«Non c’è traccia di amianto all’interno di quelle case»
«Stiamo facendo il possibile per rassicurare la popolazione. Non ci sono rischi per la salute, come detto sin da subito». Sono le parole del municipale Vito Lo Russo, capodicastero Anziani e ambiente della Città di Bellinzona in merito alle conseguenze dell’incendio scoppiato nei magazzini dei Servizi urbani comunali lo scorso 2 gennaio. A destare qualche preoccupazione è stata la presenza di amianto nelle lastre ondulate che costituivano la copertura dei magazzini. Sul posto - lo ricordiamo - erano subito intervenuti pompieri limitando i danni ed evitando il propagarsi delle fiamme al resto dello stabile e alle case private nelle vicinanze. Proprio a causa della copertura del tetto in amianto, è stato pure necessario l’intervento di una ditta specializzata in operazioni di ripristino post sinistri, con il compito di rimettere in sicurezza il quartiere Vela. In quella circostanza sono anche state recuperate alcune schegge di materiale finite in un giardino confinante.
Aria e polveri
«Abbiamo effettuato diversi test e controlli specifici per poter capire se ci fosse la presenza di questa sostanza all’interno degli appartamenti e degli edifici situati nelle vicinanze dei magazzini comunali», spiega Lo Russo, illustrando le operazioni messe in campo durante questa settimana. «Fortunatamente non abbiamo rilevato nessuna traccia di contaminazione da amianto all’interno dei locali», assicura. Le analisi sono state condotte sia sulla qualità dell’aria che sulla presenza di polveri di amianto nelle case. «I risultati che abbiamo appena ottenuto ci dicono che è tutto a posto». Adesso, aggiunge il municipale, si sta procedendo pure ad alcuni rilevamenti all’esterno di queste abitazioni, sempre alla ricerca di eventuali tracce di amianto, ad esempio sui davanzali.
Scientifica al lavoro
Ancora presto, invece, per poter fare una stima effettiva dei danni provocati dal rogo. «Non abbiamo a disposizione al momento dei dati per procedere ad una prima quantificazione delle parti danneggiate». Secondo Lo Russo ci vorrà ancora un po’ di tempo prima di poter avere un’idea in merito. Uno scenario simile si presenta anche per quanto riguarda le cause scatenanti dell’incendio. «La scientifica è ancora al lavoro per capire quanto successo all’interno dei magazzini comunali», spiega il capodicastero. Nessuna conferma quindi sull’ipotesi di un cortocircuito all’origine delle fiamme.