News
La diretta
Inizia un Ramadan di guerra, Israele blocca i fedeli a Gerusalemme – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE

18:41
18:41
La situazione tra Israele e Hezbollah rimane tesa
Rimane tesa la situazione tra Israele e gli Hezbollah libanesi, che hanno oggi rivendicato attacchi contro un drone israeliano che volava sui cieli libanesi e contro postazioni militari dello Stato ebraico in Alta Galilea.
Tra le parti sono proseguiti scambi di fuoco lungo varie aree della linea di demarcazione tra i due Paesi.
Il drone che Hezbollah afferma di aver abbattuto è caduto nei pressi della località libanese di Halta, nel settore orientale della linea del fronte, nel distretto di Hasbaya.
Sul posto, l'esercito libanese è intervenuto e ha constatato che si trattava di un velivolo israeliano senza pilota con cariche esplosive. Queste sono state fatte saltare da artificieri militari libanesi.
16:23
16:23
L'Egitto intensifica per Ramadan il lancio di aiuti su Gaza
Nel primo giorno di Ramadan, l'Egitto ha intensificato i lanci di aiuti sul nord della Striscia di Gaza. Lo ha deciso il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sissi, secondo quanto riportato su Facebook dal portavoce militare del governo.
L'aeronautica egiziana, in collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti, ha intensificato i suoi decolli dall'aeroporto di Al-Arish con tonnellate di cibo e materiale medico.
Aiuti via aerea sono anche assicurati, in questi giorni, anche dalla coalizione internazionale con base in Giordania.
16:22
16:22
Netanyahu: «Verso la vittoria assoluta, ucciso il numero 4 di Hamas»
«Siamo diretti verso una vittoria assoluta»: lo ha affermato oggi il premier Benyamin Netanyahu in un video diffuso sui social. «Lungo la strada di questa vittoria - ha aggiunto - abbiamo già eliminato il numero 4 di Hamas. I numeri 3, 2 e 1 sono i prossimi, tutti passibili di morte. Arriveremo a loro».
Il numero 4 è, secondo i media israeliani, Saleh al-Arouri e questa pare la prima rivendicazione israeliana della sua uccisione, avvenuta a gennaio a Beirut.
La divulgazione del video è giunta mentre Israele cerca di stabilire se in un bombardamento avvenuto sabato a Gaza sia rimasto ucciso Marwan Issa, il vicecomandante militare di Hamas.
15:52
15:52
«Tre raid Usa-GB contro porto yemenita»
Al-Masirah, un canale di notizie legato agli Houthi, sostiene che il porto yemenita di Ras Issa è stato attaccato con tre raid aerei in quella che definisce «un'aggressione statunitense-britannica». Lo riporta il Guardian, secondo cui le affermazioni non sono state verificate in modo indipendente.
15:33
15:33
Appello di Guterres per un cessate il fuoco a Gaza per il Ramadan
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso la sua «solidarietà e sostegno a tutti coloro che soffrono per gli orrori di Gaza. In questi tempi difficili, lo spirito del Ramadan è un faro di speranza, un promemoria della nostra comune umanità».
«Oggi è l'inizio del mese sacro del Ramadan, un periodo in cui i musulmani in tutto il mondo celebrano e diffondono i valori della pace, della riconciliazione e della solidarietà. Eppure a Gaza continuano le uccisioni, i bombardamenti e gli spargimenti di sangue», ha affermato Guterres.
«Il mio appello più forte oggi è quello di onorare lo spirito del Ramadan mettendo a tacere le armi e rimuovendo tutti gli ostacoli per garantire la consegna di aiuti salvavita alla velocità e la vasta scala richiesti. Allo stesso tempo chiedo il rilascio immediato di tutti gli ostaggi».
Il segretario generale dell'Onu ha aggiunto: «gli occhi del mondo stanno guardando, gli occhi della storia guardano. Non possiamo distogliere lo sguardo. Dobbiamo agire per evitare ulteriori morti prevedibili».
