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Il presidente russo ha tuttavia precisato di non aver mai pensato di utilizzare l'arsenale nucleare in Ucraina – Il capo dell'esercito ucraino: «Situazione sul campo difficile» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:26
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Putin invita i russi a partecipare alle elezioni presidenziali
Il presidente russo Vladimir Putin ha invitato i russi a partecipare alle elezioni presidenziali del 15-17 marzo. Lo riporta la Tass.«Abbiamo bisogno di confermare la nostra posizione e la nostra determinazione ad andare avanti insieme. Ogni voto conta. Ecco perché vi invito a realizzare il vostro diritto di voto nei prossimi tre giorni», ha affermato il leader del Cremlino in un video discorso.
Putin si è rivolto alla nazione prima delle elezioni federali otto volte: nel 2000, 2004, 2016, 2018 (due volte prima delle elezioni presidenziali e dopo averne annunciato i risultati), nel 2021 e nel 2020 prima del referendum nazionale sugli emendamenti costituzionali.
21:13
21:13
L'Austria annuncia l'espulsione di due diplomatici russi
L'Austria espelle due diplomatici russi. Lo ha annunciato oggi il ministero degli Esteri austriaco, nel contesto delle tensioni in corso sull'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca, che ha comportato pesanti sanzioni da parte dei governi occidentali.
I due funzionari hanno agito «in modo incompatibile con il loro status diplomatico», ha affermato il ministero senza fornire ulteriori dettagli, aggiungendo che hanno tempo fino al 19 marzo per lasciare il Paese.
Prima che Mosca invadesse l'Ucraina, le espulsioni diplomatiche erano rare in questo Paese neutrale dell'Ue, che aveva stretti rapporti con la Russia. L'Austria aveva già espulso quattro diplomatici russi nel febbraio 2023, di cui due accreditati presso le Nazioni Unite a Vienna. La Russia ha reagito espellendo quattro diplomatici austriaci.
L'Austria ha anche espulso quattro diplomatici russi nell'aprile 2022 come parte di una reazione coordinata dell'Unione europea dopo la scoperta di presunte uccisioni di civili ucraini da parte delle truppe russe nel sobborgo di Bucha a Kiev.
21:09
21:09
USA: nessun segno che Mosca voglia usare il nucleare contro Kiev
«Non c'è nessuna indicazione che la Russia voglia usare l'arma nucleare contro l'Ucraina». Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre a bordo dell'Air Force One che sta portando Joe Biden a Milwaukee.
«Non abbiamo alcun motivo per modificare la nostra postura nucleare, né alcuna indicazione che la Russia si stia preparando a usare un'arma nucleare in Ucraina», ha detto Jean-Pierre ai giornalisti sull'Air Force One.
19:10
19:10
I 27 trovano l'accordo sugli aiuti militari all'Ucraina
Fumata bianca al comitato dei rappresentanti permanenti presso l'Ue (Coreper) sull'approvazione della Ukraine Assistance Facility (UAF) per fornire aiuti militari urgenti a Kiev.
La misura, che vale 5 miliardi di euro per il 2024, è frutto di un compromesso e prevede la possibilità di acquistare armi - e ottenere i rimborsi dal fondo - sul mercato internazionale qualora l'industria europea non sia in grado di evadere rapidamente gli ordini. L'UAF rientra all'interno del Fondo Europeo per la Pace (EPF).
Le reazioni non si sono fatte attender. «Ce l'abbiamo fatta: il Coreper ha raggiunto un accordo sul Fondo di assistenza all'Ucraina. Il Fondo ci consentirà di aumentare il nostro sostegno militare all'Ucraina con altri 5 miliardi di euro. Il messaggio è chiaro: sosterremo Kiev con tutto ciò che è necessario per prevalere», ha scritto su X l'alto rappresentante Ue Josep Borrell.
Intanto, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito oggi il suo no all'invio di missili da crociera Taurus a Kiev. «La ponderazione non è qualcosa che può essere qualificata come debolezza come fanno alcuni, è invece ciò a cui i cittadini di questo Paese hanno diritto», ha detto Scholz in Parlamento, rispondendo ai suoi critici.
