Ucraina

Odessa, cosa resta della cattedrale della Trasfigurazione

«Ci sarà sicuramente una rappresaglia contro i terroristi russi per Odessa», ha dichiarato Zelensky – Il ministro degli Esteri condanna l'attacco alla «chiesa ortodossa» – Le immagini della devastazione
© KEYSTONE (AP Photo/Jae C. Hong)
Red. Online
23.07.2023 19:14

La città di Odessa si è risvegliata con una grande ferita. La cattedrale della Trasfigurazione è stata colpita. Le immagini di ciò che resta dello storico luogo di culto cristiano ortodosso della città circolano dalle prime ore del mattino e mostrano un lato della facciata completamente distrutto, oltre a ingenti danni provocati all'interno della cattedrale.

Secondo il Comando operativo Sud dell'esercito, la città di Odessa è stata colpita da almeno cinque tipi di missili russi. «Una parte significativa dei missili è stata distrutta dalle forze di difesa aerea», si legge in un comunicato. «Il resto ha causato la distruzione delle infrastrutture portuali», oltre a danni a edifici residenziali. «La cattedrale della Trasfigurazione, situata nel centro storico di Odessa e protetta dall'UNESCO, è stata distrutta – ha scritto su Twitter il ministero degli Esteri ucraino –. Un crimine di guerra che non sarà mai dimenticato e perdonato». «Missili contro città pacifiche, contro edifici residenziali, una cattedrale», ha sottolineato Zelensky. «Ci sarà sicuramente una rappresaglia contro i terroristi russi per Odessa. Sentiranno questa rappresaglia». Il ministero della Difesa russo ha dal canto suo rispedito le accuse al mittente: «Visti i filmati della Chiesa della Trasfigurazione di Odessa pubblicati dai residenti locali, la causa più probabile della sua distruzione è stata la caduta di un missile guidato antiaereo ucraino come risultato di azioni di operatori analfabeti dei sistemi di difesa aerea, che l'esercito di Kiev ha intenzionalmente posizionato in aree residenziali di zone popolate, anche nella città di Odessa», è il messaggio riportato dall'agenzia Ria Novosti.

«La distruzione è enorme, metà della cattedrale è ora senza tetto», ha detto l'arcidiacono Andrii Palchuk, della cattedrale della Trasfigurazione di Odessa, descrivendo l'attacco missilistico della notte contro la chiesa del XVIII secolo. «Ma con l'aiuto di Dio, la ricostruiremo». Un aiuto che potrebbe arrivare anche dall'Italia, secondo un nota di Palazzo Chigi: «L'Italia con le sue competenze uniche al mondo nel restauro, è pronta a impegnarsi nella ricostruzione della cattedrale di Odessa e di altri tesori del patrimonio artistico dell'Ucraina». Il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, ha scritto su Twitter: «La Russia sta distruggendo sistematicamente la Chiesa ortodossa in Ucraina e le sue sedi. Solleveremo la questione alla prossima riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull'Ucraina per chiarire che la Russia è l'unica minaccia per l'ortodossia ucraina».

La cattedrale

L'edificio venne fondato nel 1794 dal metropolita Gavril Bănulescu-Bodoni, leggiamo su Wikipedia. Con la morte di Caterina II e il regno del nuovo zar Paolo II venne bloccato ogni finanziamento per la costruzione del tempio. Sarà solo con la nomina del duca di Richelieu a governatore di Odessa che i lavori poterono finalmente riprendere. Le opere vennero ultimate nel 1808. La nuova cattedrale era un edificio in stile neoclassico con un interno riccamente decorato con marmi policromi. Tra il 1825 e il 1837 fu realizzato il campanile. Data la sua importanza divenne luogo di sepoltura non solo dei vescovi della Tauride, ma anche di Michail Semënovič Voroncov e di sua moglie. Demolita dalle autorità sovietiche nel 1936, fu ricostruita tra il 1999 ed il 2003. All'interno della cattedrale furono nuovamente inumati i resti di Voroncov e della moglie che settant'anni prima erano stati segretamente seppelliti in un cimitero. La cattedrale della Trasfigurazione, monumento a pianta quadrata con un’unica cupola, divenne un modello per l’architettura bizantina e fu ripetutamente imitata. «Risulta affascinante per la sua estrema semplicità», scriveva Giò Rezzonico nel suo itinerario del 2005.

