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Zelensky: «Ogni giorno in cui Mosca prolunga la guerra è una minaccia globale»

Queste le parole del presidente ucraino sui suoi canali social – Il G7: «Misure contro chi continua ad aumentare l'acquisto di petrolio russo» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Zelensky: «Ogni giorno in cui Mosca prolunga la guerra è una minaccia globale»
Red. Online
02.10.2025 06:32
23:11
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«Kiev fornisce agli USA la sua tecnologia di droni di guerra»

Un team di Kiev è a Washington questa settimana per elaborare un accordo storico con l'amministrazione di Donald Trump, che prevede la condivisione da parte di Kiev della sua tecnologia di droni. collaudata in battaglia, con gli Stati Uniti in cambio di royalties o altre forme di compensazione. Lo rivela il Wall Sreet Journal.

Il potenziale accordo, che ha il sostegno di Trump e del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, segnerebbe una pietra miliare nelle relazioni di sicurezza tra Washington e Kiev. Per anni, l'esercito ucraino ha ricevuto armi dagli Stati Uniti, ma sarebbe la prima volta che avviene il contrario. L'Ucraina può attingere alla sua vasta esperienza nella produzione e nell'utilizzo di droni per combattere l'esercito russo. E così dopo i colloqui tra il tycoon e Zelensky a New York, un team di ucraini, guidato dal viceministro della Difesa Sergiy Boyev, ha avviato martedì una serie di incontri con funzionari del Pentagono e del Dipartimento di Stato. La finalizzazione dell'accordo, che potrebbe valere miliardi di dollari, richiederà probabilmente mesi, secondo un funzionario del governo Usa. Mentre l'America è in grado di produrre droni sofisticati, gli ucraini sono molto più avanti nella produzione in serie di velivoli senza pilota, o UAV, più economici ma che si sono dimostrati efficaci in battaglia.

23:02
23:02
Kiev rompe le relazioni con il Nicaragua dopo il riconoscimento per Crimea e Donbass

MANAGUA, 02 OTT - L'Ucraina ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con il Nicaragua dopo che lo scorso 30 luglio il governo del presidente Daniel Ortega ha riconosciuto le regioni occupate da Mosca di Donetsk, Lugansk, Zaporiyia e Jersón come parte integrante della Russia.

Lo scorso settembre, inoltre, Ortega e sua moglie, la co-presidente Rosario Murillo, hanno autorizzato il figlio, Laureano Facundo Ortega Murillo, a firmare accordi - in materia economica e commerciale - con le quattro regioni ucraine occupate dalla Russia. In precedenza Managua aveva già riconosciuto come russa la Crimea.

"Non tollereremo intrusioni nella nostra condizione di Stato", ha dichiarato il ministero degli Esteri di Kiev, Andriy Sybiha, accusando il "regime nicaraguense" di voler minare la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina, in "flagrante violazione" della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.

Oltre ad interrompere ogni relazione diplomatica con il Nicaragua, Kiev ha ribadito che tale riconoscimento è "nullo" e privo di effetti giuridici, poiché non potrà modificare i confini internazionalmente riconosciuti dell'Ucraina.

Secondo il governo ucraino, la decisione di Managua dimostra la sua dipendenza finanziaria e politica dal Cremlino, trasformando il Nicaragua in un "regime fantoccio" di Mosca rendono noto i tre principali siti indipendenti del Paese centroamericano, La Prensa, Confidencial e 100% Noticias.

22:57
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«Impossibille credere che vogliamo attaccare l'Europa»

«È impossibile credere» che la Russia voglia attaccare l'Europa. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, aggiungendo che i governi dei Paesi europei non ci credono nemmeno loro ma cercano di convincere di questo le loro opinioni pubbliche.

14:59
14:59
Tusk contro Orban: «Mosca ha iniziato la guerra, da che parte sei?»

Botta e risposta social tra il primo ministro polacco Donald Tusk e il premier ungherese Viktor Orbán sulle opinioni divergenti dei due Paesi in relazione al conflitto in Ucraina. «È stata la Russia a iniziare» ha scritto Tusk su X.

«Sono loro che hanno deciso che viviamo in tempo di guerra. E in un momento come questo - ha aggiunto - l'unica domanda è: da che parte stai?».

Immediata la replica di Orban: «Caro primo Ministro Donald Tusk, la Russia è in guerra. L'Ucraina è in guerra. L'Ungheria no. Capisco che lei sia fermamente dalla parte dell'Ucraina. La prego di comprendere che noi siamo fermamente dalla parte dell'Ungheria».

