Stati Uniti

Un eventuale divieto di TikTok scuoterebbe il panorama dei social: ecco come

Dove andrebbero gli influencer? E gli inserzionisti pubblicitari? Non solo: perché Joe Biden con la sua campagna era appena sbarcato sulla piattaforma cinese?
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Red. Online
16.03.2024 12:00

Gli Stati Uniti, ne abbiamo parlato, hanno apparecchiato la tavola – politicamente parlando – per vietare TikTok nel Paese. In sostanza, se la misura venisse effettivamente approvata al termine dell'iter legislativo previsto, per ora c'è stata l'approvazione della sola Camera, il colosso cinese ByteDance avrebbe sei mesi di tempo per vendere «la parte americana» della piattaforma. Pena, appunto, il cosiddetto ban. Il divieto.

Ecco, come ha sottolineato il Wall Street Journal un eventuale divieto toglierebbe agli americani un'app invero piuttosto amata, ai creator e agli influencer uno sbocco importante e, ancora, agli inserzionisti pubblicitari un social in crescita. A quel punto, secondo il quotidiano economico statunitense, si aprirebbe una porta per i rivali. Desiderosi di attenzione e pubblicità. Secondo Apptopia, società specializzata nell'analisi social, l'app di proprietà cinese e accusata di essere molto, troppo vicina a Pechino è scaricatissima negli Stati Uniti. Nello specifico, ogni trimestre i download di TikTok superano (e anche parecchio) quelli delle altre piattaforme. Ed è così dal 2020.

Di riflesso, TikTok ha iniziato ad attrarre sempre più pubblicità. Stando alle stime di Emarketer, citate dal Wall Street Journal, lo scorso anno la piattaforma ha messo a registro 6,6 miliardi di dollari alla voce entrate pubblicitarie. E questo solo negli Stati Uniti. Pur rappresentando, è vero, solamente il 2,4% dell'intero mercato, il dato è sinonimo di crescita vertiginosa rispetto al 2022: +32%, addirittura. 

Non finisce qui: Apptopia ha pure rivelato che gli utenti di TikTok sono più «impegnati» se paragonati a quelli di altri social. Trascorrono, infatti, oltre 90 minuti al giorno sulla piattaforma. Più della permanenza media degli utenti di YouTube, Facebook, Instagram o, ancora, Snapchat. A proposito dei rivali: un divieto di TikTok in America farebbe sicuramente le fortune di YouTube e Instagram, che dal social cinese hanno mutuato (eufemismo) l'opzione dei video brevi. Ma attenzione: Tom Grant, vicepresidente delle ricerche presso Apptopia, ha spiegato che gli americani senza il loro social preferito potrebbero pure dedicarsi ad altro. Le piattaforme di streaming, i giochi o, di nuovo, le app di incontri. 

Volendo fare un paragone, nell'anno successivo al divieto di TikTok pronunciato dall'India, nel 2020, gli utenti di YouTube, Instagram ma anche Moj e Josh (due social locali) sono cresciuti e non poco nel Paese asiatico. Detto dell'amore degli americani per TikTok, è altresì vero che nell'ultimo anno la media degli utenti attivi mensili negli Stati Uniti è diminuita. Un terzo degli adulti statunitensi e il 62% dei giovani tra i 18 e i 29 anni, in ogni caso, ha dichiarato di utilizzare TikTok, secondo un sondaggio del Pew Research Center condotto lo scorso anno. Secondo l'indagine, per contro, più della metà degli americani utilizza YouTube e Facebook.

Infine, un piccolo, grande paradosso: l'attuale presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si è detto pronto a firmare la legge che, come detto, apre la strada al divieto di usare TikTok nel Paese. A patto, va da sé, che il dossier superi lo scoglio del Senato. Eppure, nemmeno quattro settimane fa la sua campagna faceva il debutto sulla piattaforma cinese. Da un lato, insomma, la minaccia per la democrazia. Dall'altro, invece, lo sbarco annunciato in pompa magna (anche) per intercettare il voto dei giovani. Fondamentale per riconquistare la Casa Bianca.