Carnevale

Per il ritrovato Rabadan è tempo di abbattere i suoi stessi record

È stato un corteo domenicale da primato con 35.000 partecipanti e quasi 30.000 persone nella serata di sabato - Capoferri: «Aspettiamo i dati ufficiali alla fine dell’evento, ma potremmo anche aver dato vita alla nostra edizione migliore»
Il carro vincitore della Castello Bene di Castel San Pietro con Alain Berset. © Keystone/Alessandro Crinari
Davide Rotondo
Davide Rotondo
19.02.2023 20:10

Il sole ha sicuramente aiutato, ma non è certo stato l’unico ingrediente che finora ha influenzato il successo del carnevale Rabadan, restituito ai suoi sudditi dopo oltre mille giorni di digiuno. L’atteso evento, inaugurato giovedì scorso con tanto di panne al server del sito per l’acquisto dei biglietti, ha visto Renato Dotta vestire nuovamente i panni del regnante più in vista del cantone. Dietro di lui però, una macchina organizzativa oliata a dovere e con tanta voglia di fare bene. Dopo anni di stop ecco dunque che gli unici contagi osservati sono stati quelli di allegria tra le migliaia di partecipanti ai primi giorni dei bagordi. L’edizione numero 160 del Rabadan coincide con la prima per il suo nuovo presidente, Giovanni Capoferri: «L’emozione è tanta e ogni tanto mi tremano le gambe. Sto assaporando un’atmosfera molto positiva, anche grazie al sole e alle alte temperature. Questo ha sicuramente aiutato».

Oltre le aspettative

Finora, osserva Capoferri, il carnevale si sta svolgendo ben al di sopra delle aspettative. «La prima serata è stata magnifica, il corteo di quasi 3.000 bambini di venerdì poi è stato qualcosa di meraviglioso, perché oltre ai piccoli protagonisti della sfilata c’è stata anche una coreografia di pubblico fantastica. Stimiamo che su viale Stazione ci fossero più di 20.000 persone ad assistere al corteo». A lasciare a bocca aperta il presidente del Rabadan è stata però la serata di venerdì con Gabry Ponte. «Non ho mai visto una cosa del genere. Oserei dire qualcosa di fuori di testa. Il capannone in piazza del Sole esplodeva dalle tante persone presenti». Capoferri scherza, preso dall’euforia, ben sapendo che il dispositivo di sicurezza è stato studiato fin nei minimi dettagli ormai mesi fa. Sabato il corteo delle guggen a cui hanno preso parte 14 formazioni, con oltre mille comparse e quattro gruppi ospiti provenienti dalla Svizzera interna hanno riempito viale Stazione e non solo. «Devo dire che rispetto agli ultimi anni c’è stata una buona presenza di pubblico anche in piazza della Collegiata fino a tarda ora. Questa presenza era un po’ scemata negli ultimi anni, ma sono contento di aver riscontrato invece una presenza importante quest’anno», rileva Capoferri stimando in circa 30.000 le persone presenti alla serata clou. «Aspettiamo i dati ufficiali per parlare di record, ma penso che siamo vicini alle nostre edizioni migliori».

Un Berset assetato

Circa 35.000 persone si sono riversate in strada oggi, domenica, per assistere al grande corteo mascherato. La curiosità di (ri)vedere la sfilata umoristica di musiche, carri e gruppi è stata molta. Tra i 45 partecipanti totali, un po’ meno rispetto agli anni passati, si sono apprezzati i colori e l’energia. Tra i temi, anche il riferimento alla Consigliera federale Simonetta Sommaruga che, per favorire il risparmio energetico, aveva proposto di «fare la doccia in due». Pecore e lupi hanno ripreso l’annoso ma attualissimo dibattito sulla convivenza tra uomo e animale. A vincere però è stato il tema portato dalla Castello Bene di Castel San Pietro sulle casse malati, che ha rappresentato il Consigliere federale Alain Berset come un vampiro assetato di... soldi. A imporsi tra i gruppi sono stati invece i Generazion grezz di Bellinzona. Infine il premio simpatia è stato assegnato agli Ester@fatti di Chiasso.

«Perimetro sotto controllo»

Dal punto di vista della sicurezza, non sono stati segnalati eventi tanto rilevanti da preoccupare Capoferri. «Con tutte queste persone è normale aver avuto qualche bagatella, ma niente di grave». A confermare lo svolgimento in sicurezza della festa è anche Nicolò Parente, che fa parte del comitato organizzatore da tre anni. «Tutto è filato liscio all’insegna del divertimento». L’unico episodio si è verificato al di fuori del perimetro dei bagordi questa mattina su un convoglio FFS diretto a Lugano.

In questo articolo:
Correlati