«La sua domanda - ha aggiunto Orban - è chi vincerà la guerra tra Russia e Ucraina. La mia domanda è come possiamo porre fine alla guerra, salvare decine di migliaia di vite e garantire la sicurezza degli ungheresi. Lei cerca di vincere una guerra che ritiene sua. Io voglio garantire che prevalga la pace».

All'arrivo al vertice della Comunità politica europea i due leader erano stati protagonisti di un siparietto. Il premier polacco si era soffermato ad ascoltare Orbán mentre diceva che la minaccia più grande per l'Europa era «la stagnazione economica e la perdita di competitività» e non la Russia, perché l'Europa è «più forte» di Mosca.

«Adoro queste dichiarazioni» ha scherzato Tusk, che successivamente è tornato a criticare l'ungherese. «È chiaro - aveva detto - da che parte stanno la Polonia, la Nato e l'Europa e, purtroppo, penso sia chiaro anche da che parte stia Viktor Orbán».

14:25
14:25
Scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev, liberati 185 militari per parte

La Russia e l'Ucraina hanno effettuato un nuovo scambio di prigionieri, liberando 185 militari per parte, in base agli ultimi accordi raggiunti ai negoziati di Istanbul lo scorso luglio. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca.

10:56
10:56
«L'obiettivo di Putin è l'Europa»

«Caro Volodymyr, hai fatto quello che nessuno pensava possibile: per alcuni Paesi la minaccia russa è molto presente, per altri ancora lontana, ma nessuno può illudersi, la posta in gioco non era solo l'Ucraina ma l'Europa». Lo ha detto la premier danese Mette Fredriksen parlando alla plenaria della Comunità politica europea (Cpe), il cui settimo vertice si è aperto oggi a Copenaghen, e rivolgendosi al presidente ucraino Zelensky.

«Basta guardare la storia, ad esempio dei carri sovietici in certi Paesi europei, e domandarsi perché non possa accadere di nuovo. Non ci sono segnali che il fervore imperiale di Putin si fermi», ha aggiunto Fredriksen.

06:32
06:32
Il punto alle 6:00

«Misure timide o deboli non risolveranno la situazione. Ogni giorno in cui la Russia prolunga la guerra, si rifiuta di attuare un cessate il fuoco completo e affidabile e continua a colpire tutti gli elementi della nostra infrastruttura energetica, compresi quelli critici per la sicurezza delle centrali nucleari e di altri impianti nucleari, rappresenta una minaccia globale», lo scrive sui canali social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo la segnalazione oggi di un blocco elettrico al sito nucleare di Chernobyl in seguito ad un attacco russo.

«Oltre agli impianti di Chernobyl e Zaporizhzhia, l'Ucraina possiede sei centrali nucleari, ognuna delle quali potrebbe diventare un bersaglio per droni e missili russi - continua -. È fondamentale che i paesi europei, gli Stati Uniti e i paesi del G7 e del G20 adottino misure concrete per la pace e la sicurezza nella misura più ampia possibile. Sono necessarie una risposta decisa e un'adeguata pressione sulla Russia per proteggere la vita umana».

Nel frattempo, i ministri delle finanze del G7 hanno annunciato che adotteranno misure congiunte per aumentare la pressione sulla Russia, prendendo di mira coloro che continuano ad aumentare i loro acquisti di petrolio russo e coloro che ne facilitano l'elusione. I ministri delle finanze del G7, in una riunione virtuale, hanno inoltre dichiarato di aver concordato sull'importanza di misure commerciali, tra cui dazi e divieti di importazione ed esportazione, nel tentativo di ridurre le entrate russe a causa dell'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca.

«Prenderemo di mira coloro che continuano ad aumentare i loro acquisti di petrolio russo dopo l'invasione dell'Ucraina e coloro che facilitano l'elusione», si legge nella dichiarazione del G7. «Adotteremo misure concrete per ridurre significativamente, con l'obiettivo di eliminare gradualmente, le nostre importazioni rimanenti dalla Russia, comprese quelle di idrocarburi», prosegue il comunicato congiunto. I ministri degli Esteri del G7 hanno anche affermato di «prendere seriamente in considerazione» misure commerciali e altre restrizioni sui paesi che contribuiscono a finanziare gli sforzi bellici della Russia. Nessun paese è stato identificato nella dichiarazione.