Svizzera

«Paga in contanti? Mi spiace, non è possibile»

La Familie Wiesner AG ha deciso che nei suoi 34 ristoranti, presto, si potrà saldare il conto soltanto con carte di credito o app di pagamento
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Red. Online
05.06.2023 15:00

Il contante, in Svizzera, sta perdendo terreno. Pur rimanendo ancora (abbastanza) popolare. Ne ha parlato, di recente, la Banca nazionale svizzera. Se nel 2017, per dire, due terzi delle transazioni quotidiane nel nostro Paese avvenivano tramite cash, nel 2022 questa percentuale è scesa al 36%. Meglio, molto meglio la carta di credito o debito, insomma.

Un adagio che, a quanto pare, è ancora più vero a livello di ristoranti, come riferisce il Blick. Tant’è che la prima, grande catena di ristorazione della Confederazione, la Familie Wiesner AG meglio nota come FWG, ha deciso proprio di salutare definitivamente i contanti.

Un taglio per risparmiare

Tra pochi mesi, infatti, banconote e monete saranno solo un lontano ricordo nei 34 ristoranti del gruppo. Si potrà pagare, mance escluse, unicamente tramite carta o app di pagamento. Fra i locali, distribuiti fra Basilea, Berna, Lucerna, Zugo e Zurigo, citiamo il Negishi Sushibar, il Miss Miu, il Nooch Asian Kitchen, l’Outback Lodge e il burger shop The Butcher.

Secondo le ricerche effettuate dal Blick, la percentuale di chi paga in contanti – ora – in questi locali è del 5% appena. Di qui la decisione di dare un taglio. Un’operazione che, leggiamo, permetterebbe di risparmiare circa 50 mila franchi al mese.

Chi ci pensa e chi no

I ristoranti, d’altronde, hanno bisogno di parecchie risorse per ricevere denaro e per restituirlo ai clienti. La cassa, per intenderci, deve essere sempre ben fornita. Non solo, il denaro in cassa a fine turno va contato e, in seguito, messo in sicurezza in banca. O con l’aiuto dei dipendenti o tramite un servizio apposito di trasporto denaro. In entrambi i casi, bisogna prevedere dei costi.

Il gruppo FWG, certo, è il più grosso finora a optare per una soluzione apparentemente così drastica, ma non il primo. Nei bar Vicafé di Basilea e Zurigo, ad esempio, dalla pandemia in avanti non è più possibile pagare in contanti. Così Ramon Schalch, a capo della catena: «Il contante è comunque antigienico, e dopotutto noi lavoriamo con i generi alimentari. Inoltre, è semplicemente più veloce e meno complicato lavorare senza».

In difesa del contante, per contro, è già scesa in campo più volte Gastrosuisse, l’associazione di categoria. I pagamenti con carta, è stato detto, sono spesso associati a costi aggiuntivi. Questione di commissioni da riconoscere al fornitore, da regolare tramite un contratto.

Altre grandi realtà, come McDonald’s, Coop e Migros, ad oggi lasciano libertà di scelta.

Chi sta pensando a una soluzione simil FWG, in Svizzera, è un altro gruppo gastronomico, Twospice, la cui quota di pagamenti in contanti nei suoi 29 ristoranti, che comprendono il sushi bar Yoojis e il takeaway asiatico Rice Up, si attesta al 9%.