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Putin: «Le sanzioni non avranno impatto», Trump: «Lo vedremo tra 6 mesi»

Asset russi e prestito a Kiev, l'Ungheria ha «profonde riserve», von der Leyen: «Tema complesso, lavorare sull'opzione migliore» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Putin: «Le sanzioni non avranno impatto», Trump: «Lo vedremo tra 6 mesi»
Red. Online
24.10.2025 06:19
23:28
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«Siamo vicini a una soluzione diplomatica per l'Ucraina»

Le sanzioni, «come detto da Vladimir Putin, si risolveranno in prezzi più alti» per l'energia: «il vero nodo è come continuare il dialogo, come raggiungere una soluzione». Lo ha detto Kirill Dmitriev, il rappresentante del presidente russo Vladimir Putin per la cooperazione economica con l'estero, in un'intervista alla CNN.

La Russia vuole una soluzione definitiva, non vuole un cessate il fuoco che è temporaneo, ha assicurato Dmitriev. «Siamo vicini» a una soluzione diplomatica per l'Ucraina. «Siamo fiduciosi». Il rappresentante ha inoltre affermato che un incontro fra Donald Trump e Vladimir Putin ci sarà, probabilmente più avanti. Lo ha detto Kirill Dmitriev, il rappresentante del presidente russo Vladimir Putin per la cooperazione economica con l'estero, in un'intervista a Cnn lodando il successo di Trump per la pace a Gaza.


21:29
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«L'unico modo per esercitare pressione su Putin è minacciare l'uso della forza»

«L'unico modo per esercitare pressione su Putin è minacciare l'uso della forza», e i missili Tomahawk sono una minaccia più forte delle sanzioni: sono i «Consigli per Trump sulla Russia (da un ex-oligarca una volta incarcerato da Putin)», come recita il titolo di una intervista al Washington Post di Mikhail Khodorkovsky, ora uno dei leader dell'opposizione Russia in esilio.

«Penso che quando Trump ha iniziato con una posizione da 'poliziotto buono', quella fosse un'ottima strategia, ma dopo essere stato il poliziotto buono avrebbe dovuto mostrare l'altra faccia», ha dichiarato Khodorkovsky parlando dal suo ufficio a Londra, dove guida e finanzia una coalizione di opposizione. «I Tomahawk erano una minaccia forte, mentre le sanzioni contro Rosneft e Lukoil sono troppo deboli», ha sostenuto. La chiave per affrontare la Russia è comprendere Putin e il suo ruolo primario nel paese, ha spiegato Khodorkovsky, precisando che il leader russo è il principale motore della guerra — a differenza delle élite intorno a lui o dei generali — e ha una visione paranoica. L'unico modo per esercitare pressione su di lui è minacciare l'uso della forza, ha proseguito Khodorkovsky. «In realtà stai trattando con un delinquente», ha affermato. «Mentalmente questa persona è abituata a vivere in un mondo dove non esiste lo stato di diritto, non esiste la legge», ha continuato, riferendosi al passato di Putin nei servizi segreti russi. «Ha lavorato in tutte queste organizzazioni dove la forza era l'unico linguaggio, quindi non puoi semplicemente andare da lui e dirgli: 'ti farò un'offerta davvero vantaggiosa'». Khodorkovsky ha spiegato che minacciare di lanciare Tomahawk è stato così efficace perché questo tipo di arma, con un raggio che può facilmente raggiungere Mosca, rappresenta una potenziale minaccia diretta allo stesso Putin. Ha anche ricordato come Israele abbia decimato la leadership dei suoi nemici con missili simili. «In pratica era come dire: 'Dichiaro una caccia contro te e il tuo entourage, il tuo circolo ristretto', perché conosco l'atteggiamento del Cremlino a riguardo», ha detto, aggiungendo che le sanzioni, al contrario, «sembrano solo come se stessi calpestando la tua scarpa».