14:47
14:47
Libano, «Israele lancia volantini nel sud contro Hezbollah»
L'aviazione israeliana ha lanciato nel sud del Libano dei volantini mettendo in guardia la popolazione dall'aderire alle iniziative di Hezbollah, il partito armato libanese alleato dell'Iran e che da sei mesi conduce una quotidiana guerra con Israele.
«Abitanti del sud - recita il volantino in arabo - Hezbollah mette in pericolo la vostra vita, quella delle vostre famiglie, e le vostre abitazioni».
«Hezbollah posiziona i propri membri e i depositi di armi nei vostri quartieri», continua il volantino ritrovato da abitanti della zona di Wazzani, località nel settore orientale della linea di demarcazione tra Libano e Israele.
Dal canto suo, il sindaco di Wazzani, citato dal quotidiano libanese L'Orient-Le Jour ha detto: «sappiamo che si tratta di una guerra psicologica contro il villaggio (di Wazzani), ma noi restiamo qui. Anche se i volantini hanno messo in allarme la popolazione».
14:37
14:37
Esplosione vicino a una nave al largo dello Yemen
Un'esplosione è stata udita vicino a una nave al largo delle coste del Mar Rosso nello Yemen: lo ha riferito l'Agenzia britannica per la sicurezza marittima UKMTO, aggiungendo che la nave e il suo equipaggio sono rimasti illesi.
La nave «ha segnalato il rumore di un'esplosione nelle sue vicinanze» a sud-ovest del porto yemenita di Salif, ha dichiarato l'UKMTO, aggiungendo che i membri di una coalizione multinazionale guidata dagli Stati Uniti, istituita a dicembre per proteggere la navigazione dagli attacchi dei ribelli yemeniti Houthi, stanno indagando.
14:22
14:22
Sulla spianata delle Moschee il Ramadan comincia nella calma
Si sono svolte la scorsa notte in un'atmosfera di «calma relativa» ma fra severe misure di sicurezza le prime preghiere del Ramadan nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme. Lo riferiscono i media israeliani secondo cui agli ingressi della Spianata si sono creati assembramenti, dopo che la polizia ha negato l'accesso a gruppi di giovani che a quel punto hanno recitato le preghiere nelle immediate vicinanze della Spianata.
Le autorità israeliane temono che Hamas possa utilizzare le preghiere di massa alla Spianata per fomentare violenze in sostegno delle sue forze impegnate da mesi a Gaza. Ieri il Mufti di Gerusalemme, Muhammed Hussein, ha stabilito che quest'anno le celebrazioni assumeranno un tono sobrio.
Il sito Ynet precisa che nella Città vecchia di Gerusalemme, per tutta la durata del Ramadan, saranno dislocati centinaia di agenti di polizia e della Guardia di frontiera.
In occasione delle preghiere del venerdì, solitamente molto affollate, queste forze saranno assistite anche da unità speciali per far fronte a possibili situazioni di emergenza. Anche l'esercito ha rafforzato i propri ranghi nei posti di blocco fra la Cisgiordania e Gerusalemme.
Intanto, il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha diffuso un messaggio di auguri per l'ingresso di Ramadan ma, al tempo stesso, ha avvisato di non «commettere sbagli» e a trasformare la festa in una occasione di «Jihad» perchè Israele «è pronto».
«Ramadan - ha detto - è un importante mese in cui il Corano è stato rivelato e durante il quale si arricchiscono le relazioni di vicinato e si rafforzano quelle familiari». Tuttavia - ha aggiunto Gallant - «siamo consapevoli che può essere un mese di Jihad. Diciamo a tutti coloro che ci mettono alla prova: siamo pronti, non commettete sbagli».
Gallant ha poi affermato che Israele rispetta «la libertà di fede su al-Aqsa (Spianata delle moschee, ndr) e su tutti i luoghi santi».
