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Hamas: «Pronti a un accordo, ma serve una fine completa della guerra» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:44
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Gaza: gli USA rassicurano Hamas, tregua anche oltre i 60 giorni
«Hamas ha ricevuto oggi un chiarimento dagli Stati Uniti, che rappresenta una garanzia implicita» da parte degli USA nell'ambito dei colloqui per un accordo di tregua e la liberazione degli ostaggi israeliani. Lo riporta Ynet.
Il chiarimento afferma che «se entro 60 giorni non sarà stato raggiunto un accordo sulla fine del conflitto a Gaza, il cessate il fuoco continuerà comunque, a condizione che i negoziati tra le parti rimangano seri».
In altre parole, gli Stati Uniti si impegnano in modo informale a garantire che Israele non riprenda le ostilità durante questo periodo, a patte che il dialogo sarà costruttivo.
21:13
21:13
Gaza: l'IDF ordina l'evacuazione dell'area di Gaza City
«Un serio avvertimento a tutti coloro che si trovano nell'area di Gaza City, nei quartieri di Al-Tuffah, Al-Daraj e nella Città Vecchia. Le IDF stanno operando con estrema violenza nella zona e attaccheranno qualsiasi area utilizzata per lanciare razzi verso lo Stato di Israele». È l'avvertimento lanciato su X da Avichay Adraee, il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano.
«Evacuate immediatamente a sud e evitate di tornare nelle zone di combattimento. Come già detto, la distruzione delle organizzazioni terroristiche continuerà e si estenderà al centro della città e includerà tutti i quartieri».
18:22
18:22
Katz a Rafah: «La missione è uccidere il nemico e riavere i rapiti»
Il ministro della difesa Israel Katz ha visitato Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Durante l'incontro con i soldati, ha ribadito che «il nostro obiettivo è duplice: riportare a casa gli ostaggi ed eliminare Hamas. Non arretreremo. Uccidere il nemico, riportare gli ostaggi e vincere, questa è la nostra missione, e non la abbandoneremo né ci scenderemo a compromessi».
Katz ha aggiunto che «siamo consapevoli del prezzo pagato. Hamas non è cambiato: continua a voler ripetere le atrocità e a distruggere».
17:31
17:31
Smantellata rete di tunnel a Khan Yunis, uccisi terroristi
Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno annunciato di avere smantellato un complesso nodo di tunnel sotterranei nella zona di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.
Il sistema, che collegava più gallerie sotterranee, veniva utilizzato dalle organizzazioni terroristiche per spostamenti, stoccaggio di armi e pianificazione di attacchi. Complessivamente sono stati localizzati e distrutti circa tre chilometri di tunnel interconnessi.
Inoltre, durante l'operazione, è stato scoperto un secondo asse di tunnel di circa due chilometri situato sotto una struttura scolastica.
L'esercito ha precisato che durante l'attività operativa sono stati eliminati numerosi terroristi in scontri a distanza ravvicinata.
17:13
17:13
Gaza: Hamas individua formulazione vaga sul ritiro dell'IDF
Il quotidiano saudita «Al-Sharq Al-Awsat» riferisce che Hamas avrebbe inoltrato la proposta alle altre fazioni palestinesi al fine di raggiungere un consenso nazionale. Secondo il servizio, Hamas avrebbe individuato una formulazione vaga nelle proposte riguardo all'impegno israeliano di ritirarsi dalla Striscia di Gaza, alla ricostruzione delle infrastrutture e all'impegno a rispettare la clausola umanitaria. Mentre Israele si sarebbe limitato ad aumentare il numero di camion di aiuti umanitari.
In sostanza, le questioni principali dei negoziati non ruotano più intorno al numero di ostaggi o alle fasi, ma piuttosto alle condizioni per un accordo sullo status permanente, ovvero la fine della guerra.
Fonti di Hamas stimano che, se la proposta fosse modificata in base alle richieste, si potrebbe raggiungere un accordo entro una o due settimane.
16:57
16:57
Netanyahu: «Per Hamas è finita, libereremo gli ostaggi»
«Ve lo dico chiaramente: Hamas non esisterà più. Non ci sarà un 'Hamastan'. Non si torna indietro. È finita. Libereremo tutti i nostri ostaggi. Come faccio a dirlo? Sono due obiettivi contrapposti: sciocchezze. Funziona tutto insieme. Li elimineremo completamente». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, come riferisce il suo ufficio.