20:00
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Prove di disgelo, l'inviato di Putin negli USA da Witkoff

Prove di disgelo tra Mosca e Washington. Il rappresentante del Cremlino per la cooperazione economica con l'estero, Kirill Dmitriev, è arrivato infatti negli Usa per colloqui ufficiali, due giorni dopo che Donald Trump ha archiviato - per ora - il vertice con Vladimir Putin e annunciato sanzioni alle società petrolifere russe. Una mossa che conferma la volontà del presidente russo di mantenere aperto il dialogo con la Casa Bianca.

L'annuncio è arrivato a sorpresa, dopo che solo giovedì Trump aveva risposto con parole ironiche alle assicurazioni di Putin che le sanzioni a Lukoil e Rosneft «non avranno un impatto significativo» sull'economia russa. «Ve lo saprò dire tra sei mesi», aveva commentato il tycoon con un sorriso sarcastico. E sullo stesso tono ha risposto il Cremlino: «Certo - ha detto ironizzando il portavoce Dmitry Peskov - vedremo cosa accade in sei mesi.... Vediamo quello che succede adesso, vediamo cosa è accaduto un anno e due anni fa, e, a Dio piacendo, vedremo cosa accadrà tra sei mesi e tra un anno...».

L'arrivo di Dmitriev negli Stati Uniti è stato confermato da lui stesso su Instagram - tra l'altro messo al bando in Russia - dove ha postato un'immagine della rotta del suo aereo in volo sugli Usa accompagnandola con le note della canzone 'Na Zare' ('all'alba), del gruppo pop sovietico Alyans, reinterpretata dal cantante contemporaneo Basta. Nelle prossime ore, ha scritto Axios, Dmitriev avrà un colloquio a Miami con l'inviato speciale Usa Steve Witkoff, che negli ultimi mesi ha incontrato più volte Putin al Cremlino.

Lo stesso Dmitriev ha annunciato che incontrerà «diversi membri dell'amministrazione» Trump per discutere di «come continuare il dialogo basato sul rispetto degli interessi della Russia». L'inviato di Putin ha anche denunciato i tentativi dei Paesi europei, «compresa la Gran Bretagna, di far fallire il dialogo diretto tra il presidente Putin e il presidente Trump».

Dmitriev, cresciuto negli Stati Uniti, con studi a Stanford e Harvard ed ex manager di Goldman Sachs, è colui che con Witkoff ha spinto di più negli ultimi mesi per un riavvicinamento tra Washington e Mosca. La scorsa settimana, dopo una telefonata di due ore e mezza fra Putin e Trump, Dmitriev, sottoposto a sanzioni americane fin dal 2022, ha lanciato l'idea di costruire un tunnel sotto lo Stretto di Bering che colleghi la Russia agli Usa, intitolandolo ai due presidenti.

Sulle sanzioni a Rosneft e Lukoil, che secondo notizie dei media potrebbero indurre i due principali acquirenti di petrolio russo, Cina e India, a ridurre le importazioni, si è espressa anche la governatrice della Banca centrale, Elvira Nabiullina. Si tratta di «un fattore negativo esterno», ma al momento «è improbabile che qualcuno possa prevedere con precisione l'impatto», ha detto. «Molto dipenderà da come il Paese si adatterà», ha aggiunto la responsabile dell'istituto regolatore, che oggi ha abbassato dal 17% al 16,5% il tasso di riferimento. Una mossa non legata alle ultime sanzioni ma attesa da tempo, dopo che una serie di rialzi a partire dal 2023 aveva portato il tasso fino al record del 21% per cercare di arginare l'inflazione.

Tuttavia la Banca centrale ha avvertito che «le aspettative inflazionistiche rimangono alte», e per questo «manterrà le condizioni monetarie tanto strette quanto necessario per riportare l'inflazione all'obiettivo» del 4%. Una notizia non buona per l'economia russa, alle prese con un forte rallentamento dopo la crescita record intorno al 4% dei due anni precedenti, alimentata anche dagli investimenti nel settore della Difesa. Nabiullina prevede per quest'anno un incremento del Pil limitato tra lo 0,5% e l'1%.

