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Netanyahu: «Israele non annetterà Gaza»

È quanto ha dichiarato il premier israeliano a Cnn-News18, poco dopo l'incontro a Gerusalemme con l'ambasciatore dell'India in Israele, J.P. Singh, sottolineando tuttavia che si prevede di trasferire il controllo del territorio a un non specificato «organismo di governo transitorio» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Netanyahu: «Israele non annetterà Gaza»
Red. Online
07.08.2025 06:09
23:33
23:33
«Netanyahu ha già deciso, l'IDF occuperà la Striscia»

Secondo indiscrezioni trapelate dal gabinetto politico e di sicurezza in corso a Gerusalemme, dal punto di vista del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, la decisione sull'occupazione di Gaza è già stata presa: le Forze di difesa israeliane (Idf) opereranno in aree in cui finora l'esercito non è ancora intervenuto e prenderà il controllo dei campi centrali e di Gaza city. Lo riferisce la tv pubblica Kan. Inizialmente verrà chiesto alla popolazione di Gaza di spostarsi verso sud, e solo successivamente verrà avviato l'accerchiamento di Gaza city. In una fase successiva, verranno condotte ulteriori incursioni nel centro urbano. Netanyahu ha preso la decisione nonostante gli avvertimenti del capo di stato maggiore Eyal Zamir.

23:16
23:16
Hamas: «Chiunque voglia governare Gaza sarà una forza occupante»

Hamas ha avvertito che tratterebbe come «una forza 'occupante' legata a Israele» qualsiasi forza che venga creata con l'intenzione di governare il territorio della Striscia di Gaza. Lo riporta Haaretz.

Hamas ha poi ribadito che il piano del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu per far sì che Israele assuma il pieno controllo della Striscia di Gaza è «un palese colpo di stato» contro il processo negoziale e dimostra che vuole sacrificare gli ostaggi.

22:53
22:53
Almeno 10 manifestanti arrestati a Tel Aviv

La polizia israeliana ha arrestato almeno 10 manifestanti mentre migliaia di persone si radunavano a Tel Aviv questa sera per chiedere un accordo sulla presa degli ostaggi. Lo riporta Haaretz. I manifestanti hanno affermato che due dei dimostranti arrestati sono minorenni.

22:14
22:14
Cannoni ad acqua contro i manifestanti a Tel Aviv, 5 arresti

La polizia israeliana sta utilizzando cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti antigovernativi su Begin Road a Tel Aviv. Lo riporta The Times of Israel. I media ebraici riferiscono inoltre che la polizia ha arrestato cinque manifestanti.

22:01
22:01
Team Israele: «Hamas verso colloqui la prossima settimana»

Mentre il gabinetto di sicurezza discute l'occupazione della Striscia di Gaza, alti funzionari del team negoziale israeliano hanno trasmesso un messaggio positivo alla leadership politica, secondo cui la finestra per un accordo sulla liberazione degli ostaggi potrebbe riaprirsi presto.

«Egitto, Qatar e Turchia stanno facendo pressione su Hamas affinché torni al tavolo delle trattative per una conclusione. Ciò potrebbe accadere la prossima settimana, un elemento che va considerato nel processo decisionale. Fate attenzione a non chiudere la possibilità di un accordo sugli ostaggi», hanno detto. Lo riferisce Channel 12.

21:22
21:22
Dal Libano: «Ok alla proposta americana di disarmare Hezbollah»

Il ministro dell'Informazione libanese Ziad Makary, ha annunciato che il governo di Beirut ha approvato gli obiettivi della proposta americana volta a promuovere il graduale disarmo di Hezbollah e l'immediata cessazione degli attacchi israeliani in Libano.

Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz sul suo sito online. Il governo libanese ha approvato il principio di concentrare le armi nelle mani del solo esercito nazionale libanese e di schierare i militari nel Libano meridionale. I membri di Hezbollah sono usciti dalla riunione di governo. «Abbiamo cercato di convincere i nostri colleghi a rimanere, ma hanno scelto di abbandonare la riunione».

20:55
20:55
Hamas: «L'aggressione di Israele avrà un prezzo doloroso»

«L'espansione dell'aggressione contro il nostro popolo non sarà una passeggiata: il prezzo sarà alto e doloroso», ha dichiarato Hamas mentre si sta tenendo il gabinetto di sicurezza per decidere sul piano per conquistare Gaza. Lo riferisce Ynet.

