L'intervista

«Organizzare lo Scenic Trail mi ha cambiato la vita»

Aaron Rezzonico è il promotore della gara sui crinali della Capriasca (e non solo): «Prima facevo il pilota di aerei, ora mi dedico completamente alla mia creatura, nata nel 2014» – Tra venerdì e domenica l’evento torna a pieno regime dopo due anni condizionati dalla pandemia
Fernando Lavezzo
23.06.2022 06:00

Aaron Rezzonico viveva sugli aerei. Pilota di linea e istruttore. «Ero sempre in giro, tornavo a casa poche volte al mese». Poi ha iniziato a volare con la fantasia. E da quel giorno, in quota, preferisce andarci di corsa. Classe 1972, il vulcanico capriaschese è la mente e l’anima dello Scenic Trail, spettacolare corsa sulle alture luganesi (ma non solo). «L’idea mi venne nel 2013, dopo aver partecipato a una gara in montagna nella regione di Airolo», ci racconta Rezzonico alla vigilia dell’ottava edizione, concedendosi una pausa dagli ultimi preparativi. «Rimasi affascinato da quell’esperienza e mi venne voglia di proporre qualcosa di simile dalle mie parti, dove il territorio si presta perfettamente a questo genere di attività sportiva. Partimmo nel 2014, con 170 iscritti. Otto anni dopo, posso dire che lo Scenic Trail mi ha cambiato la vita. All’inizio doveva essere soltanto una manifestazione locale, per far divertire la gente del posto. Ma in pochissimo tempo, grazie alla bellezza dei luoghi, al clima e alle persone, la rassegna è diventata un appuntamento internazionale apprezzatissimo, con partecipanti provenienti da settanta Paesi. Chi viene qui a gareggiare, si sente anche un po’ in vacanza, tra laghi e montagne, palme e abeti. È un paesaggio meraviglioso».

Immersione totale

Nel 2019, gli iscritti furono quasi 3.000. «Ricordo che nel 2014 organizzammo tutto in poche settimane. Insomma, fu una passeggiata. Con il tempo, però, la preparazione dello Scenic Trail si è fatta talmente impegnativa da diventare un lavoro a tempo pieno. Ecco perché dico che mi ha cambiato la vita. Mi ha permesso di conoscere molto meglio il territorio e la gente che ci vive, di collaborare con aziende, fornitori, autorità. È stata un’immersione totale in questa attività. Volente o nolente, sarebbe difficile tornare indietro. È impensabile riprendere una professione al 100% continuando a condurre questa macchina organizzativa».

Una gara tira l’altra

Quando faceva il pilota, Aaron era spesso via. Oggi, invece, è radicato nel suo territorio tutto l’anno. «I percorsi dello Scenic Trail vanno regolarmente controllati, puliti e sistemati». Attraverso la sua società, la Rezzonico Run, il 49.enne capriaschese ha dato vita ad altre corse in salita: «Ma a livello di grandezza, nessuna è paragonabile allo Scenic Trail. In Ticino, del resto, non ci sarebbe spazio per due eventi di queste dimensioni. Alcuni corridori arrivano appositamente da Giappone e Thailandia e difficilmente salirebbero su un aereo per le altre gare che organizziamo. Sono tutte bellissime, ma più locali. Quella che sta facendo maggiormente parlare di sé nel resto della Svizzera e pure all’estero è la Stairway to Heaven, lungo la scalinata del Ritom. Quest’anno abbiamo proposto anche la versione per i pompieri, la Firefighters Challenge, con la scalinata da percorrere indossando l’attrezzatura da intervento completa: tuta, casco, respiratore... È stata una pensata dell’ultimo momento, ma ha avuto un grande successo. I cinquanta posti a disposizione sono andati a ruba e ho ricevuto richieste di informazioni persino dagli Stati Uniti. Ci siamo fatti notare, proprio perché è una gara inusuale».

Una novità massacrante

Tornando allo Scenic Trail, la novità di quest’anno è la «100 miglia». «Volevamo già lanciarla nel 2020, ma tutto si era fermato a causa della pandemia. Finalmente possiamo proporla. Stiamo parlando di un percorso con quasi 12 mila metri di dislivello distribuiti lungo 167 km. Ad essere pignoli sono un po’ più di 100 miglia, ma per darle un nome più accattivante abbiamo arrotondato al ribasso. La gara tocca tre regioni: il Luganese, la zona del Vedeggio con Monte Tamaro e Gradiccioli e la zona di Bellinzona con la Val Morobbia. I corridori hanno a disposizione 52 ore per completare il percorso. Ci aspettiamo che il primo tagli il traguardo in 24-26 ore».

