Energia

Scorie nucleari, scelta l'ubicazione: «La geologia ha parlato chiaramente»

L'autorità svizzera per lo smaltimento delle scorie radioattive ha ufficializzato la scelta di Lägern Nord quale sito per il deposito definitivo – La domanda per la licenza generale verrà presentata al Consiglio federale entro la fine del 2024, ma non mancano le resistenze dei cantoni interessati
Francesco Pellegrinelli
13.09.2022 06:00

«La geologia ha parlato». Il deposito definitivo di scorie nucleari sarà costruito nel canton Argovia, nella regione di Lägern Nord, più precisamente nel comune di Würenlingen, dove già oggi sorge l’impianto di stoccaggio provvisorio di scorie radioattive.

Dopo 50 anni di ricerche e perizie, ieri, la Società cooperativa per lo smaltimento delle scorie radioattive (NAGRA) ha ufficializzato l’ubicazione, spiegando nel contempo i motivi della scelta: «La decisione è stata presa sulla base delle condizioni geologiche dell’area», ha dichiarato il CEO di NAGRA, Matthias Braun. Grazie alla presenza di argilla opalina, il sito di Lägern Nord è considerato «il più sicuro», ha detto Braun. L’argilla opalina è una roccia molto densa formatasi circa 175 milioni di anni fa e «in caso di frattura si risana da sola». L’amministratore delegato ha pure sottolineato che la qualità della roccia è migliore rispetto alle altre due aree di ubicazione proposte in alternativa e che la distanza dalla superficie nonché l’area adatta allo stoccaggio delle scorie sono maggiori. Gli altri siti, ricordiamo, erano denominati «Giura orientale», nella regione del Bözberg (AG) e la «Zurigo nordest», nella regione del Weinland zurighese, nei cantoni di Zurigo e Turgovia.

Il fatto che i sistemi di imballaggio delle scorie possano essere costruiti presso l’impianto di stoccaggio provvisorio di Würenlingen consente di risparmiare risorse ed è la soluzione migliore in termini di pianificazione territoriale, ha aggiunto Braun. I costi dello stoccaggio finale, che ammonteranno a circa 20 miliardi di franchi, non hanno comunque avuto alcun ruolo nella decisione finale dell’ubicazione, ha precisato il dirigente.

Le prossime tappe

«La scelta di NAGRA di insediare il deposito nella regione argoviese è un passo verso la trasparenza», ha commentato dal canto suo Roman Mayer, vicedirettore dell’Ufficio federale dell’energia (UFE). Ora NAGRA discuterà il progetto con le regioni interessate e poi presenterà una domanda di licenza generale al Consiglio federale entro la fine del 2024. Governo e Parlamento dovrebbero esprimersi a partire dal 2029. La decisione sarà referendabile. Intanto anche L’Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN) esaminerà a sua volta l’ubicazione, facendo appello a esperti internazionali. «Sarà fondamentale garantire piena trasparenza in ogni fase successiva», ha ribadito Felix Altorfer, responsabile della divisione smaltimento dell’IFSN. «Il sito verrà esaminato sulla base di nove domande principali». Per rispondervi l’IFSN raccoglierà dati geologici di prima mano ed effettuerà analisi di sicurezza, in primo luogo sulla protezione di esseri umani e ambiente, come per esempio i corsi d’acqua.

Opposizioni in vista

Il progetto toccherà anche il canton Zurigo. L’entrata del deposito verrebbe infatti costruita sul territorio del comune di Stadel (ZH). Preso atto della decisione, il Consiglio di Stato zurighese ha comunicato di voler «accompagnare il processo in modo critico e costruttivo», avendo come priorità assoluta la «sicurezza della popolazione». Dal 2008, ricorda il Governo zurighese, il Cantone dispone infatti di esperti competenti». Sarà quindi premura del Consiglio di Stato zurighese valutare con attenzione la proposta di ubicazione di NAGRA.

«I comuni interessati dalla costruzione del deposito per i rifiuti radioattivi dovrebbero essere compensati per essersi assunti la responsabilità di risolvere questo compito nazionale», ha affermato il consigliere di Stato zurighese Martin Neukom.

Non va poi dimenticato – ha aggiunto Neukom – che il deposito si trova non lontano dal confine con la Germania e che quindi anche il vicino tedesco dovrà essere implicato nelle discussioni. Un aspetto sottolineato anche dal Ministero dell’ambiente di Berlino: l’impianto – ha dichiarato un portavoce – «comporterà un pesante onere anche per le comunità sul versante tedesco». Per questa ragione sono già in corso colloqui con la Svizzera per pagamenti compensatori.

Intanto anche il Governo argoviese ha chiesto maggiori dettagli sul progetto e annunciato che prima di presentare la domanda di autorizzazione generale dovranno essere approfondite diverse questioni sulla sicurezza. Il Governo argoviese, pur prendendo in considerazione la proposta e le relative argomentazioni, «rappresenterà con forza gli interessi del cantone, della regione e dei comuni».

«Un passo decisivo»

L’associazione svizzera dei gestori di centrali nucleari (Swissnuclear) ha accolto con favore l’annuncio di NAGRA. «Si tratta di un passo avanti decisivo per lo smaltimento sicuro sia delle scorie radioattive provenienti dalle centrali nucleari svizzere, sia dei rifiuti federali provenienti dalla medicina, dall’industria e dalla ricerca», si legge in una nota. I comuni toccati dal progetto svolgeranno un lavoro di enorme importanza nella procedura del piano settoriale.  

Da sapere: la radioattività si dimezza in 24.000 anni

Perché un deposito?
Le scorie radioattive vengono prodotte dalle centrali nucleari, ma anche in medicina, nella ricerca e nell’industria. Oggi le scorie sono stoccate in capannoni sulla superficie terrestre, presso le centrali nucleari e in due depositi provvisori nel canton Argovia. La soluzione più sicura è lo stoccaggio a diverse centinaia di metri di profondità.

Cosa va conservato?
I principali rifiuti da stoccare sono elementi di combustibile altamente radioattivi provenienti da centrali nucleari. Il Governo federale prevede un volume di rifiuti di circa 90.000 metri cubi entro il 2075. Questi rifiuti rappresentano un pericolo immediato per l’uomo e per l’ambiente e continueranno ad esserlo per decine di migliaia di anni.

La durata del sito?
Un deposito profondo deve contenere in modo sicuro le scorie per decine di migliaia o centinaia di migliaia di anni, finché non si decompongono. La radioattività del plutonio-239, impiega più di 24.000 anni per dimezzare.

Gli altri Paesi?
In Europa, circa 60.000 tonnellate di scorie altamente radioattive provenienti da centrali nucleari sono attualmente stoccate, di solito in strutture in superficie. Ad oggi, nel mondo non è ancora in funzione un deposito definitivo per i rifiuti altamente radioattivi.