Pianeta informazione: ridefinire gli argini tra carta e web

L'assemblea di ch-media Sezione della Svizzera italiana a Massagno si è chinata su alcuni dei problemi più urgenti del settore
Un problema svizzero e internazionale.
Red. Online
24.11.2016 13:15

MASSAGNO - Nel mondo dell'informazione c'è un nodo ancora tutto da sciogliere ed è quello che riguarda il corretto rapporto tra l'informazione stampata (quotidiani e periodici) e il web. Alcuni aspetti problematici sono stati focalizzati durante l'assemblea dell'associazione giornalistica ch-media Sezione della Svizzera italiana, tenuta negli scorsi giorni a Massagno.

Durante i lavori, l'organismo ha anche confermato le cariche nel suo Comitato per il prossimo biennio. Alla presidenza siede Giovanni Galli del Corriere del Ticino, segretario è Mauro Scopazzini (Ticino Magazine). Del collegio fanno parte anche Elisabetta Calegari Sagramoso (Ticino Management), Roberto Chiesa (indipendente ex RSI), Camilla Mainardi (RSI), Alessandro Pesce (indipendente) e Luca Venturi (indipendente).

I lavori assembleari di ch-media, come detto, si sono concentrati sulla difficoltà che sta vivendo la stampa cartacea con l'avvento del digitale, tradottosi in un consistente calo delle entrate pubblicitarie che si ripercuote sulla possibilità degli editori tradizionali di incrementare investimenti appropriati nel settore della redazione. Altro problema dato dalla informazione elettronica diffusa tramite internet - il più delle volte di scarsa qualità e rigore giornalistico - è che viene proposta anche da operatori senza formazione specifica e il necessario bagaglio di conoscenza della tematica in questione, del territorio, della storia, della politica e delle persone.

In questo settore, è stato ricordato anche dal presidente Giovanni Galli nel suo intervento, si inseriscono anche i portali online che non dispongono di una struttura giornalistica professionale e competente, ma che sovente si limitano a saccheggiare notizie e articoli dalle testate consolidate tradizionali. Si tratta di un problema che soprattutto gli editori dovranno affrontare entro breve, affinché venga tutelato il lavoro del giornalista e i costi sopportati dall'editore stesso. In questo senso, ha rimarcato Galli, è ipotizzabile, e anzi, addirittura probabile, che in futuro l'informazione di qualità non sarà più gratuita.

L'associazione giornalistica ticinese è stata creata 21 anni fa (giugno 1995) quale prima sezione regionale dell'AJI (Association des Journalistes Indipendents), sodalizio fino ad allora presente soprattutto nella Svizzera romanda. In seguito il nome dell'associazione nazionale per ragioni di opportunità e migliore comprensione era stato cambiato nel più moderno termine di ch-media. La sezione della Svizzera italiana è cresciuta fino ad avere ora una ottantina di soci. Per la maggior parte si tratta di giornalisti professionisti iscritti nel Registro professionale. Il presidente onorario dell'organismo è Fabio Pontiggia, fondatore della Sezione dell'AJI della Svizzera italiana.