«Quel legame con la natura che coltiviamo da trent’anni»

Tante serre e campi ordinati in cui vengono coltivati e raccolti ottimi ortaggi di stagione, prati verdi, il recinto degli animali. Una fattoria - la Sosta della Quaglia -, un piccolo negozio, un punto di ritrovo. Il Polo agricolo di Gudo è tutto questo. Ma anche molto di più. La struttura svolge infatti da quasi una trentina d’anni una missione importante: insieme alla Fondazione Diamante offre la possibilità di lavoro e formazione a una trentina di persone a beneficio dell’assicurazione invalidità. «Riceviamo sempre tante richieste di lavoro», ci spiega con soddisfazione Gianmarco Fattorini, responsabile del Polo agricolo, nel descrivere una realtà attiva, creativa e variegata. «È un ambiente che suscita particolare interesse e curiosità nelle persone. Basti pensare che il nostro più giovane utente ha 18 anni e il più anziano ne ha 63». Alla guida del Polo agricolo, che si estende su una superficie di cinque ettari nel cuore del Piano di Magadino, ci sono tre operatori sociali che sono incaricati, oltre che di pianificare e organizzare le attività, anche dell’accoglienza e dell’accompagnamento di utenti e visitatori. Ad affiancarli ci sono pure un’educatrice sociale e due operatori specializzati nell’attività agricola.
Produzione biologica
Il centro attivo a Gudo è una costola della Fondazione Diamante, uno dei loro laboratori sparsi in Ticino, come spiega Fattorini. «Si tratta di un’azienda agricola aperta nel 1996 che conta ormai quasi trent’anni di attività sul territorio. Inizialmente qui avevamo solo la parte agricola e dopo non molto si è aggiunta anche quella dell’allevamento». Dal 2019, inoltre, la struttura ha vissuto un’unificazione: «Prima le due sezioni erano separate, adesso formano un tutt’uno». Importante anche - sempre nel 2019 - la conversione completa al biologico di tutta la produzione, sia orticola che dell’allevamento. «Ad oggi produciamo diversi ortaggi, uova e carne di pollo. Tutto biologico». Accanto a queste, che Fattorini descrive come occupazioni principali, ci sono anche quelle cosiddette “collaterali”. Come, ad esempio, il piccolo spaccio alimentare con i prodotti dell’azienda «che fa consegne settimanali in tutto il Ticino e il lavoro di cucina per la mensa nostra interna, dove si preparano quotidianamente i pasti dei collaboratori. Inoltre, qui vengono svolti anche lavori di assemblaggio di imballaggi per una ditta di prodotti alimentari».
Voglia di fare
Oltre a queste attività produttive, nelle quali sono impegnati gli utenti del Polo agricolo, ci sono anche - come detto - quelle legate alla formazione. «Proponiamo diversi stage che coinvolgono sia scuole che privati ma anche servizi sociali e che stanno riscuotendo molto successo», spiega Fattorini. «Se la persona apprezza l’esperienza fatta con lo stage può poi decidere di continuare a lavorare qui con noi». Delle proposte che negli ultimi anni, come racconta il nostro interlocutore, hanno fatto registrare una grossa affluenza e un aumento della richiesta: «Notiamo che c’è tanta voglia di fare un lavoro all’aperto e a contatto con la natura». Una tendenza che ha preso nuovo slancio dopo gli anni della pandemia, «durante i quali c’era stato un momento di ristagno, con una partecipazione che si era leggermente affievolita». Sempre a proposito di formazione, «oltre agli stage, ai collaboratori viene offerta la possibilità di un curriculum di studio sull’arco di due anni in orticultura per diventare addetti alle attività agricole. E poi c’è anche la possibilità di una formazione triennale che offre la possibilità di accedere ad un posto di lavoro al di fuori del Polo agricolo».
A lezione in fattoria
Gli utenti che lavorano nell’azienda hanno quindi la possibilità di svolgere numerose mansioni che vanno dagli incarichi più semplici (come raccogliere le uova deposte dalle galline) ad attività più complesse ed articolate e che richiedono maggiori competenze tecniche (come la potatura delle piante e la manutenzione dei macchinari agricoli), spiega Fattorini. Oltre al lavoro ‘‘interno’’ al Polo agricolo trovano spazio anche diverse attività rivolte verso l’esterno. Ad esempio, gli spazi della fattoria Sosta della Quaglia vengono messi a disposizione di privati e aziende per l’organizzazione di eventi, feste ed incontri. Ma non solo. Al Polo agricolo vengono infatti organizzate anche delle attività didattiche pensate per i più giovani: «Accogliamo classi di diverse sezioni scolastiche nell’ambito del programma nazionale ‘‘Scuola in fattoria’’ e proponiamo uno speciale programma che permette loro di scoprire da vicino quella che è la realtà agricola. Ci fa sempre piacere vedere nei bambini e nei ragazzi un interesse per la natura e per le nostre attività».