«Le parole di Netanyahu rivelano le vere motivazioni dietro il suo ritiro dall'ultimo ciclo di negoziati, nonostante fossimo vicini a un accordo finale. I suoi piani per espandere l'aggressione dimostrano che mira a liberarsi degli ostaggi e sacrificarli per i propri interessi personali. L'espansione dell'aggressione contro il nostro popolo non sarà una passeggiata», ha aggiunto Hamas.

20:14
20:14
L'IDF ordina l'evacuazione nel nord di Gaza

Il portavoce dell'IDF in lingua araba, colonnello Avichay Adraee, ha pubblicato un avviso di evacuazione rivolto ai residenti dei quartieri Daraj-Tuffah nel nord della Striscia di Gaza.

«L'IDF continua a operare con grande intensità in tutte le aree da cui vengono lanciati razzi verso Israele o si svolge attività terroristica. Chi non ha ancora lasciato la zona deve evacuare immediatamente verso Al-Mawasi per la propria sicurezza», ha scritto Adraee.

20:01
20:01
Migliaia di israeliani in piazza per dire no a Netanyahu

In Israele le hanno definite ore cruciali, ossia il tempo necessario al gabinetto di sicurezza riunito a Gerusalemme per decidere sul piano di occupazione della Striscia di Gaza.

I primi a opporsi sono i familiari degli ostaggi, terrorizzati dai rischi posti da nuove operazioni militari (se verranno indicate dal governo all'IDF) in aree mai colpite prima proprio per evitare di mettere a rischio i rapiti. Come ha avvertito lo stesso capo di stato maggiore Eyal Zamir durante l'incontro ristretto di due giorni fa. I familiari hanno lanciato un appello chiedendo di fermare quella che definiscono «la decisione catastrofica» di occupare la Striscia, ma di promuovere invece un accordo complessivo per il ritorno dei loro cari e la fine della guerra. «Chi amiamo è in pericolo immediato: alcuni rischiano la vita, altri di scomparire per sempre dentro la terra di Gaza. Anche lo Stato di Israele è in pericolo: rischiamo di perdere i nostri valori morali e la responsabilità reciproca. Unitevi a noi prima che sia troppo tardi», hanno detto. Chiamando la popolazione di Israele a partecipare alle manifestazioni organizzate in tutto il Paese contemporaneamente al consiglio.

La polizia è in stato di massima allerta, temendo scontri e incidenti. Migliaia di persone sono scese in piazza a Tel Aviv, davanti agli uffici del governo a Gerusalemme in una protesta collettiva che coinvolge l'intera società civile. Ma anche i reduci di guerra sofferenti di disturbo post-traumatico da stress che nel pomeriggio hanno bloccato l'autostrada Ayalon Sud denunciando l'inazione delle autorità, la mancanza di sostegno e i casi di suicidio di soldati, «abbandonati nel loro dolore dopo mesi e mesi di guerra a Gaza». Sull'autostrada 4 invece hanno impedito la circolazione gli ultraortodossi estremisti, per protesta contro l'arresto di un giovane religioso che ha disertato il servizio militare.

A mezzogiorno di giovedì ha preso il mare da Ashkelon verso il confine marittimo con la Striscia di Gaza una flottiglia di imbarcazioni con parenti degli ostaggi prigionieri a Gaza da 671 giorni. La fila di dieci barche, coordinata con l'esercito e la polizia, è rimasta al largo della Striscia per due ore, con i parenti che gridavano messaggi agli ostaggi con gli altoparlanti, lanciando salvagenti in mare come gesto simbolico. «Stiamo navigando per gridare il nome dei nostri amati, prigionieri di un'organizzazione terroristica omicida. Le voci di occupazione di Gaza e di espansione dei combattimenti li mettono in immediato pericolo di morte o di scomparsa. La restituzione di tutti i 50 ostaggi è l'unica vera immagine della vittoria israeliana», hanno detto prima di salpare.

19:08
19:08
Almeno cinque morti in un attacco israeliano in Libano

Cinque persone sono rimaste uccise in un attacco israeliano nella parte orientale del Libano nonostante il cessate il fuoco con il gruppo militante Hezbollah. Lo ha reso noto il governo del Paese.