Una prova massacrante per i partecipanti e molto impegnativa anche per gli organizzatori: «Come la si gestisce? Con l’esperienza. Negli anni abbiamo sempre fatto il passo secondo la gamba e in ogni edizione abbiamo aggiunto qualcosa. Proponevamo già una gara di oltre 100 km, ora ci sentivamo pronti per la 100 miglia. È chiaramente più complessa, essendo spalmata su tre giorni. Bisogna garantire la sicurezza di tutti e fare in modo che ai punti di ristoro – una quindicina – ci siano sempre dei volontari, anche di notte, e che non manchino mai cibo e acqua. La corsa è non-stop, ci si ferma solo per i bisogni fisiologici, per mangiare qualcosa al volo e in qualche caso per una turbosiesta di dieci minuti. I corridori devono rispettare dei cancelli orari: se non raggiungono un determinato punto in un certo tempo, sono estromessi dalla competizione. Quindi devono mantenere un ritmo di circa 3,4 km all’ora su tutto il tracciato».

Si cercano volontari

Ad Aaron chiediamo quale sia stato l’impatto della pandemia sulla sua creatura. «Nel 2020, come detto, saltò tutto. Nel 2021 abbiamo proposto solo la gara minore, la Vertical, giusto per segnare il territorio, per dire che c’eravamo ancora. Non sarebbe stato possibile organizzare lo Scenic Trail come lo conosciamo, a causa delle restrizioni di viaggio e delle problematiche con il distanziamento sociale. Quest’anno abbiamo deciso di fermare le iscrizioni a 2.500 persone, circa 300 in meno del 2019, un anno da record. Ripartire, per noi organizzatori, è stato faticoso, perché eravamo usciti dal loop. È stato come gettarci sotto una doccia fredda. Certi meccanismi, certi automatismi, si erano rotti. Ad esempio, molti volontari, anche alcuni dei più assidui, hanno perso la motivazione in questi due anni di pausa forzata. Li abbiamo smarriti per strada. La gente ha cambiato le sue abitudini e il modo di vedere le cose. Questo ci ha un po’ penalizzati e ne approfitto per lanciare un appello: chi volesse darci una mano, è sempre il benvenuto. Per noi la pandemia è stata un’implosione. Ci stavamo espandendo velocemente e questi due anni non ci hanno fatto bene, ma ripartire con 2.500 corridori significa che ci siamo ancora. Siamo una delle gare più apprezzate in Europa, vuoi per i percorsi, vuoi per il livello organizzativo. Siamo umani e qualche errore lo facciamo. Non possiamo evitarlo, lavoriamo con volontari che non conoscono tutti i retroscena e i dettagli della gara. Qualche distrazione capita».

Un solo rimpianto

Aaron Rezzonico ha un solo rammarico: non poter correre lo Scenic Trail. «Mi piacerebbe tantissimo, ma ho troppo da fare durante l’evento. I miei collaboratori mi hanno detto che l’obiettivo è arrivare a un livello organizzativo tale per cui io non serva più a niente. Sarebbe fantastico, spero che succeda presto, così potrò correre. Dall’altro lato, però, non posso pretendere che qualcuno faccia il mio lavoro a titolo gratuito. Io questo evento l’ho creato, l’ho visto crescere. È il mio giocattolino. Posso fare altre gare, ma correre la propria è quasi un lusso. Se si riesce bene, se no va bene lo stesso».

Si parte giovedì mattina

Le gare scattano venerdì alle 8.00 con la nuova «M100 Hyper», la cosiddetta «100 miglia»: 167 km con 11.560 m di dislivello da percorrere in 52 ore. Alle 22.00 parte in notturna la seconda gara più lunga dello Scenic Trail 2022, la «K119 Ultra»: 119 km e 7.660 m di dislivello. Il quartier generale di Tesserete si animerà già con la distribuzione dei pettorali e il servizio di ristoro. Sabato, alle 8.00, partirà la «K54 Trail», quella che gli organizzatori definiscono «primogenita e matriarca»: 54 km, 3.650 m di dislivello. Un’ora più tardi, alle 9.00, ecco il via della «K27 Skyrace»: 27 km, 2.200 m di dislivello. Alle 10.00 sarà la volta della «K18 Walking», per chi ama camminare in tranquillità. Per i bambini tra i 5 e gli 11 anni, sabato alle 10.15 è in programma la «Kids Race» di 1, 2 o 3 km. Domenica, con partenza alle 10.00, è in programma la tradizionale «K4 Vertical», nota anche come «Vertical della Croce»: un’ascesa sempre più ripida dai 518 msm di Tesserete ai 1.390 msm del Motto della Croce, passando per la Ginestra. Per gli orari dei vari arrivi e delle premiazioni, vi rimandiamo al sito ufficiale www.scenictrail.ch.