Monster, bufera per morti sospette

WASHINGTON/BERNA - La bevanda energetica Monster è sotto accusa negli Stati Uniti. Un rapporto dell'autorità americana di sorveglianza Fda riferisce di cinque persone morte negli ultimi tre anni dopo avere consumato l'energy drink. La Food and Drug Administration (FDA) non ha però stabilito un legame diretto di causa ed effetto tra i due eventi. Il rapporto della Fda è stato pubblicato nell'ambito di una causa legale intentata in Maryland proprio contro la ditta Monster Beverages: Wendy Crossland, madre di una ragazzina di 14 anni morta lo scorso dicembre di aritmia cardiaca dopo avere ingerito due lattine della bibita dell'azienda in questione, accusa la Monster di non informare il pubblico dei rischi per la salute delle sue bevande che contengono livelli di caffeina elevatissimi.
La bevanda è venduta anche in Svizzera. Secondo la versione online della «Handelszeitung» è importata da Coca-Cola Hellenic. Patrick Bossart, responsabile della comunicazione di tale società, citato dalla Handelszeitung, osserva che la bibita «Monster ottenibile in Svizzera rispetta completamente la legge elvetica sulle derrate alimentari» e la sua introduzione è avvenuta in collaborazione con l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Il certificato di morte della ragazza, che soffriva di scompensi cardiaci, parla di «decesso dovuto ad aritmia cardiaca e ad intossicazione da caffeina». Judy Sfetcu, portavoce di Monster negli USA, ha ribadito che i prodotti sono sicuri e ha dichiarato di «non essere a conoscenza di alcun evento letale causato dai propri drink».
La FDA però - ha spiegato la portavoce dell'agenzia Shelly Burgess - ha ricevuto segnalazioni a partire dal 2004 ma le cinque morti sono state registrate tutte dopo il 2009. Burgess ha quindi sottolineato che l'Agenzia sta ancora studiando i casi in questione e «non ha per ora stabilito un rapporto di causa ed effetto tra i decessi riportati e la bevanda».