«Le opportunità davanti a noi sono enormi. Non le sprecheremo. Abbiamo un'enorme opportunità: sconfiggere i nostri nemici e garantire il nostro futuro (...) connetteremo l'Asia e il Medio Oriente, compresa la Penisola Arabica, le sue immense risorse energetiche, all'Occidente. Succederà», ha aggiunto Netanyahu.
16:20
16:20
Hamas: intensi sforzi per raggiungere un accordo quadro
Nella prima dichiarazione ufficiale dopo il post di Donald Trump, Hamas afferma che «i fratelli mediatori stanno compiendo intensi sforzi per colmare le divergenze tra le parti e raggiungere un accordo quadro che consenta l'apertura di un serio ciclo di negoziati.»
Il presidente americano ha annunciato nella notte che Israele ha accettato le condizioni per una tregua di 60 giorni a Gaza.
Nella dichiarazione Hamas aggiunge che «stiamo affrontando la situazione con grande responsabilità, conducendo consultazioni nazionali e discutendo le proposte che ci sono state presentate, con l'obiettivo di giungere a un accordo che garantisca la fine dell'aggressione, il ritiro delle forze israeliane e l'assistenza umanitaria d'emergenza al nostro popolo nella Striscia di Gaza».
15:47
15:47
Gaza: il cimitero non ha più posto per i defunti
L'ospedale Nasser di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, ha annunciato di non poter più seppellire i defunti nella sua area poiché lo spazio a disposizione è esaurito.
«I cimiteri non sono più in grado di contenere il numero di morti», ha dichiarato il nosocomio in un comunicato, informando i cittadini della Striscia.
Fonti dell'enclave hanno riferito a Ynet che mentre i principali cimiteri di Khan Yunis sono pieni, a Rafah il coprifuoco quasi totale per i combattimenti tra l'esercito israeliano e Hamas impedisce le sepolture nei cimiteri della regione meridionale di Gaza.
Il ministero del WAQF, l'ente per la protezione dei beni islamici in Palestina, ha lanciato l'allarme per una «grave crisi delle sepolture»: nella Striscia ci sono 60 cimiteri, ma 22 sono stati completamente distrutti e 18 sono stati gravemente danneggiati.
«I residenti sono costretti a seppellire i propri defunti in fosse comuni in ospedali, scuole, parchi pubblici e per strada. Il divieto di ingresso di materiali da costruzione ha portato i cittadini di Gaza a utilizzare i cassonetti per la sepoltura. Stiamo cercando terreni alternativi che consentano sepolture temporanee e sicure», ha affermato il ministero.
Gli abitanti di Gaza cercano di improvvisare e alcuni approfittano della situazione, raccontano dall'enclave: alcuni vendono le tombe a circa 700 shekel (165 franchi), una cifra che la popolazione non è in grado di pagare.
15:32
15:32
Gaza: decine di vittime e feriti per i raid dell'IDF
Secondo l'agenzia di stampa dell'Autorità nazionale palestinese (ANP), la Wafa, decine di persone sono rimaste uccise o ferite durante i bombardamenti israeliani in diverse zone della Striscia di Gaza a partire dalle prime ore di questa mattina.
I bombardamenti, riferisce la Wafa, hanno colpito le tende per gli sfollati nella zona di al-Mawasi, a Khan Yunis; tra i feriti ci sono anche bambini.
Colpiti anche il centro di Gaza City e la città di Deir al-Balah, nel centro della Striscia. Un drone delle Forze di difesa israeliane ha inoltre preso di mira una tenda vicino all'ospedale dei Martiri di al-Aqsa.
Secondo al-Quds, sito di notizie di Hamas, le vittime oggi a Gaza sarebbero circa 50. Per il sito Drop Site, vicino ai miliziani, un missile israeliano ha ucciso 23 persone ad al-Zaytun. L'agenzia di stampa di Gaza Shehab News, legata alla Jihad islamica palestinese, riporta dal canto suo che nelle ultime 24 ore ci sono stati 139 morti e 487 feriti.
