Se il rapporto tra Berlusconi e Putin manda in crisi un Governo non ancora nato

Non poteva non suscitare reazioni l'ultima uscita di Silvio Berlusconi. Che ha dichiarato di avere riallacciato i rapporti con Vladimir Putin. O, più che altro, è quanto emerge da un file audio diffuso da La Presse che sarebbe stato registrato durante l'intervento dell'ex premier alla riunione dell’assemblea di Forza Italia alla Camera per l’elezione del capogruppo. «I ministri russi hanno detto che siamo noi in guerra con loro perché forniamo armi e finanziamenti all’Ucraina. Io personalmente non posso esprimere il mio parere perché se poi viene raccontato alla stampa, o altro, eccetera, viene fuori un disastro, però sono molto, molto, molto preoccupato - si sente dire -. Ho riallacciato un po’ i rapporti con il presidente Putin, un po’ tanto». Il leader di FdI ha raccontato che il presidente russo gli avrebbe regalato «venti bottiglie di vodka» per il compleanno, il 29 settembre, a cui si sarebbe aggiunta «una lettera dolcissima». «Io l’ho conosciuto come una persona di pace e sensata. Sono stato dichiarato da lui il primo dei suoi cinque veri amici». Parole che non hanno tardato a mettere in imbarazzo il partito. Uscendo dalla Camera, poi, Berlusconi ha provato a smentire le dichiarazioni, spiegando di non avere ripreso i rapporti con il presidente russo. E ha pure tentato di smorzare la tensione con una barzelletta, fuori da Palazzo Madama, un suo vecchio cavallo di battaglia che vede protagonisti il presidente USA Joe Biden, Papa Francesco e Putin.
Le reazioni
Il partito ha provato a smentire le parole di Berlusconi, sottolineando che l’ex presidente del Consiglio raccontava vecchi aneddoti. «Roba del 2008», ha tagliato corto Antonio Tajani, candidato a guidare il ministero degli Esteri. Un intervento uscito male, considerando che l'audio catturato da La Presse fa palesemente riferimento al momento attuale. Allora è arrivato il comunicato del partito: «La posizione di Forza Italia e del presidente Silvio Berlusconi rispetto al conflitto ucraino e alle responsabilità russe è conosciuta da tutti, è in linea con la posizione dell’Europa e degli Stati Uniti, ribadita in più e più occasioni pubbliche. Non esistono né sono mai esistiti margini di ambiguità».
Nella serata di ieri sono quindi arrivate a cascata altre razioni. «Non è folklore, non sono battute. Da parte della nuova maggioranza è in corso un pericoloso spostamento dell’Italia verso una posizione di sempre maggiore ambiguità nei confronti della Russia», ha twittato il segretario PD Enrico Letta. «È opportuno precisare che la posizione di Giorgia Meloni e del futuro governo sarà di solidarietà con il popolo ucraino aggredito da Putin - ha voluto precisare su Rai Radio 1 il colonnello di FdI Fabio Rampelli -. L’Italia è e resterà nel solco dell’Unione europea e dell’alleanza atlantica. Berlusconi, come tutti, ha avuto rapporti con Putin per provare ad avvicinarlo alle democrazie liberali. Ma quella fase storica è finita quando Putin ha deciso di invadere l’Ucraina con i carri armati. Ora il solco è incolmabile». Il leader M5s Giuseppe Conte ha cinguettato: «La proposta di legge di Gasparri contro l’aborto, Berlusconi in luna di miele con Putin: se vogliono guidare l’Italia in questa direzione andranno a sbattere contro un muro. Noi». E ancora, Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa: «Le parole di Berlusconi sul "riavvicinamento" a Putin – e quando si sarebbero davvero allontanati politicamente? – sono inumane nel momento in cui Putin bombarda i civili in Ucraina, e contrarie alla posizione italiana ed europea di sostegno a Kiev nella difesa dall’aggressione inaccettabile, violenta ed illegale da parte russa. Il governo non è ancora nato e la maggioranza, anche oggi, dimostra la sua divisione e la sua inaffidabilità nei confronti della Ue e degli alleati».