Il cancelliere ha poi ripetuto che «per me è fuori questione fornire sistemi d'arma ad ampio raggio che possono essere consegnati in modo sensato solo se comportano anche l'impiego di soldati tedeschi, anche al di fuori dell'Ucraina. È una linea che io, come Cancelliere, non voglio superare».
19:08
19:08
Il nunzio a Kiev: «Gli aggressori creino le condizioni per i negoziati»
«Il Papa, quando ha usato il termine 'negoziati', ha lasciato intendere che tutte le parti dovrebbero essere coinvolte nel processo. Nello specifico, dovrebbero essere gli aggressori, in questo caso la Russia, a cessare il fuoco per primi e a creare le condizioni per i negoziati». Lo sottolinea il nunzio apostolico a Kiev, mons. Visvaldas Kulbokas, a Euronews riferendosi alle parole del Papa in una intervista alla Radiotelevisione svizzera RSI, sulla guerra in Ucraina, che ha parlato del «coraggio della bandiera bianca».
Kulbokas ha ribadito - come già aveva fatto il Vaticano - che il Pontefice non sta suggerendo la resa dell'Ucraina alla Russia. Il nunzio, che è stato convocato dal governo di Kiev dopo le parole del Papa, ha aggiunto che, anche se parlare di negoziato «può sembrare ingenuo, visti gli eventi sfavorevoli degli ultimi anni», il Pontefice suggerisce di esplorare nuovi approcci per «trovare infine la forma di negoziato più adatta, che rispetti l'Ucraina e le vite umane».
Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha inviato un messaggio di auguri a Papa Francesco per l'undicesimo anniversario della sua elezione al soglio pontificio. Lo rende noto l'ambasciata russa presso la Santa Sede, citata dalla Tass, sottolineando che rimangono «stretti contatti con rappresentanti del Vaticano» e «contatti diretti tra l'ambasciatore, Ivan Soltanovsky e il Papa».
L'ambasciata afferma che Papa Francesco è «un vero e onesto difensore» della «pace» e «uno dei pochi leader con una visione strategica onesta dei problemi mondiali».
16:48
16:48
Il capo dell'esercito ucraino: «Situazione sul campo difficile»
Il capo dell'esercito ucraino Oleksandr Syrsky ha affermato oggi che la situazione sul campo di battaglia è «difficile» e che le forze russe potrebbero essere pronte a colpire in profondità le linee ucraine nella regione orientale di Donetsk.
Lo riferisce il Kyiv Post precisando che Syrsky ha detto di aver visitato due brigate «dove la situazione sta gradualmente diventando più complicata e c'è la minaccia che unità nemiche avanzino in profondità nelle nostre formazioni di battaglia».
«In generale, la situazione operativa sul fronte orientale rimane difficile. Il nemico continua a condurre azioni offensive» in diverse zone della regione di Donetsk, ha detto Syrsky in un post su Telegram.
«Allo stesso tempo, probabilmente a causa dell'elevato livello delle perdite, l'attività del nemico in altre zone del fronte è diminuita significativamente», ha aggiunto, senza fornire ulteriori dettagli.
16:10
16:10
La Svizzera invia altri aiuti all’Ucraina
Dall’inizio della guerra contro l’Ucraina, la Svizzera fornisce regolarmente beni di prima necessità alla popolazione colpita. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) finanzia e organizza il trasporto della prima consegna di quest’anno. Oggi è giunto a Kiev il primo dei tre camion previsti. Gli aiuti comprendono materiale per lo sminamento umanitario, attrezzature antincendio, pezzi di ricambio per le autopompe e forniture mediche. Il materiale proviene dalle scorte del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) e della città di Burgdorf (BE). Il valore complessivo degli aiuti è di circa 900.000 franchi.
Dal 24 febbraio 2022 milioni di persone tra la popolazione civile in Ucraina sono afflitte dalle conseguenze della guerra, e ogni giorno si aggrava il bollettino di feriti e morti. Quasi la metà della popolazione ucraina dipende dagli aiuti umanitari. L’invio di beni di prima necessità è stato una componente importante del sostegno fornito dalla Svizzera.