13:06
13:06
Sulla spianata delle Moschee il Ramadan comincia nella calma
Si sono svolte la scorsa notte in un'atmosfera di «calma relativa» ma fra severe misure di sicurezza le prime preghiere del Ramadan nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme. Lo riferiscono i media israeliani secondo cui agli ingressi della Spianata si sono creati assembramenti, dopo che la polizia ha negato l'accesso a gruppi di giovani che a quel punto hanno recitato le preghiere nelle immediate vicinanze della Spianata.
Le autorità israeliane temono che Hamas possa utilizzare le preghiere di massa alla Spianata per fomentare violenze in sostegno delle sue forze impegnate da mesi a Gaza. Ieri il Mufti di Gerusalemme, Muhammed Hussein, ha stabilito che quest'anno le celebrazioni assumeranno un tono sobrio.
Il sito Ynet precisa che nella Città vecchia di Gerusalemme, per tutta la durata del Ramadan, saranno dislocati centinaia di agenti di polizia e della Guardia di frontiera.
In occasione delle preghiere del venerdì, solitamente molto affollate, queste forze saranno assistite anche da unità speciali per far fronte a possibili situazioni di emergenza. Anche l'esercito ha rafforzato i propri ranghi nei posti di blocco fra la Cisgiordania e Gerusalemme.
11:11
11:11
L'Iran: «Gli aiuti USA a Gaza uno spettacolo ridicolo e amaro»
«La mossa simbolica degli Stati Uniti di inviare aiuti umanitari a Gaza è uno spettacolo ridicolo e amaro», ha dichiarato il portavoce del ministro degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, aggiungendo: «da un lato, gli americani impediscono la cessazione della guerra ponendo il veto alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dall'altro, cercano di migliorare la loro immagine di guerrafondai nel mondo inviando assistenza umanitaria».
Secondo l'IRNA, Kanani ha anche criticato la comunità internazionale, compreso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per la sua «dolorosa inazione» nel porre fine alla guerra del regime israeliano contro Gaza.
«Il Consiglio di Sicurezza non è riuscito a compiere il suo dovere sulla scia del sostegno politico e militare di Washington al regime israeliano e dell'uso del potere di veto da parte degli Stati Uniti», ha aggiunto.
10:50
10:50
Gli USA stanno tentando di favorire una breve tregua di 2-4 giorni per il Ramadan
Gli Usa stanno tentando di favorire una breve tregua di 2-4 giorni nei combattimenti in corso a Gaza per l'avvio di Ramadan in modo da riprendere i colloqui per un accordo e aumentare l'ingresso degli aiuti umanitari.
Lo hanno detto fonti egiziane al giornale del Qatar «Al-Arabi Al-Jadid», ripreso dai media israeliani.
Secondo queste fonti, la mossa è sostenuta dal direttore della Cia William Burns che la settimana scorsa è stato al Cairo dove, in quella occasione, ha visto il capo del Mossad David Barnea. Inoltre, in base alle stesse fonti, Hamas si impegnerebbe a fornire a Israele una lista con i nomi degli ostaggi che sono sotto il suo diretto controllo una lista e informazioni sugli altri detenuti da altre fazioni. Per ora non ci sono riscontri ufficiali in Israele alla notizia.
Intanto, l'esercito israeliano ha cercato di eliminare nella notte fra sabato e domenica Marwan Issa, il braccio destro del comandante dell'ala militare di Hamas Mohammed Def, ma ancora non è in grado di precisare l'esito di quell'attacco. Lo ha riferito la radio militare secondo cui informazioni di intelligence indicavano in quel momento la presenza di Issa nel campo profughi di Nusseirat, nel centro della Striscia.
L'obiettivo indicato da quelle informazioni è stato colpito dall'aviazione e dalle sue macerie sono stati poi estratti almeno cinque morti e diversi feriti. Ma ancora, ha aggiunto la radio militare, non è noto se Issa fosse effettivamente fra di loro.
Secondo il ministero della Sanità di Hamas, il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 31'112, di cui 67 nelle ultime 24 ore. I feriti sono 72.760, secondo la stessa fonte.
