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L'IDF conferma: «Attaccato di nuovo il sito nucleare di Isfahan»

Si tratta del secondo attacco, avvenuto nella notte durante un'ondata di raid notturni - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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L'IDF conferma: «Attaccato di nuovo il sito nucleare di Isfahan»
Red. Online
21.06.2025 08:16
14:09
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Khamenei ha nominato i tre possibili successori

Ali Khamanei, dal bunker in cui è rifugiato dall'inizio del conflitto, ha nominato tre suoi possibili successori: lo riporta il New York Times, spiegando come nella ristrettissima rosa non rientri il figlio Mojtaba, che secondo indiscrezioni era tra i favoriti.

Sentendosi nel mirino e temendo di essere ucciso, la Guida Suprema avrebbe quindi accelerato i tempi nell'indicare i suoi possibili eredi, anche se i nomi non sono stati svelati. Khamanei avrebbe nominato anche i successori delle più alte cariche militari nel caso gli attuali comandanti venissero eliminati da Israele.

Temendo di essere rintracciato, Khamenei parla ormai principalmente con i suoi comandanti tramite un collaboratore di fiducia, dopo aver sospeso le comunicazioni elettroniche. Ad affermarlo sono tre funzionari iraniani citati dal New York Times.

Ll'86enne Khamenei ha preso la decisione di incaricare l'Assemblea degli Esperti del suo Paese, l'organismo responsabile della nomina della Guida Suprema, di scegliere rapidamente il suo successore tra i tre nomi da lui individuati. Normalmente, il processo per la nomina di una nuova Guida Suprema potrebbe richiedere mesi, durante i quali i religiosi sceglierebbero a partire da proprie liste di nomi. Ma con il paese in guerra, hanno affermato i funzionari, la Guida Suprema iraniana vuole garantire una transizione rapida e ordinata.

La successione è un argomento delicato, raramente discusso in pubblico, al di là di illazioni e voci di corridoio negli ambienti politici e religiosi. Il figlio dell'ayatollah Khamenei, Mojtaba, anch'egli religioso e vicino al Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, che si riteneva fosse tra i favoriti, non è tra i candidati, hanno affermato i funzionari citati dal quotidiano. Altro favorito era l'ex presidente conservatore iraniano, Ibrahim Raisi, morto in un incidente in elicottero nel 2024.

In tempi normali, l'Ayatollah Khamenei vive e lavora in un complesso altamente sorvegliato nel centro di Teheran chiamato «beit rahbari» - o casa del leader - e raramente ne esce, tranne che per occasioni speciali. Il suo ritiro in un bunker testimonia dell'emergenza scatenata da una guerra che, sottolineano funzionari iraniani, si sta svolgendo su due fronti.

Uno è combattuto dall'alto, con attacchi aerei israeliani contro basi militari, impianti nucleari, infrastrutture energetiche critiche, esponenti della gerarchia militare o scienziati nucleari. Ma si combatte anche su un secondo fronte, con agenti e collaboratori israeliani sotto copertura presenti all'interno del vasto territorio iraniano, che lanciano droni contro strutture energetiche e militari critiche. Il timore di infiltrazioni israeliane ai vertici dell'apparato di sicurezza e intelligence iraniano ha scosso la struttura di potere iraniana.

«È chiaro che abbiamo avuto una massiccia violazione della sicurezza e di intelligence; non si può negarlo», ha dichiarato Mahdi Mohammadi, consigliere senior del presidente del Parlamento iraniano, il generale Mohammad Ghalibaf, in una registrazione audio che analizza la guerra. «I nostri comandanti di grado superiore sono stati tutti assassinati nel giro di un'ora». Il «più grande fallimento» dell'Iran è stato quello di non aver scoperto la pianificazione di mesi condotta dagli agenti israeliani per portare missili e componenti di droni nel Paese in preparazione dell'attacco

13:08
13:08
Bombardieri B-2 partiti dalla base USA in Missouri verso Guam

Secondo i dati di tracciamento di volo, due bombardieri B-2 sono decollati dalla base aerea di Whiteman, nel Missouri, diretti alla base militare statunitense sull'isola di Guam, territorio statunitense in Micronesia, nel Pacifico Occidentale.

I dati sono stati rilanciati su X dai ricercatori Osint (Open Source Intelligence). I B-2 hanno la capacità unica di trasportare la bomba statunitense più pesante, la Massive Ordnance Penetrator, che secondo gli esperti è necessaria per distruggere l'impianto nucleare sotterraneo iraniano di Fordow.

11:36
11:36
Iran: «Pronti per una soluzione negoziata al programma nucleare»

Il ministro degli esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato di essere «assolutamente pronto per una soluzione negoziata al nostro programma nucleare», riporta la BBC.

«La diplomazia ha funzionato in passato e può funzionare di nuovo in futuro. Per tornare alla diplomazia, l'aggressione deve cessare», ha aggiunto parlando con i giornalisti a Istanbul, dove dovrebbe proseguire i colloqui diplomatici.