«L'attacco israeliano su Masnaa Road ha causato un bilancio preliminare di cinque morti e dieci feriti», ha dichiarato il ministero della Salute libanese. L'agenzia di stampa statale Ani ha riferito che l'attacco ha colpito un veicolo vicino ad un valico di frontiera con la Siria. L'attacco è avvenuto mentre il governo libanese era riunito per discutere del disarmo di Hezbollah.

18:18
18:18
In corso a Gerusalemme la riunione sull'occupazione di Gaza

È in corso la riunione del gabinetto politico di sicurezza presso l'ufficio del primo ministro a Gerusalemme sul piano di conquista di Gaza. Benyamin Netanyahu dovrebbe chiedere l'approvazione del gabinetto per ordinare all'IDF di occupare completamente la Striscia e che il gabinetto autorizzi lui e il ministro della Difesa Israel Katz a prendere decisioni sulle modalità di occupazione.

In precedenza, il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in un'intervista rilasciata a Fox, ha dichiarato che Israele intende liberare Gaza da Hamas, non governarla: «Vogliamo creare un perimetro di sicurezza e vogliamo consegnare Gaza alle forze arabe che la governeranno correttamente», ha affermato Netanyahu.

17:31
17:31
Nuova riunione del governo in Libano sul disarmo di Hezbollah

Il governo libanese si è riunito nuovamente per discutere la spinosa questione del disarmo di Hezbollah, dopo che ieri il movimento sciita ha respinto la decisione di confiscare le sue armi.

Sotto la pressione degli Stati Uniti e nel timore di un'intensificazione degli attacchi israeliani in Libano, il governo aveva tenuto una prima riunione sull'argomento martedì scorso e ha incaricato l'esercito di preparare un piano per disarmare il movimento sciita sostenuto dall'Iran entro la fine dell'anno.

Una decisione senza precedenti dalla fine della guerra civile. Il governo ha affermato di agire nel quadro del cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti, che ha posto fine alla guerra tra Hezbollah e Israele il 27 novembre. Hezbollah, militarmente e politicamente indebolito dalla guerra, ha risposto che avrebbe agito come se la decisione «non esistesse».

A Teheran, che sostiene Hezbollah militarmente e finanziariamente, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha assicurato che «qualsiasi decisione riguardante il disarmo spetterà in ultima analisi a Hezbollah stesso». Israele, nonostante il cessate il fuoco, continua i suoi attacchi in Libano, e ha minacciato di intensificare le sue operazioni militari se il movimento non procederà al disarmo.

17:31
17:31
Netanyahu: «Israele non annetterà Gaza»

Israele «non annetterà Gaza» ma prevede di trasferire il controllo del territorio a un non specificato «organismo di governo transitorio».

Lo ha dichiarato il premier Benyamin Netanyahu al media indiano in lingua inglese Cnn-News18, citato dai media israeliani, poco dopo l'incontro a Gerusalemme con l'ambasciatore dell'India in Israele, J.P. Singh.

Il premier ha ribadito gli obiettivi di Israele: lo smantellamento di Hamas e il ritorno incondizionato di tutti gli ostaggi. Netanyahu ha aggiunto che il conflitto potrebbe finire subito se Hamas deponesse le armi e rilasciasse gli ostaggi.

17:06
17:06
L'appello delle famiglie degli ostaggi: «Fermate questa decisione catastrofica»

Le famiglie degli ostaggi hanno lanciato un appello chiedendo di fermare quella che definiscono «la decisione catastrofica» di occupare la Striscia di Gaza, e di promuovere invece un accordo complessivo per il ritorno dei loro cari e la fine immediata della guerra.

«Chi amiamo è in pericolo immediato: alcuni rischiano la vita, altri di scomparire per sempre nella terra di Gaza. Anche lo Stato di Israele è in pericolo: rischiamo di perdere i nostri valori morali e la responsabilità reciproca. Unitevi a noi prima che sia troppo tardi», hanno dichiarato.

17:00
17:00
La protesta degli ultraortodossi blocca l'autostrada vicino a Tel Aviv

Manifestanti ultraortodossi estremisti hanno bloccato entrambe le direzioni della strada 4, una delle arterie principali di Israele, all'altezza di un incrocio trafficato nei pressi di Tel Aviv, per protestare contro l'arresto di un giovane religioso che ha disertato il servizio militare.

