Monte Bianco invaso da parapendii, 3 morti in tre giorni

Ats
04.07.2015 20:48

COURMAYEUR (AOSTA) - Quando oggi pomeriggio un loro connazionale si è schiantato sulle rocce a quasi 4'000 metri di quota, l'elicottero dei soccorsi non è potuto intervenire subito: nel cielo volavano oltre 50 parapendii, il rischio di incidenti era troppo elevato. Tra cadute mortali sul Monte Bianco e atterraggi di fortuna nei prati, Courmayeur sta facendo i conti con l'invasione di centinaia di vele, tutte provenienti dalla Francia.

Decollano ogni giorno, in tarda mattinata, da Chamonix, sfruttando le anomale correnti ascensionali dovute all'ondata di calore africano. Riescono così a prendere quota, 1'500 metri di dislivello, fino superare il massiccio del Monte Bianco. Un'opportunità rara per veleggiare in un paesaggio magnifico, violando però il divieto di sorvolo che le autorità francesi impongono dal primo luglio al 31 agosto. Superato il confine, sul versante italiano, le condizioni di volo cambiano, e anche per i più esperti iniziano i problemi.

Tra mercoledì e giovedì sono precipitati e morti in incidenti distinti due istruttori di volo francesi di 52 e 43 anni. Un terzo pilota, di 53 anni, anche lui francese, è rimasto ferito ed è ricoverato all'ospedale di Aosta. Oggi pomeriggio la cresta del Brouillard, a 3'700 metri di quota, è stata teatro di una nuova tragedia. Le operazioni di soccorso sono state complesse: l'elicottero ha faticato ad alzarsi dall'hangar di Courmayeur per le ricerche in quanto il cielo era invaso dai parapendii e per parecchi minuti gli uomini del Soccorso alpino valdostano e della Guardia di finanza di Entrèves non hanno potuto dare il via alle operazioni. Difficile anche il recupero della salma, che era finita in una zona impervia sopra il ghiacciaio del Miage.

"A Courmayeur in via ordinaria il volo in parapendio e in tuta alare è pressoché inesistente. Il problema in questi giorni è dovuto alle condizioni meteo eccezionali, che consentono ai parapendisti di alzarsi in volo rapidamente dalla Francia", spiega il sindaco Fabrizia Derriard. Per decollare senza violare il divieto delle autorità d'Oltralpe, partono poco lontano dalle pendici del Monte Bianco. "E la prima volta che si verifica questo fenomeno, almeno nel mio mandato e mezzo da sindaco", dice Derriard. "In questi giorni abbiamo assistito ad atterraggi di fortuna nel territorio, nei prati del Villair", aggiunge. Il venir meno delle correnti ascensionali fa desistere una parte dei piloti dal completare il giro della catena del Monte Bianco e rientrare in Francia. Altri invece decidono di proseguire, rischiando di precipitare a cause delle correnti discendenti. Il sindaco non pensa a divieti: "Non sarebbero di mia competenza, e poi non ce ne sarebbe la necessità. Ripeto, sono condizioni eccezionali".

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