Pista di ghiaccio: addio a metà tetto

Biasca, il giorno dopo fa ancora più male. Oggi gli inquirenti, grazie ad una gru, hanno potuto farsi un’idea più precisa dell’incendio scoppiato nel primo pomeriggio di giovedì alla pista di ghiaccio. La conta dei danni è solo all’inizio, ma già da subito è chiaro che sia metà tetto sia metà dell’impianto fotovoltaico posato nel 2020 sono bruciati. Andati in fumo. Nei prossimi giorni, a partire da domani, proseguiranno gli accertamenti della Scientifica; uno, per chiarire la causa del rogo (un guasto od un cortocircuito ai pannelli solari?) e due, unitamente a degli esperti, per sincerarsi delle condizioni della copertura dell’infrastruttura di proprietà comunale. Per verificare, insomma, la stabilità del tetto. Ovviamente fino a nuovo avviso la «BiascArena» risulta inagibile. Difficile prevedere quando potrà tornare in funzione. Giorni, settimane, mesi, forse. Chi lo sa.
Alla ricerca di soluzioni
Tutto dipenderà, come detto, dagli accertamenti sulla stabilità del tetto. Se la struttura regge, per farla breve, la pista tornerà a disposizione delle numerose società e dei molti club che in queste ore sono alla frenetica ricerca di una soluzione provvisoria per continuare a giocare a hockey o per praticare il pattinaggio artistico. Anche loro, come il Municipio, sperano che la situazione possa tornare alla normalità il più presto possibile. Ma questo solo i tecnici potranno dirlo. Le verifiche dovrebbero concludersi martedì in giornata. Allora se ne saprà di più. Nel frattempo il Comune si è già mosso, per guadagnare tempo, prendendo contatto con artigiani ed imprese per i materiali.