16:42
16:42
Teheran: «Non c'è una data per i colloqui con gli USA sul nucleare»

Il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha affermato che non sono state prese decisioni rispetto a date o luoghi per un prossimo giro di colloqui sul dossier nucleare con gli USA, dopo che il negoziato, avviato in aprile, è stato interrotto in giugno in seguito agli attacchi di Israele e degli Stati Uniti in territorio iraniano.

Rispondendo ai giornalisti rispetto a notizie riguardanti un mediatore diverso dall'Oman nei colloqui indiretti, il funzionario ha osservato che la notizia è «falsa e inventata», riferisce Irna, aggiungendo che continua uno scambio di messaggi con gli USA attraverso l'ambasciata svizzera a Teheran e l'ambasciata del Pakistan a Washington.

Baghaei ha ribadito che né gli Stati Uniti né i Paesi europei hanno diritto di attivare il «meccanismo snapback», ovvero una nuova imposizione delle sanzioni ONU contro l'Iran che erano state rimosse quando nel 2015 fu trovato un accordo sul nucleare iraniano, noto come JCPOA, perché gli USA sono usciti dal patto nel 2018 e perché «i membri europei (del JCPOA, ovvero Francia, Germania e Regno Unito) non hanno mantenuto i loro impegni e addirittura non hanno condannato i recenti attacchi» contro l'Iran.

15:47
15:47
«A Gaza 100 morti in un giorno»

Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato che durante i raid dell'esercito israeliano (IDF) nelle ultime 24 ore ci sono state 100 vittime e 603 feriti.

14:59
14:59
Smotrich cambia idea: «Finanziare gli aiuti per vincere»

Il ministro israeliano delle finanze Bezalel Smotrich (estrema destra) ha confermato l'intenzione di Israele di destinare tre miliardi di shekel (circa 709 milioni di franchi) in assistenza umanitaria per i civili palestinesi nella Striscia di Gaza, dopo che in passato si era opposto a qualsiasi forma di aiuto alla zona controllata da Hamas.

«Non si tratta di soldi per aiuti umanitari, ma di soldi per vincere la guerra», ha dichiarato Smotrich in un'intervista. «Se avessimo controllato noi la distribuzione degli aiuti, avremmo già vinto».

Secondo il ministro, i fondi potrebbero essere canalizzati verso l'americana Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti, per l'istituzione di centri di distribuzione che impediscano il trasferimento diretto degli aiuti a Hamas.

«Questa follia per cui i camion vanno dritti a Hamas deve finire», ha affermato. Smotrich, leader del partito di estrema destra Sionismo Religioso, ha spiegato che la manovra costerebbe «molto meno di un'altra divisione militare a Gaza» e contribuirebbe al «ritorno degli ostaggi e alla vittoria». A suo dire, «senza strangolamento civile ed economico, non c'è alcuna possibilità di vincere».

Forte il dissenso dell'opposizione. Il leader di Unità Nazionale Benny Gantz ha criticato duramente il piano: «Questa è la tua soluzione? Togliere miliardi dalle tasche dei cittadini israeliani per darli ai residenti di Gaza, a scapito dell'istruzione, della casa e della sanità dei nostri figli?». Anche Avigdor Liberman, leader di Yisrael Beytenu, ha accusato Smotrich di «finanziare il terrorismo».

Le dichiarazioni del ministro seguono quelle del presidente statunitense Donald Trump, che martedì ha annunciato che Israele aiuterà gli Stati Uniti nella distribuzione e nel finanziamento degli aiuti alimentari ai civili di Gaza.

14:15
14:15
Capo IDF: «Esprimiamo la nostra posizione senza timore»

«La cultura del dissenso è parte integrante della storia del popolo d'Israele e rappresenta un elemento fondamentale nella cultura organizzativa dell'Idf. Continueremo a esprimere la nostra posizione senza timore, in modo oggettivo, indipendente e professionale. Non ci occupiamo di teorie, ma di vite umane e della difesa dello Stato. Solo il suo bene e la sua sicurezza sono davanti ai nostri occhi». Lo ha detto il capo dell'esercito israeliano Eyal Zamir al forum dello Stato maggiore.

È la prima dichiarazione ufficiale del capo di Stato maggiore in seguito ai contrasti con la leadership politica sul piano di occupazione di Gaza.

Questo pomeriggio migliaia di persone manifesteranno in tutta Israele chiedendo il rilascio degli ostaggi e lo stop alla guerra contemporaneamente alla riunione del gabinetto politico-di sicurezza in cui dovrebbe essere deciso se l'IDF estenderà le operazioni militari a Gaza arrivando a occupare la Striscia.

