«Nelle mie sale cinematografiche si vivono momenti di convivialità e di condivisione»

Per Joel Fioroni, nato a Lugano nel 1990, andare al cinema significa vivere un’esperienza che va oltre la semplice visione. La qualità dell’audio e della proiezione rappresentano l’abicì per professionisti come lui. Tuttavia, ciò che considera ancor più importante degli aspetti tecnici è il benessere della gente che decide di uscire di casa per godersi un film, un’attività tra le poche che possono essere vissute senza connessione. «Secondo me, non sono necessarie moderne tecnologie per far innamorare lo spettatore di un film», puntualizza. Il cinema e i suoi spazi sono sempre stati la dimensione naturale del giovane luganese. “Appena potevo, mi intrufolavo in qualche sala e Locarno è sempre stata la mia mecca», ricorda . Oltre al contenuto - ossia il film - Joel si rende conto, fin dalla sua adolescenza, di essere attratto da tutto ciò che ruota attorno alla sala. Il grande schermo illuminato, l’attenzione della gente, la cabina da cui scaturiscono le immagini: sono elementi che lo affascinano.
Così, nell’ultimo anno di apprendistato come disegnatore edile, si offre volontario come proiezionista al cinema Iride a Lugano. Pian piano, le bobine dei film sostituiscono, nella mente del diciasettenne, riga e compasso. Con un amore crescente per il mondo della celluloide, dopo aver terminato brillantemente l’apprendistato, Joel si iscrive al Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive di Lugano (CISA), senza però abbandonare l’attività di proiezionista. «Furono anni intensi perché il CISA era una scuola costosa e io facevo mille lavori per potermela permettere». Dopo il diploma di videomaker specializzato in montaggio, «siccome mi trovavo molto bene con l’allora direttore Domenico Lucchini, accettai di rimanere nella scuola per dare una mano nella didattica con i nuovi studenti». Grazie al CISA, Joel collabora con il Film Festival di Locarno. «Dapprima mi sono occupato di tutti i contenuti della Pardo TV, poi del controllo dei film dal punto di vista tecnico». Non appena il conservatorio luganese decide di prendere in mano la conduzione del Lux di Massagno, Joel è di nuovo in prima linea. La gestione della sala doveva fungere da palestra per gli allievi della scuola, e il giovane viene incaricato di coordinare tutte le attività. L’esperienza dura soltanto un anno perché il Conservatorio, dovendosi trasferire a Locarno, abbandona la sala di Massagno. «A quel punto presi coraggio e chiesi al Comune se potevo continuare da solo con la gestione». Massagno acconsente e Joel diventa il responsabile della sala a soli 27 anni.
Sette anni sono trascorsi da quando ha intrapreso il suo viaggio nel mondo del cinema e oggi non si limita a gestire il Lux: ha anche preso in mano le redini dell’Iride a Lugano. In entrambe le sale programma cinema indipendente e d’autore, raggiungendo risultati straordinari. La sua formula si rivela un autentico successo. Andare nelle sue sale non è un semplice atto di visione, ma un prezioso momento di convivialità e di condivisione. Da alcuni mesi, inoltre, Joel ha accettato di occuparsi anche della programmazione delle tre sale Lumen all’interno del Palacinema di Locarno. «La mia non è una professione che ti insegnano a scuola, devi procedere a tentativi. A Locarno mi piacerebbe programmare sia film più commerciali, sia d’essai. Vorrei inoltre avvicinarmi al territorio con eventi dedicati alla gente. Spaventato dalla mole di lavoro? Non direi. A me piacciono le sfide».