Il caso

Quell'astronave che atterrerà nel Borgo

Giubiasco: in pubblicazione la riorganizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS che sarà pronto a fine 2027 - A livello espropriativo c’è l’accordo con le Ferrovie, pertanto la strada pare in discesa - Investimento di circa 7,7 milioni
Ecco come si presenterà la pensilina. © Rendering Dipartimento del territorio
Alan Del Don
03.06.2025 22:00

Chissà se a fine 2027-inizio 2028, quando dovrebbero essere conclusi i lavori, il direttore del Dipartimento del territorio sarà ancora Norman Gobbi, il quale come noto si appresta a lasciare le Istituzioni al collega di consesso e partito Claudio Zali. Battute a parte, la riorganizzazione del nodo intermodale alla stazione FFS di Giubiasco entra nella fase cruciale. Quella della pubblicazione in base alla Legge sulle strade. Il progetto da 7,7 milioni di franchi circa è consultabile fino al 2 luglio. In particolare lo sono gli atti espropriativi (con tanto di piani e di offerte di indennità). Le eventuali opposizioni e le domande di modifica nonché le pretese di indennità vanno tramesse al Consiglio di Stato (nella fattispecie alla Sezione amministrativa immobiliare).

Il contributo federale da salvare

Nell’ultimo preventivo - quello, per capirci, alla base del via libera convinto del Gran Consiglio dello scorso 21 gennaio ai 17,5 milioni complessivi per la mobilità nel Bellinzonese, di cui l’infrastruttura nel Borgo è l’opera principale - si preconizzava un importo di 210 mila franchi (2,7% del totale) per le espropriazioni, gli indennizzi e i costi da geometra. Poca roba, insomma, che fa dormire sonni tranquilli ai preposti uffici cantonali e alla Città. Se tutto dovesse davvero filare liscio, i lavori inizierebbero già entro la fine di quest’anno così da poter rispettare i termini imposti dalla Confederazione (primo colpo di piccone entro il 31 dicembre 2025) e beneficiare, pertanto, del contributo federale pari a 1,8 milioni nell’ambito del Programma d’agglomerato di terza generazione.

La convenzione fra le parti

«L’intervento interessa - per un totale di circa 1.300 metri quadrati (solo zona fermate bus e pensilina) - il fondo di proprietà delle FFS. I rappresentanti delle Ferrovie hanno condiviso le impostazioni progettuali dell’intervento. Unitamente ai rappresentanti del Comune sono regolarmente coinvolti negli affinamenti progettuali in particolare per quanto riguarda gli aspetti legati all’intermodalità tra trasporto pubblico su gomma e trasporto pubblico su rotaia», si specifica nel messaggio del Consiglio di Stato. Una convenzione stipulata tra l’ex regia federale ed il Cantone ha stabilito l’utilizzo dei fondi delle FFS (5 franchi al metro quadrato per anno di usufrutto). Alle Ferrovie sono dunque riconosciute indennità espropriative, per tre decenni, pari a 195 mila franchi.

La parola chiave

«Consultazione», d’altronde, è stata la parola chiave del progetto. Quello preliminare era stato elaborato nel gennaio 2021 dalla Sezione della mobilità del Dipartimento del territorio. Sono poi cominciati gli incontri con i vari partner istituzionali (Comuni e Ferrovie, in primo luogo), con i servizi cantonali competenti e con gli enti interessati. L’Area operativa della Divisione delle costruzioni si è in seguito chinata sulla progettazione definitiva, ora sulla pubblicazione e, infine, eseguirà le opere.

Vi sosteranno sette bus

Vediamo, allora, come si caratterizzerà il nodo intermodale alla stazione di Giubiasco. La riorganizzazione ha l’obiettivo di «accrescerne l’attrattiva per l’utenza e nel contempo migliorarne l’efficacia e funzionalità di esercizio per il servizio di trasporto pubblico urbano e regionale». Potranno sostare ben sette bus che troveranno spazio nella pensilina centrale a forma di astronave (con pavimentazione in calcestruzzo nella zona circostante) e nel marciapiede accanto alla fermata ferroviaria. Gli altri elementi che contraddistinguono l’intervento sono la rivalorizzazione del Park&Rail delle Ferrovie (lato sud, con una sessantina di posteggi per le auto, 42 per i motocicli e quasi 300 per le biciclette) e la realizzazione di una zona di incontro.

La zona d'incontro

«Viale Stazione non viene chiuso al traffico, ma la porzione di fronte alla stazione viene convertita in una zona d’incontro (quindi priorità al pedone). Viene lasciata la possibilità di transito ai veicoli del trasporto individuale motorizzato, considerato però che è prevista una riduzione del carico veicolare in transito a seguito dell’apertura del semisvincolo autostradale di Bellinzona», specifica il Governo nel messaggio che, come ricordato nel secondo paragrafo, ha ottenuto luce verde dal Gran Consiglio quattro mesi or sono.

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