Non è invece ancora salpata da Cipro in direzione di Gaza, nel corridoio umanitario aperto dall'Ue, la prima nave con 200 tonnellate di aiuti umanitari del gruppo non governativo Open Arms insieme all'organizzazione benefica statunitense World Central Kitchen.
Il portavoce del governo di Cipro, Konstantinos Letymbiotis, ha spiegato ieri sera la mancata partenza, che potrebbe non avvenire prima di stamattina, a causa di «difficoltà tecniche». Lo riporta il Guardian. La nave è rimasta a Cipro, nonostante la spinta internazionale per aumentare gli aiuti marittimi di fronte allo stallo dei colloqui per la tregua e l'inizio del Ramadan.
Nel corso delle operazioni terrestri condotte ieri nel settore centrale della striscia di Gaza l'esercito israeliano ha eliminato ''circa 15 terroristi''. Lo ha riferito il portavoce militare. A Khan Yunis, nel rione Medinat Hamed, le unità speciali proseguono i setacciamenti negli edifici residenziali in cui secondo l'esercito si sono barricati i miliziani.
''In queste operazioni - ha aggiunto il portavoce - sono stati localizzati magazzini di armi, munizioni ed equipaggiamenti da combattimento''. Altri combattimenti sono avvenuti ieri a al-Qarara, presso Khan Yunis. I carri armati sono entrati ieri in azione.
Nel frattempo, due funzionari Usa hanno detto alla Cnn che l'amministrazione Biden non si aspetta che Israele espanda l'operazione di terra a Rafah nel sud della Striscia nel prossimo futuro. Lo hanno riferito i media israeliani sottolineando che la previsione degli Usa arriva all'inizio del mese di Ramadan.
Frattanto il presidente Usa Joe Biden, in una dichiarazione diffusa nella notte dalla Casa Bianca proprio per l'inizio del Ramadan ha affermato che «mentre i musulmani si riuniscono in tutto il mondo nei prossimi giorni e settimane per interrompere il digiuno, la sofferenza del popolo palestinese sarà in cima ai pensieri di molti. E' in cima ai mie pensieri».
«Il mese sacro è un momento di riflessione e rinnovamento - prosegue - Quest'anno arriva in un momento di immenso dolore. La guerra a Gaza ha inflitto terribili sofferenze al popolo palestinese. Sono stati uccisi più di 30'000 palestinesi, la maggior parte dei quali civili, tra cui migliaia di bambini».
Anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres ha voluto rivolgere i suoi «sentiti auguri» ai milioni di musulmani in tutto il mondo che iniziano a osservare il Ramadan «periodi di riflessione e preghiera». «il mio pensiero va al popolo afghano e a tutto il Sahel».
Un messaggio speciale «di solidarietà e supporto a tutti coloro che stanno soffrendo gli orrori a Gaza» ha aggiunto Guterres nel suo messaggio su X. «Possa questo mese Santo - ha concluso - portare la pace e guidarci verso un mondo più giusto e compassionevole».
08:57
08:57
«Gli USA non si aspettano un ingresso di Israele a Rafah a breve»
Due funzionari Usa hanno detto alla Cnn che l'amministrazione Biden non si aspetta che Israele espanda l'operazione di terra a Rafah nel sud della Striscia nel prossimo futuro. Lo hanno riferito i media israeliani sottolineando che la previsione degli Usa arriva all'inizio del mese di Ramadan.
Intanto il presidente Usa Joe Biden, in una dichiarazione diffusa nella notte dalla Casa Bianca per l'inizio del Ramadan ha affermato che «mentre i musulmani si riuniscono in tutto il mondo nei prossimi giorni e settimane per interrompere il digiuno, la sofferenza del popolo palestinese sarà in cima ai pensieri di molti. E' in cima ai mie pensieri».
«Il mese sacro è un momento di riflessione e rinnovamento - prosegue - Quest'anno arriva in un momento di immenso dolore. La guerra a Gaza ha inflitto terribili sofferenze al popolo palestinese. Sono stati uccisi più di 30'000 palestinesi, la maggior parte dei quali civili, tra cui migliaia di bambini».