14:24
14:24
Rabbia sui social a Gaza contro Hamas: «Non fate parte di noi»
Dopo 21 mesi di guerra, la popolazione di Gaza - pur temendo rappresaglie letali - non nasconde la propria rabbia contro Hamas, protestando sui social contro un videomessaggio di propaganda in cui la fazione palestinese parlava di sacrificio condiviso tra i cittadini e il gruppo fondamentalista" sottolineando: "Voi siete (parte) di noi e noi lo siamo di voi".
Una posizione respinta dalla popolazione della Striscia che, in molti post sui social, ha ribaltato la narrazione: "Voi non siete (parte) di noi e noi non lo siamo di voi", hanno scritto i gazawi, secondo diverse testimonianze dalla Striscia. In seguito alla reazione, Al Jazeera, che solitamente riferisce tutte le dichiarazioni e le iniziative di Hamas, ha cancellato i suoi post sui social che condividevano il video.
La tag line non più disponibile sui siti web di Hamas, ma il video è ancora disponibile al Palestinian media center. Con un post su X il ricercatore politico di Gaza Hussein Jamal ha sottolineato che il linguaggio usato nel video "espone una dinamica di potere, un'autorità che impone e un popolo che dovrebbe obbedire". Un impiegato ministeriale di Gaza city, Wisam Oweidah, ha accusato sui social Hamas "di aver abbandonato la popolazione nelle profondità del massacro, prima dell'inferno" e di non aver offerto "alcuna protezione. Avete puntato le armi contro il vostro stesso popolo affamato e sfollato". E ha concluso: "Che Dio non vi perdoni e noi non vi perdoniamo".
12:43
12:43
Il ministro: «È ora di annettere la Cisgiordania»
Il ministro della Giustizia israeliano Yariv Levin ha affermato che è giunto il momento di annettere la Cisgiordania durante un incontro con il leader dei coloni Yossi Dagan.
«Penso che questo periodo sia un momento di opportunità storica che non dobbiamo perdere», riferendosi all'annessione del territorio conteso. «È giunto il momento della sovranità, il momento di applicare la sovranità. La mia posizione su questo tema è ferma, è chiara», ha detto Levin a Dagan, come riporta l'ufficio di Dagan e un video diffuso da Levin. Il ministro ha affermato che la questione deve essere «in cima alla lista delle priorità».
11:56
11:56
«Ben Gvir e Smotrich pronti ad affossare la tregua a Gaza»
Il ministro di ultradestra israeliano Itamar Ben Gvir avrebbe contattato il collega messianico Bezalel Smotrich per formare un fronte comune per affossare l'accordo di cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce la stampa israeliana.
I due ministri dovrebbero incontrarsi a breve per coordinarsi. L'ufficio di Smotrich ha smentito che vi sia stato un contatto diretto. Una fonte vicina al ministro ha dichiarato che Ben Gvir "ha parlato con i media di un incontro non ancora fissato. La vittoria a Gaza è troppo importante e la vita degli ostaggi troppo preziosa per trasformarla in un gioco mediatico".
11:53
11:53
Protezione civile Gaza: 14 morti nei raid israeliani
Gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 14 persone oggi a Gaza: lo afferma l'agenzia di protezione civile di Gaza, come riportano i media internazionali. A sud della Striscia il portavoce della difesa civile Mahmud Bassal ha dichiarato che 5 membri della stessa famiglia sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano che ha colpito una tenda che ospitava sfollati nella zona costiera di Al-Mawasi. Le immagini del vicino ospedale Nasser, nella città di Khan Yunis, mostrano medici che curano bambini piccoli coperti di sangue.
10:32
10:32
Hamas: «Pronti a un accordo, ma serve la fine completa della guerra»
Un funzionario di Hamas, Taher al-Nunu, ha dichiarato che il gruppo è «pronto e seriamente intenzionato a raggiungere un accordo». Hamas, ha però precisato, è «pronto ad accettare qualsiasi iniziativa che porti chiaramente alla fine completa della guerra». Lo riporta il Guardian.
Una delegazione di Hamas dovrebbe incontrare i mediatori egiziani e qatarioti al Cairo oggi per discutere la proposta, secondo un funzionario egiziano.
