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Netanyahu: «Riapriremo il valico di Rafah dopo aver ricevuto tutti gli ostaggi»

«Siamo molto vicini al completamento di questo processo», ha aggiunto il premier israeliano – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Netanyahu: «Riapriremo il valico di Rafah dopo aver ricevuto tutti gli ostaggi»
Red. Online
21.11.2025 06:00
11:16
11:16
Smotrich: «Sì alla pena di morte per un ebreo che lavora per l'Iran»

Il ministro delle Finanze di Israele Bezalel Smotrich ha affermato che un ebreo che lavora per conto dell'Iran potrebbe essere giustiziato in base alla proposta di legge che introduce la pena di morte per terrorismo, secondo quanto trapelato durante la riunione del gabinetto di sicurezza di ieri sera. Lo scrivono media israeliani.

Durante la riunione, si legge sul Times of Israel, il capo dello Shin Bet David Zini ha dichiarato ai ministri che introdurre la pena di morte per i terroristi è il miglior deterrente contro gli attacchi.

Un rappresentante delle Forze di difesa israeliane (Idf) ha dichiarato ai ministri che l'esercito non si oppone alla misura, ma è favorevole a non renderla una pena obbligatoria, riporta Ynet. Il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir, che da tempo sostiene l'idea della pena di morte per i terroristi, ha affermato che «deve essere una pena obbligatoria», sempre secondo Ynet.

«Innanzitutto, a causa del procuratore generale e dei procuratori. Tutti sanno che non chiederanno mai la pena di morte e, anche se li istruiamo, ci diranno che non ci è permesso interferire nella politica delle condanne. Non mi fido di loro», avrebbe dichiarato.

«Ma anche i cittadini ebrei possono essere giustiziati», avrebbe risposto il ministro dell'Intelligence Gila Gamliel. «Chiunque agisca contro l'esistenza del popolo ebraico», avrebbe replicato Ben Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich avrebbe aggiunto: «Sì, un ebreo che agisce per conto dell'Iran contro lo Stato di Israele può essere giustiziato».

11:10
11:10
«Due adolescenti uccisi dall'Idf in Cisgiordania»

Il ministero della Salute palestinese ha riferito che due adolescenti sono stati uccisi ieri sera dalle forze israeliane a Kafr Aqab, a nord di Gerusalemme, in Cisgiordania. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa.

Secondo il ministero, le vittime sono Amr Khaled al-Marboua, 18 anni, e Sami Ibrahim Mashaikha, 16 anni. Secondo la Wafa, le forze israeliane hanno preso d'assalto la cittadina, schierato unità di fanteria nelle sue strade e posizionato cecchini sui tetti di diversi edifici prima di aprire il fuoco sui giovani della zona, provocando l'uccisione dei due ragazzi.

10:32
10:32
Raid dell'Idf a Rafah, «uccisi 5 terroristi usciti dai tunnel»

L'esercito israeliano ha riferito di aver lanciato un raid aereo nel sud della Striscia di Gaza per eliminare «cinque terroristi usciti da un tunnel di Rafah nel lato orientale della Linea Gialla» sotto il controllo dell'Idf.

«I terroristi si stavano avvicinando alle truppe, rappresentando una minaccia imminente per loro», aggiunge l'Idf.

Nei tunnel di Rafah restano asserragliati circa 150 miliziani di Hamas.

10:01
10:01
Trump riceve ex ostaggi israeliani: «Oggi siete degli eroi»

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ospitato alla Casa Bianca una delegazione composta da quasi tutti gli ostaggi liberati nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco di Gaza da lui negoziato il mese scorso. La notizia è riportata dai media israeliani.

«Non siete più ostaggi... oggi siete eroi», ha detto Trump - si legge sul Times of Israel - agli ex ostaggi e alle loro famiglie in una parte del suo discorso preparato, filmato e diffuso dalla Casa Bianca.

La delegazione israeliana era composta da 26 ex ostaggi, tra cui 17 dei 20 prigionieri ancora in vita liberati nell'ambito dell'accordo entrato in vigore a ottobre. Tra questi 17 c'era Matan Angrest, che Trump ha elogiato. «A causa del suo servizio nelle Idf, Matan è stato sottoposto a violente percosse, a volte fino a perdere persino conoscenza. Solo e sotto scorta speciale, ha attraversato l'inferno», ha detto Trump in un altro breve video pubblicato dall'Hostages Families Forum. «Matan non si è mai piegato e oggi è una testimonianza vivente della tenacia, del cuore e della fede del popolo ebraico. Vi dico, siete una grande fonte d'ispirazione per tutti», ha aggiunto Trump.