Supporto continuo
L’invio del materiale – il primo in questo nuovo anno – fa seguito alla fornitura di veicoli antincendio e ambulanze effettuata alla fine del 2023. Si tratta per lo più di pezzi di ricambio per le autopompe, attrezzature antincendio come schiuma estinguente e indumenti ignifughi, oltre a guanti medicali e kit di vaccinazione per adulti e bambini. Saranno consegnati anche cinque rilevatori a spire per lo sminamento umanitario, che verranno utilizzati nell’ambito di un progetto di partenariato con la Fondazione svizzera per lo sminamento (FSD). A fine settembre 2023 il Consiglio federale ha approvato uno stanziamento di 100 milioni di franchi per contribuire allo sminamento di aree agricole e zone abitate da civili e alla ricostruzione del Paese.Il materiale che verrà fornito proviene principalmente dalle scorte del DDPS. Una parte degli indumenti ignifughi e da lavoro è stata donata dalla Città di Burgdorf (BE). Gli aiuti saranno consegnati al servizio di soccorso ucraino (SESU) di Kiev. Negli ultimi due anni la Svizzera ha fornito oltre 1400 tonnellate di aiuti all’Ucraina e ai Paesi limitrofi.
15:31
15:31
«Gli aggressori creino condizioni per i negoziati»
«Il Papa, quando ha usato il termine 'negoziati', ha lasciato intendere che tutte le parti dovrebbero essere coinvolte nel processo. Nello specifico, dovrebbero essere gli aggressori, in questo caso la Russia, a cessare il fuoco per primi e a creare le condizioni per i negoziati». Lo sottolinea il nunzio apostolico a Kiev, mons. Visvaldas Kulbokas, a Euronews riferendosi alle parole del Papa in una intervista alla Radiotelevisione svizzera RSI, sulla guerra in Ucraina, che ha parlato del «coraggio della bandiera bianca».
Kulbokas ha ribadito - come già aveva fatto il Vaticano - che il Pontefice non sta suggerendo la resa dell'Ucraina alla Russia. Il nunzio, che è stato convocato dal governo di Kiev dopo le parole del Papa, ha aggiunto che, anche se parlare di negoziato «può sembrare ingenuo, visti gli eventi sfavorevoli degli ultimi anni», il Pontefice suggerisce di esplorare nuovi approcci per «trovare infine la forma di negoziato più adatta, che rispetti l’Ucraina e le vite umane».
15:17
15:17
«Putin è un gangster e un capo mafia»
«Per sconfiggere Putin, o almeno punirlo seriamente, bisogna rendersi conto di chi è. Sfortunatamente, troppe persone in Occidente lo vedono ancora come un leader politico legittimo, discutono sulla sua ideologia e cercano una logica politica nelle sue azioni. Questo è un grave errore che genera nuovi errori e aiuta Putin a ingannare ancora e ancora i suoi avversari». Lo scrive Yulia Navalnaya in un editoriale sul Washington Post.
«Putin non è un politico, è un gangster - attacca la vedova di Navalny -. Alexei è diventato famoso in Russia e odiato da Putin proprio perché, fin dall'inizio della sua lotta, ha apertamente descritto lui e i suoi alleati come gangster che avevano preso e usato il potere solo per arricchirsi e per realizzare le proprie ambizioni personali».
«Bisogna guardare a Putin come al leader di un gruppo mafioso. Solo così si può comprendere la sua brutalità, il cinismo, la propensione alla violenza, la passione per il lusso ostentato e la sua volontà di mentire e uccidere. Tutti i suoi discorsi su religione, storia, cultura e politica potrebbero fuorviare gli occidentali. Ma in Russia, tutti sanno che i gangster hanno sempre amato ostentare grandi croci e presentarsi come combattenti in nome di una giustizia più alta e valori tradizionali».
«Perché i Paesi democratici continuano a riconoscere legittima la sua autorità criminale? - prosegue Navalnaya -. Perché leader mondiali che hanno vinto con un voto regolare si pongono sullo stesso piano di un criminale che per decenni ha falsificato le elezioni, ucciso, imprigionato o costretto a lasciare il Paese tutti i suoi critici e ora ha scatenato una sanguinosa guerra in Europa attaccando l'Ucraina?».