Einav Tsangauker, madre dell'ostaggio Matan Tsangauker, ha lanciato questa mattina un appello alla popolazione affinché partecipi alla manifestazione di questa sera a Gerusalemme, davanti all'edificio del governo dove si tiene la riunione di gabinetto: «questa è una serata cruciale per la vita del nostro paese. Nelle ultime settimane c'era una possibilità per l'accordo, (il premier Benyamin) Netanyahu mi ha promesso che avrebbe raggiunto un'intesa per riportare tutti a casa. Ma ha sfruttato il mio dolore, quello delle famiglie, quello del popolo ferito e ha fatto fallire l'accordo. Chi parla di un accordo complessivo non va a conquistare la Striscia e non mette in pericolo ostaggi e soldati. Mi ha mentito, ha mentito a tutti», ha affermato. E rivolto agli israeliani: «chiedo a ciascuno di voi, venite con noi questa sera a Gerusalemme, fermiamoli insieme».

12:44
12:44
Una flottiglia di protesta al largo di Gaza

Una ventina di familiari di ostaggi prigionieri a Gaza da 671 giorni hanno lanciato una flottiglia di protesta da Ashqelon verso il confine marittimo con la Striscia di Gaza, chiedendo l'immediato rilascio dei loro cari. Lo riferisce il Forum delle famiglie pubblicando le immagini.

La flottiglia, coordinata con l'esercito e la polizia, dovrebbe restare al largo di Gaza per circa due ore e includere circa dieci imbarcazioni. Le famiglie prevedono di trasmettere messaggi tramite altoparlanti verso Gaza e di lanciare salvagenti in mare come gesto simbolico.

Prima di salpare, le famiglie hanno dichiarato che «stiamo navigando verso il confine marittimo con Gaza per gridare il nome dei nostri cari, prigionieri di un'organizzazione terroristica omicida. Le attuali voci di occupazione di Gaza e di espansione dei combattimenti li mettono in immediato pericolo di morte o di scomparsa. La restituzione di tutti i 50 ostaggi è l'unica vera immagine della vittoria israeliana».

Anche l'ex capo dell'intelligence militare israeliana Amos Yadlin, parlando con il quotidiano «Maariv» si è detto convinto che l'occupazione su vasta scala di Gaza richiederebbe risorse astronomiche e probabilmente «condannerebbe» i prigionieri israeliani ancora detenuti nell'enclave.

Yadlin ha precisato che «stiamo parlando di due milioni di persone e di un regime militare; persone disperate con case distrutte, senza ospedali né scuole». La responsabilità per loro ricadrà su Israele.

«Se fossi oggi nel governo - ha aggiunto - esporrei le implicazioni dell'occupazione di Gaza. A mio avviso, condannerebbe gli ostaggi. Dopo 22 mesi, l'esercito israeliano sa come conquistare la Gaza in superficie, ma non sa come conquistare la Gaza sotterranea o salvare gli ostaggi»

10:45
10:45
Gaza: il piano di espansione israeliano durerebbe 4-5 mesi

Israele potrebbe approvare in serata il suo piano per espandersi su nuove, vaste aree della Striscia di Gaza, potenzialmente nell'arco di cinque mesi. Lo scrivono i media israeliani.

L'iniziativa prevederebbe lo sfollamento di circa un milione di palestinesi e non terrebbe in considerazione gli avvertimenti di alti ufficiali militari secondo cui metterebbe in pericolo la vita degli ostaggi detenuti in quelle aree.

Secondo quanto riferito, scrive il «Times of Israel», il piano mira a distruggere ciò che resta di Hamas e a fargli pressione affinché liberi i 50 ostaggi ancora detenuti, circa 20 dei quali vivi, dopo il fallimento dei recenti colloqui per un accordo.

Il piano inizierebbe con la presa di Gaza City e dei campi nella Striscia centrale, spingendo circa metà della popolazione dell'enclave a sud, verso la zona umanitaria di Mawasi.

Nonostante alcuni ministri potenzialmente contrari al piano, diversi resoconti affermano che il primo ministro Benyamin Netanyahu, nella riunione che si terrà oggi alle 18.00 (le 17.00 in Svizzera) probabilmente otterrà la maggioranza all'interno del gabinetto di sicurezza di alto livello per sostenere il piano.

