La curiosità

Quella doppia vita «segreta» degli autisti del presidente

Fiduciario immobiliare uno e produttore di vino in Cile l’altro, durante il Festival si trasformano in chauffeur provetti: «Quel che si dice nell’auto del ‘pres’, lì ci resta»
Enea Pellegri, autista del Presidente del Locarno Film Festival, Marco Solari, dal 2014 al 2016; sullo sfondo, il 'collega' Matteo Von Siebenthal, attuale autista del direttore artistico della kermesse, mentre sale a bordo della sua «vettura pardata».
Jona Mantovan
08.08.2023 12:40

Uno è fiduciario immobiliare. L’altro, invece, è produttore di vino in Cile. Ma cosa potrebbe accomunare queste due persone? Entrambe tra i trenta e i quaranta, ottimi ascoltatori con una pazienza infinita. E, dettaglio non da poco, sono stati autisti del ‘pres’, com’è chiamato Marco Solari tra gli addetti ai lavori della grande macchina del Locarno Film Festival. Ma Enea Pellegri e Matteo Von Siebenthal chiariscono subito una cosa: «Quel che si dice nell’auto presidenziale... resta nell’auto presidenziale». Una sorta di doppia vita segreta, insomma, vissuta nei dieci giorni della kermesse culturale numero uno.

«Anche se c’è una sorta di ‘silenzio stampa’ attorno a quest’incarico, posso dire che accompagnare il Presidente nell’arco delle due settimane della manifestazione è molto impegnativo», svela Enea Pellegri, che per tre anni di fila, dal 2014 al 2016, è stato al volante della vettura ‘numero uno’.

Una situazione diversa, invece, per Matteo Von Siebenthal. «Otto anni fa un amico mi chiede se voglio fare l’autista del Presidente. Mi son detto ‘Perché no? Sarebbe un grande onore’. Da quel momento in avanti, ogni anno torno dal Cile qui a Locarno per queste frenetiche giornate di agosto. L’ho sempre fatto volentieri. Negli ultimi quattro anni, poi, il mio passeggero è stato il direttore artistico», spiega il 35.enne. Un cambio che ha rivoluzionato anche il ritmo delle sue giornate. «Con Solari a un certo punto la giornata finiva. Dopo la proiezione lui tornava nel suo alloggio, anche se continuava a lavorare. Il direttore artistico ha molti più impegni. Interviste, presentazioni delle proiezioni, appuntamenti mondani dopo le proiezioni».

«Sarà l’ultimo anno anche per me, forse, oltre che per Solari. Perché penso sia ora di lasciare l’incarico a un’altra persona»
Matteo Von Siebenthal, 35 anni, produttore di vino in Cile e autista durante il Locarno Film Festival

Nonostante tutto, è un lavoro che tutti e due gli chauffeur provetti portano avanti con piacere: «I primi giorni erano molto emozionanti», racconta Pellegri. «Non conoscevo Solari. C’era un misto di soggezione, ma anche di imbarazzo, se vogliamo, all’inizio. In fin dei conti l’autista non è solo un autista. È un po’ psicologo, concierge, segretario...», aggiunge il 41.enne. Gli fa eco il ‘collega’ Von Siebenthal: «Già, perché comunque il ‘pres’ è sempre il ‘pres’. Però è una persona che ti mette subito a tuo agio».

«Marco ascolta, ascolta tanto. Con lui si può dialogare di qualsiasi cosa e ha sempre un consiglio da darti», ammette Pellegri. «L’ho conosciuto così, dopo giorno. Strada facendo, sarebbe il caso di dire... Ho imparato ad apprezzarlo. È una persona di grandissima cultura, sobrio, elegante e molto piacevole».

Ho avuto un ottimo rapporto e gli voglio anche bene come persona. Gli auguro il meglio verso nuove sfide, perché lo vedo sempre sul pezzo
Enea Pellegri, 41 anni, fiduciario immobiliare e autista per il Presidente del Locarno Film Festival, Marco Solari, dal 2014 al 2016

L’agenda è fitta e ricca di ‘imprevisti’. Deviazioni dell’ultimo minuto rispetto al programma quotidiano possono sempre capitare. «Anzi, direi che siano proprio la regola», esclama Pellegri. «Si viaggia in tutto il Locarnese. Il ‘pres’ deve essere onnipresente. Cinque, dieci minuti, poi si va al prossimo appuntamento, poi a quello dopo ancora...».

Ai due ‘autisti per caso’, però, dispiace che non ci sarà più la possibilità di averlo come passeggero in veste di Presidente del Locarno Film Festival. «È un personaggio incredibile e carismatico. Mancherà a tutti. A dire la verità, poi, stavo pensando anch’io di lasciare. Proprio come lui. Ci penserò. Quest’anno sarà forse l’ultima volta che farò l’autista. Sto pensando di passare il testimone a qualcun altro», confessa Von Siebenthal.

«Ho avuto un ottimo rapporto e gli voglio anche bene come persona. Gli auguro il meglio verso nuove sfide, perché lo vedo sempre sul pezzo», conclude Pellegri.

Correlati
Pardo Quotidiano giorno 6
Dalla seconda proiezione italiana in Piazza Grande al successo del francese Yannick – Guarda la sesta puntata della rubrica di Prisca Dindo e Antonio Mariotti