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Venezia e il ticket d'ingresso per i turisti: sarà la volta buona?

La Giunta comunale ha deciso che, per le visite giornaliere, bisognerà sborsare 5 euro – L'ultima parola spetterà al Consiglio comunale, ma intanto stanno già piovendo critiche
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Red. Online
06.09.2023 18:03

Venezia ci riprova. Il famigerato ticket, stavolta, dovrebbe diventare realtà. È quanto ha deciso la Giunta comunale. Per le visite giornaliere alla città lagunare e alle sue isole minori, leggiamo, bisognerà sborsare 5 euro. La misura è stata pensata per disincentivare il turismo di massa in alcuni periodi, un problema comune a molte città europee, fra cui Barcellona, e per difendere di riflesso la delicatezza e l'unicità della città. Per dirla con l'assessore al Bilancio, Michele Zuin, si tratta di «gestire al meglio l'equilibrio tra residenzialità e turismo». Particolare importante: l'introduzione del contributo non permetterà al Comune di guadagnare. Secondo l’assessore al Turismo, Simone Venturini, gli incassi previsti basteranno giusto per coprire i costi del sistema.

Sul sito del Comune, apprendiamo che la delibera votata ieri istituisce il «regolamento per l'istruzione e la disciplina del contributo di accesso». L'approvazione definitiva, per contro, passerà dal Consiglio comunale. Che si esprimerà il prossimo 12 settembre.

Questo primo gradino, come ha ricordato il Corsera, arriva dopo quattro anni intensi e carichi di polemiche, fra dibattiti e bozze presentate. Di più, il quotidiano ha spiegato che per entrare a Venezia, un domani, i turisti di giornata dovranno collegarsi a un apposito sito (o App), registrare la prenotazione e, va da sé, pagare. Il ticket, in sostanza, sarà un codice QR da esibire al momento dell'ingresso.

Detto ciò, la domanda sorge spontanea: posto che, prima, è bene aspettare il sì del Consiglio comunale, quando sarà effettivo il nuovo regolamento? Quando, cioè, sarà necessario munirsi di ticket per godere appieno delle meraviglie di Venezia, a patto di evitare i classici trappoloni per turisti? Si parla della prossima primavera, nel 2024 quindi. La Giunta comunale, nelle prossime settimane, dovrà stilare anche un calendario apposito. Ovvero, trenta giornate di sperimentazione della nuova norma. La maggior parte di queste giornate di sperimentazione, ha spiegato nella sua nota il Comune, «si concentrerà sui ponti primaverili e sui weekend estivi».

Altro giro, altra domanda: chi dovrà pagare? Posto che, da ticinesi, tendenzialmente rientreremo proprio nella categoria del turista. A pagare saranno i visitatori di giornata di età superiore ai 14 anni. Saranno invece esclusi dal pagamento del ticket i residenti, i lavoratori, pendolari compresi, gli studenti nonché «i soggetti e i componenti dei nuclei familiari di chi risulta aver pagato l’IMU nel Comune di Venezia». Rimanendo ai turisti giornalieri, verranno esentati coloro che pernottano nel territorio comunale, chi si recherà a Venezia per motivi di salute o per partecipare a manifestazioni sportive. Fra gli esentati, infine, figurano pure i residenti in Veneto. I quali, tuttavia, dovranno prenotare online la loro visita.

Non è la prima volta, dicevamo, che Venezia tenta di istituire una sorta di sbarramento per i turisti. La Giunta si era espressa in favore di un meccanismo simile già nel luglio del 2022, con l'idea di partire a gennaio dell'anno successivo. A novembre, tuttavia, l'attivazione era stata rimandata. Anche perché il tutto si era rivelato più difficile del previsto. Per dire: l'anno scorso, l'Autorità garante per la privacy aveva ipotizzato che potessero esserci dei rischi legati alla raccolta dei dati personali. In particolare, citiamo l'Autorità, per il meccanismo di esenzione poiché potrebbero venire diffuse informazioni su abitudini e spostamenti. Per tacere delle difficoltà pratiche, come l'attuazione di una campagna informativa a livello globale per informare i turisti stranieri delle nuove regole.

Non a caso, anche a questo giro sono piovute non poche critiche da parte dell'opposizione in Consiglio comunale. A partire dal costo, 5 euro, ritenuto troppo basso o, comunque, non abbastanza alto per scoraggiare l'arrivo, in massa, dei turisti. «L’idea che facendo pagare 5 euro in pochi giorni l’anno si possa salvare la città dal sovraffollamento turistico è l’emblema di una giunta che non ha idee» ha indicato al Corriere del Veneto Monica Sambo del PD.

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