11:12
11:12
Raid israeliani in Iran, 430 morti dall'inizio della guerra

Il ministero della Salute iraniano ha affermato che almeno 430 persone sono state uccise e 3'500 sono rimaste ferite nei raid israeliani dall'inizio delle ostilità il 13 giugno scorso: lo riportano i media locali.

L'agenzia di stampa Tasnim riporta inoltre che Israele ha attaccato questa mattina un edificio di quattro piani nella zona di Salariyeh, a Qom, uccidendo due persone, tra cui un ragazzo di 16 anni, e ferendone altre quattro.

I sistemi di difesa sono stati attivati a est e a ovest di Teheran, oltre che a Karaj, Qom, Tabriz e Isfahan nella tarda serata di ieri e nelle prime ore di oggi.

Negli ultimi sei giorni, gli attacchi aerei hanno colpito almeno 18 province in Iran. Secondo le notizie, gli attacchi hanno ucciso almeno 73 donne e bambini.

Un singolo attacco su un edificio residenziale della capitale, il 13 giugno, ha ucciso 20 bambini, riferisce l'UNICEF.

11:11
11:11
L'IDF conferma: «Attaccato di nuovo il sito nucleare di Isfahan»

L'IDF ha confermato di aver attaccato il sito nucleare di Isfahan per la seconda volta la notte scorsa nell'ambito di un'ondata di raid notturni a cui hanno preso parte 50 jet da combattimento, colpendo decine di obiettivi militari iraniani, utilizzando circa 150 bombe.

«Il sito è in fase di conversione dell'uranio, la fase che si svolge dopo l'arricchimento dell'uranio nel processo di creazione del nucleo di un'arma nucleare», ha affermato l'IDF. «Colpito anche un sito di produzione di centrifughe, che è stato attaccato all'interno del complesso, insieme ad altri obiettivi militari del regime iraniano nell'area di Isfahan».

L'esercito riferisce inoltre che «durante la notte, sono stati attaccati camion per il lancio di velivoli senza pilota e infrastrutture missilistiche, tra cui siti di lancio e stoccaggio di missili e quattro lanciatori pronti, che sono stati bloccati prima di un bombardamento e rappresentavano una minaccia diretta per lo Stato di Israele e i suoi cittadini. Inoltre, l'Aeronautica Militare ha attaccato siti radar delle forze militari del regime iraniano e batterie di difesa aeree».

11:10
11:10
«Ucciso Shahriari, forniva missili a Hezbollah e Hamas»

L'IDF ha annunciato che i caccia dell'aeronautica, con la guida precisa dell'intelligence, hanno attaccato e ucciso il comandante dell'unità di trasferimento di armi (190) della Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie, Behanam Shahriari, responsabile del contrabbando di armi agli emissari iraniani in Medio Oriente.

Shahriari, ucciso mentre si trovava in macchina, a oltre 1'000 chilometri da Israele, in Iran occidentale, «ha lavorato direttamente con Hezbollah, Hamas, Houthi fornendo missili e razzi che sono stati lanciati contro Israele durante la guerra», ha affermato l'IDF.

11:09
11:09
IDF: «Distrutto il 50% dei lanciatori di missili in Iran»

L'IDF rende noto negli ultimi giorni, ondate di intensi attacchi dei caccia israeliani hanno distrutto oltre il 50% dei lanciatori di missili balistici e molti altri sono intrappolati nei tunnel colpiti tra le montagne iraniane.

Secondo l'esercito, gli iraniani hanno ora difficoltà a sparare decine di missili con programmazione contro Israele dall'Iran occidentale e stanno operando da est.

L'Aeronautica militare ha lanciato nella notte due potenti raid nell'Iran occidentale e centrale: a ovest, 15 caccia dell'IAF hanno bombardato un enorme tunnel per lo stoccaggio di missili balistici. Sono stati usati 15 aerei e oltre 30 bombe.

10:21
10:21
«In Iran uccisi almeno 73 donne e bimbi»

La continua escalation delle ostilità in Iran rappresenta una grave minaccia per la vita e il benessere di milioni di bambini. Negli ultimi sei giorni, gli attacchi aerei hanno colpito almeno 18 province in Iran. Secondo le notizie, gli attacchi hanno ucciso almeno 73 donne e bambini.

Un singolo attacco su un edificio residenziale della capitale, il 13 giugno, ha ucciso, secondo le notizie, 20 bambini. Lo afferma l'UNICEF, secondo il quale le famiglie riferiscono di traumi e paure nei loro figli a causa delle violenze in corso. Il tributo psicologico sta crescendo, aggiungendosi al pericolo fisico e ai danni a lungo termine inflitti dal conflitto.

Qualsiasi ulteriore escalation del conflitto avrà conseguenze devastanti per i bambini in Iran, aggravando ulteriormente le condizioni già disastrose in cui versano le comunità vulnerabili, sostiene l'organo delle Nazioni Unite.

L'UNICEF chiede con urgenza a tutte le parti di rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario per proteggere gli operatori umanitari, i bambini e le infrastrutture civili critiche su cui fanno affidamento - come scuole e ospedali - per garantire la loro sicurezza, protezione e benessere.

