cnn.
17:45
17:45
«Armi per Kiev? Bene, ma gli USA condividano l'onere»
«Accogliamo con favore l'annuncio del presidente Trump di inviare ulteriori armi all'Ucraina. Tuttavia, vorremmo che gli Stati Uniti condividessero questo onere. L'America e l'Europa stanno collaborando. E se lavoriamo insieme, possiamo esercitare pressione su Putin affinché negozi, dimostrandogli che l'unico modo per porre fine a questa guerra è costringerlo a cedere».
Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas al termine del Consiglio Affari Esteri.
«Se paghiamo noi le armi allora si deve parlare di sostegno europeo all'Ucraina e l'Europa sta già facendo il possibile: se offri le armi però poi le paga qualcun altro non le stai dando veramente tu, no?», ha sottolineato Kallas.
Kallas ha inoltre sottolineato che la Russia usa «armi chimiche» contro le truppe ucraine e gli attacchi si stanno «intensificando». «È sorprendente ma dall'inizio dell'invasione ci sono stati oltre 9 mila casi di attacchi con armi chimiche proibite, lo dicono i servizi di intelligence di Olanda e Germania e il fatto che stiano aumentando è preoccupante, vuole che Kiev si arrenda», ha aggiunto.
13:51
13:51
Bannon critica l'invio di armi a Kiev
Steve Bannon, ex stratega di Trump, dà voce ai mal di pancia del movimento Maga e nel suo podcast War Room critica la decisione di Donald Trump di vendere armi alla Nato per darle a Kiev.
«L'Ucraina sta diventando davvero pericolosa. È una guerra europea. Lasciamo che se ne occupi l'Europa», afferma Bannon, come riporta Bbc. «Hanno le risorse. Hanno la manodopera. Stiamo per armare persone su cui non abbiamo letteralmente alcun controllo», aggiunge l'ex consigliere riferendosi all'Ucraina. «Questa è una guerra vecchio stile, logorante, nelle terre insanguinate d'Europa, e ci stanno trascinando dentro», conclude Bannon.
10:27
10:27
Trump: «Non sono ancora pronto ad una rottura con Putin»
Il presidente americano Donald Trump ha ribadito in una conversazione con la Bbc britannica la sua delusione verso il collega russo Vladimir Putin per la prosecuzione della guerra in Ucraina, ma ha aggiunto di non essere ancora pronto a una rottura.
«Sono deluso, ma non ho chiuso con lui», ha detto Trump; «ma sono deluso», ha insistito. Pressato a spiegare come intende mettere fine a quello che lui stesso definisce «il bagno di sangue» della guerra russa ucraina, la risposta è stata: «Ci stiamo lavorando».
Trump è tornato quindi a raccontare del suo ultimo colloquio telefonico con il presidente russo: «Abbiamo avuto una grande conversazione. Gli ho detto: 'Bene così, penso che siamo pronti ad avvicinarci a chiuderla' (la guerra). E poi lui ha tirato giù un palazzo a Kiev».
Incalzato a seguire sulla Nato, che in passato egli aveva definito «obsoleta», il leader della Casa Bianca ha spiegato di aver cambiato idea, rivendicando alle sue pressioni il fatto che l'Alleanza Atlantica stia «diventando l'opposto» che obsoleta: un'organizzazione nella quale «ciascuno paga i suoi conti».
Trump si è mostrato inoltre compiaciuto del «rispetto» che afferma di essersi visto tributare dagli altri leader nell'ultimo vertice Nato, inclusi quelli di «Germania, Francia e Spagna». Pur sottolineando come in fondo gli alleati stiano «solo cercando di essere carini» dopo aver riconosciuto che ci vuole «un sacco di talento» per venire rieletti presidenti degli Usa con l'intervallo di un mandato.
Molto positivo, infine, il suo giudizio sul rapporto con il Regno Unito del governo laburista di Keir Starmer, indicato fra l'altro a modello di un'intesa sul commercio e sui dazi. Con parole di ottimismo sul futuro ruolo di Londra nel mondo e sul consolidamento della Brexit, dopo una gestione inizialmente «pasticciata». «Il vostro primo ministro mi piace davvero, anche se è un liberal», ha spiegato alla Bbc Trump, che vedrà sir Keir privatamente a fine mese in Scozia e sarà poi protagonista a settembre di un'inedita seconda visita di Stato nel Regno su invito formale di re Carlo III. Sovrano verso il quale ha ribadito il suo «grande rispetto», dicendo di non essersi sentito offeso dalle parole pronunciate di recente a Ottawa sulla sovranità canadese. «Non aveva scelta, ma ha parlato molto bene ed è stato rispettoso», ha sottolineato, ribadendo comunque che ora gli Usa «stanno negoziando con il Canada» in vista di un accordo «molto buono».
06:38
06:38
55 droni ucraini intercettati su regioni russe
Le forze di difesa aerea hanno distrutto o intercettato stanotte 55 droni ucraini in territorio russo, ha riferito stamattina il Ministero della Difesa di Mosca citato dall'agenzia di stampa russa Tass.
I droni volavano «32 sulla regione di Belgorod, 12 su quella di Voronezh, sei sulle acque del Mar Nero, tre sulla regione di Lipetsk, uno su quella di Rostov e uno ancora sulla regione di Kursk», ha dichiarato il dicastero.
06:11
06:11
Il punto alle 06.00
Il presidente americano Donald Trump ha annunciato un nuovo piano per rafforzare la difesa dell’Ucraina, confermando l’invio di sistemi missilistici Patriot e altre armi sofisticate, inclusi – secondo fonti Axios – missili a lungo raggio capaci di colpire anche Mosca. A coprire i costi, però, non saranno gli Stati Uniti: «Pagherà l’Unione Europea», ha dichiarato Trump, anche se il New York Times precisa che a farsi carico della spesa saranno in realtà i singoli Paesi membri, come Germania e Norvegia, pronte ad acquistare tre sistemi in totale.
La decisione di Trump arriva dopo un colloquio telefonico con Vladimir Putin lo scorso 3 luglio, in cui il leader russo avrebbe annunciato una nuova offensiva a est entro 60 giorni, puntando al controllo completo delle aree già occupate. Preoccupato dalla prospettiva di un’escalation, Trump ha deciso di rilanciare il sostegno a Kiev. In giornata, ha ricevuto alla Casa Bianca il nuovo segretario generale della Nato, Mark Rutte, con cui ha siglato un'intesa per un invio coordinato di armi attraverso l’Alleanza. «Manderemo il meglio all’Ucraina – ha dichiarato – ma saranno gli europei a pagare».
Trump ha poi precisato che, se entro 50 giorni non ci sarà un accordo con Mosca, verranno imposte severe tariffe. In parallelo, ha minacciato sanzioni secondarie fino al 100% per chiunque continui a commerciare con la Russia, sostenendo che potrebbe applicarle unilateralmente con i poteri presidenziali, senza attendere il Congresso, dove si discute di un inasprimento fino al 500%.
Anche sul fronte diplomatico si registrano novità: Volodymyr Zelensky ha avuto una conversazione telefonica con Trump, definita «ottima» dal presidente ucraino. I due leader hanno discusso soluzioni concrete per migliorare la difesa del Paese e hanno deciso di mantenere un contatto costante per coordinare future azioni. Sul tavolo, dunque, resta la speranza di pace, ma la preparazione è tutta militare.