Youtuber e sfide online, il governo Meloni verso una stretta?

Sì, il governo Meloni intende introdurre una nuova norma. Sulla scia della tragedia di Casal Palocco, in cui ha perso la vita il piccolo Manuel, e dopo l’annuncio da parte dei TheBorderline della cessazione di ogni attività. Dopo gli organizzatori dei rave party, i manifestanti contro i cambiamenti climatici e la cosiddetta carne sintetica, a finire nel mirino sono gli youtuber e, in generale, chi promuove sfide pericolose sul web.
È notizia di stamani la possibile stretta, da introdurre al più presto. Anche, se non soprattutto, per assecondare l’opinione pubblica che, in questi ultimi giorni, ha espresso pareri molto critici nei confronti dei creatori di contenuti online. Secondo quanto anticipa il Messaggero, il contenitore legislativo da usare per introdurre la norma sarebbe il disegno di legge anti baby gang voluto dalla Lega e, in particolare, dal suo leader Matteo Salvini. Nel testo, recentemente incardinato in commissione Giustizia al Senato, potrebbe dunque essere inserito un articolo ad hoc dedicato a youtuber e affini.
La nuova norma punirebbe, indipendentemente se maggiorenne o meno, chi «esalta le condotte illegali» o «istiga alla violenza». E l’esempio portato è proprio quello delle corse spericolate in automobile, nell’ambito delle sfide social. Chi posta video di questo tenore e guadagna attraverso le visualizzazioni, secondo la norma, potrebbe rischiare fino a cinque anni di carcere.
Il sottosegretario leghista Andrea Ostellari, a tal proposito, ha spiegato che l’obiettivo è «evitare l’effetto moda generato da chi compie bravate sul web». Sul fronte normativo, l’intervento consisterebbe in una modifica dell’articolo 414 del Codice penale. Quello relativo all’istigazione a delinquere. Nella fattispecie, verrebbe introdotto un nuovo reato per punire, appunto, chi usa le piattaforme social a questo scopo.