10:17
10:17
Uccisi cinque membri dei pasdaran in un raid di Israele

Cinque membri delle Guardie Rivoluzionarie iraniane sono stati uccisi questa mattina durante un attacco israeliano a Khorramabad, nella provincia del Lorestan, a circa 470 km a sud-ovest di Teheran.

Lo riporta l'agenzia di stampa Tasnim, secondo cui le vittime sono Sajjad Madhani, Hamid Aghaei, Samad Lorestani, Abbas Sharafi e Alireza Sabzipour.

09:33
09:33
Putin: «L'Iran ha diritto all'uso pacifico del nucleare»

L'Iran ha il diritto di sviluppare un programma nucleare civile e di utilizzare le tecnologie atomiche per scopi pacifici: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista a Sky News Arabia.

«L'Iran ha il diritto di perseguire programmi di tecnologia nucleare per scopi pacifici», ha affermato il capo di Stato russo. La Russia è pronta a fornire a Teheran «l'assistenza e il supporto necessari allo sviluppo dell'energia nucleare pacifica, proprio come ha fatto negli anni precedenti», ha sottolineato.

L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) non ha dati che indichino che l'Iran stia tentando di sviluppare armi nucleari, ha aggiunto Putin. «L'Iran ha dichiarato ripetutamente di non cercare di sviluppare armi nucleari. E l'AIEA non ha prove o segnali che indichino lo sviluppo di armi nucleari» da parte di Teheran, ha affermato il leader russo a Sky News Arabia.

08:16
08:16
Il punto alle 8.00

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno dichiarato oggi di aver ucciso il nuovo comandante dell'unità di droni del Corpo delle guardie rivoluzione islamiche (IRGC) dell'Iran, una settimana dopo aver eliminato il suo predecessore. Lo riportano i media locali.

Amin Pour Jodkhi era accusato da Israele di aver supervisionato il lancio di «centinaia» di droni verso lo Stato ebraico dal sudovest dell'Iran. Le IDF avevano affermato di aver precedentemente assassinato il 13 giugno Tahar Fur, allora comandante della forza droni dell'IRGC.

Nella notte, l'aeronautica militare israeliana ha inoltre dichiarato di aver lanciato una nuova ondata di attacchi aerei contro depositi e siti di lancio di missili nell'Iran centrale, nel nono giorno di conflitto tra i due Paesi mediorientali.

Media iraniani hanno riportato segnalazioni di un'esplosione nella città di Isfahan, sede di quello che viene descritto come il più grande complesso di ricerca nucleare del Paese.

Colpiti siti di Hezbollah nel sud del Libano

Una nave della Marina militare israeliana ha colpito la notte scorsa un «sito infrastrutturale terroristico» della 'Forza Radwan' del gruppo filo-iraniano Hezbollah nella zona di Naqoura, nel Libano meridionale: lo ha reso noto l'Esercito (IDF) israeliano su Telegram.

Il sito colpito, si legge in un comunicato stampa, è stato utilizzato dalla 'Forza Radwan' per «promuovere attacchi terroristici contro i civili israeliani e costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano».

Arrestate dall'Iran 22 persone accusate di spionaggio

Nel frattempo, la polizia della provincia iraniana di Qom ha annunciato oggi che 22 persone accusate di «spionaggio per Israele» sono state arrestate in otto giorni di guerra con lo Stato ebraico, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Fars.

Dai primi attacchi israeliani del 13 giugno, «22 persone sono state identificate e arrestate perché accusate di essere legate ai servizi segreti del regime sionista e di aver turbato l'opinione pubblica», ha dichiarato l'agenzia iraniana citando il capo dell'intelligence della polizia provinciale.

«Ritardata la possibilità di Teheran di sviluppare un'arma nucleare»

Israele stima che i suoi attacchi contro l'Iran abbiano ritardato la possibilità di Teheran di sviluppare un'arma nucleare «di almeno due o tre anni», ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar in un'intervista pubblicata sul tedesco Bild. L'offensiva israeliana, che ha colpito centinaia di siti nucleari e militari, uccidendo comandanti di alto rango e scienziati nucleari, ha prodotto risultati «molto significativi», ha detto Saar. «Secondo le valutazioni che riceviamo, abbiamo già ritardato di almeno due o tre anni la possibilità che avessero una bomba nucleare», ha affermato Saar. 

«Il fatto che abbiamo eliminato coloro che hanno guidato e promosso la militarizzazione del programma nucleare è estremamente importante», ha dichiarato Saar a Bild. «Abbiamo già ottenuto molto, ma faremo tutto il possibile. Non ci fermeremo finché non avremo fatto tutto il possibile per rimuovere questa minaccia». L'Iran, che ha reagito all'offensiva senza precedenti lanciata da Israele il 13 giugno con attacchi con droni e missili, nega di voler acquisire armi nucleari. Saar ha anche affermato che il governo israeliano non ha «indicato il cambio di regime» nella Repubblica Islamica come «un obiettivo di questa guerra». «Almeno fino ad ora, non l'abbiamo fatto», ha affermato.