Sanità

Personale curante in fuga, un tema caldo anche in Francia

Fa discutere la proposta del Governo italiano, che intende tassare i frontialieri per finanziare il sistema sanitario nazionale – Ma la problematica è ben nota anche lungo l'arco lemanico, dove il sistema rischia di esplodere
©Chiara Zocchetti
Red. Ticino&Svizzera
28.10.2023 06:00

Non solo in Italia, o in Ticino. Il tema della carenza di personale sanitario fa discutere pure in Francia. Alla luce della proposta del Governo italiano di introdurre un "premio di frontiera" per evitare la fuga verso la Svizzera del personale curante, il tema è tornato di prepotenza a far discutere alle nostre latitudini. Tuttavia, come vedremo, questa problematica non riguarda unicamente il nostro cantone. Anzi. Recentemente, anche in Francia il tema è diventato di stretta attualità.

Un’istituzione che riunisce oltre 100 Comuni francesi situati nei pressi di Ginevra (chiamata «Pôle métropolitain du Genevois français») ha infatti proposto negli scorsi mesi la seguente misura: obbligare i giovani infermieri che decidono di partire all’estero (prima di un periodo minimo non specificato) a rimborsare una parte del costo della loro formazione. Insomma, detto per sommi capi: "O resti qui almeno qualche anno, oppure ripaghi la tua formazione".

Una proposta fatta sulla base di alcune statistiche allarmanti per il settore sanitario francese. Secondo l’Osservatorio statistico transfrontaliero, infatti, negli ultimi 10 anni il flusso di personale curante che dalla Francia ha scelto di lavorare a Ginevra è aumentato del 65%, mentre quelli che si sono recati nel Canton Vaud addirittura del 175%. E oggi, in soldoni, in questo settore quasi un professionista su due (delle regioni confinanti con la Svizzera) decidere di fare il frontaliere.

Nel dicembre del 2022, Martial Saddier, presidente del consiglio dipartimentale dell’Alta Savoia e responsabile del consorzio ospedaliero Alpes Léman, che riunisce diversi ospedali pubblici, in occasione della visita del ministro della Salute francese François Braun all’ospedale di Annecy, ha così descritto la situazione: «Nell’ultimo anno sono stati chiusi più di 1.000 posti letto in Alta Savoia. Alcune strutture hanno dovuto chiudere interi reparti, non per mancanza di risorse, ma per mancanza di personale». Per Saddier, dunque, «il sistema sta esplodendo».

Il Governo francese, dal canto suo, ha riconosciuto la necessità di migliorare le condizioni di lavoro degli operatori sanitari. Il primo ministro Élisabeth Borne lo scorso mese di agosto ha annunciato nuove misure per oltre un miliardo di euro. Queste misure mirano, in sostanza, a rendere "permanenti" alcune misure definite "flash" e introdotte negli scorsi anni. Concretamente, il Governo francese intende migliorare le condizioni salariali degli infermieri (in particolare per il lavoro notturno, domenicale durante i festivi). Tali misure entreranno in vigore proprio dal primo gennaio 2024. Se funzioneranno, anche solo parzialmente, ce lo dirà il tempo 

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