Stando a quanto riferito, il piano si concentrerà inizialmente sulla conquista di Gaza City e sull'ampliamento dei centri di distribuzione degli aiuti in coordinamento con gli Stati Uniti.

Secondo quanto riportato da Channel 12 News, nella prima fase del piano Israele emetterebbe un avviso di evacuazione ai residenti di Gaza City - stimati in circa 1 milione di persone, circa la metà della popolazione della Striscia - per dare il tempo necessario alla realizzazione di infrastrutture civili nella zona centrale di Gaza, inclusi ospedali e campi per gli sfollati. Si prevede che questa fase durerà diverse settimane.

Israele lancerebbe un'offensiva militare nella seconda fase, durante la quale si prevede che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump pronunci un discorso in cui annuncerà l'accelerazione degli aiuti umanitari in coordinamento con Israele, prosegue il rapporto.

L'espansione sarebbe finanziata da circa 1 miliardo di dollari in donazioni dagli Stati Uniti e da altri paesi, ha affermato Channel 12, aggiungendo che l'obiettivo sarebbe quello di consentire ai cittadini di Gaza di accedere agli aiuti che aggirano Hamas mentre Gaza City cade sotto il controllo israeliano.

Secondo quanto riportato dal sito di notizie Ynet, dall'emittente pubblica Kan e dal notiziario Channel 13, la campagna militare dovrebbe durare dai quattro ai cinque mesi e coinvolgere dalle quattro alle cinque divisioni dell'esercito.

Kan ha riferito che, oltre a Gaza City, nel nord della Striscia, il piano prevede di estendersi ai campi nella Striscia centrale. Si prevede che la popolazione civile verrà ulteriormente spinta verso la Striscia meridionale, mentre si svolgeranno manovre nelle aree in cui si ritiene siano tenuti gli ostaggi, con l'obiettivo di evitare loro qualsiasi danno.

06:09
06:09
Il punto alle 6

Una fonte che ha parlato con persone vicine all'amministrazione Trump ha dichiarato che Washington ha deciso di concedere a Israele libertà d'azione nella Striscia di Gaza, ma sta cercando di migliorare la consegna degli aiuti umanitari ai civili.

Il Ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che 135 persone sono state uccise e 771 ferite dal fuoco dell'IDF nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore.

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar non ha ancora formulato la sua posizione riguardo ai piani di espansione delle operazioni militari nella Striscia di Gaza. Il gabinetto di sicurezza israeliano dovrebbe discutere la questione oggi, e si prevede che Sa'ar sollevi questioni sui piani proposti durante la riunione.

Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha affrontato i rapporti relativi al budget designato da Israele per gli aiuti umanitari a Gaza, affermando che «Hamas non può essere sconfitto solo con i carri armati».

Mercoledì sera, all'esterno del quartier generale dell'IDF, si sono verificati scontri fisici tra la sicurezza e la famiglia degli ostaggi durante una manifestazione che chiedeva il rilascio degli ostaggi.

L'IDF ha emesso un avviso di evacuazione per i residenti del quartiere Nasser a Khan Yunis, invitandoli a evacuare verso ovest. L'esercito ha sottolineato che l'ordine di evacuazione non include l'ospedale Nasser.

Il leader spirituale druso israeliano, lo sceicco Mowafaq Tarif, ha dichiarato che i drusi nel sud della Siria stanno «subendo una pulizia etnica e un omicidio sistematico sotto il naso del mondo libero». Secondo lui, la provincia di Sweida è sotto assedio totale, senza elettricità, acqua corrente, carburante, gas o comunicazioni in tutta la regione.

Le Nazioni Unite e le ONG hanno chiesto alle autorità israeliane di fare marcia indietro sull'ordine imposto ai gruppi di aiuto internazionali che operano in Cisgiordania, Gerusalemme Est e Gaza di fornire i dati personali dei loro dipendenti palestinesi.

Il Mufti di Gerusalemme, lo sceicco Muhammad Hussein, è stato sospeso dalla Moschea di Al-Aqsa per sei mesi per decisione del comandante della polizia del distretto di Gerusalemme, ha dichiarato il suo avvocato difensore Khaldoun Najm. Hussein intende presentare un'istanza all'Alta Corte di Giustizia, ha dichiarato l'avvocato.