06:42
06:42
Il punto alle 06.00
Le forze israeliane hanno impedito a un gran numero di fedeli palestinesi di entrare nel complesso della moschea di Al-Aqsa nella Gerusalemme est occupata per le preghiere di Taraweeh alla vigilia del Ramadan. Il mese sacro avrebbe potuto segnare la fine delle ostilità o una l'inizio di una tregua in Israele e nei territori palestinesi, un conflitto senza precedenti nella storia del Medio Oriente recente.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha pubblicato un messaggio per il mese sacro musulmano del Ramadan, affermando che mentre i musulmani si riuniscono in tutto il mondo per il mese di digiuno, «la sofferenza del popolo palestinese sarà al centro dell'attenzione per molti. Per me è al centro dell'attenzione», ha aggiunto.«Il mese sacro è un momento di riflessione e rinnovamento. Quest'anno arriva in un momento di immenso dolore. La guerra a Gaza ha inflitto terribili sofferenze al popolo palestinese», ha affermato il presidente: «Quasi due milioni di palestinesi sono stati sfollati a causa della guerra; molti hanno urgente bisogno di cibo, acqua, medicine e ripari». Gli Stati Uniti continueranno a «guidare gli sforzi internazionali per far arrivare più assistenza umanitaria a Gaza» e «continueranno a lavorare senza sosta per stabilire un cessate il fuoco immediato e duraturo per almeno sei settimane come parte di un accordo che rilasci gli ostaggi». Washington, ha proseguito, «continuerà a costruire verso un futuro a lungo termine di stabilità, sicurezza e pace» che includa «una soluzione a due Stati per garantire che palestinesi e israeliani condividano pari misure di libertà, dignità, sicurezza e prosperità». «Questa è l'unica strada per una pace duratura», ha dichiarato Biden.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu respinge i commenti del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, secondo il quale l'approccio di Israele alla guerra a Gaza starebbe «danneggiando Israele più che aiutarlo». In un'intervista a Politico, Netanyahu ha anche contestato il bilancio delle vittime pubblicato dal ministero della Sanità nella Gaza controllata da Hamas, affermando che la cifra comprende «almeno 13.000 combattenti terroristi» uccisi dalle forze israeliane. Se Biden intendeva «che sto perseguendo politiche private contro la maggioranza, il desiderio della maggioranza degli israeliani, e che questo sta danneggiando gli interessi di Israele, allora si sbaglia su entrambi i fronti», ha detto Netanyahu. I suoi commenti sono arrivati il giorno dopo che Biden aveva detto che Netanyahu «deve prestare maggiore attenzione alle vite innocenti che vengono perse come conseguenza delle azioni intraprese» a Gaza. Biden, che ha sostenuto Israele durante i cinque mesi di guerra con Hamas ma la cui frustrazione nei confronti di Netanyahu è sempre piu' visibile, ha espresso le sue critiche in un'intervista alla MSNBC.
Netanyahu ha detto a Politico che «la grande maggioranza è unita come mai prima d'ora. E capisce che cosa è bene per Israele». Ha aggiunto che le sue politiche sono «sostenute dalla stragrande maggioranza degli israeliani», che appoggiano «l'azione che stiamo intraprendendo per distruggere i restanti battaglioni terroristici di Hamas». La campagna militare di rappresaglia di Israele dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre ha ucciso almeno 31.045 persone a Gaza, soprattutto donne e bambini. Il numero di vittime civili «non è di 30.000, non è nemmeno di 20.000. E' molto meno», ha detto Netanyahu. «Come faccio a saperlo? Perché le nostre forze hanno ucciso almeno 13.000 combattenti terroristi», ha detto Netanyahu, senza spiegare come sia stata ricavata questa cifra. Netanyahu ha aggiunto che gli israeliani «dicono che una volta distrutto Hamas, l'ultima cosa che dovremmo fare è mettere a Gaza, a capo di Gaza, l'Autorità palestinese che educa i suoi figli al terrorismo e paga per il terrorismo».