«Una testa di c***o»
Insomma, l'ennesimo show di Silvio Berlusconi ha sicuramente creato imbarazzo. Tanto che qualcuno - rivela Il Fatto Quotidiano - avrebbe usato parole molto più pesanti. «È una testa di c***o, in un giorno ha rovinato tutto». «Un povero rimbambito». Parole attribuite a dirigenti di Fratelli d’Italia e fedelissimi di Giorgia Meloni. Che ha scelto, ufficialmente, il «no comment». Ma, riferisce il Corriere della Sera, in realtà qualcosa l'ha detta. «Possibile che abbiano permesso che quelle parole uscissero fuori dalla riunione? Nessuno controlla? Perché lo lasciano libero di parlare a ruota libera, sapendo come è fatto Berlusconi? E soprattutto, perché lo fanno dopo averlo montato, eccitato, alimentato di rabbia?», la domanda che ieri pomeriggio si facevano tutti nella riunione. Meloni, scherzando, già nei giorni scorsi aveva usato l’immagine: «Berlusconi è come lo scorpione con la rana: punge anche se sa che morirà anche lui, come lo scorpione è “fatto così”, è più forte di lui».
I rapporti tra Berlusconi e Putin
Anche i media russi hanno dato spazio alle dichiarazioni di Silvio Berlusconi svelate da La Presse. L'agenzia Tass questa mattina titolava: «Berlusconi crede che l'adesione dell'Ucraina alla NATO si trasformerebbe in una guerra mondiale». Gazeta.tu e Izvestija aprivano con lo stesso passaggio: «Berlusconi avverte: l'adesione dell'Ucraina alla NATO porterà a una guerra mondiale». L'agenzia Ria Novosti sintetizzava con «Berlusconi ha parlato dello scambio di doni con Putin». «Berlusconi ha definito Putin amante della pace» era il titolo sul sito dell'agenzia Ura.ru.
Berlusconi e Putin si sono conosciuti nel 2001, in occasione del G8 di Genova. L'allora premier italiano si era assunto il ruolo di mediatore tra il leader russo e il presidente americano George W. Bush. Nel 2002, Berlusconi ha messo a segno quello che ha rivendicato come uno dei suoi più importanti successi di politica internazionale: il trattato di Pratica di Mare tra NATO e Russia, che lo vide benedire la celebre stretta di mano tra Bush e Putin. Sono centinaia le foto che immortalano un'amicizia ventennale. Tra le più celebri, quella nella foresta che circonda la dacia di Zavidovo mentre, imbacuccati, sfogliano insieme un libro. Ma anche nel 2017, quando il Cavaliere volò a Sochi per celebrare il 65. compleanno del capo del Cremlino e gli regalò il copriletto con stampata l’immagine di loro due che si stringono la mano. Nel 2002, in Sardegna, Berlusconi ospitò a Villa Certosa le figlie di Putin mentre nel 2003 arrivò il leader russo per godersi fuochi d’artificio che — come poi raccontò ridendo — per colpa di un errore di calcolo quasi colpirono gli ospiti. E ancora le cene con i rispettivi figli, i vertici internazionali, lo spettacolo con le danzatrici del ventre organizzato da Putin nel 2008 nella dacia sul lago Valdai, e quello del Bagaglino voluto da Berlusconi a Villa Certosa sei mesi dopo per ricambiare.
Putin ha sempre considerato Berlusconi un amico e un alleato, indicandolo come l’uomo che più di tutti si è impegnato per avvicinare la Russia all’Occidente. Da parte sua, Berlusconi ha sempre definito Putin «il mio amico Vladimir». Durante la crisi ucraina del 2014 che portò all’esclusione di Putin dal G8, Berlusconi chiese a gran voce che non si commettesse «l’errore tragico» di allontanare Mosca dall’Occidente e nel 2015 accompagnò Putin in Crimea senza l’autorizzazione delle autorità ucraine. Dopo lo «scandalo Ruby» e la condanna per evasione fiscale, il leader del Cremlino lo difese: «Se fosse stato gay nessuno lo avrebbe toccato con un dito. È sotto processo perché vive con le donne», disse nel 2013 prima di andare a Roma facendosi fotografare con «l’amico Silvio» mentre giocava con Dudù nel salotto di Palazzo Grazioli.