09:39
09:39
L'Iran ufficializza la sospensione della cooperazione con l'AIEA
Il presidente dell'Iran Masoud Pezeshkian ha ufficializzato che dopo la legge, approvata dal Parlamento, la sua amministrazione sospende la cooperazione dell'Iran con l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA).
07:07
07:07
«L'Iran si stava preparando a chiudere lo stretto di Hormuz»
L'intelligence americana ha rilevato che, a giugno, l'esercito iraniano ha caricato mine su diverse navi nel Golfo Persico, segno che si stesse preparando a bloccare lo stretto di Hormuz, in risposta ai raid di Israele. Lo riferiscono funzionari Usa alla Reuters. La mossa, secondo l'intelligence americana, suggeriva che Teheran aveva seriamente intenzione di chiudere una delle rotte marittime più trafficate al mondo con circa un quinto delle spedizioni globali di petrolio e gas che passa attraverso la striscia d'acqua. Non è chiaro quando l'Iran abbia portato le mine sulle navi né se da allora siano state scaricate.
07:07
07:07
Nuovi attacchi israeliani a Gaza City
Le forze armare israeliane hanno condotto vari attacchi che hanno ucciso e ferito numerose persone nella parte settentrionale e centrale di Gaza. Lo riporta Al Jazeera precisando che nella parte settentrionale di Gaza City, diverse persone sono state uccise in un attacco ad un'abitazione in via Jaffa. Altre sono rimaste ferite, sempre a Gaza City, in un attacco con drone al quartiere di al-Karama. Al momento non c'è ancora un bilancio del rais. Inoltre nel centro di Deir el-Balah, almeno altre 10 persone sono rimaste ferite in un attacco contro le tende che ospitavano gli sfollati.
07:06
07:06
Il punto alle 7.00
A pochi giorni dal suo incontro con il premier Benjamin Netanyahu a Washington per «celebrare la vittoria contro l'Iran», Donald Trump sceglie, come sempre, il suo social media Truth per annunciare che Israele ha accettato le condizioni per un cessate il fuoco a Gaza e, soprattutto, per avvertire Hamas che se non darà il suo ok, la situazione peggiorerà.
«I miei rappresentanti hanno avuto oggi (martedì) un lungo e produttivo incontro con gli israeliani su Gaza. Israele ha accettato le condizioni necessarie per finalizzare il cessate il fuoco di 60 giorni, durante il quale lavoreremo con tutte le parti per porre fine alla guerra», ha annunciato il presidente americano spiegando che adesso «qatarioti ed egiziani, che hanno lavorato duramente per contribuire a portare la pace, presenteranno questa proposta finale» ad Hamas. «Spero, per il bene del Medio Oriente, che Hamas accetti questo accordo, perché la situazione può soltanto peggiorare», ha sottolineato The Donald. L'annuncio è arrivato dopo i colloqui, nella capitale americana, tra il ministro israeliano per gli Affari Strategici Ron Dermer ed alti funzionari dell'amministrazione tra cui il vicepresidente J.D. Vance, il segretario di Stato Marco Rubio e l'inviato speciale Steve Witkoff. Poche ore prima del post, Trump parlando con i giornalisti in Florida aveva ribadito la sua convinzione che Netanyahu fosse pronto ad un accordo e che sarebbe stato raggiunto entro la settimana. In ballo ci sono le condizioni sempre più disperate dei civili palestinesi nella Striscia e la vita di 50 ostaggi.
Non è chiaro, al momento, se Israele abbia davvero accettato le condizioni per un cessate il fuoco: nessuna conferma è arrivata da Tel Aviv. In queste ultime ore, però, oltre 150 organizzazioni umanitarie internazionali, tra cui Oxfam, Save the Children e Amnesty International, hanno pubblicato una dichiarazione congiunta chiedendo lo smantellamento della controversa Gaza Humanitarian Foundation (GHF), sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti, mentre i raid aerei israeliani sulla Striscia proseguono. L'ospedale Nasser di Khan Younis ha parlato di almeno 37 vittime nella zona meridionale, mentre secondo Al Jazeera è salito a 39 morti e decine di feriti il bilancio del bombardamento israeliano di lunedì su un internet cafè sulla costa nord. Tra le vittime ci sarebbe anche il fotogiornalista palestinese Ismail Abu Hatab.