Scoperte

Un baby mammut nel permafrost dello Yukon

La carcassa dell'animale è stata ritrovata intatta per la prima volta nel territorio canadese – Chiamata Nun cho ga dai ricercatori, si tratta di una piccola femmina di mammut vissuta circa 35.000 anni fa
Federica Serrao
28.06.2022 20:13

Si chiama Nun cho ga ed è il primo cucciolo di mammut trovato perfettamente congelato nel permafrost del Canada nord-occidentale. Con una lunghezza di 140 cm, Nun cho ga, che in lingua Hän significa «Grande animale bambino» era, con ogni probabilità, una piccola femmina di mammut vissuta circa 35.000 anni fa. Ritrovata la scorsa settimana nello Yukon, nei giacimenti auriferi del Klondike, Nun cho ga si è conservata perfettamente per tutti questi secoli, al punto tale da avere ancora tronco, peli, pelle, unghie delle zampe e addirittura l'intestino intatto. Ecco come è stata scoperta.

Più di 35.000 anni

È stato un giovane minatore, intento a scavare nel permafrost dell'Eureka Creek, a trovare il cucciolo e a dare l'allarme. Mai avrebbe pensato che il corpo duro, in cui si è imbattuta la sua pala caricatrice frontale, fosse proprio la carcassa di un piccolo di mammut. Una scoperta inaspettata che ha lasciato tutti a bocca aperta. A detta di Grant Zazula, paleontologo del territorio dello Yukon che venerdì ha rilasciato una dichiarazione ai media, si tratta di «uno dei più incredibili animali mummificati dell'era glaciale mai scoperti al mondo». Quella di Nun cho ga è infatti una carcassa straordinariamente conservata di un cucciolo di mammut lanoso che potrebbe avere anche più di 35.000 anni. «È perfetta e bellissima», ha aggiunto il paleontologo. «Ha una proboscide. Ha una coda. Ha delle piccole orecchie. Ha la piccola estremità prensile della proboscide, che utilizzava per afferrare l'erba». Il piccolo esemplare di mammut lanoso, con ogni probabilità, aveva solamente poco più di un mese quando è deceduto. 

Un colpo di fortuna

Per i residenti nel territorio, la scoperta è stata un vero e proprio colpo di fortuna. La telefonata della società mineraria, in cui veniva annunciata la scoperta, è infatti arrivata in un giorno di festa nello Yukon. Due geologi della regione sono stati prontamente incaricati di recuperare il corpo del mammut. «È stato incredibile. Nel giro di un'ora da quando sono arrivati per fare il lavoro, il cielo si è aperto, è diventato nero, i fulmini hanno iniziato a colpire e la pioggia ha iniziato a cadere», racconta il paleontologo Zazula. «Se Nun cho ga non fosse stata recuperata in quel momento, sarebbe andata persa nella tempesta». Una sorta di miracolo, insomma. Secondo quanto riportato da NBC News, i geologi che si sono occupati di recuperare il baby mammut hanno trovato un pezzo d'erba nel suo stomaco. Questa scoperta lascia intendere che la neonata abbia trascorso gli ultimi attimi della sua vita pascolando mentre vagava in un territorio che all'epoca ospitava cavalli selvaggi, leoni delle caverne e bisonti giganti delle steppa. Lo stato di conservazione quasi perfetto in cui è stata ritrovata Nun cho ga lascia intendere che la piccola non sia morta in condizioni pacifiche. La baby mammut, molto probabilmente, è rimasta intrappolata nel fango prima di rimanere congelata nel permafrost dell'era glaciale. Secondo Zazula, oltretutto, «l'evento, dall'intrappolamento nel fango alla sepoltura, è stato molto, molto rapido». 

Lyuba, la «gemella» siberiana

Nel 1948, alcuni resti parziali di un cucciolo di mammut - in seguito chiamato Effie - vennero ritrovati in una miniera d'oro dell'Alaska. Come già osservato in precedenza, Nun cho ga è quindi la prima cucciola di mammut a essere stata ufficialmente scoperta intatta nel Nord America. Tuttavia, non è stata la prima nel mondo. Infatti, nel 2007, fu la volta di Lyuba, un altro esemplare mummificato di piccolo mammut femmina, ritrovato in Siberia. La storia della piccola Lyuba ricorda molto quella di Nun cho ga. Vissuta circa 42.000 anni prima della sua scoperta, questo piccolo mammut presentava ancora delle tracce di latte materno all'interno dello stomaco. La sua fine, secondo i ricercatori, fu molto simile a quella di Nun cho ga. Si presume infatti, che anche in questo caso Lyuba precipitò nel fango (probabilmente venendo risucchiata da un torrente), e morì soffocata, congelandosi in seguito durante l'era glaciale. I suoi resti mummificati vennero ritrovati, nello specifico, nel permafrost siberiano della penisola di Yamal, sui monti Urali. 

© Shutterstock
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Che ne sarà, ora, della carcassa del baby mammut? La regione dello Yukon non ha ancora rilasciato informazioni dettagliate. Quello che è certo, è che i resti di Nun cho ga diventeranno oggetto di studio, e potranno aiutare gli scienziati a comprendere meglio quale fossero la vita e il comportamento dei mammut lanosi. Non solo. Analizzando la carcasse dell'esemplare, potrebbero trapelare anche importanti informazioni su quella che era la vita degli altri animali che popolavano quei territori durante l'era glaciale.