PLR davanti al Centro, com'è potuto succedere? «L'errore non è scusabile»

E così, i rapporti di forza dei partiti pubblicati domenica dalla Confederazione, in occasione delle elezioni del Consiglio nazionale, non erano corretti. Lo ha accertato l’Ufficio federale di statistica (UST) durante i cosiddetti controlli di qualità. La correzione, che non ha né avrà alcun effetto sulla distribuzione dei seggi, porta tuttavia il PLR a superare il Centro. Ahia, verrebbe da dire. Soprattutto considerando le analisi che, in questi giorni, si sono succedute proprio sul sorpasso dell’ex PPD ai danni dei liberali. Dell’errore è stato immediatamente informato il responsabile del Dipartimento federale dell’interno (DFI) Alain Berset, che ha chiesto un riesame del processo.
La vicenda, inevitabilmente, sta facendo molto discutere. In Ticino come altrove in Svizzera. Lo stesso Ufficio federale di statistica, dopo il comunicato stampa, ha indetto una conferenza stampa. Alla quale ha partecipato il direttore dell’UST Georges-Simon Ulrich. Il quale, innanzitutto, ha voluto ribadire un concetto. Ovvero, che gli eletti possono continuare a festeggiare visto che la distribuzione dei seggi – appunto – non verrà modificata. «Il motivo dell’errore – ha spiegato Ulrich – è un errore di programmazione del software di importazione dei dati». Di più, l’errore nello specifico riguarda i due Cantoni appenzellesi e Glarona. Dove, ha spiegato il dirigente, «i voti sono stati contati da tre a cinque volte».
L’UST, evidentemente, si è detto rammaricato dell’errore. I nuovi dati, ha spiegato Ulrich, sono stati controllati con molta dovizia. In futuro, ha garantito il direttore dell’Ufficio, il giorno delle elezioni verrà impiegato più personale.
Ulrich, tornando al software di importazione dei dati, ha ammesso che lo stesso non è stato testato a dovere prima del grande giorno. Il vecchio sistema, risalente al 2019, non è stato impiegato come controllo aggiuntivo o backup.
A provocare, indirettamente, l’errore è stato il modo in cui i tre Cantoni menzionati forniscono i dati. Diverso rispetto agli altri. Perché non uniformare questi sistemi, allora? «Sarebbe un nostro grande desiderio» ha risposto Ulrich in conferenza stampa, ribadendo lo sforzo da parte dell’UST in questo senso. Ma queste discrepanze, ha pure spiegato, sono figlie del federalismo elvetico.
Quanto a possibili conseguenze, fronte posti di lavoro, Ulrich ha spiegato che è stata avviata un’indagine. Ma anche che sarebbe prematuro, ora, parlare di eventuali licenziamenti in seno all’UST.
In sala, durante la conferenza, è stato chiesto anche come mai la Svizzera palesi evidenti limiti sul fronte della digitalizzazione. Una tesi, questa, che Ulrich ha rispedito al mittente spiegando che il problema, di per sé, non è «sistematico». E che «il nuovo sistema di importazione dei dati è stato costruito per essere più veloce».
I primi controlli di qualità sono avvenuti già domenica, senza che emergessero stranezze o errori. Un controllo vero e proprio, più dettagliato, è stato effettuato soltanto ieri, martedì, lontano dalle pressioni del giorno di voto.
Una cosa, concludendo, è certa. L’immagine dell’UST, da questa storia, ne esce fortemente danneggiata. «E questo è il problema più grande» ha chiosato Ulrich, che ha indetto una conferenza stampa affinché i cittadini, subito, riacquistassero subito fiducia nell’Ufficio. «Gli errori possono capitare, ma una storia del genere non va bene e non è scusabile».