«Invito i leader politici occidentali ad aiutare tutti i cittadini russi che si oppongono a Putin e alla sua banda. Vi esorto ad ascoltare finalmente la voce della Russia libera e ad assumere una posizione di principio contro di lui: a non riconoscere i risultati delle elezioni falsificate, a non riconoscere Putin come legittimo presidente della Russia», conclude la vedova di Navalny.
«Il mondo deve finalmente rendersi conto che Putin non è chi vuole apparire. È un usurpatore, un tiranno, un criminale di guerra e un assassino».
13:42
13:42
Arrestato per aver postato una bandiera arcobaleno
Igor Krasnov, collaboratore dell'oppositore ed ex aspirante candidato alle presidenziali russe Boris Nadezhdin, ha annunciato di essere stato condannato a sei giorni di reclusione per la foto di una bandiera arcobaleno dell'orgoglio Lgbt pubblicata in una chat. L'accusa rivoltagli sarebbe quella di «diffusione di simboli estremisti». Lo riporta Radio Liberty.
Igor Krasnov era il responsabile dell'ufficio elettorale di Nadezhdin a Vladivostok. La candidatura del dissidente, apertamente contrario all'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe, è stata però respinta dalle autorità russe.
L'anno scorso Mosca ha bollato come «estremista» il «movimento pubblico internazionale Lgbt» vietandone ogni attività. Il provvedimento - subito condannato dall'Alto Commissariato Onu per i diritti umani - fa temere un ulteriore inasprimento della repressione da parte del Cremlino e la possibilità di arresti e procedimenti penali nei confronti di chi difende i diritti delle minoranze sessuali, già troppo spesso calpestati in Russia.
12:34
12:34
La Finlandia: «Difenderemo i nostri confini»
«La guerra in Ucraina è stato un campanello d'allarme, non dobbiamo mai più dipendere da altri per la nostra energia e per la sicurezza. Il potenziamento della nostra difesa e il rafforzamento dei confini sono pilastri fondamentali». Lo ha detto il premier finlandese Petteri Orpo alla plenaria del Parlamento europeo.
«Mosca sta spingendo i cittadini di Paesi terzi sui nostri confini orientali, i numeri sono ancora bassi ma il fenomeno è preoccupante. Dobbiamo salvaguardare le frontiere esterne da qualsiasi attacco ibrido. Abbiamo chiuso il nostro confine orientale e stiamo preparando delle norme ad hoc, lo facciamo per difendere l'intera Ue».
«La Russia continua a commettere crimini di guerra ed ormai si è spostata verso un'economia di guerra. È evidente che la Russia si prepara per un lungo conflitto con l'Occidente e rappresenta una minaccia militare permanente ed esistenziale per l'Europa», ha proseguito Orpo.
«La nostra decisione di aderire alla Nato non è stata presa alla leggera, è un chiaro segnale del nostro impegno per la sicurezza europea», ha spiegato il premier finlandese.
12:16
12:16
«Dobbiamo considerare seriamente l'idea di inviare truppe in Ucraina»
«Dobbiamo considerare seriamente l'idea di inviare truppe in Ucraina. Logicamente, la decisione va presa cercando prima un accordo tra gli alleati e solo dopo aver valutato molto attentamente le informazioni d'intelligence». Lo ha affermato il presidente lituano, Gitanas Nauseda, al termine del bilaterale, tenutosi ieri sera a Parigi, con il suo omologo francese, Emmanuel Macron.
Nauseda ha ribadito l'importanza di sostenere costantemente l'Ucraina anche stamane inaugurando il forum franco-lituano sulla Difesa in corso nella capitale francese.
Nel suo discorso, il presidente ha inoltre invitato i Paesi europei ad aumentare la produzione di armi per rispondere adeguatamente al rinvigorito militarismo russo.
«Dobbiamo produrre munizioni e armi in quantità molto maggiori e a un ritmo più rapido, nonché tener presenti le priorità dell'Ucraina e degli alleati europei», ha detto il politico lituano sottolineando l'importanza di una maggior interazione tra settori pubblico e privato per l'implementazione della produzione militare.