19:59
19:59
«Invieremo a Kiev altri missili e caccia Mirage»

La Francia consegnerà nei prossimi giorni ulteriori missili antiaerei Aster all'Ucraina, come anche aerei da caccia Mirage: è quanto riferito da Emmanuel Macron, al tavolo dei Volenterosi in corso a Londra.

«Consegneremo nei prossimi giorni dei missili Aster aggiuntivi, nuovi programmi di formazione e nuovi Mirage», ha dichiarato il presidente videocollegato da Parigi, senza fornire ulteriori dettagli. Finora, la Francia ha inviato a Kiev tre Mirage 2000 sui sei promessi all'Ucraina, in particolare, per le necessità di formazione dei piloti ucraini. Uno degli apparecchi è stato abbattuto a luglio.

14:59
14:59
Il Cremlino: «Reagiremo alle sanzioni, non contro qualcuno, ma per il nostro bene»

«Attualmente si stanno analizzando le sanzioni che sono state definite e rese pubbliche. Naturalmente, faremo ciò che meglio corrisponde ai nostri interessi. Agiamo, prima di tutto, non contro qualcuno, ma per il nostro bene». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall'agenzia di stampa non governativa russa Interfax, in merito alle nuove misure restrittive sugli idrocarburi degli USA e dell'UE.

Il Cremlino sostiene che il presidente statunitense Donald Trump non escluda «la possibilità di tenere in futuro» un vertice con il suo omologo russo Vladimir Putin e che quest'ultimo «condivide questo punto di vista», riporta sempre Interfax.

«Sì, il presidente Trump ha dichiarato di aver smesso di prendere in considerazione per il momento l'idea di tenere un vertice. Tuttavia, negli ultimi due giorni, ha già ribadito più volte di non escludere la possibilità di tenere un vertice del genere in futuro. Il presidente Putin condivide questa opinione», ha affermato Peskov.

14:58
14:58
Uomo fa esplodere un ordigno in una stazione ferroviaria

Quattro persone sono rimaste uccise e altre dodici ferite oggi in una stazione ferroviaria nel nord dell'Ucraina, ha riferito la polizia, quando un uomo di 23 anni ha fatto esplodere un ordigno durante il controllo dei documenti.

«Gli agenti del Servizio di guardia di frontiera statale stavano controllando i documenti dei passeggeri di un treno. In quel momento, uno di loro dalla banchina ha estratto un ordigno che è poi esploso», ha indicato la polizia nazionale in un comunicato, aggiungendo che l'autore dell'attentato è tra le vittime.

I media ucraini hanno riferito che l'ordigno era una granata.

08:07
08:07
Asset e fondi a Kiev, al Consiglio europeo di dicembre sarà presa una decisione definitiva

«Nel testo c'è un linguaggio forte per l'impegno nei confronti dell'Ucraina. È un impegno molto chiaro del Consiglio europeo e viene dato mandato alla Commissione (europea) di esaminare delle opzioni. È una questione complessa. Abbiamo deciso il cosa, il prestito di riparazione, dobbiamo decidere come renderlo possibile». Lo ha detto la presidente dell'esecutivo europeo Ursula von der Leyen la scorsa notte durante un vertice europeo. Sull'uso degli asset «non c'è stato un veto» del Belgio ma «osservazioni tecniche: al Consiglio europeo di dicembre sarà presa una decisione definitiva».

«Se guardiamo alle opzioni su come usare i beni immobilizzati, potenzialmente ce ne sono anche altre» rispetto a quelle finora proposte. Paschal Donohoe, «presidente dell'Eurogruppo (i ministri delle finanze dei venti Stati membri dell'UE che adottano l'euro) e (Christine Lagarde), la presidente della Bce (Banca centrale europea), hanno detto che, sull'uso degli asset russi, ci sono elementi che vanno perfezionati ma possono essere perfezionati», ha aggiunto von der Leyen in conferenza stampa a Bruxelles.