Rivolgendosi a tutti gli ostaggi, Trump ha detto: «È un onore conoscervi tutti. Conosco già alcuni di voi. Conosco molto bene alcuni degli ostaggi che abbiamo liberato in precedenza. Vi vogliamo bene a tutti e il nostro Paese vi ama tutti... siete persone straordinarie». Trump ha anche consegnato a ciascun membro della delegazione una speciale moneta presidenziale.

Nelle interviste rilasciate prima della visita alla Casa Bianca, le ex ostaggi hanno dichiarato di voler cogliere l'occasione per ringraziare Trump per aver ottenuto il loro rilascio, esortandolo al contempo a continuare a fare pressione su Hamas affinché liberi i restanti tre corpi di ostaggi deceduti, ancora detenuti a Gaza. La delegazione israeliana è arrivata negli Stati Uniti martedì ed è stata ospitata mercoledì da un gruppo bipartisan di legislatori del Congresso a Capitol Hill.

09:59
09:59
Mamdani critica un evento pro-Israele

Zohran Mamdani, sindaco eletto di New York, ha risposto a una protesta contro un evento che promuoveva l'immigrazione in Israele in una sinagoga dell'Upper East Side, suggerendo che quell'evento costituisse un uso inappropriato di uno «spazio sacro». È quanto si legge sul Jerusalem Post.

La protesta di mercoledì sera, organizzata da un gruppo chiamato Palestinian Assembly for Liberation, ha suscitato accuse di antisemitismo da parte dei leader ebraici della città.

Durante la protesta, i partecipanti hanno gridato frasi come «globalizzare l'Intifada» e «morte all'Idf», oltre a insulti ai contro-manifestanti filo-israeliani, secondo quanto riportato sul posto. La polizia ha separato i manifestanti dai contro-manifestanti, ma non ha fermato la manifestazione.

«Il sindaco eletto ha scoraggiato il linguaggio usato nella protesta e continuerà a farlo - ha dichiarato ieri pomeriggio l'addetta stampa di Mamdani, Dora Pekec -. Crede che ogni newyorkese dovrebbe essere libero di entrare in un luogo di culto senza intimidazioni e che questi spazi sacri non dovrebbero essere utilizzati per promuovere attività che violano il diritto internazionale».

Pekec non ha rilasciato ulteriori dichiarazioni sul fatto che Mamdani ritenesse che l'evento alla Sinagoga di Park East, un'importante congregazione ortodossa, promuovesse violazioni del diritto internazionale. L'evento era stato organizzato da Nefesh B'Nefesh, l'organizzazione no-profit che facilita l'immigrazione in Israele per gli ebrei nordamericani.

Il gruppo è considerato un'agenzia quasi governativa in Israele, che riceve finanziamenti dal governo israeliano e collabora a stretto contatto con i suoi ministeri. Non assegna gli immigrati a comunità specifiche, ma ha presentato gli insediamenti in Cisgiordania - sottolinea il quotidiano - che la maggior parte del mondo, tranne Israele o gli Stati Uniti, considera illegali secondo il diritto internazionale, in eventi e sul suo sito web come possibili destinazioni per i nuovi immigrati.

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu afferma che riaprirà il valico di Rafah dopo che avrà ricevuto i tre ostaggi deceduti rimasti a Gaza. «Siamo molto vicini al completamento di questo processo e una volta che sarà così riapriremo il valico», ha dichiarato Netanyahu ai media di Israele. Il premier dello Stato ebraico ha aggiunto che, una volta che tutti gli ostaggi saranno stati restituiti e il valico sarà riaperto, sarà «molto felice di vedere l'Egitto consentire a qualsiasi abitante di Gaza che voglia andarsene di farlo, perché ciò non è mai accaduto fino ad oggi. Qualsiasi abitante di Gaza che voglia andarsene - ha spiegato Netanyahu - dovrebbe poterlo fare, e questo diritto gli è stato negato».