12:02
12:02
Putin intende schierare le truppe al confine con la Finlandia
Vladimir Putin intende schierare le sue truppe lungo il confine con la Finlandia: lo ha detto lo stesso presidente russo in un'intervista alla tv statale e all'agenzia di stampa Ria Novosti.
Il leader russo ha criticato l'adesione della Finlandia e della Svezia alla Nato, affermando che «questo è (stato) un passo assolutamente privo di significato (per la Finlandia e la Svezia) dal punto di vista della tutela dei propri interessi nazionali». E ha aggiunto: «Non avevamo truppe lì (al confine finlandese), ora ci saranno. Non c'erano sistemi di distruzione lì, ora appariranno».
12:01
12:01
«L'aggressione a Volkov probabilmente organizzata dalla Russia»
L'aggressione in Lituania a Leonid Volkov, ex braccio destro dell'oppositore russo Alexei Navalny morto in carcere, è stata probabilmente «organizzata dalla Russia». Lo riferiscono le autorità di Vilnius.
In un comunicato, il dipartimento di sicurezza dello Stato della Lituania ha affermato che l'aggressione è «probabilmente» un'operazione «organizzata e attuata dalla Russia, il cui scopo era quello di fermare la messa in atto dei progetti dell'opposizione russa».
«Attacchi come questo non possono che essere pianificati. Ma credo che a Putin possiamo solo dire una cosa: qui nessuno ha paura di te», ha invece affermato il presidente lituano Gitanas Nauseda commentando l'attacco.
11:48
11:48
El Mundo: «I russi stanno usando armi chimiche in Ucraina»
Un cilindro metallico con una data impressa in nero su una granata inesplosa, mostrata da un soldato dopo averla recuperata sul fronte di Velika Novosilka, fra Zaporizhzhia e Donetsk, documenta l'uso di armi chimiche da parte della Russia in Ucraina, secondo un reportage dal fronte pubblicato oggi dal quotidiano spagnolo El Mundo.
Il servizio riporta le testimonianze di medici e militari che raccontano la loro esperienza con i gas velenosi impiegati dalle truppe russe negli attacchi in territorio ucraino.
«Abbiamo sempre più casi di feriti da gas cloro e gas mostarda. Uno è morto per asfissia. Abbiamo analizzato i nostri soldati colpiti da questi attacchi chimici e abbiamo prove dei composti che la Russia sta usando in questi momenti», afferma Hanna, una dei sanitari intervistati nella base de Prigov First Volunteer Mobile Hospital, nella città di Liman, molto vicina al fronte. Il reportage evidenzia che le truppe ucraine non hanno in dotazione maschere antigas.
10:20
10:20
Putin: «La Russia è militarmente pronta a una guerra nucleare»
La presenza di contingenti militari della Nato in Ucraina «non cambierà la situazione sul campo di battaglia, come non la cambia la fornitura di armi» a Kiev. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista televisiva.
Gli Stati Uniti hanno detto che non manderanno truppe in Ucraina, e la Russia ritiene che così sarà perché il presidente Joe Biden «è un uomo, un rappresentante della scuola politica tradizionale», ha puntualizzato Putin. Il presidente ha comunque avvertito che se le forze americane saranno schierate in Ucraina, Mosca reagirà. «Per noi è una questione di vita o di morte», ha sottolineato.
«Dal punto di vista tecnico-militare siamo ovviamente pronti» per una guerra nucleare, ha aggiunto il leader del Cremlino, che ha parlato alla tv statale e all'agenzia Ria Novosti.
Putin ha tuttavia precisato di non aver mai pensato di utilizzare l'arsenale nucleare in Ucraina. L'uso di armi atomiche è previsto solo nel caso in cui venga messa in pericolo «l'esistenza» e «la sovranità e indipendenza» della Russia.
«Gli Stati che dicono di non avere linee rosse verso la Russia devono capire che la Russia non avrà linee rosse verso di loro», ha poi dichiarato il presidente.