«Come politici sappiamo che c'è sempre un'alternativa, e il Consiglio deve chiedere alla Commissione di presentare più alternative», ha dal canto suo affermato il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.

Lagarde ha ribadito la posizione della Bce: le cose devono essere in linea con il diritto internazionale, preservare la stabilità finanziaria e ci deve essere solidarietà, ha appreso l'agenzia di stampa italiana Ansa.

Costa: l'Europa non abbandonerà l'Ucraina

«A Copenaghen (Danimarca) ho detto che a questo Consiglio europeo di oggi era l'ora delle decisioni. E così è stato. Sull'Ucraina i leader si sono impegnati a garantire che il suo fabbisogno sia coperto per i prossimi due anni. La Russia ne tenga conto, l'Ucraina disporrà delle risorse finanziarie di cui ha bisogno per difendersi», ha sottolineato Costa nella conferenza stampa.

«L'Unione europea ha assicurato che l'assistenza finanziaria all'Ucraina sarà mantenuta non solo il prossimo anno, ma anche nel 2027. Si tratta di una decisione importante e unanime. Abbiamo ottenuto il sostegno politico per quanto riguarda i beni russi congelati e il loro massimo utilizzo per difenderci dall'aggressione russa. La Commissione europea elaborerà tutti i dettagli necessari», ha dal canto suo scritto sulla rete sociale X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Il messaggio è chiaro, l'Europa non abbandonerà l'Ucraina».

Belgio: su asset Mosca ha minacciato ritorsioni

«Mosca ci ha detto che se tocchiamo i soldi ne sentiremo gli effetti per l'eternità», ha insistito il premier belga Bart De Wever davanti ai media a proposito dell'ipotesi dell'uso degli asset russi. «Io preferirei un'altra soluzione ma credo che la Commissione tornerà con una proposta, cercherà di farla vivere, anche perché la soluzione per il finanziamento dell'Ucraina è urgente», ha aggiunto. «Ma allora avremmo dovuto iniziare a negoziare prima e magari avere subito una proposta più ragionata», ha sottolineato. Il debito comune, come col Covid-19, potrebbe essere la risposta. «Ma serve l'unanimità dei 27».

«Continueremo a parlare dei beni russi immobilizzati», ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz. «L'uso degli interessi attivi continuerà. La Commissione ora esaminerà attentamente quali opzioni abbiamo. Ci sono questioni davvero serie che dobbiamo risolvere, il governo belga ha nuovamente sottolineato le questioni di responsabilità» anche per Euroclear (la società belga di servizi finanziari dove sono bloccati i conti degli asset russi) «che (i belgi) non possono affrontare da soli. Abbiamo concordato che procederemo insieme e cercheremo un modo. Soprattutto, vogliamo garantire che l'Ucraina continui a essere finanziata in un modo o nell'altro dal prossimo anno. Una decisione sarà presa a fine anno».

«Abbiamo affermato che la Commissione dovrebbe ora indicare come possiamo utilizzare questa possibilità» sull'uso degli asset russi congelati in Europa. «Dovrebbe mettere sul tavolo tutte le opzioni in modo da poter prendere una decisione entro la fine dell'anno. Affermiamo che non è una cosa da poco. Non c'è mai stato nulla di simile nella storia degli ultimi decenni. Non ci sono precedenti. Non esiste un progetto. Si tratta di un processo che è ormai unico, anche nella sua intera portata, e che pertanto deve essere attentamente considerato. Soprattutto perché tutti gli Stati membri che vi partecipano» potrebbero anche dover includere corrispondenti passività nei loro bilanci nazionali: «Dobbiamo ancora discuterne». «Nel governo tedesco è già stato menzionato che potremmo doverlo fare. Saremmo disposti a farlo se necessario, ma la Commissione deve ora eliminare le proposte».