Una «distruzione colossale». Così fonti della Chiesa ortodossa ucraina sottoposta al Patriarcato di Mosca descrivono i danni subiti dalla cattedrale. Un missile ha colpito l’altare centrale e l’edificio della cattedrale è stato parzialmente distrutto, mentre la pavimentazione dei tre piani inferiori è stata notevolmente danneggiata, così come le decorazioni interne e le icone. I locali di servizio della parte inferiore sono stati completamente distrutti. Stando ad alcune informazioni, si sarebbe salvata l’icona Kaspersky della Madre di Dio, patrona di Odessa. L'Unesco ha condannato i «brutali attacchi russi» contro il patrimonio dell'Ucraina. «Queste terribili distruzioni segnano una nuova escalation di violenza contro il patrimonio culturale dell'Ucraina», ha denunciato il direttore generale dell'agenzia delle Nazioni Unite per la cultura, l'istruzione e la scienza, Audrey Azoulay. «Esorto la Federazione Russa a compiere passi concreti per adempiere ai suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale» relativi alla conservazione del patrimonio, ha proseguito.

Architetti ticinesi in Ucraina

Una pagina (in costruzione) è dedicata alla cattedrale della Trasfigurazione sul sito architettiticinesi-ucraina.ch. Il progetto – promosso dall’Archivio del Moderno dell’Università della Svizzera italiana – e il sito che lo documenta intendono offrire una piattaforma attorno a cui federare le ricerche, presenti e future, sull’opera degli architetti ticinesi in Ucraina: architetti che offrirono, anche in questo contesto geografico, un contributo rilevante alla costruzione delle città e del territorio, su un arco di tempo prolungato che giunge sino alle soglie del XX secolo.

«Demolita in epoca sovietica per essere poi ricostruita di recente sul modello dell’originale, la cattedrale della Trasfigurazione è il risultato di interventi successivi, continue stratificazioni che dal primo edificio in muratura, progettato dall’architetto P. Charlamov e costruito da Francesco Frapolli, hanno portato all’assetto di fine Ottocento, a cui hanno contribuito, tra gli altri, Giovanni Battista Frapolli, Francesco Boffa e Giorgio Torricelli», vi si legge.

Francesco Frapolli (1770), sovente ritenuto dalla letteratura ucraina e russa originario di Napoli (come il fratello minore Giovanni Battista), discende da una famiglia originaria di Scareglia, nella Val Colla. L’inizio della sua attività a Odessa risale agli ultimi anni del XVIII secolo. Tra il 1804 e il 1809 diresse la costruzione del Teatro e dell’Ospedale municipali. In quel medesimo giro di anni prese parte alla costruzione della cattedrale della Trasfigurazione, originariamente intitolata a San Nicola, protettore della città. «L’attività compiuta a Odessa dai fratelli Frapolli attende di essere chiarita da nuove indagini che consentano di stabilire il catalogo delle loro opere e mettano in luce la loro formazione e le esperienze acquisite prima del loro arrivo sulle rive del Mar Nero». Wikipedia gli attribuisce il disegno del campanile della cattedrale.

Francesco Boffa (sovente chiamato nella bibliografia ucraina e russa Boffo) nasce nel 1796 da Carlo Boffa e Francesca Talamona. Il padre è di Arasio, frazione del comune di Montagnola nella Collina d’Oro, di cui è patrizio. Fu tra i principali architetti attivi a Odessa, dove la sua presenza è documentata dal 1819.

Originario di Lugano, Giorgio Torricelli è, con Francesco Boffa, il principale architetto ticinese attivo a Odessa negli anni Venti e Trenta dell’Ottocento. «Va ribadita l’importanza del contributo da questi offerto, al pari del più longevo Boffa, alla costruzione di Odessa, malgrado la sua prematura scomparsa nel 1843».

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