10:10
10:10
«Sale a 4 vittime il bilancio dell'attacco a Kryvyj Rih»
È salito a quattro il bilancio delle vittime del bombardamento russo di ieri sera che ha colpito un condominio nella città di origine di Volodymyr Zelensky, Kryvyj Rih, nel sud dell'Ucraina: lo ha affermato su Telegram il ministro degli Interni ucraino, Igor Klymenko.
«ll numero delle vittime dell'attacco missilistico a Kryvyi Rih è salito a quattro persone. Una donna è morta nella notte in una struttura medica. Il numero totale dei morti e dei feriti è di oltre cinquanta», ha scritto il ministro.
10:09
10:09
Mosca: «Abbattuti 58 droni ucraini»
Le difese aeree russe hanno intercettato e distrutto 58 droni ucraini tra la notte scorsa e questa mattina: lo hanno reso noto i vertici militari russi, come riporta la Tass.
I droni sono stati abbattuti in sei regioni russe, ha riferito il ministero della Difesa, precisando che 11 sono stati intercettati nella regione di Belgorod, 8 nella regione di Bryansk, 29 nella regione di Voronezh, 8 nella regione di Kursk, uno nella regione di Leningrado e uno nella regione di Ryazan.
Nella regione di Voronezh (sud-ovest), ha riferito il governatore Alexander Gusev, ci sono stati danni infrastrutturali «minori». Da parte sua, il governatore della regione di Ryazan, Pavel Malkov, ha reso noto che un incendio è scoppiato in una raffineria di petrolio in seguito a un attacco con droni che ha provocato diversi feriti.
Nel frattempo, a Belgorod, la caduta di detriti di un numero imprecisato di droni abbattuti ha danneggiato una linea di fornitura di gas e ha interrotto la fornitura di elettricità in diversi villaggi. «Nessuno è rimasto ferito», ha detto il governatore Vyacheslav Gladkov.
Un altro drone è stato abbattuto mentre si dirigeva verso una raffineria di petrolio nella regione di Leningrado, ha scritto su Telegram il governatore Alexander Drozdenko. Il governatore della regione di Kursk, a nord di Belgorod, Roman Starovoit, ha affermato che i sistemi di difesa aerea hanno distrutto almeno quattro droni ucraini. Non ci sono per il momento notizie di eventuali danni.
10:02
10:02
Anche i russi in Svizzera possono partecipare alle presidenziali
Anche i russi in Svizzera possono partecipare alle elezioni presidenziali di questo fine settimana. Due seggi elettorali saranno aperti domenica dalle 8.00 alle 20.00 presso l'ambasciata russa a Berna e alla missione russa a Ginevra.
Tutti i cittadini russi di età superiore ai 18 anni che risiedono in Svizzera o che vi soggiornano temporaneamente hanno diritto di voto, ha indicato a Keystone-ATS l'ambasciata russa a Berna, precisando che per recarsi alle urne devono avere un passaporto valido. Secondo l'ambasciata, circa 16.200 russi vivono in Svizzera.
La legge elettorale prevede che gli elettori s'iscrivano direttamente sulle liste elettorali presso i seggi all'estero il giorno delle votazioni.
È difficile prevedere quanti russi parteciperanno al voto. Le associazioni di dissidenti in esilio, degli oppositori al presidente Vladimir Putin e di coloro che denunciano la guerra in Ucraina hanno fatto appello al boicottaggio e hanno promesso di essere presenti domenica a Berna e a Ginevra.
06:00
06:00
Il punto alle 6.00
Sull’aggressione con un martello ai danni di Leonid Volkov, braccio destro di Alexei Navalny, davanti alla propria abitazione in Lituania si è espresso anche il ministro degli Esteri lituano. «Le notizie sull'aggressione di Leonid sono scioccanti. Le autorità competenti sono al lavoro. Gli autori dovranno rispondere del loro crimine», ha detto Gabrielius Landsbergis. Dall’ospedale in cui è ricoverato, intanto, Volkov ha voluto lanciare un messaggio forte: «Non ci arrenderemo».
Sul fronte bellico, invece, tre droni avrebbero attaccato un impianto di raffinazione del petrolio nella città russa di Rjazan. A causa dell’attacco, nella struttura è quindi divampato un incendio.