Macron: UE agisca con metodo e calma

Sull'uso degli asset russi congelati «ci sono molte questioni legittime che devono ancora essere risolte: credo sia necessario procedere con metodo e calma», ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron. «Non possiamo agire in modo contrario al diritto internazionale e lo ribadisco anche per tutti i nostri partner finanziari», ha spiegato, evidenziando che ne va della «credibilità europea». Restano aperte «questioni giuridiche» e «legali evidenziate sia a livello di UE sia dal governo belga», l'iter «inizierà nelle prossime settimane ed è pienamente valido e in corso».

Orban: su asset russi profonde riserve

«Per quanto riguarda l'utilizzo dei beni russi congelati, come indicato nel documento informale della Commissione relativo a una proposta di prestito di riparazione all'Ucraina finanziato dai saldi di cassa associati a tali beni, l'Ungheria nutre profonde riserve di natura politica e giuridica nei confronti di qualsiasi iniziativa di questo tipo». È quanto si legge in un documento pubblicato dal primo ministro ungherese Viktor Orban in cui si riassume la posizione di Budapest su vari aspetti discussi al vertice.

«L'Ungheria - si legge ancora - non è nella posizione di sostenere la creazione del prestito di riparazione e non parteciperà ad alcun programma istituito secondo le linee proposte».

06:19
06:19
Il punto alle 06.00

Il presidente Trump «sente che da parte russa non c'è abbastanza interesse e azione verso la pace». Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, parlando della «frustrazione» del presidente Usa nei confronti di Vladimir Putin. Il presidente «vuole vedere azioni», ha detto la funzionaria in un briefing con la stampa. Quanto alle sanzioni annunciate ieri, Trump ha ritenuto che fosse il momento «appropriato» per imporle, ha spiegato Leavitt. ''Lo vedremo tra sei mesi'' se la Russia, come dice il leader del Cremlino Vladimir Putin, è davvero immune dalle sanzioni,  ha dichiarato dal canto suo il presidente americano Donald Trump in un incontro con i giornalisti alla Casa Bianca aggiungendo: ''Sono contento che la pensi così''.

«Mosca ci ha detto che se tocchiamo i soldi ne sentiremo gli effetti per l'eternità». Lo ha detto il premier belga Bart De Wever in conferenza stampa a proposito dell'ipotesi dell'uso degli asset russi. «Io preferirei un'altra soluzione, ma credo che la Commissione tornerà con una proposta, cercherà di farla vivere, anche perché la soluzione per il finanziamento dell'Ucraina è urgente», ha aggiunto. «Ma allora avremmo dovuto iniziare a negoziare prima e magari avere subito una proposta più ragionata», ha sottolineato. Il debito comune, come col Covid, potrebbe essere la risposta. «Ma serve l'unanimità dei 27».

«Per quanto riguarda l'utilizzo dei beni russi congelati, come indicato nel documento informale della Commissione relativo a una proposta di prestito di riparazione all'Ucraina finanziato dai saldi di cassa associati a tali beni, l'Ungheria nutre profonde riserve di natura politica e giuridica nei confronti di qualsiasi iniziativa di questo tipo». È quanto si legge in un documento pubblicato dal primo ministro ungherese Viktor Orbán in cui si riassume la posizione di Budapest su vari aspetti discussi al vertice. «L'Ungheria - si legge ancora - non è nella posizione di sostenere la creazione del prestito di riparazione e non parteciperà ad alcun programma istituito secondo le linee proposte».

«Se si esaminano le conclusioni, emerge che contengono un linguaggio forte sul nostro impegno ad affrontare le esigenze dell'Ucraina, comprese le esigenze di difesa e sicurezza. Quindi, l'impegno del Consiglio europeo è molto chiaro in merito e c'è l'invito alla Commissione a presentare delle opzioni. Questo è un argomento non certamente banale. È molto complesso, e quindi ne abbiamo discusso. Ma è stato anche molto chiaro che ci sono punti da chiarire, da approfondire e su cui lavorare di più. Quindi, in altre parole, abbiamo concordato sul prestito di riparazione e dobbiamo lavorare su come renderlo possibile. Qual è l'opzione migliore per procedere». Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa al termine del vertice UE, in merito all'uso degli asset russi per finanziare un prestito a favore dell'Ucraina.